Accennavi alle "politiche", alla necessità di intervenire, di governare il fenomeno immigrazione. È il problema di questi mesi. Sulla riforma della legge Marte/li si sta giocando una partita molto delicata, anche per la sinistra. Intanto bisogna dire con forza che la "legge Martelli" è stata una legge importantissima per l'Italia. Era la prima legge che rendeva operative le dichiarazioni di principio a carattere universalistico contenute nella legge precedente, la 943 del 1986. La legge Martelli ha creato una sorta di allineamento dell'Italia alle politiche dei paesi europei. Ha introdotto il principio dello stop, quello di vietare severamente gli ingressi a nuovi flussi migratori se non in un'ottica _programmata. Sono conquiste molto importanti. Il limite è che non sono seguite da questa legge le forme di istituzionalizzazione intermed1à che ne avrebbero consentito l'attuazione. Ci sono state leggi re~ionali che hanno reso operative alcune parti della legge Martelli, però in generale la legge non ha avuto finanziamenti e quindi la maggior parte del programma su cui si basava non è stato possibile attuarlo per la scarsità di fondi stanziat4 I fondi sono arrivati con due anni di ritardo, in misura ridotta, e sono stati distribuiti in maniera molto clientelare. Per questo la "Martelli"non ha prodotto gli effetti sperati. Un'altra innovazione decisiva della "Martelli" è il principio del ricorso al Tar in caso di infrazione penale o amministrativa degli stranieri. Prima si verificavano abusi incredibili. Poteva capitare che uno straniero fermato dalla polizia perché magari gironzolava di notte senza fare niente di male veniva preso e rispedito a casa. Ci sono stati casi clamorosi di stranieri perseguitati nel loro paese rimpatriati d'ufficio. Introducendo l'appello al Tarla legge Martelli ha introdotto un principio estremamente importante e democratico. Questa è uno degli elementi maggiormente attaccati sulla "bozza Nespoli" (Nespoli è il parlamentare di Alleanza Nazionale che ha proposto la nuova disciplina). Si è innescato un processo abbastanza semplicistico di equaz10ne immigraBUONIECAITIVI to=delinquente. Questo mi sembra inaccettabile in un sistema giuridico garantistico o in uno stato di diritto. Non possiamo garantire solo chi ha la cittadinanza italiana. Il problema della cittadinanza passa in secondo piano davanti a quello dell'inviolabilità dei diritti umani. Qui salta completamente ad esempio il principio della presunzione di innocenza. Noi siamo garantisti per mafiosi, spacciatori internazionali, eccetera, e poi usiamo il pugno duro per il giovane immigrato che magari dorme per strada o cose del genere. Possiamo provare a sintetizzare per punti, in forma schematica, gli altri elementi della bozza Nespoli che giudichi controversi o inaccettabili? Quando si parla di immigrazione bisogna avere sempre presenti tre fasi importanti: a) modalità di ingresso, b) condizioni di permanenza, c) espulsione. Queste tre famiglie normative in Italia hanno come base sostanziale il testo unico di pubblica sicurezza del 1931. Un testo ispirato dal for~e spirito nazionalistico del fascismo, da un clima m cui lo straniero era considerato pericoloso di per se. Questa è la filosofia che sta sotto la normativa sull'immigrazione. La bozza Nespoli in sostanza esaspera questo aspetto. Introduce il principio che per entrare in Italia bisogna dis_porre di certificati di buona condotta, e di certificati di sana e robusta costituzione; stabilisce che bisogna avere denaro sufficente per garantire il possibile rientro coatto. Delibera inoltre che chi dall'Italia chiami lo straniero congiunto debba avere denaro bastante per provvedere al suo sostentamento per un paio di anni. Se io ho mia moglie nelle Filippine, ad esemf io, per farla venire in Italia, oltre alla casa e a lavoro dovrei dimostrare di avere circa una settantina di milioni da parte. Un'altra cosa che riguarda l'ingresso è che bisogna anche avere il biglietto di ntorno già pagato. Poi c'è il problema degli ingressi irregolari. Si prevedono aumenti di pena e la confisca dei mezzi di trasposto. Le pene dovrebbero andare dai quindici agli otto
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