La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 5/6 - lug.-ago. 1995

OBIETTORI TOTALI Dario Sabbadini, Dino D. Taddei a cura di Goffredo Fofi Dario Sabbadini e Dino Davide Taddei, anarchici, hanno fatto obiezione totale al servizio militare. Per questo motivo entrambi sono stati in carcere. Oltre . all'intervista pubblichiamo un breve testo (apparso originariamente su « A rivista anarchica" n ° 151, Agosto/Settembre 1988) nel quale Dario Sabbadini motiva la sua scelta e la lettera indirizzata da Dino Davide Taddei al Distretto Militare di Milano e alla ProcuraMilitare di Padova. • Com'è avvenuta la tua scelta,Dino? Dino. La mia scelta è stata molto individuale, e l'ho vissuta molto individualmente. Non partivo da una spinta politica, ma da una scelta ..mia personale, di dignità, rispetto al fatto che lo stato potesse impormi questa cosa, che mi pareva assurdo. Contano molto le persone che conosci, le occasioni che hai. Lui, Dario, per esempio ha fatto scattare la molla pratica, perché aveva fatto l'obiettore prima di me. Strada facendo, questo discorso istintivo si è arricchito di contenuti più politici. C'erano in te delle motivazioni di tipo religioso? Dino. No, assolutamente. La mia formazione cattolica si è persa strada facendo, e og~i sono e rimango anarchico, anche se sono arnvato all'anarchia per strade ... cattoliche, attraverso l'esperienza dello scoutismo, trasformato via via da un'esigenza di operare nel sociale in un discorso politico sulla libertà. E su questo percorso ho incontrato Dario, di cui sono amico ormai da sei~sette anni. Tu, Dario, come sei arrivato invece all'obiezione? Dario. Anche per me è stato un percorso individuale, che ha avuto però lo stimolo di un obiettore, Agostino Manni, salentino, che ho conosciuto nel 1988. Ero all'ultimo anno di ingegneria (mi sorio laureato quando sono tornato dall'obiezione). Ho conosciuto Agostino nel movimento anarchico ed è dalla sua esperienza che mi è venuta ed è maturata l'idea dell'obiezione. Non mi convinceva tutto, nel movimento anarchico, c'erano cose che mi allontanavano, ma c'erano molte cose· interess·anti, e una era la possibilttà di conoscere eersonaggi molto "pieni" come Agostino. Io già pensavo che in Italia uno dei nodi più forti era il collegamento che c'era tra il fatto di fare il militare e un'idea generale della società, un modello di istruzione sociale insomma. Io mi sentivo di dover dare una risposta a quest.o modello, e la risposta è venuta con l'obiezione. È stata una cosa molto pensata, e così quando è arrivata la cartolina non ho fatto il rinvio e mi sono prePACEEGUERRA sentato dicendo subito che volevo fare il rifiuto. Come avviene tecnicamente tutto questo?· Dario. Come ha fatto anche Dino, ho dichiarato prima il rifiuto, mandando una lettera di forma, una specie di dichiarazione di quelle · che possono servire anche ad altre persone. Quando arriva la cartolina puoi aspettare che ti vengano a prendere oppure, nel caso nostro, vai in caserma e. ti presenti, anche per fare un confronto diretto e poter dire: Io non voglio. Mettendo naturalmente nell'imbarazzo tutta la caserma, perché queste cose sono rare. Nel mio caso (nel suo è ·stato diverso) mi hanno trattenuto lì tre-quattro giorni, dopo di che sono venuti i carabinieri e mi hanno portato al Forte Boccea, a Roma, in isolamento, perché a quel tempo esisteva l'arresto in attesa del processo. Poi mi hanno portato a La Spezia per il processo, condannandomi a un anno, e mi hanno riportato a Forte Boccea, e lì è successa una cosa strana perché nel frattempo hanno abolito il carcere preventivo alla condanna, e siccome la condanna non era stata ancora comunicata da una città all'altra sono uscito per due mesi, e poi mi hanno mandato a Peschiera del Garda, dove sono stato i restanti nove mesi che dovevo scontare. Eravamo nell'88 e in quel periodo c'erano in carcere Fabrizio Falciani, Agostino Manni, Coniglio ... Era il periodo in cui ormai si sconosceva perfino l'esistenza dell'obiezione totale, e si è invece ricominciato a proporla, a farne parlare nel movimento. Io sono eqtrato in qualche modo in questo giro, conoscendo questi altri ragazzi, e da lì è partito anche un aumento degli obiettori totali e ~llo stesso tempo una diminuzione della pena, l' articolo 8 della legge sull'obiezione di coscienza del '72 è stato dichiarato incostituzionale per cui i tribunali non sapevano più cosa fare. Alla fine hanno associato l'obiezione totale alla diserzione, ma col beneficio che dopo non dovevi ancora rifare il servizio militare. Per cui si è arrivati a questi tre mesi o quattro e a volte anche sei pr?prio perché quella legge era caduta. . Dmo. La leggeprevede da due a quattro anru per diserzione, ma di essasi fa un uso molto discrezionale, e ho sentito anche di condanne di un solo mese.Hanno anche assolto dei testimoni di Geova! Comunque c'è una diversità netta tra i testimoni e gli altri, molto marcata anche a livellodei tribunali, nel senso che i testimoni ven~ono considerati come degli utili stupidi. Anche all'mtemo del carcere è a loro che fanno gestire tutto, sono obbedienti e non creano nessun problema, entrano nella macchina carceraria in mod9 perfetto, e sono tanti. Dario. Un _processocon un obiettore totale è comunque delicato per il tribunale, perché deve tener conto a volte di spinte politiche per alzare la pena, ma a volte questo è anche pericoloso perché più pena dà e più il carcerato è pericoloso, interviene Arnnesty, si crea il caso ecc. Si potrebbe anche fare delle azioni contro il fatto che il servizio civile sia maggiore del servizio militare o che sia sottoposto al ministero della difesa, e già solo questo impone ad Arnnesty di intervenire. Come giudicate i giudici militari, in confronto per esempio con i giudici civili? . Dario. Sono di parte, sono sicuramente di parte. Il loro scopo è la sopravvivenza dell'esercito, che l'esercito aumenti di peso, che sia finanziato, e qualcosa che s.iadisturbante la vivono con molta attenzione. Il fatto che ci diano cdndanne miti viene dalla loro paura di creare casi che possono metterli in difficoltà e

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