Studi Sociali - XVII - n. 5 serie III - 31 maggio 1946

20, STUDI SO~IALI tere e11ecutivo-:; gli insegnanti, gli altri consigli, e, in quello uµ,Iversitario, gli studenti ed i vrofessioni- - sti. L'insegname-~to; diurno o serale ·.(le facel;ta pero sono solo diurne) é laico, gratuito fino ana · laurea e finanziato dallo Stato. E' un'organizzazione miglio– re eh-e altrove, ed é ,ap!pu.rito per questo •che ni'inte– ress~ segnalarne. gl'.inconvenienti, -per ,rispa•rmiare a chi si metta sulla stessa strad,a er,rori e delusioni. Limitandomi all'insegnamento medio, 'che ,é quello eh~ ,conosco piu direttamente, dJro che la mancanza di rappresentan\ti dei genitori degli alunni, ,da, un'ec– cèf?sivà preva:hmza,, nel Consiglio; agli interes's-i dei professori. Le scuole in mano- agli insegnanti sono un p~ come lé ·fabbriche- in mano agli operai: sono portate a consi-derare p'iu gH,. intereJ;,si dei. '.'p,rodut– tori" che quelli dei "c<msuma,tori", E siccom,e, coll'at– ,tuaJe,ststema capitalista di Femuneraziòne ·det lavo,ro. e di distribuzio~e dei 0 pròdotti, gli inteFessi materiali finiscono sempre col p,revalerè sugli altri, ognuno_ oapisce dove si puo andare a finire. Qùesto stato .di .ccise porta fra •gli' ins-egriant,i tutte le b~ghe ~I,etto'rali- · ed i pi,ccoli intrighi, che, in maggiore; scala, viz_i.ano la. vita politica generale e specialmente la burocrazia · d'ogni "deinocr,a,zia" clfil)italista, . .Inoltre Ja finanzia– zione ·statale, se non pone quasi nessun ostaèoìo a,J-. l'indipendenza,.peda-gogiça e culturale·,dei quattro con– si~li ed_ anche dei singoli insegnanti, in .periodo nqr– male, .s1 trasforma suqito, al minimo colpo di Stato dittato,riale, ,in Ul)- mezzo di_ contròllo e di dominio, . come s'é visto al tempo del dittatore Terra. Dunque ... , torniamo sempre li: senza combattèr.e il çapita:liJ;,mo– e Io Stato non si p:U,orisolvere neanché".il p.robfoma _della, scuola. Ma (Passi avç1,nti se ne possono fare an– che- ora in questo senso, s,pecialm~nt.e in- Italia, dove in tanti e.asi c'é solo da costruini il nuo;vo, perché a distruggere il vecchio, purtroppo, ci han pensato gli altri. l · Gestiond diretta. Nel numero di "Volonta'' del 1'5 febbraio 1·946 Z. B. pr-ende in :esame le diverse tesi. della ·namniante "Federazione Libertaria" (jl nuovo partito in .formàzioiie, ehe, ven~'n-do( in p'arte , dal d,i ·fuori del nostro campo,. po-rta via dal nostro ·movimento gli utopisti del• !'re~lis'mo") contrappo– nendo ad ognuna di esse, con mo.Ifa precisione e chia– rezza, Iè co.rrispondenti a;ffermazioni anarchiche. In questa sintesi, che :nell'insieme non esiterei .a sòtto– scrivere, c'é uno spuntò interessante per ·1a discus– sione. Si ·tratta -d'un tema· di· cui- s'é. moltd parlato a ,suo tempo in .Sp·agna e. che meNterebli·e ora d'es– sere studiato piu a fcmdo ·anche in ItaUa. Pr!m)one Z. B., come "obiettivo ultimò" ,nel campo, economico "la _g'estione diretta ·d'ogni azienda singola da parte della sua ·comunita ai lavoratori, senza centràli e senza burocrazie". La- formula potrebbe essere- pericolosa e 'in ogni modo mer.ita d'esse11e meditata o discùssa. In regime capi-talista o in un regi.me ,di, tra-nsfaione come fu quello spagnolo del 1936, la "fabbri-ca in 'mano alla sua colletUvita d'operai", significherebbe,' di 'fatto, una partecipazione -di quei determinati op·erai al be- . neficio ,capita:lista, rimanendo immutato' il sistema, 'in quanto Io scopo continuerebbe ad· essere il :guadagno ed H mezzo ·la ,concorrenza commerciale. In Spagna si cerco di corr·eggere la forlll/Ul::i-e si diss,e: le fab– briche ii. mano ai 'SindacatL Mia 1ie1iplure cosi si· elimìnava il privilegio, 1n quanto c'erano industrie pròs-pere ed ,altre, non meno indispensrubili, ma de– !l'.ici tarie; ·s'andava 'quindi verso · la ,formazione di sind-acati r,icchi ,e sinda,.cati pov-erL' E non bisogna dimenticare che H si trattava nò,n di -discussioni teo,rich-e, ma di p'roblemi pratici che reèlam,:1.vano so- 1uzionce urgente. Si penso allora alla fondazfone d'una Banca di cO•lìll!P·ertsazione singacale, che · ricevesse. le · eccedenze ,degli u:ni e eo,prisse U d 1 efi;cit degli altri. Credo ·che la vittoria d<i Franco .abbia ucci-so in er·ba ques'to progetto, ,gia discusso -e. pubbH:cato in tutti i . f?UOi,particolari. Il pericolo di