Studi Sociali - XVII - n. 5 serie III - 31 maggio 1946

12. STUDI SOCIALI R.I~POSTA ALL' IH·CHIESTA DI «6JUSTIZIA E LIBE~T'f=J·» Sull!atteggiamènto di fr,onte al movimento di ''.Giu– stizia .e Liberta", forse il mio parere tutto permeato di co·rdiale simpàtia trovera dissenzienti non poc.hi miei amici politici, benché parecchi lo condividano e qualcuno anzi vada· troppo in la nel suo entusiasmo. S,pecialmente su ci6, a,dunque, le mie parole sara prudente !}renderle come es,pressione di un pensiero perso:hale. . _ Credo ·che se questo·. movimento• conservera il suo slancio iniziale e sopratutto il suo carattere di azio– ne sul ter.reno cospiratorio e insu"rrezionale in Italia, subito, f.in da ora e non solo c.ome progetto per· do– mani,, esso :potra ··essere, un fattore di primo ordine per l'a rivoluzione italiana. Ci6 che sopratutto ap– provo in esso -é l'idea ché la il'ivsoluzione debbru pro– cedere immediata;mente, fin dai primi ,p•assi, e senza rt.mandarle a ,piu tardi ·e alle· decis-ioni inskure- di costituenti, ·plebisciti, g.overni, ecc. a realizzazioni pratiche dl demolizione, espropriazione e r.iorganizza– zione che possano restare conquista acqui-sita del po– polo italiano, fatto ~ompiuto che non si l)'ossa piu canceLlare o che. per. lo meno non consentà -ritorni troppo seri verso il punto di partenza. ·sull'estensione di queste realizza~ioni, su alcuni loro caratteri, ecc: si potra d,iscutere; e del resto su ci6 l'ultima parola ·r-esta alle mass~ insorte ed alle forze c'he vi agiranno dentro. Trovo inoltre preferibile, ad ogni metedo cen– tralizzatore e a s-istema unico, "il metodo· di G. e L. che t(;lnde a suscitare s,p'ontaneamente le forze- e le iniz-iative rivoluzionar'ie e solo aiutandole a coordi- .na:r-si, ad intendersi reciprocamente dal punto di vi- sta ideologico e pratico". . . Ma debbo· dire che, secondo me, é ;stato un errore di "G. e L." il non Umitare le sue funzioni a quella di organizzazione di combattimento come- essa mi ap– parve in princi,pio. Il darsi. un programma troppo de– terminato, lo ha sp'into l;I, dare iri. questo la prevalenza agli apriorismi -della democrazia piu o meno sociale, secondo le idee dei suoi fondatori e fautori, che met- -:te an argine preventivo alla rivoluzione· e giusti.fica il timore d'infiltrazione in essa ,<Jellaborghesfa radi– ca,le, preoccupata di salvare nella rivoluzione piu che pu6 dei privilegi della sua classe. Questa ,pu6 non es– sere stata l'intenzione degli iniziatori del movimen– tò; é ci6 spinge a credere il linguaggio di "G. e L." e certè p'arti piu sjmpatiche dei suo progranu:ila. Ma l'impressione contraria resta, e resta la. via aperta ad una rivo,luzione in senso democratico borghese, il timorie diella quale non pu6 non raffreddare molti dei IJ'iu sinceri rivoluzionari e nQn offrire pretesto plausi– bile agli attacchi degli avversari o concorrenti piu appassionati. Di "J'atto, an;che se non si voleva, e non gli si da il nome, "G. e L." ha finito con l'acqui- intervalli lunghissimi trascorsi tra'-'-un.nunwro e l'altro. In queste condizioni l'uscita 4i «Studi Sociali» era solo giustificata dalla necessita di non · interrompere del tutto un lavor,o utile, in attesa eh'esso potesse riprerul.ère con ritmo 11-ormale.Quest'attesa dura ancora. Per il prossimo numero la decisione sarei presa: o si potrei assicù.fare alla nostra pubblicazione una periodicita regolare, o la sua s_truttura'subirii u,na nuova trasformazione. Ogni nu– mero di «Studi Sbciali:i>potrebbe essere, per esempio, invece che una rivista, un opuscolo dedicato alla tratta– zione d'un determinato problema .da parte d'uno o di piu autm-i. Il lavoro di compilazione sarebbe piu leg– gero e, pur non essendo in questo caso. necessaria una d~terminata periodicita; l'uscita potrebbe essere piu fr~ quente. , Il presente numero é dedicato principalmente all'lta• Zia. E' il _primo