Studi Sociali - XVII - n. 5 serie III - 31 maggio 1946
in via eccezionale~ un solenne, festoso banchetto ai no• tabili e all'alta societa di Palermo (Rumori). lo mi domando a quale altro generale che non fosse il gene- rale Morra di Lavriano sarebbe venuta in mente -un'i• dea cosi peregrina, coprendo uri ufficio che, per la sua stessa anomalia di fronte alla legge, esigeva per lo meno un tatto squisito, e in un momento nel quale la paci• ficazione degli animi é il bisogno supremo dell'isola. lo, nato a Milano· sotto il felice governo di casa' d'..4b– sburgo, ben so che i generali austriaci · sceglievano i giorni delle condanne di patrioti · per indire feste.· e \ banchetti, a· provocazione e sfida del sen!imento citta• A PROPOSITO DI UN LIBRO DI JEAN GRAVE Pubblichiamo con uria certa esitazione la re– eensione che nel. 1931 Luigi, Fabbri .scrisse per il libro di Grave: "Le ·mouvement libertaìre sous la !Ile. République" e che poi n,on pubblic6 per paura che' il suo giudizio -sfavorevole ferisse dolorosamente il vecchio amico, rimasto sulla breccia fino a eta cosi tarda e in mezzo a tante vicissitudini. ,· Per6 ora, scomparsi l'autore del lib1;0 e quel– lo dell'articolo, quest'ultimo non ha piO. che il suo valore · di rettificazione storica e, - come tale., crediamo, si possa e si deva pu_bblicare in una rivista come questa che vuole ,occuparsi non solo dei problemi attuaii, ma anche della storia del movimento anarchico e dei suoi a– spetti permanenti. Ci sentiamo poi incoraggiati a fare questa pubblicazione ora dal fatto che tempo fa ci giunse notizia della menzione che ·di questo, li– •bro avrebbe ,fatta Arturo Labriola in Italia, ba,– , sandovisi pei' ,sostenere' che il movimento anar– ehko é sempr-e stato. una pedina nel gioco degli altri partiti. · 1 Jenn Grave: LE MOUVEMENT LIBERT AIRE SOUS LA llle. RÉPUBLIQUE. - Edit. «Les Oeuvres Répre• sentatives», Paris. 1930. - Un volume (pagg. 315). - Prezzo: Fr. 12. Questo ~ibro non ha avuta una «buo_na stampa» nel– l'ambiente anarchico; tutt'altro. Ma il nostro amico Jean • · Grave doveva aspettarselo; e non si mera•vigliara nep• pure, se alle critiche degli altri aggiungiamo le nostre, perche egli gia sa certamente quello ihe stiamo per. dire. Il primo_ grave errore di· q~esto libro é il titolo: «II movimento libertario. sotto la terza Repubblica», che predi"spone il lettore a leggere una storia del movimento anarch_ico in Francia dal 1870 ad oggi, e vi trova invece quasi esclùsivamente una autobiografia delle piu perso• · nali, :ché del movimento anarchico francese sotto la Ille, Repubblica narra' soltanto la parte che vi ha preso !;au– tore e i fatti che si sono svolti piu vicino a lui ed al gruppq' ass~i ristr'etto tlei cooperatorì e collaboratori del «Révolté», della «Révolte», e dei «Temps Nou• veaux» - _il noto periodico che sotto questi tre noµii ·successivi si é pubblicato, prima a Ginevra e poi a , .Parigi, per piu di tfeptacinque anni, dal 18,79 al 1914. N_on che anche qu~sta storia, cosi limitata, non abbia la sua importanza. Al contrario! 