La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 4 - giugno 1995

compatta barriera di l;miera. Sono i più direttamente esposti alla competizione - una competizione ormai persa - con il mondo delle au- . tomo bili, con la conquista di uno spazio vitale. Per chi ha più di trent'anni è difficile immedesimarsi in una dimensione del genere, perché t:enta e più anni fa il mondo non era fatto COSI. · Fuori delle nostre abitazioni - e parlo della vita in città - c'era la strada, che, almeno in alcune sue parti, era ancora uno spazio di gioco, di movimento, di conoscenze. Adesso c'è solo più una barriera ininterrotta di automobili posteggiate - e spesso arrogantemente insediate anche sul marciapiede - a volte interrotta da un'~uto disp<?sta_dit:averso,_ch_eblocc~ .rerfino 11passaggio d1 ch1 va a p1ed1,o addinttura gli impedisce di us~ire dal!a pr.o_priac~~a: Oltre quel recrnto d1 lamiera e e il caos ininterrotto delle auto in movimento, che rendono impossibile attraversare la strada: puzzolenti, rumo'rose e assassine. Attraversare del resto, è perfettamente inutile, perché i giardini, le aiuole dei viali, gli spazi aperti per giocare, compresi i giardini del proprio e degli altrui palazzi, sono stati da tempo arraffati, o regalati alle automobili. E non c'è più nessun motivo per uscire di casa. Il fanciullo e il suo mondo Tra la testa di un bambino in carrozzella - la sua piccola automobile - o per mano a un adulto, e la testa del suo accompagnatore, c'è circa un metro di distanza. Uno spazio infinitesimo, nel mondo delle distanze astrali di oggi. Ma è quanto basta perché l'adulto, che riesce a vedere oltre i tetti delle automobili l'altro lato dell; strada e a respirare i gas caldi, che escono dagli scappamenti, già frammisti con l'aria fresca che scende dagli strati superiori dell'atmosfera, non si accorga che l'universo in cui sta portando a spasso il bambino è di tutt'altro genere. Una sequenza ininterrotta di lamiere smaltate e di bande cromate, il rumore di fondo dei clacson e dei motori, il fumo concentrato di migliaia di scappamenti .... e basta! Il "mondo esterno" di un bambino non è fatto d'altro: non conosce il nome degli alberi e nemmeno degli animai.i - tranne cani e gatti, e i loro escrementi sull'asfalto. Ma imparerà presto a riconoscere, per nome e per marca, le migliaia di automobili in cui si imbatte. Avrà difficoltà a incontrare e conoscere altri bambini, e a socializzare con loro, perché non può decidere autonomamente di andarli a cercare; ma familiarizzerà ben presto con il mondo delle automobili e deciderà altrettanto rapidamente - che l'unico modo per sfuggire alla sua galera è quello di diventare anche lui un elemento. Di essere anche lui una macchina in movimento, con il diritto di prendersi il suo spazio e di portar via quello degli altri, invece di continuare ad essere una vittima delle automobili, condannata a restare chiusa in casa dalla loro invadenza. Automobili e televisione La televisione è stata additata - for·se a torto - come uno dei peg~iori pericoli per l'infanzia, passività, conformismo, mancanza di creatività, insufficienza di moto e di socializzazione, semianalfabetismo - poche letture - sono nttte piaghe che, in varia misura, vengono imputate alla "teledipendenza" negli anni dello sviluppo del corpo e della personalità. Pochi però hanno messo in rilievo la stretta correlazione esistente tra l'invadenza della televisione e quella delle automobili. . Ma, se i bambini guardano troppo la televisione, non è solo perché lo fanno anche gli adulti. È anche, e soprattutto, perché non possono uscire di casa, dato che i cortili, le strade, i viali non sono più loro. Nemmeno guardare dalla finestra è divertente;. lo spettacolo è ovunque uguale e abbastanza monotono: si vedono solo automobili. La televisione res'ta l'unica finestra di casa aperta sul mondo; e anche se non lascia passare aria fresca, produce per lo meno un po' di luce. Adolescenza Riti di passaggio Il passaggio all'età adulta diventa sempre più difficile: l'eccessiva _permanenza in casa abitua i ragazzini a diffidare del mondo esterno e dei riti di passaggio si è perso anche il ricordo: Esistono però dei sue- . cedanei dei riti di iniziazione, che intervengono nell'età in cui si può entrare a fare parte dell'ininterrotto flusso di traffico della città: non più come vittime, ma da dominatori: l'accesso alla motocicletta prima, all'automobile, poi, è l'unico segno tangibile di emancipazione che sia rimasto. L'accesso al mondo delle automobili, inoltre, schiude le porte dei santuari della gioventù: le discoteche. Le discoteche sono luoghi deputati al ballo e all'ascolto della musica - ma anche agli incontri casuali, agli approcci sessuali, al traffico e al consumo di sostanze psicotrope, come alcool, tabacco, marijuana, e persino eroina - caratterizzati dal fatto che non è assolutamente pensabile che si possano raggiungere o abbandonare a piedi. Senza auto non c'è accesso alla danza né ragione per farsi, e tanto meno diritto di caccia e di preda. L'apprendistato L'automobile entra così a regolare tutti i rapporti interpersonali dei giovani: dagli ap- . procci sessuali - di cui diventano i primi contenitori - ai sodalizi maschili; dalle prime manifestazioni di emanci.razione femminile, alla distribuzione degli individui lungo 1a scala gerarchica della ricchezza, del prestigio, del successo. · I ragazzi im.rarano .rresto - ben prima di diventare titolan del dintto a guidare - a scorgere nelle automobili "proprie" e altrui, nella disponibilità che se ne ha, nell'uso che se ne fa, nella facilità con cui si rischia o si procede alla ONTHEROAD

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