La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 10 - dicembre 1995

prima volta nella storia davvero cittadini del mondo". C'è insomma un dato strategicamente positivo in questa nuova situazione. Ma la sua principale conseguenza è naturalmente che la nostra realtà locale e nazionale, i nostri conflitti culturali e sociali, vanno visti in questo quadro, in rapporto a uno scenario mondiale e mondializzato. E dunque la nostra difficoltà a interpretare la nuova realtà e i nuovi conflitti pesa, lo dico incidentalmente ma è un dato decisivo, non solo sul terreno delle culture e delle attività cui automaticamente pensiamo parlando di pacifismo, ma in generale su tutta la sfera della trasformazione politica e sociale in corso nella nostra società, su tutte le sue principali questioni -pensiamo a quella del . lavoro o del mercato dell'informazione, per esempio. Vanno tutte ripensate su questa scala, non possono non riferirsi a questa dimensione della mondializzazione. Bisogna però spiegare in che senso la natura mutata dei conflitti rende definitivamente inadeguate le nostre culture. Il punto di svolta è naturalmente 1'89, il radioso, drammatico, per certi versi ancora indecifrabile '89. Dico indecifrabile perché dal punto di vista dei valori della nonviolenza l'esito dei processi che si sono aperti nell'89 è contraddittorio, ambiguo, ambivalente. In queH'anno e nei mesi, negli anni successivi, abbiamo assistito forse aHa più clamorosa transizione nonviolenta della storia, quella che ha coinvolto un ... gruppo di paesi dell'est Europa, che contrariamente a ogni previsione, sono fuoriusciti dal sistema socialista senza il prezzo di sangue che pressoché tutti i politologi preventivavano. Il nostro disorientamento e la nostra preoccupazione per l'attuale situazione del pianeta non devono farci dimenticare questo dato sorprendente e anche entusiasmante, questo grande cambiamento storico avvenuto con un incredibilmente piccolo spargimento di sangue. Tanto imprevisto, tanto estraneo agli schemi conosciuti da mettere in crisi tutti gli esperti di politica internazionale. Uno dei più lucidi studiosi italiani delle relazioni internazionali, Luigi Bonanate, ha scritto che i tempi e le modalità della disgregazione dell'impero sovietico hanno trasformato in carta straccia montagne di produzione scientifica, che tutti i modelli di analisi dovevano essere ripensati ex novo. Uno delle poche eccezioni a questa generale sottovalutazione è un libro scritto da Giovanni Salio (Il potere della nonviolenza, pubblicato nelle edizioni del Gruppo Abele) da cui traggo alcuni dei dati e delle considerazioni che seguono. Ma in generale, giustamente angosciati dal presente e dal futuro, rimuoviamo un dato rilevante del nostro recente passato, questa enorme transizione pacifica assolutamente imprevista. La "rivoluzione di velluto" in Cecoslovacchia con gli antichi dissidenti e i vecchi esponenti della primavera del '68 che dopo una lunga marcia nella società ~ J.mSJl!1

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==