La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 9 - novembre 1995

posizioni chiuse e xenofobe della destra. Cosa ne pensi? . . . . Voglio essere molto espltc1to. Noi dobbiamo avere la forza di ribadire che c'è uno stato di dritto. Che i diritti delle persone sono importanti quanto i diritti_ d~i. ci!ta?i~i. Ii: Italia spesso si t~n_dea porre 1.dmtt1 d1 citta~man~a in una pos1z1one gerarchicamente supenore nspetto ai diritti _dell'uo°'.o o dell_a p~rso1;1a. Non è così. Ovviamente s1 tratta d1 un opzione politica. Per me la dimensione strettamente giuridica della cittadinanza non può sovrastare il diritto delle persone. Non si può disconoscere che tutta una serie di persone che non hanno la cittadinanza hanno comunque diritti sanciti da norme internazionali e da norme costituzionali (perché la nostra costit_uz~o_n~ quando parla di diritti parla anche d1_d_mttl che prescindono dall~ razza, da~la rehg~one, dall'appartenenza naz1?1;1ale)._Il d_1scorsoe che · questi diritti sono sanciti cost1tuz10nalmente, e la Costituzione è gerarchicamente la 1;1orma più alta, anche rispetto alla legg~ Martelli o alla bozza Nespoli. Il probl~ma - difendere lo stato diritto - non è un discorso della destra. Il nodo è la salvaguardia dei diritti dell'uomo e del cittadino. La mia tesi è che l'uomo sta davanti al cittadino. Mi rendo conto che sulla compresenza, sul rapp<;>rto~ra q_uesti 1ue ter: mim c'è un enorme d1batt1to f1losof1co e d1 teoria politica. Possiamo anche non optare per l'uno o per l'altro. Ma le dichiaraziom internazionali dei diritti li menzionano sempre entrambi. Non possiamo sposare una concezione angusta della cittadinanza. C'è un'ultima cosa che mi sembra molto preoccupante. In Italia ci sono moltissim_epe~- sone - associazioni, eccetera - che sull'1mm1grazione ci lavorano. E che si ~contra~<?con i politici, che provano a parlarci, eh~ s1.mcontrano con i responsa~ili del ?~~ o d1 _R1~ondazione, o dei po_polan. I pol1t1C1c<;>mmc1anoa non ascoltarle più. Il rapporto tr_a1stanz_e_dell~ società civile e istanze della società politica s1 sta interrompendo. È come se i politici pensassero ormai di essere sufficientemente in grado di agire autonomamente trascurando le .l?r~p<?- ste, le indicazioni che veni;ono dalla ~0~1et~~1vile. Alcune componenti della soc1eta ~1vile pensano anche che non sia più utile o g~ust<? colloquiare con la r,olitica. C'è un z:isch10d~ frattura irreversibile nel breve penodo. M1 sembra un pericolo, il segnale ~i _una1er!;a di destra. Se non c'è un rapporto dialetuco , come si diceva una volta, l'associazionismo tende a vivere di vita propria, mentre la poli~ic~ c_ominci~ a autoprodursi, a vivere pure lei d1 vita propna. . . Non sono un politico ma_la c~nclu_s1on~ ~! sembra evidente. Sulla questione 1mi:rugra~1 ~ e stato una specie di _baratt~, per_~a~manz1an~, diciamo? pe_rgarantire ce~t! eqml~bn. Ma la f1nanziana nguarda 57 m1hom d1 persone. La questione immigrati 500.000 persone. ~ _uno scambio incongruo. In questo modo la s1mstra si è prestata a un gioco molto pericoloso: ha contribuito a creare un fantasma, uno spauracchio fittizio, ma che pesa fortemente sull'immaginario della gente. • - Il lavoro dipendente, degli ii:nmigrat! "regolari" aveva fruttato all Inps fmo al dicembre '93, solo attraverso la ritenuta supr,lem~ntare dello 0,50% istituita dall' '87 per 11cosiddetto "Fondo di rimpatrio" (sc~rsamente us~- to per i rimpatri), la somma d1 oltr~ 110 miliardi di lire: la stessa somma stanziata complessivamente per l'immigrazione fra il '90 e il '94 (ed in buona parte non sr.esa, o spesa male) in base alla "legge Martelli". - I profughi di guerra ric~nosciuti. i~ Italia con permesso di s?ggiorn_o per i:not1v1umanitan" (solo somali ed ex-Jugoslavi) erano, all_a fine del '93, 26.617. Anche a voler assumere 11 dato più recente del Viminale (circa 60.000 permessi rilasciati a cittadini ex~ju~oslavi), dato opinabile perché somma le nch1este d~ s~ggiorno di persone che P<?ssono ~verlo r_1ch1esto più volte o ~ssere P?l esratnate_ o nmpa: triate si tratta d1 un decimo circa dei profughi di gu~rra accolti in Germa1:ia. ~olo ci_rca2;000 profughi (quelli concentrati net ghetti ~ell Italia nordorientale) "godono" dell'assistenza statale. - Le richieste di asilo politico sono accolte in Italia per meno de! 10% (nel '9_3_145_accoglimenti su 1.564 richieste). La ~ollZla d1f~on: tiera non ha mai voluto dettagliare quanti dei respingimenti alla frontiera (ben 69.888 nel 1993) riguardino persone che avrebbero po~- to chiedere asilo o godere dello status umamtario di profugo. - Gli studenti universitari stranieri vanno diminuendo (da 30.000 a 20.000 fra il 1982 e il 1992), a causa dei provvedill?,en~i _di ~umero chiuso e dell'alto costo delle 1scnz10m e delle assicurazioni e versamenti bancari richiesti. Complessivamente i permessi di soggiotn<? per "motivi familiari" fz:a !l '90 e il_'94), ma s1 registra nel '94 un sens1b1le calo nspetto a!le 15.000 unità entrate nel 1993, a causa delle difficoltà burocratiche. - I provvedimenti di espulsione eseguiti con accompagnamento alla f~ontiera sono sta: ti in Italia 12.000 su 60.000 circa nel 1994, pan al 20% (l'analoga percentuale in Francia è del 14% nonostante la legislazione fortemente restrittiva). Questo tasso è difficilm~nte superabile per ragioni economiche (_ogmesp~lst<;>- ne ese~ita "costa" fra i due e_gltotto_~1hom), logistiche e, ovviamente, ettco-poliuche (le espulsioni di massa sono vietate dalle convenzioni internazionali). (Elaborazioni di Senzaconfine su da!i del Vim!nale,Caritas, Sole-24ore, lstat, Censis e Relazione Contri al Parlamento). • BUONIE CA7TIVI

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