che puo entrare attraverso quelle fron• tiere che so-no state per tanti anni cosi ermetiche e •rap• stare il carattere di partito,~ e "partito di governo", ✓. - e ci6 non ,poteva non suscitare le diffidenze, le rivalità e, le p:r-evenzioni di tutti ,gli altri .partiti anti– fascisti, non poteva non dividere molti di quelli che avrebbe voluto'riunire. Ne vedo una !l)rova nelle po– lemiche e .scissioni nel campo co'ncentrazionista, di cui giunge fin0 in qu-est'angolo remoto d 1 America l'eco poco gr,adita. · Io non so se potrebbe ,mai "G. e L." ritornare sui suoi ,p'assi, e non pretendo certo iQ, estraneo e lon• tano, darne il consigU.o, Ma a me pare che il suo ,movimento p.otrebbe prendere piu grande svilup.po e assolvere piu completamente il suo compito rivoluzlo– Ìlario, se si. spogliasse g.'o,gni veste a sostanza di p'artito, se prescindesse da ogni mira governativa, se foss-e org,~nizzazione di combattimento aperta a tutte -le tendenze di liberta, con lo scopo precipuo di. sal– vare e ·difendere la liberta anche in seno a:Ua rivo– luzione, non legando .cioé nep.pur dopo le sue sorti 'a nessun ,governo, restando forza li.bera e indipen– dente . fia,ncheggiante e suscitante i liberi sviluppi della rivoluzione nel ca.m!l)'opratfoo e creatore verso forme di vita e d'organizzazio1JJ.e fede-raliste; in cui si concilino sempre piu le autonomie locali, la liiberta -individuale e là solidar-i-eta fra tutti! For,se é trop– po? Non so. Ma piu probabilmente é inutile, perohé ... quel che é ,fatto é fatto. · · · Non discuto il programma di "G. e L.". Trattandosi di .programmi, preferisco, quello del mio p'artito, il prÒgramìm.a anar,c;hico, - clÌ·e non é soltanto, come dai piu si crede, un progralllilll-a sul flu'turo lontano, ma anche e so·pratutto un ',programma attuale di icondotta pratica nella lotta e d'indirizzo della rivo– luzi-one. Quello di "G. e L.", fra l'altro, mi pare teriga t>oe:oconto di quel che sara inevitabilmente un<i rivoluzione in Itàlia. GJi obbiettivi che .si p'ropone sono. o troppo; o troppo ,poc;0. Essi necessitano uno. sforzo tale, un t!l,le sviluppo .della rivoluzione .(e io •mi auguro .che l'abbia), che quegli obiettivi ne saranno di gran lunga superati; e volervi ricondurre a forza la rivoluzione si tradurrebbe in opera con– trorivoluz\onaria; o quello sforzo e svilu.pp 'o saran minori e ,quegli obiettivi non saranno. raggiunti, e tanto varrebbe allo•ra ,proporsene di piu completi pèr uno scopo dinamico. Ma forse lo scopo. dinamico dei proponenti é in rap;porto, con le tendenze, del pubblico speciale anti<fascista cui si rivolge, ,che non sia pre– valentemente il proletariato, il, quale v,·uo,lémolto di p,iu? In;. tal caso prima o ,poi "G. e 'L." sarebbe in conflitto .col proletariato; e noi staremmo con questo. , Ma, ripeto, sarebbe trop'Po lunga una dis,cussi<me sul prograIDlIIla, di ,cui peraltro qualche parte st av– "vicina molto al mio punto di vista (sul discentra- . I presenta una specie di ritorno,· di ripresa di contatto. Gùi ci sono arrivate dalla penisola mofte .kttere buo– ne. Risponderemo a poco a poco. Per ora, qui, non: facciamo che U1Jacomunicazione di carattere amministrativo. Mandiamo la rivista in Italia a chi ne ha fatto richiesta (sia che possa o non possa pagarla), a qualche indirizzo individuale trovato su gior– nali nostri (e in questo caso preghiamo i destinatari di scriverci se desiderano continuarla a ricevere) e infine– -in pacchetti- ai giornali, ai gruppi e alle federaziòni. Pèr i pagamenti o le contribuzioni -per ora é meglio non parlare d'ubbonamenti- i lettori italiani possono inviare le relative somme all'amministrazione di «Volon• tfi» ~Giovanna Berneri - Via Chiatamone 3 - Napoli-, indicando chiaramente lo scopo dell'invio. Per la redazione e l'amministrazione di <tStudi Soci.ali>- LUCE FABBRI.

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