La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 3 - aprile-maggio 1995

Bi -citt~dini ~c·cusati1i "empietà", è in realtà ~tat? deciso pnma dell annullamento delle elez10111. Lo choc provocato dal colpo di srato militare dell' 11 gennaio 1992 comunque ha rafforzato notevolmente il desiderio. di affrontare e combattere il potere. . La smobilitazione delle truppe del Fis SlJCcessiva agli arresti, all'apertura di c~rripi di prigionia e alla repressione, hanno lasciato il Fis nelle mani degli attivisti del movimento. Hanno cercato èosì di affermarsi nuovi leader e nuove gerarchie.· Il Movimento islamico armato (Mia) di Abdelkaber Chebouti, i gruppi di M. Said Mekhloufi e il Raggruppamento isla- .mico armato (Gia) radicato nel Mitidja, a Tiaret e a Sidi-Bel-Abbès hanno .riversato le loro forze tra i ·militanti del Fis senza che i loro leader, però, siano riusciti a sostituire la loro au- _torità a quella dei vecchi C<lpistorici (Abbasi · Madani,. Ali Benhadj, Abdelkaber. Hachani) che dal canto loro avevano affidato il mandato di rappresentarli a Alì Djeddi e ad Abdelkaber · Boukhamkhan. . . La forza del Fis risiede soprc:lttutt~ nell'odio che la maggioranza della popolazione nu- · tre nei confronti· del sistema politico: un odio cosl forte che neppure la crudeltà e l'intolle-. ranza dei gruppi armati islamisti riescono ad attenuare, come è dimostrato del resto dal mohiplicar.si _delleadesioni a qu·e·sti gruppi. • L' es.ercito, dal canto suo, ha attirato nella sua orbita l'e classi medie, ormai secolarizzate ma ancora beneficiarie, seppure in gradi •diversi, dei vantaggi determinati dalla proprietà statale e dall'amministrazione politica dell'economia.· Tuttavia, le differenze interne a questa classe, le diverse opinioni sulla proprietà statale, sulle modalità della transizione all'economia di mercato, sul ruolo e sullo statut.o delle· varie lingue (arabo, berbero, francese), sull'uguaglianza tra i sessi, privano il potere militare di un alleato veramente affidabile e stabile. Nei quadri dell'esercito troviamo inoltre .gruppi molto diversi tra loro, per storia ~d esperienza: ex ufficiali dell'esercito francese come Larbi Belkheir, Khaled 'Nezzar, Abbas Gheziel, Mohammed Lamari, Mohammed Youati; ufficiali dell' Aln prima messi in disparte ·dal presidente Chadli e poi richiamati per contrastare le fratture e le divisioni che cominciavano a manifestarsi come Liamin Zeroual, Mohamed Bechin; ufficiali entrati · nell'esercito dopo .il 1962, ecc. Fazioni, clan; gerarchie Anche se non hanno il carattere esclusivo che spesso gli viene attribuito, i percorsi comuni, i· legami regionali, si riflettono in Alge- .. ria nell'esistenza di clan e fazioni che in moki casi n_qnrispetta:10 _irapporti gera.rchici imJ?er~ sonah. I rapporti d1 forza tra le diverse faz1om sono molto fluidi e impediscono di adottare una linea d'azione _chiara e univoca. Prevalgono perciò l'immobilismo e l'improvvisazione. Ma alnien:ouna cosa è ·abbastanza chiara: il fallimento della candidatura di Ahme'ci Bouteflika alla direzione dello stato ha determinato una grave sconfitta per la fazione Bèlkheir, N ezzar, Ghezie.l, Medien (più nota come· · Tewisk). · · Ai fattori di vulnerabilità si aggiunge poi - . soprattutto in un contesto di forte crisi sociale e con pochi effettivi a disposizione - la difficoltà di controllare un territorio immenso come .quello algerino. Qui e là i "fuochi sottò la· cenere" della guerra di indipendenza si riac- . . PIA F,TA rfERRA 1no 1anco cendono improvvisamente nelle comunità ru- :a~},eh~ riaprono vec,~hiconten_ziosi; invocano 11 debito del sangue , e garantiscono un fotte sostegno agli islamisti· anche nelle campagne. Ma parlare a questo proposito _diun ritorno degli harkis (i soldati algerini affiancati all'esercito francese nel periodo tra l 1951 e il 62) è caricaturale. Lo scontro tra l'esercito e i g;uppi islamici contiene tutti gli ingredienti capaci di paralizzare il paese in una sporca guerra: raid assassini della marina e dell'aviazione, ricorso al napalm, spedizioni punitive; torture, manipolazioni• psicologiche si .succédo.Q.oi.n una catena inesorabile di lacrime e_sangue. · L'info'rmazione sulla cosiddetta "stampa indipendente" è stata messa a tacere. Il potere ha fortemente ristretto lo spazio della libertà di stampa. I settimanali "L1. Nation" e "El Iladeth" hanno cessato le pubbli'cazioni. Ci si è rassegnati alla·guerra civile. Tutti, più o meno, pensano la stessa cosa: ~'seproprio bisogna rischiare la vita, tanto vale farlo essendo armati". L'oc;lio e la paura hanno fatto lentc:1mente scivolare intere zone del paese nel caos e nel1' opposizione alle autorità dello stato. · L'Algeria affronta oggi un destino che forse non aveva previsto anche se è abbastanza facile vedere come le cause del conflitto attuale siano radicate in tutta la sua storia. Quale sarà il suo futuro: la guerra civile, lo smembramen- . to del paese in gruppi feudali? · · · La situazione presente è indubbiamente tragica; si vive un dilemma apparentemente insuperabile: Lo spazio politico si è chiuso e semplificato in un'alternativa perversa che contrappone · due avversari molto particolari, entrambi privi di autentica legittimità e della benché minima . universalità. Dal lato -delle forze di governo - chè,.ormai al potere da decenni, sono le principali responsabili della situazione - _cisono stati soltanto un simulacro di democratizzazione, un simulacro di dialog~ e, oggi, 1:i.rocrita~icer_cadi un consens? _concepito,nel ~gliore de1cas_1c,o,- me la spart1z10nedi un bottmo. Ma non c1puo essere nessuna soluzione senza rimettere radicalmente in ca:usala soéietà politica algerina. Altrimenti, indipendentemente da chi vincerà, le lacerazioni e le cause di decomposizione saranno destinate inevitabilmente a perpetuarsi. · C'è solo un modo per ricucire il tessuto sociale e impedire che i fratelli continuino a uccidersi tra loro: bisogna ridare la parola ai cittadini. Ma questo implica la definizione di un'insieme di ga_-- . ranzie capaci di eliminare la possibilità di manovre scorrette e la diffidenza. Bisogna stipulare un contratto chiaro, e garantire i diritti delle minoranze: all'indomani delle elezioni chi sarà sconfitto non dovrà temere la perdita dei diritti politici e quindi la negazione della possibilità di diventare a sua volta in futuro maggioranza. Bisogna _anchefare in modo che il ritorno alle urne consenta l'espressione di tutte le sensibilità politiche presenti nel paese, molto più numerose di quanto il dualismo islan:usti-esercitonori ~acc~apensare. Per questC? . motivo, le nµove elez1om dovrebbero svolgersi con una leggeproporzionale, l'unica capace di garantire un nuovo inizio per la nazione algerina. Lo spazio per una soluzione negoziata si riduce progressivamente. Per interrompere questa _marcia suicida, abbiamo i giorni contati. 1 - Un mÒvimento riformista che sostiene-il ritorno alle fonti e la ·pÙrif1cazione delFislam da tutte le scorie createsi con il contatto col mondo rùrale. © "Le Monde diplomatique" 1995_ · ♦

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==