Studi Sociali - XVI - n. 4 serie III - 20 marzo 1945

IV', . I compagni dei Gruppi ecc. a complemento delle proprie deliberazioni circa la sit~azione politica e sindacale, mentre riconoscono ai compagni di Roma che essi regolino liberamente la loro azione. 1o: cale secondo}e esigenze della speciale situazione romana; li 'incaricano di ·revocare esp~essamente Ìa partecipazione anatchièa al Consiglio Direttjvo délla -~h- l L. V. I compagni dei Gruppi ecc. deplorano che il compagno De Ddminicis: CO• piando i metodi antilibertari dei Parriti e della C. G. I. L., ~bbia arbitrariamente scritto a vari compagni in. nome .di una supposta e per 01'~ inesistente U~ione Sindacale Italiana, ed incari– cano i comp{l·gni di Roma <li espri!Ilergli le di– rettive ,decise in p.roposito dall'insieme dei Gruppi.· VI. I cdmp,gni dei Gruppi ecc.· , incaricano i compagni Tuvoni, Abhate e Ber---: neri dì portare a conoscenza dei rappresentanti dei lavoratqri inglesi ed americani ora in visita in Italia i ·voti esprfssi sulla situazione sinda– cale, affi_nehé veng~ ad essi,confermato che la · C: G. I. L. non rap:e,resenta i lavoratori italiani, ma soltanto i Partiti politici che la hanno crea– ta ~~:nza aver~ in proposito nessun mandato dalle masse operj1fo e contadine.· . VII. I compagni dei 0 Gruppi ecc. rivolgonò un commosso pensi~ro a tutti i compagqi èaduti in terra di Spagna per essersi battuti per il loro ideale di liberta e di giu'sti– zia, ·e che impeFsonano .nel nome di Camillo Berneri, vittima del settarismo comunista • bol– scevico; a_ tutti 'i compagni che caddero sulla breccia riella lotta contro il fascismo, .che as– sommano ·nel nome di Michele Schirr~; ed a tutti :i c_oinpagni n'oti. ed ignoti scomparsi in questi anni, che accomunano nel solo nome .d.i E~ico Malatesta, pioniere di tutte le battaglie combattute in Italia ed ·all'estero per il trionfo dell'ideale anarchico; inviano un saluto a· tutti i compagni che su tutti i fronti ancora combattono per lo schiac– ciamento totale delle forze reazionarie, con il prop·osito di vedere .realizzato in un prossimo do~ani il nuovo. mondo in cui tutti i popoli opp.ressi s~ta,nno red~nti dalla schiavitu econo– mica e morale, e vivranno alfine nella .societa dei liberi e degli uguali. I VIII. I Gruppi Libertari dell'Italia ltherata rilevando che il movimento libertario é vivo in Italia in una propria tradizione che risale agli albori della nostra vita nazionale; e come contribuisce nel Nprd alla guerriglia contro i tedeschi, èosi vuole e pu6 contribuire qui effi– cacemente alla ricostruzione degli spiriti e delle cose, ma ~anca finnra della possibilit~ di dif ~ fondere tra H popolo le sue volonta di impianto / e di difesa della comune liherta. · STUDI SOCIALI 27 Pelibera~p la pu.hhlicazione .di un peri,pdico, settimanale, da intitolarsi <<VOLONTA». · E danno mandato ai compagni Zaccaria, Tur– roni, Caleffi - Berneri ed Ahbate di chieqere alle competenti auto;ita Ja necessaria autorizzazione. La pagina· che preoode cos~ituisce. il prim,o. pezzo di carta stampato che riceviamo dall'Italia. L'abbiamo letto con r.everente commozione, perché immaginiamo · quel che deve costare, · ow, nel nostro . paese, ridar vita a un movimento povero e disinteressato come sempre fu e sempre sara il nbstrò. Il documento. é stato ampiamente commentato nel[' «Adunata dei Refrattari'J> da 4rmando Borghi; il quale disapprova e -secondo noi-- con buoni · argomenti, il tentativo di ricostruzione dell'U. $. I. Pero conoscendo assai meno che nel Nqrd· America i parti– cplari.della situazione italiana, é difficile per noi attual– menre dare un'opinione nostra che non sia «teorica». _E se la C. G. I.' L. · é una creazione artificiale e vuòta dall'alto, il movimento operaio deve essere pur creato; comunq,ue sia, dal basso. E siccome non si tratta di- una questione di principi, ma di tattica, chi é sul posto é probabilmente miglior giudice. In ogni mòdò quando gli elementi ,d'informazione saranno pia numer,osi, ne riparleremo. · A commento e complemento di questo .resoconto, dia~ mo alcuni brani d'una lettera ricevuta .da compag,ni di Napoli: Napoli, 17 ottobre 1944_. -- ,• Qui ci sarebbe tanto bisog,rw-di stampa, nostra. Tutti hanno· diritto a pubblicare giornali loro: ma noi non abb,iamo ancora avuta i' autorizza– zione di uscire con uno nostro. Èppu:,;e abbiamo fatto div~rsi tentativi da varie parti. Non si puo , neanche . pensare di diffondere pubblicazioni vecchie perché il fascismo ha dist~utto tutto e pochi sono quelli che 'ha;nno qualche eseniplare delle Òpere dei nostri. Lavoriamo, quindi in mezzo a difficolta immense:. la corrispo.,:,,a,enza ric'IJ,iede molto tempo, é i contatti con i compa,., gni sono ostµcolati dalla scarsita de"i mezzi · di trasporto. Tuttavia abbiamo fattp-tuUo il pos;i. bile fte_r rimettere in piedi' la nostra famigliola. Credo che tM sia ben in/ ormata sulle condi– zioni disastrose in qui si trova l'Italia. Il fasci– mo e la guerra ci hanno distrutto economica– mente e moralmente. All'inerzia della mag'O:i<>– ranza, inerzia derivante dai venti anni di rep:ime .fascista, si contrappone la smania -di fare di mol– ti uomini politi~f E fin aui sarebbe tutto na– turale se questi uomi;.,,i eh-e si sono messi a di– ri~ere il p~ese tenessero conto dei reali 'int~ressi e delle- co,ndizi.oni .del_popolo. Per paura di ar– rivare troppo tardi, si parte da un punto di par– tenza i1J,esistente, in modo• che la' maggioranza no'!, pu6 seguire o meglio 'ségue senza ren<krsi conto che nella ·vita italiana c' é stato un cam– biamento. In questo modo ci troviamo sempr,e nel buio_ e qualche volta c' é da disperare ,di po– ter uscire da questa situazione cosi ~orbida. Noi vorremmo contribuire ad un, vero risve– glio del po polo italiano-: vorremmo penetrare ner profondo degli uomini senza preocèwparsi di far nume:,.o e di avere dei grandi successi immediati.' Purtroppo .sappiamq ehe quest'ope– ra di rieducazione alla liberta é lenta, molto .. lenta e chi si illude del contrario _si sbaglia è . dimostra di . nòn rendersi conto [in dove ci' ha condotto il fascismo • .·• ·

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