La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 10 - dicembre 1995

POESIE DAL CARCERE: IL PANOTTICO ROVESCIATO a cura di Giancarlo Consonni e Graziella Tonon . Si dice Posit~vismo, si dice Panopticon: la scienza e la tecnica alleate di un potere che tutto vuole vedere e controllare. Quella macchina che è il carcere di S. Vittore ne è la sintesi terribile. questo se si guarda all'edificio in sé, per come e sorto nel 1874 su disegno dell'ingefner Lucca. Ma, con:e sempre, le geometrie de potere e le macchine lasciano scorie scarti incon- . gruenze, residui paleotecnici, cdn cui ~ in cui una parte della società è costretta a vivere, m_ent''.el'altr~ sgomita per confinarsi in am~ bienti _lucenti e sterilizzati. Così procede l'innovazton~, così vuole la competitività, "la sfida che dobbiamo .raccogliere"ecc. ecc. A p_assarc~anche solo poche ore in quella macchina solida e sorda che porta il nome di un san~o si va incontr? a una lezione definitiva: esci con un senso di vergogna che non ti abb~nionerà facilmente. Vergogna per una societa,_la n?stra, che costringe 6 (sei) persone a coabitare in_un~ ~pazio dove il freddo e crudele sguardo scientifico aveva previsto che ce ne stesse una sola. Non c'è limite, si sa, al degrado, anche a quello che porta i timbri ufficiali dello Stato de1:7-o~ratico.Possiamo discutere, fare conveg_m_sui metodi dell'osservare e punire, ma qui siamo da tempo al di là del dicibile e ~el rr:ippr_esent_abile:siamo in una sfera dove l umiliazione inferta degrada la società tutta: le sue_istituzion~,, ma anche ognuno di nqi che tolleria_moche cto avvenga. (E bisogna dare atto_al direttore del carcere, dottor Luigi Pagano, di ~~ere da sempre_posto la questione alle autonta come alla cosiadetta società civile). . Dov:.emmo ora dire della poesia. Che pur in quel! inferno è nata e continua a nascere, anch'essa nella disattet:zione generale. E qui siamo alla seconda lezione che S. Vittore ci ha regalato, grazie all'invito rivoltaci da Vincenzo Samà ~ Pietro Cappè, insegnanti distaccati presso il carceree che da anni svolgono un lavoro c~e è riduttivo definire prezioso. L'idea che · abbiamo raccolta di dar vita a un laboratorio di poesia h~ trovato_ una risposta stupefacente da parte dei detenuti. È come se si fossero aperte leparatoie di dig_hed~v~ l'acqua_premeva da tempo: ~oma_nd~di ogni tipo che ci ingaggiavano in discussioni anche squisitamente letterarie' ma dove il parlare e il riconoscersiera ciò di cui si aveva fame e sete. E questa senza la minima omkra. ai quella suscettibilità che insorge, e che fa l aria tanto spessa e greve, quando si parla con un poeta "riconosciuto", foss'anche un amico, della sua poesia. I versi che qui trovano ospitalità non sono cke la _sc~lt~di una scelta: punte di iceberg bianchissimi che vagano nelle acherontiche acqu~ di S. Vittore. Sottile, e certo impercettibile a chi non vuole ascoltare, è la richiesta di attenzione che li sospinge a noi. Si tratta di versi che nulla hanno a invidiare alla buona ''produzioBUONIE CATTIVI ne" co7e1!te ~he ~ disti!li:-.nole micragnosefilier~ del! e~tto_r~di qualtta. Sono solopiù scoperti: perch~ vi si legge 0, voglia disperata di stare attaccati al mondo, di tornare a vederlo con gli in_cantidell'.infanzia e la voglia di rigiocarsi la vita contro ipropri errori e le ingiustizie. ♦ · Maria Gabriella De Vittorio La confusione mi ossessiona: contraddizioni inspiegabili allusive non definite. Nulla è umano nulla fa parte della terra se non è confuso. Il buio s'avvicina contemplandomi a lungo . negli occhi. La paura si trasforma, cade in fondo all'anima. · Vorrei un sorriso, nessuno lo concede il sogno si fa serio la ~otte insegue il giorno. Mi addormento abbracciata ad un sogno. Stefania Rossi Mare le tue onde non riescono a fermare il mio istinto di nuotare. Ero piccola ma di te ricordo tutto. Pensa mamma rammento ancora quando salivi le scale con affanno. Tenera eccentrica ferrea ancora invano amando cattura amanti languidi.. Il vento entra nelle zolle oscure. Entra ostent\l rnganna il navigante. Mario Scognamiglio Storie di marinai in libera uscita . , . ragazze rn cerca di nuove emozioni portoni nascosti che abbracciano forti silenzi stradine piccine · che prendono per mano ombre sincere semafori rossi due belle fanciulle, ammirate e invidiate semafori verdi alieni diretti chi sa dove piazze giardini fontane città viva città amata

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