Studi Sociali - XVII - n. 5 serie III - 31 maggio 1946
6 S;fUDI SOCIALI a tutto il movimento anarchico, per negarlo in .blocco, le caratteristiche e le teorie di alcuni suoi piccoli settori sono caduti spesso anche i ·<<socialisti liberali», «Giustizia e Liberta» e al– cuni scrittori· francesi piu o meno. antistatali. Quante volte ahbiam sentito ripetere argomen– ti, ésposti piu vohe con logica stringénte da scr,ittori nosti·i, ei presentarli .co:qie.-il fondamen– to :d'un nuovo socialismo, da costruire sulle ro– vine del marxismo, insufficente a spiegare la realta attuale e ammalato d'autoritarismo, ·e su quelle degli ideali democratici borghe(>i, legati all'ingiusta- e sorpassata difesa della proprieta privata! Dell'anarchismo non si parlava o ce se ne ,sbrigava in due righe, relegandolo nei Campi Elisei d'eille cose perfette senza rapporto con: Ja povera e to,,rmentata ·.vita di tutti' i gioi·ni. Un esempio attuaile: nell'«Interrtazionale» dì Roma del 15 dicembre 1945, Fulvio Gicca, in un articolo «Briciole di economia» presenta un suo programma di ricostruzione basato su sin– dacat_i coo·perat~vistici_ ·di cateW~ia (p_ro~~amma che e quello d1 molti anarclirc1 ed e gia stato sperimentato 1 dalla C. N. T. nel 1936-39 in Spa– gna con risultati deg~i di" studio) come un su– p~ramento. del marxismo e dell'«economia a– narchica», che vorrebhe, s·econd.o lui il ritorno allo «stato di natura», consisterebbe sopratutto nella soppressione della valuta ed e1,cluderehbe ~per difendere la -liberta assoluta 'dell'indivi– duo_?_ ogni sistema· di i-azionamento. Se l'autore di queste ;righe é un revisionista d~l socialismo e non un ex-anarchico, Ja sua ignoranza é scu– sata fino a un certo punto dall'ignoranza ge– nerale a ·cui. pure stentiamo ad abituarci. Ma quando si tratta .di «anarchici». çlte diventano «libertai-i», :iJ rispetto e la 'sincerita di fronte a-1contenuto teoi-ic0· e m~ùle del movimento di cuì si é fatto part~ dovreb~ero essei:e conside– rati come il primo dei -doveri. Non si puo non . sapere ohe iii .pensiero anarchico nel campo eèonomico non s'é fermato alla «presa nel muc– chio».· Un'elementaJre onesta intellettuale do– vrebbe consigliare di 1 studiare l'esperienza spa– gnola o magari soltanto di rileggere le delibe– razioni' del Congr~se;o <li Carrara. Questo, ~ravisamento delle idee· an~rchiche, gra:ve' in se S•tesso, .f; assai piu grave per ']a con– seguenza che ne scaturisce: l'abbandono d'un metodo di lotta e ·di 'creazione verso cui bene ·o male si dovranno orientare i popoli se vo– gliono sfuggire alla stretta mortale •dello Stato totalitarfo (esigenza, che piu o meno confusa– miente si fa e;entire un po' dapertutto) per riva– lorizzare metodi, non solo dannosi dal nostro punto di vista, ma _inattuali e superati da un puntò -di vista generate, giaicché si. sono dimo- . ·strati incapaci di :difendere la proprieta privata e di distruggerla, di .conservarei, la tradizionale. societa borghese o di' fare il socialismo. Tutte ' le I'ealta vitaili (buone· o cattive) dell'epo~a no– stra sono ·sorte fuori .dei parlamenti, indipen– dentemente dai ministeri legalmente costituiti. La demoàazia -rappr-esentativa tradizionale é ben morta. Tutti lo sentono,' perché tutti ne ridono. Queste risa sairdoniche possono costar care; ci ·hanno gia ·portato una volta al fasci- smo. Se non si' batte la sti-ada delPazione di– retta nella liberta e per lai liberta (l'azione idiretta non é solo insurrezionale, ma, anche e s<;>pr-atutto costruttiva, come · quella che dette ,origine alle <<collettivita» spagnolè, alle coope– ' rative di Carrara, all'iniziativa del <<ponte sul Po»), si lascia la strada libera all'azione tliretta dei «restauratori dell'ordine» piu pericofosi: 1,quelli che si preoccupano n,on tanto d'andare in parlamento, quanto ,d'organizzare spedizioni punitive. , Il manganello, battistrada delle tanks e degli areoplani da bomha1rdamento, ha ro'vesc'iato fa. cHmente :la barriera cartacea dei voti democra– tici e gli é riuscito assai piu agevole vincere , l' ostacol(! della repr essio ne governativa ( anche quando questa'non e.ra completam.ente sua com– plice) che' la resist enza popolare: si studi 1a storia recente .del fascismo italiano, di quello sp~;gnolo, e anche, su un piano di :maggiore vio– lenza organizzata, ,d,el nazismo tedesco in mar– cia_ sull'Europa. E proprio chi collabora ad e– rigere d~ nuovo le stesse barriere di carta contro le future minaiccie ,dello stesso nemico dai mille nomi, lanci~, sugli anarchici l'accusa d'uto~ia !. Utopista chi vuole, e_rig:ere la casa, lavorando alle fondamenta o utùpisti coloro che vogliono ; far scendere le pareti dal, tetto, _secondo un pia– no dettato da una visione s.emplificata e' pano– ,ramica del terreno? L'umanìta non ha fatto . che sanguinaire, durante secoli ~ secoli, per gli innumerevoli crolli provocati da questi archi– tetti utopisti. - , Oggi che· l'umanìta non, si puo salvare altro che uscendo dalle artificialita governative,. mi– nisteriali, diplomatiche che la soffocano e in I ' cµi dei povei-i diavoli troppo nom'Ìnati e foto- 'grafati si trastullano con bombe atomiche tanto piu graNdi di lo'ro, senza far nulla ed impe– ·dendo agli altri di fa e· (bambini che giocano con fiammiferi vicino a una polvériera) ; oggi che si torna a vedere che i valori della vita stanno nel lavoro, nell'amore e nella liberta, tutte cpse che han poco a che· fare con le fron- . tiere, 1'1:sei-cito, là marina da guerra-, i governi ,in patria o· in esilio e la ONU, ma dipendono dai vincoli che gli esseri uIJLàni s.tabiliscano alla base, tra loro, nel luogo che. abitano, ·e· tra i vari luoghi, per il benessere di tutti, messo in pericolo, invalidato, dall'ingiustizia che colpi– sce uno solo; oggi che si sa (perché la dimo– strazione· positiva l'ha data là Spagna e la ne- - gativa la sta dando' il mondo intero) che questa pacifica convivenza, che questo libero accordo é possibile, ·mentre la coazione go,vernativa é impotente ad assicurare non dico la pace, ma la semplice vita vegetativa, anzi é per questa fonte perenne di pericoli; oggi che, spinti da tutte queste i-ealta, i socialisti sinceri comincia~ no a cerca1re una via che, non sia quella dello Stato; proprio oggi ci •devonoi essere anarchici ohe dan~o i primi passi vers9 l'uto-pia del po- ·tere? Un prim~ ministro italiai'.io _disse l'anno scor– so che il popolo ,della penisola doveva prendere l'iniziativa e la responsabilita dell_a ricostruzio-
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