La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 3 - aprile-maggio 1995

Considerazioni inattuali s·u11ar'ealtàdel paese Giancarlo Gaeta · Giancarlo Gaeta è professore di . Storia delle origini del cristianesimo all'università· di Firenze. Ha curato e pubblicato presso Adelphi i Quaderni di Simone Weil. ♦ In ~emoria di Pdsolini Una borghesia di massa · Giusto venti anni fa Pasolini affermò senza mezzi termini che "la nuova rivoluzione capitalistica" iniziata negli anni '60 era "la prima vera grande rivoluzione di destra" avvenuta in Italia, il cui effetto principale egli vedeva nella d_istruzione _degliantichi va~on necessaria: per consentire un rapido .processo di "borghesizzazione totale e totaliz- .zante". Non si trattò di una provocazione, anche se come . tale fu per lo più considerata, bensì della logica conch1sione tratta da una osservazione della realtà del Paese nel suo insieme, piuttosto che fenomeno per fenomeno, come capitava allora a intellettuali e commentatori politici, e come seguita: _puntualmente a capitare oggi.1 . . · Dunque già vent'anni fa era in atto la svolta culturale, o come -Pasolini diceva la "mutazione culturale" in di- · rezionè dell'omologazione indotta dal nuovo modo di produzione consumistico, di cui ora noi· viviamo glì effetti devastanti, benché già allora esli poteva scrivere: "L'Italia di oggi è distrutta esattamente come l'Italia del 1945". O meglio viviamo.l'epoca del suo definitivo ccmsolidamento, al cui scopo dovrebbero infine piegarsi gli stessi istituti de!11ocr_aticiP. eraltro quest~ venti anm non sono trascorsi invano. Allo.1,aPasolini poteva.ancora appellarsi a una memoria: storica, a valori; a una c_ulturapoliti~a (quella comuB YSID. ,caGinoBianco nista) di cui oggi non c'è praticamente più traccia, se non presso isolati intellettuali o presso minoranze sempre più ristrette e marginali, che resistono per pura forza di volontà, prive come sono per lo più di strumenti critici e dunque di \ma adeguata consapevolezza della situazione. Un consolidamento che signifièa ~iena e Jncòntrastata affermaz10ne di una nuova cultura, realizzata attraverso · un lungo processo .di identificazione delle classi dominate con i valori e i modelli delle classi dominanti, p_eraltro oramai privi dell'aura che li caratterizzava presso la borghesia storica: successo, prestigio, conformismo, risparmio, moralismo, primato dell'interesse economico, conservazione, individualismo, ecc. Così, ci avverto.po i sociologi, siamo oramai f assati d 1 ,1 " . ,, "b a opera10 massa a orghese massa", ovvero a una "massa media",- coesa per quanto concerne gli stili di vita pur tra· grandi diff erenzè economiche; una massa che_· cattura fasce operaie e che si estende daltimpii:!go all'impresa. Peraltro sociologi e politologi si guardano bene dal1' esprimere un giudizio culturale e quindi politico su· questo fenomeno macroscopico, che annulla la nozione di "classe media" e rid,efinisce quella nozione di "centro moderato" a cui pure si continua a fare ricorso, come se esso fosse ancora sociologicamente e culturalmente ben distinguibile dalla destra e dalla sinistra. Non ci dicono che un fenomeno di tale vastità visto nel suo insieme, vale a dire come compiuta realizzazione del dominio dell'econo.: mico, dominio che quasi più nessuno ·si sogna di mettere in disèussione, porta su di sé il marchio della destra, e preci-: samente di quella destra _che Pasolini annunciava come distruttiva di ogni universo morale che non fosse fonzionale al proprio processo espansivo. Certo, per molti anni il cattolicesimo della Dc e poi il socia.lismo craxiano hanno ma_scherato tale evidenza; hanno coperto uno stato di crescente corruzione morale ed ·economica con l'appello alle inderogabili esigenze di modernizzazione. Quanto ai comunisti, essi erano sì consapevoli della situazione ma si · sono limitati a denunciarne il degrado morale, senza proporre un'alternativa che avrebbe comportato soluzioni estreme. Per dirla ancora con Pas·olini, ·essi hanno a ·lungo ~orrisposto all'attesa· pratica ed economica di "portare un po' d'ordine e di mo- . ralità nello sviluppo", ma non hanno saputo o voluto rispondere a una attesa più profonda, e per lo più inconsapevole, concernente il "che uomini siamo" o stiamo diventando.2 Ma ora; si dice, il velo è ca:.. duto, schermi non ve· ne sono più e si può ricominciare. Sì, ma non è affatto chiaro da dove si dovrebbe ricominciare e per costruire cosa. E nel frattempo l'opera di distruzione indispensabile alla compiuta realizzazione della rivoluzione di destra procede: prima la cosiddetta fine delle ideologie, poi il passaggio al sistema maggioritario con la conseguente perdita di ruolo dei partiti, infine l'archiviazione della. Resistenza e possibilmente con essa della stessa Costituzione. Quanto.. alla nuova sinistra del dopo '89, avendo dapprima accolto come una liberazione il fallimento. della vecchia teoria sociale d'ispirazione marxista .senza avere la capacità di· esprimerne una nuova e più credibile, avendo poi accettato come necessario e inevitabile l' a~ento del maggioritario, si trova ora schiacciata sull'ultima linea di 'difesa, a salvaguardia qei valori della Resistenza e della Costituzione. La crisi della Costituzione Osservo che da qualche mese, e precisameme ·dal momento in cui con la rottura pohtica tra la Lega e le destre è venuto meno lo schermo delle proposte leghist·~ ci~ca un nuovo assetto cost1tuz10nale, si è aperta una fase nuova del conflitto intorno alla

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