Lo sviluppo sociale:· la conferenza dell'Onu· e la risposta delle ç>ng Paolo Attanasio Paolo Attanasio lavora con i Verdi di Bolzano e si occupa di politica internazionale. · ♦ Le Nazioni Unite stanno festeggiando il loro cinquantesimo compleanno _conuna serie di conferenze mondiali a •tema: ambiente, questione demografica, diritti umani, ecc.. Il Social summit di Copenaghen, pur facendo parte di questa serie, in realtà si è occupato di un tema globale come e pnvato. . Se il ruolo delle Ong è sta- . to fondamentale, non altrettanto si può però dire della concreta influenza che queste hanno esercitato sui governi riuniti a Copenaghen. Gli in- . numerevoli workshop di Holmen (la ·vecchia base navale dove si svolgeva l' Ngo-Forum) hanno sicuramente costi- . tuito un enorme patrimonio d~ nuove conoscenze e nuovi lo sviluppo sociale, il quale, sfuggendo a facili definizioni, ricomprende più o meno.tutto quanto rende la vita umana degna di essere vissuta. Al di là dell'inconcludente passerella di capi di stato e di governo, il verti.ce ha rappresentato un importante momento di in- . contro e di crescita della so- .. cietà civile internazionale. Il contro~vertice delle Ong Come è ormai tradizione delle grandi conferenze globali delle Nazioni Unite, l'incontro intergovernativo è fiancheggia- · to .da ~ma riu?i~ne _parallelad~ gruppi, as_so~ia:z:,i~reus,p_onenti della s_ocieta-civile. Esistono naturalmente diverse. tipol~gie . per questo genere d1 mamfestazioni. A seconda del. tipo di · riunione, la contro-manifestazione può assumere caratteri ., '' ... ,, . pm o meno antagomst1 n- .spetto ·al vertice "ufficiale": a Copenaghen contrapposizione e dialogo hanno in un certo s·enso convissuto, creando però fratture all'interno dello stesso schieramento non-governativo. II ruolo delle Ong, comunque è stato fondamentale, sia fuori che dentro il vertice, anche perché il "terzo settore" in molti paesi del mondo si accolla compiti che di per sé spetterebbero allo Stato, ma che quest'ultimo non vuole o non è in grado di· assumersi: si pensi soltanto all'assistenza agli immigrati, che in Italia è svolta.quasi completamente da strutture a carattere volontario BibliotecaGi.oBianco contatti per le Ong stesse, ma mqlto poco di tutto ciò è giunto f~1:oal centro· c~ngressi_do~ ve s1mcontravano 1negoziatori delle delegazioni governative. Le Ong accreditate presso i propri governi (che, quindi, facevano ufficialmente parte d_elladelegazi~rne gov_er~a~iva) s1 trovavano m una pos1z10ne molto difficile: da. una parte erano più vicine alla stanza dei bottoni, ma dall'altra ciò era spesso frutto di una concessione non negoziabile da .parte del governo, che riduceva, invece di ac_crescerli,gli spazi di manovra del gruppo in questione. Inoltre, c'era il problema di tenere i contatti con le Ong "rimaste fuori" e portare nel negoziato principale le istanze e le proposte maturate nel forum delle Ong. Questo in molti casi non si è verificato, è mancato il filo di collegamento che avrebbe dovuto garantire il flusso di informazioni su quello che succedeva al Bella Center, e il passaggio di contenuti nel senso inverso. D'altra .parte non era chiaro se le Ong ·presenti nelle delegazioni governative avessero un mandato ·per rapprese~tare le akre, e ad · ogni modo esse non· si sentivano portavoce del movimento delle Ong; inoltre, esse non· erano certQ state elette 6 nominate per parte~ipa_re ai lavori delle delegaz10n1, ma nella maggior parte dei çasi semplicemente cooptate dai governi stessi, in quanto giudicate maggiormente rappresentative ~ più vicine a!la linea governa~ .uva. Questo e un problema d1 non ·secondaria importanza, e va consid~rato anche nell' otti- · ca di organizzare una partecipazione· Ong ai prossimi appuntamenti delle N azion_i, Unite, una partecipazione che sia rappresentativa almeno di un gruppo o coordinamento di Ong, e non di una sola organizzazione; e che preveda inoltre precisi meccanismi di f eedVOCI
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