creazione di una domànda artificiale per essere venduti. Invenzione della ferrovia / Ritorno al lastricato romano La ferrovia, quindi, era un'invenzione autentica, non solo perché era la naturale conseguenza dello sviluppo delle poste e delle linee di carri e diligenze, ma anche perché la sua stessa struttura era una novità e una scoperta deWingegno. Il letto di ballast con traversine e binari, una strada praticamente indistruttibile dal tempo o dall'usura e il cui funzionamento richiedeva solo alcune elementari operazioni di pochi custodi, era qualcosa di veramente nuovo rispetto al lastricato romano; oltre ad ess.ere migliore per efficacia e solidità, la strada ferrata si allontanava dai sentieri battuti e quindi non disturbava contadini o cittadini. La strada asfaltata e l'autostrada, in. fondo, non sono altro che un ritorno al lastricato romano, con tutti gli antichi svantaggi e, soprattutto, con una resistenza addirittura minore rispetto alla strada romana e perciò sono condannate a subire continue ripa.razioni perché massacrate da auto e camion. Si paragoni la meravigliosa semplicità dell'aggancio, della potente fila di vagoni, in grado di risolvere le più futili esigenze di viaggio o di trasporto di merci, e le funeste processioni di camion che arrancano per le strade e riescono a malapena a, trasportare, con enorme spreco di motori e di centinaia di camionisti, vani eroi notturni, il carico di un unico treno merci mandato avanti da quattro operatori. Oppure si confrontino le reti tranviarie, sparite ormai da un-1,cinquantina di anni da tutte le città più insensate del Mondo Sviluppato per volontà del Capitale, e l'incapacità e la pesantezza degli autobus urbani, impotenti mastodonti che sobbalzano tra semafori stupidi e scoordinati (che invece evitavamo con i tram) e ingorghi a cui loro stessi contribuisco~ no. Infine, si pensi alla libertà del cittadino che . sale sù un treno che passa per tutti (chiaramente un treno puntuale, comodo e frequente, come sarebbero tutti i treni se non ci fossero interferenze esterne) trascorrendovi un momento qualsiasi della propria vita, forse anche piacevole, rispetto alla condanna del conducente di un'auto (e dei passeggeri), trasformato in autista e meccanico con il pretesto della libertà personale, i cui cinque sensi dipendono da segnali, incroci, rallentamenti, tamponamenti e parcheggi. L'imposizione dell'automobile, ostacolo alla ferrovia Non credo sia necessario ricordare ulteriormente quello che pensano e sentono tutti, almeno dal_basso: l'auto è un evidente passo indietro; la sua imposizione non è dettata dalle necessità o dalla convenienza del trasporto di passeggeri o merci, ma proviene dall'Alto (come aiciàmo noi in basso) per motivi soprattutto e~.:momici, poiché I?er v~v~reil C:a?itale d_eve circolare, ma anche ideali: 11Domm1ò ha bisogno di menzogna e fede; questa imposizione impedisce ormai da un secolo il possibile sviluppo dell'invenzione della ferrovia e del treno: ampliamento delle linee,più o meno redditizie, diffusione delle linee a bmario doppio, coincidenze con diramazioni per località mmori e scali merci industriali. e commerciali, maggiore utilizzo di energia. elett~ica e _impie~odi f?r1!1edi energi~ alternative, nsoluz1one d1 quals1as1problema d1 traffico urbano mediante l'istituzione di reti tranviarie e, se necessario, di linee ferroviarie metropolitane ... Conseguente corruzione della ferrovia: • RenfeeAVE · L'imposizione dei mezzi di ·trasporto più inutili porta a trascurare quelli validi ed efficaci. Di questo fenomeno l'impresa Renfe, incaON THEROAD
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