La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 3 - aprile-maggio 1995

sulla necessità che il controllo · del suo sviluppo fosse trasfe-. rito dalle mani dei militari a qyelle dei civili: Attorno alla . nvista si raccolsero gli scienziati pacifisti che costituirono il nucleo del nascente movimento· antinucleare. Ma c'era la:guerra fredda e c?era il senatore McCarthy: le iniziative antinucleari e·il pacifismo non erano ben viste, come <limo- . strò il processo a Oppenheimer che si era schierato con . quelli che non volevano proseguire le ricerche. Più avanti (1955), ci provarono Bertrand Russell e Albert Einstein con il loro "Manifesto", e mqlti altri ancora. Il·seme era gettato, ma occorsero molti anni perché fruttasse. All'inizio vinsero i "fal- .chi "> e la ricerca atomica a scopi militari continuò a lungo, anche se gli Usa ormai non erano più soli. L'Urss aveva costrmto la s·ua·bomba -(19-47) e daWuna è dall'altra P~!te la co~sa_ad armi sempre - pm potenti divenne· frenet1ca, agli inizi appena -stemperata dal progetto "Atomi per la pace" lanciato (1953) da Eisenhower per ·sottolineare le potenzialità "pacifiche" dell'energia nucleare. Mentre le esplosioni sperimentali si susseguivano da entrambe le par..: ti, e anche la Gran Bretagna realizzava la sua bomba, l' e- . nergia nuc~eare veniva proposta come il nuovo riuto del progresso, il- toccasana per tutti i P:oblemi dell'umamtà. La realtà, anche se non completamente negativa, si è dimostrata diversa. Il dominio dei "falchi" è . . durato a lungo. Altri paesi fabbricarono m proprio armi nucleari (segno inequivocabile ·dell'impossibilità di fermare la 'ricerca) e, dopo le armi "tattiche", le mìni -· e micro ~ bombe e le bombe al neutrone, vennero: i Ill!ssili per por~ tarle a destmaz10ne e poi gli antimissili e perfino le guerre stellari. Ma forte era Pavversiorie di molti scienziati che riusciron? a coinv_olger~contro questi progetti parti sempre più vaste dell opinione pu b6lica. Iniziò cqsì la regolamentazione della materia attraverso van trattati mternazionali (non p~o-liferazione, 1968; limitazione delle armi· strategiche, 1972 e 1979; limitazione dei sistemi antimissile,. 1972), piccol_i passi per al~ lontanare 11pencolo della catastrofe definitiva. Poi, con la d~ss_oluzione dell'impero sov1et1co, venne meno _lanecessità della corsa agli armamenti come reciproco strumentò di dissuasione. · Ma la st'oria non è finita. ~nc~e se i tagli. alle spese mi-: litan sono notevoli; molti scienziati non demordono e il problema del. nucleare è tutt'altro che chius.o, come dimostrano le difficoltà e le _ambiguità che si incontrano ·per il rinnovo del trattato di non proliferazione. Da un lato il desiderio di molti paesi minori di fabbricarsi l' atomica,. magari grazie al mercato nero del materiale .nucleare· (decine di migliaia di testate· andranno. prima o poi sman- ·tella te) e all'appoggio di scienziati dell'ex-Urss ormai disoccupati o quasi, cl.all'altro B voci .. caGin·oBianco lo scarsa impegno a ridurre gli arsenali da parte delle grandi potenze, nonostante sia questo uno dei punti fondamentali del trattato. · È possibiJe cambiare la si-· tu azione? E possibile - si chiedono gli àutori - un "giuramento d'Ippocrate" anche per gli scienziati e i tecnici? A parte le perplessità sulla .valiaità •di questo giuramento anche in campo medico, come dimostra quasi quotidiana- •mente la cr'onaca (qual è il '_'bene" dei pazienti?), il problema non è così semplice. Le ricadute della ricerca-hanno in . genere. ~e1:1piassai lunghi ~d ~ impossibile valutare a ynon se le conseguenze negative so- . pravanzeranno quelle positi-- ve. E p'oi; se le scelte morali · devòrio essere associate a scelte ~azionali, chi è in grado di valutare un~inizia.tiva tecnica, di capire cioè se favorisce la causa della pace e della sicurezza, o se la indebolisce? Per que~to, quando si affronta il problema di quale sia l'uso appropriato della tecno.:. logia, dì cosa massimizzi il bene comune, èi si pos-sono aspettare notevoli- disaccordi . Discutere di ricerca militare s~g°:ifjcàdiscutere .della l~gittimita del progetto politico che sta alla base. di tali ricerche e della legittimità·. dei mezzi impiegati per realizzarlo. È naturale che gli scienziàti diano valutazioni differenti. Niente giuramento d'Ippocrate, quindi, anche perché i codici morali cambiano con il tem.1:0. '-<ualche ·anno fa gli scienziati membri dell'Ucs (Union of concerned scientists) stabilirono che l'impegno a non partecipare a ricer~he· di guerra era una quest10ne di coscienza personale. "Ci sono circostanze in cui alcuni di noi potrebbero partecipare a ricerc_hesugli armamen~i. Riteniamo che questo non sia il momento. Dedichiamo le no-· stre energie e le nostre capacità a far sì che questo momento non debba mai venire". - Come sottolineano gli au- · · tori, gli scienziati non vivono e lavorano in uno s_pazi.ovuo...: to e asettico. Se 1 ambiente sociale è recettivo rispettò alle questioni morali, e sensibile ai problemi della pace _edel disarmo, allora ariche la comuni!à scien_tifica ~cquista c~~ scienza e coraggio. Ma se c e un disinteresse aiffoso; allora solo in pocµi guardano ·oltre le mura deì ,loro tranquilli laboratori. · ♦

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