disuguaglianza tra i 1avorat0.,r•i:si pres•enterebbe an,èhe do'mani in regime sociaJista, come. gia s'é presentato in Spagna '1n re- . \ 1 g,ime misto,· se ogni, fabbrica fosse gestita solo dai suoi operài. Colla soluzione che la C. N. T. tendeva a da:r:e al probJe:ma,. sp'arirebbe ,questo. pericolo, :ma non l'altro, ·di 'cui fìn d'ora bisogna. tener conto, di un predominio della ,produzione sul 6onsumo, dell'o– per,àio sul 'Citta-dino, del sindacato_ su tutti gli 'altri organismi spontanei della vita .libera. La quantita,''la quaHta, il ;ritmo -della produzione d.evono obbedire alle necessita d-ei consumatori e non itgU interessi, come or•ti-,dei capitaH.,sti o,. '.in una .so– cieta senza capitalismo, dei produttor,i. Tutti siamo, piu o menò n.ella stessa misura: consumatori; 'non tutti s,iàmo produttori ''sindacabili" e in misura di 'partecip'are àlla.-gestione diretta di un'azienda; pochi sono ,pot · i produ.ttori d•ei generi di prima n.ecessita. Or-a., questi u1Itimi, se avessero un· dominio assoluto sune loro , fabbriche, ·finirebbero coll'esercitare ùri controllo o·ppressivo sulla vita di tutta Ia popola– zione. Con Io sviluppo poi d€lla tecnica. ----:ci>e ol'ien– tato in ,senso socialista; doè non solo v·ersc>l'aumento' della pro-duzione, ina .anehe verso la diminuzione del– le ore di lavoro-. l'uomo consumatore s'avvia p'roba– bHmente a prend-ere .H sopravvento sull'uomo produt- · tore. Credo dunque che bisogna trovare U modo di fare irìt,erve~1ire g1i- ute:nti nella gestione delle a• ziende. attraverso 1e <WO•I)erativecli consumo, i comu– i1i, le associazioni di consumatori o .che so io. Sa– re;bbe int·eressante studiare (dedo.fti ii difetti inerenti . al sistema capitalistà), il risultato ehe puq aver dato la gestione di ,certi rami•· della produzione --special– mente gen~ri alimentari- da .parte delle cooperative, dì consumo, sopratutto nei paesi dell'Europ'a setten- triona1e. ' ~ · Questa non é~tanto un.'obfezione (d-isaccordo vero non c'é, in quanto nello stesso articolo si ;parla -pero solo a proposito -dei servizi p'ubhlici- di ''libere as~ sociazioni di lavoratori e. di ut,enti"), ·quanto la se– gnalaztone di. un tema da appl''ofondire da parte di chi fra noi s'interessi specialmente per questi p·ro- blemi di ~'truttura.. I ' Da chiarire ,sarebbe· anche la sec~nd,a- parte dellà fras·e t che é' qui oggetto d'esame: "senza centrali e senza buroGrazie'.'; <la chiarire e 'non da discutere, giacché non é probabile eh-e ci sia differenza d'opii- . nioni sulla necessita di opporre' aUa pianifJ,cazione · ·imposta e totalitaria, non una produz-ione caotica e ,frammentaria, ma! u~a ·coordinazione, s:ponta:nea di sforzi di tipo federale, che as-sìcuri un rendimento• rispondente\ alle neces.sita, sempre piu complesse e diversi.fi <cate, della vita di oggi. · Decp,denza della lo:tta di clas,se. - "ÌJ'Interriazitma– te" dii Roma non é un ,giorna,le anarehi,co, giru:;ché da– gli anarchici si distingue su questioni fondamentali di cu~ si paria in altrè sezion.i di questo stesso nu– mero; ,ma é in ogni modo m0lto vi:C,ino a noi e c•fo 0 teressa· perché é vario e vitale. Appunto per questo ci si troyerebbe materia a parecchi sp.unti (malgrado non sia molto che· abbiamo .._comindato a riceverlo regolarmentè). Ci li'mitiamo, per rp.ancanza· di spazio, a qua;lche noterella. Nel n. del 15 dicembre troviamo un _buon articolo di Aldo Gnoli sull"'Immoralita del– lo Stato" e in quello del 5 gennaio. uno studio molto acuto- di C. C. sull-a "Crisi dei -partiti" dà cui ere- · diamo opportuno stralciare quest'osservazione inte– ressante: "i!Ja lotta. di 1class·e é venuta 6gni giorrio di p'iu perdendo d,i asprezza. Il t'erre1w della fotta sì é spostato ·e tanto i oonservator-i che,i socialisti mi:rano ad assicurarsi il controllo dello Stato. Perché sanno cµe lo Stàt0 moderno,. ·d~rnlocratic.o o totalitario, di– s:pone effettivamente e _)lOn teoricamente, se vuole, 1 · dei ni. 1 ezzi di proquzione ·e regola prezzi è salari, an– che la doye, eome negli Stati ;uniti, il capitalismo privato sembra ancora celebrare i: suoi .fasti". Complesso di superiorita. - Nello stesso numero, in un ·articoletto -0ecasionale d'Ezio d'Errico, una "p.eTla" che ,p-robabilm/eilte non pot~va esse:r:e_pescata I

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