La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 12 - febbraio 1996

BUONI E CATTIVI I SERVIZI SEGRETI Massimo Brutti FEDELI ALLA COSTITUZIONE? Massimo Brutti Massimo Brutti, parlamentare del Pds, è presidente della commissione parlamentare per i servizi di sicurezza. ♦ Il mercato delle informazioni riservate I Servizi di informazione e sicurezza (detti anche nel lingua$gio corrente "servizi segreti") sono apparati pubblici che dipendono dal Governo. Il loro compito istituzionale consiste nella ricerca di informazioni riservate e nell'acquisizione di notizie in qualsiasi modo rilevanti per la difesa e l'integrità dello Stato e per la sicurezza pubblica. Il termine "intelligence" indica l'insieme di queste attività e ciò che da esse risulta: una scelta ed una elaborazione di · informazioni non accessibili ai fiù, ma raccolte attraverso difficili indagini. I loro prodotto viene messo a disposizione delle autorità di governo e serve ad individuare e prevenire minacce o aggressioni interne ed esterne al territorio nazionale. Il massimo responsabile della politica della sicurezza è nel nostro paese il presidente del Consiglio. Vengono da lui le direttive e le disposizioni per l'organizzazione e il funzionamento dei Servizi i quali, dopo il 1977, sono organizzati secondo una struttura mista, militare e civile. Il Servizio segreto militare, con le sue eropaggini entro le singole Forze armate, contmua ad avere un peso preponderante, sebbene la legge 801 del 1977 abbia cercato di introdurre alcuni contrappesi ed un meccanismo di controllo, sia pure fragilissimo, ma innovativo rispetto alle prassi tradizionali. Il Sismi (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare) ha funzioni informative e di controspionaggio per la difesa della indipendenza e integrità dello Stato. Dipende dal Ministro della Difesa. Il Sisde (Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica) si occupa delle minacce eversive contro lo Stato democratico e contro le istituzioni che sono poste a base della Costituzione. Dipende dal Ministro dell'Interno. BUONIE CATTIVI Vi è poi un Comitato esecutivo per i Servizi di informazione e sicurezza (Cesis), posto alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio, e che dovrebbe fornire a questo il supporto tecnico nella funzione di coordinamento dell'attività dei servizi operativi. Ma ha rispetto ad essi poteri molto deboli, limitandosi in sostanza ad elaborare le informazioni forni te, senza poter svolgere una funzione di indirizzo nè tanto meno di direzione, non riuscendo quindi a coordinare effettivamente nè a controllare le attività. Il quadro è completato da reparti ed uffici addetti all'informazione e sicurezza presso ciascuna forza armata o cor_po armato dello Stato. Si tratta dei Sios (Servizi di informazioni operative e situazione), dipendenti dai rispettivi Capi di stato maggiore e dal Ministro della difesa, che agiscono in stretto collegamento con il Sismi. Siamo di fronte ad un complesso di strumenti che dovrebbero servire alla difesa della democrazia e che invece molte volte sono stati usati contro di essa. Detto in termini semplici, è questo il problema. Può essere risolto con un tratto di penna, cioè cqn la drastica soppressione degli apparati di intelligence? Io credo che sarebbe un errore privarsi di questi strumenti solo perchè i caratteri storici del sistema politico italiano ne hanno determinato il cattivo uso e la degenerazione. Esiste un mercato internazionale delle informazioni riservate, con una serie di agenzie, non solo statuali, che operano in esso. E un mercato che attraversa il territorio nazionale, riguarda l'economia, la ricerca, il know-how delle industrie, lo sviluppo del potenziale militare nel mondo, i traffici illeciti. L'intelligence è una merce preziosa. Lo Stato non può disinteressarsene. Non può non intervenire in questa competizione globale. Nel nostro ordinamento costituzionale sono fissati i presupposti per individuare un diritto dello Stato all'informazione e alla prevenzione. I due termini indicano la ricerca di informazioni riservate ed il fatto che essa punti ad anticipare e neutralizzare le attività (spionaggio, minacce allo Stato e alla sua sicurezza) che intende contrastare. Contemporaneamente, nella Costituzione si trovano i limiti entro i quali questo diritto deve essere esercitato: penso all'art. 52, che impone a tutti i cittadini il dovere di difendere la patrja, all'art. 54, che prescrive il dovere di essere fedeli alla Costituzione, all'art. 11, che sancisce il ripudio della guerra, e poi all'intero

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