11 pe_riodico ·suddetto ' ' ha lasciato una traccia profonda nel movimento anarchi: co internazionale. Si 'puo dire che 'ess·ò é stato davvero il piu importante della storia dell'anarchismo, fino ad '/ oggi, per l'influeriza che ha esercitato e _per il contenuto di pensiero- di tutta la sua collezione. Collaboratori as– sidui e ininterrotti ne furono Kròpotkin e Reclus; il primo vi ha eJa.borato gr~n parte della sua produzione , sociologica anarèhica, ed il secondo ha scritto per ~S&Q STUDI soçIALI 27 dino. E, se mal non ricordo, devo aver letto in un bel– lissimo libro del deputato Bufardei, qui a me vicino, libro scaldato -da quella fiamma giovanile cl.!,epare oggi essersi concentrata nell'animo dei vecchi, che il mare• sciallo Del Carretto sceglieva il giorno dell'esecuzione di Mario Adorno e del suo figlio giovanetto, 'in Sira• cusa, per celebrare l'~ccidio con una fest11 da ballo. Ma é deplorevole che, dopo 34 anni che l'Italia fu redenta, reminiscenze e confronti simili si ,ridestino da generali italiani!» NINO NAPOLITAiNO. (-Continua) quasi tutto cio che di specificamente anarchico é uscito dalla sua penna. E la stessa cosa dicasi per il medesimo Jean Grave. I piu bei nomi della lett~ratura anarchica o affine all'anarchia han _figurato tra i suoi collabora'. tori: G. Herzig, J. Guillaume, L. Tolsto,i, J. Degalve·s, S. Merlino, Chai;les-Albert, L. ,Descaves, E. Malatesta, G. Lefrançais, M. Pierrot, J. Mesnil, P. Reclus, D. Nieu• wenhuis A. Ramon, E. Pelloutier, P. Delesalle, G. Etie– vant, C. ·cornelissen,. e tanti e tanti altri. Quel periodic~ é stato un vero laboratorio d'idee ed é. quel_lo che ha dato vita e anima a tutta una precisa corrente dell'ahar• chismo. Orbene, non é esagerazione dire che s.enza J. Grave, i <<Révolté>>,«Révolte», e <<Temps Nouveaux» non ci sa• rebbero stati, all'infuori del prir,io pet i primi due o tre anni. Che un'opera cosi- valente e 'proficua sia du• rata t~entacinque anni é merito precipuo della co;tanza, della perseveranza e del lavoro infaticabile di Jean Grave. Né devesi dimenticare di lui, il resto: la parte presa personalmente nel movimento e •gli opuscoli e libri usciti dalla sua· penna, fra cui il piu ceJebre «La Societa Morente e l'Anarchia»· che gli valse un 'processo e una condanna: sei libri di teoria anarchica, quattro roman_zi e un dramma, senza contare opuscoli di propa• ganda.· L'anarchismo, insomma, dev~ moltissimo a J. Grave. E .chi scrive queste righe sente per lui vivissimo affetto· e riconoscenza anche personale, .per· jlver avuto per degli anni niunaltro alimento intellettuale anarchico fuori quello del suo periodico, in specie quando in Italia O· gni voce dell'anarchismo taceva, e si. aspettava l'arrivo del f~glio parigino ogni settimana cosi còmé in carcere si aspetta la visita periodica c;li un c~ro amico. E é\a circa trent'anni. Grave é stato per noi davvero un buon amico,· e come tale lo amiamo sempre. Ma tutto. cio non ptJ.0 impedirci di dire lo stesso che il libro su~ 'ultimo non é stato di nostra ·sòdisfazione. Anzitutto, ripetiamo per quel titolo, che non corrispon• de affatto al contenuto, specialmente da un certo mo• mento (1895). in poi. Se é vero che il periodico.redatto da Grave fu «magna pa-rs» dell'anarchismo francese, esso non fu tutto l'anarchismo francese, e dal 1895· fo poi meno ancora di prima, perché esso rispecchio da allora sempre piu una sola corrente intellettuale piuttosto ri- tretta, mentre l'anarchismo andava _sviluppfndosi al d~ fuori di essa per tante altre vie e -con t11,ntialtri mezzi. Altri giornali, come· il «Pére Peinard>>, il «Libertairè», l'«Anarchie», comunque si valutino le loro idee, hanno avuto enorme influenza nell'anarchismo francese, ma Grave non ne parla o quasi; come non• si trova quasi traccia nel suo libro dell'importante movimento sinda- ·
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