Studi Sociali - XVI - n. 4 serie III - 20 marzo 1945

16 STUDI SOCIALI sindacale - tutti questi organismi autonomi. S'é detto come il popolo abbia portato la sua ribellione contro il vecchio mondo borghese sul i?UO vero terreno, bruciando, in falo purificatori, biglietti di banca e materassi di postriboli; bruciando ambe le chiese, simboli ·di totali– rismo spi-rituale e covi di «requetés~ e di camice nere e brune. S'é anche analizzato _come questà rivoluzione, che por• Lava_in sé tanta vitalita da sopravvivere agli svanta·ggi dell'improvvisazione; alle correnti d'istintiva_ e autorita– ria violenza che nascono spontane1lmente in ogni rivo– luzione, pero che spesso la spingono al disastro, all'inef– ficenza dei dirigenti,_questa rivoluzione che aveva vinto il totalitarismo interno e stava ·edificando il socialismo corì ansia di liberi:a, sia ~tata -s9Ùocata dal di fuori, per op~ra del mondo esterno. Tutt~- le classi privilegiate di tutt,i paesi TI privilegiati del potere governativo, i privi– legiati del danaro, quelli delle burocrazie sindacali e di partho) udirono con spavento. quella parola che rispon– deva cosi_ esattamente alla D'ecessita_ ed al problema di - quell'ora. I popoli non udirono,, o udirono a· meta, per– ché la Propaganda con maiuscola (che comincio proprio in quegli anni a monopolizzare radio e stampa su una scala mai vista prima) impedi che udissero. E questa fu la tragedfa della Spagna. Di tutto questo interessa a noi, per questo sommario panorama,, sopratutto un aspetto: il m~ssaggio della Spa– gna al mondo e le ripercussioni immediate e posteriori, di questo messaggio. Il popolo spagnolo non era preparato per la rivolu– zione; nessun -popolo I-o é, mai. I compagni spagnoli che han vissuto quegli avvenimenti si disperano quando se ne· ricordano. C'erano ,stati congressi operai, piani di or• ganizzazione economica; .iutte cose che furono utili, ma che sembrarono, a chi agiva nella fornace, cosi spropor- • zionate aH'eritita deH'imprevisto cataclisma! Il pQpolo spagnolo non era preparato; eppure. era molfo piu pre– parato ·che qualùn·que altro popolo d'Europa, perché non a-spettava nient~, -da. nessun altro che da se stesso. Cio spiega la mancanza di mat~rita ·politica che gli rimpro– veravano i repubblicani ed i marxisti. Cio spiega fatti come quello ohe racconta nel suo libro Rabasseire, di certi villaggi -perduti nella pianura de Castiglia, che votarono in massà per le de'stre nelle· elezioni d·el feb– braio 1936, seguendo ·passivamente le indicazfoni, o im– posizioni che fossero, ·del signorotto locale, e che, il 19 d-i luglio, orgarii-zzarono immediatamente collettivita con– tadine con la totalita degli abitanti. . Questo stato d'animo spiega la lettera dei contadini di Maella che fraduco piu sotto, piccolo documento per– duto nel}a stampa barcellonese ,dei primi mesi della ri: voluzione, ·e piu pre°cisamente del rdese di settembre, quando la Catalogna si trovava in stato incandescente, con una ·quantita d'elementi economici contradditori, re– sidui- del sistema antico e creazioni nuove, che ·lentamen– .te s'andavano combinando e conciliando. La cito proprio perché é un documento piccolo, corrente, senza preten– dere che sia un simbolò -di tutta la- realta di quei• giorni, pero come sintomo d'un'atmosfera determinata. «Noialtri contadini, che generalmente ,manchiamo di cultura, ma non d'intelligenza, di fronte al processo tra– scendentale che si sta sv~lgendo in_Spagna, ci vediamo obbligati a fare le seguenti ·avvertenze al resto dei lavo– ratori ~ella Spagna. I-! trionfo della rivoluzione non dipende solo dal-le armi. La storia ci mostra infinita di casi in cui, malgrado il coi:aggi~ degli uomini e l'ab- bondanza di mezzi di difesa, ci si dovette arrendere per mancanza di· mezzi economici; qui, nelle piccole loc:a– lita, dove appena sappiamo esprimere i no,stri sentimenti sociali oralmente o per . iscritto 2 pos~iamo dimostrare a molte localita e citta che sappiamo attuare cio che altri uomini piu cohi..,..ci hanno in§egnato. Il «comunismo li– bertario» a Maella non é piu. solo un sogno. di giustizia sociale; oggi é una realta_ vivente. Il dana1:o, compagni, é sparitÒ. L_'unico valore é lo sforzo . .Qui non si fanno pagare né i medici, né i maestri di scuola. Disinteres– satamente, hanno abbandonato quest'assurdo privilegio. Assolutamente nessuno si fa pagare. Gli interessi capita– listi sono rinchiusi in una cassaforte, come un delin– quente che sconta la pena eterna del suo gran delitto; ·pero, co~pagni d'altre parti, la sua reclusione é. loca-le e parziale, contro la volonta di tutti i maellani: q1;1.ando dobbiamo trasferirci da Maella ad altri punti, dobbiamo mettere in liberta questo vecchio assassino. Quando dob– biamo comprare merci nelle grandi citta, abbiamo biso– gno di soMi. Qualche tempo fa ando un delegato nostro a Barcellona, e presento dei. :boni, in cui non chie•devano ' profumi, bibite, tabacco o cose di cui in quel r.iwmento si potesse fa.re a meno; unicamente domandavamo a Barcellona macchine e strumenti da lavoro, tanto. pre– zio·si quanto i fucili. Ci &i disse che si era presa la risoluzione di non soddisfare, senz; denaro, nessuna, richiesta· di quelle localita che non appartenessero al· fronte di guerra. Noi, che abbiamo imparato ~a altri uomini piu colti che il valore dell'Anarchismo é la solidarieta, siamo rimasti sorpresi. 11 giorno prima ci si erano presentat~ dei compagni di Badalona con un bono firmato o avallato dal 'Comando di Caspe, in cui ci si ric.hiedevano trenta. mila chiii d'olio. A noi, solidali ed anarchici, basto. sapere che loro ne avevano bisogno e noi l'avevamo. Ba.date, compagni,· che que·sta richiesta importa un valore approssimativo di cinquànta o cinquan– tacinque mila pesetas. L'avallava la colonna Qrtiz • Ascaso, due fratelli pe1' !JUelli di Maella. Non solo abbiamo avuto _olio per loro. -Possono disporre del nostro sangue; essi ·dan di piu: dan la loro vita. E l'uomo che da tutto meno la vita, no-n da niente .. Maella consegnera ai· fratelli del fronte il suo ultimo grano ,di frumento; la sua ultima goccia· di sangue. Lo da per la.. ca.usa di_ tutti, per la causa della Liberta, della Giustizia--; . . Per il Comunismo libertario, per l'Anarchia! Pero, tornando all'accordo· di Barcelfo– na, do·bbiamo avvertire che i fucili resteranno muti, se mancano gli strumenti ·da lavoro. Maella ha poco· dana– ro: finira. H credit-o ·capitalista, noi anarchfoi l'ahb"iamo sostituito con il cr~dito dello sforzo. I capitalisti vive– vano neg6ziando con il credito dei loro capitali. Noi abbiamo la base di questo cr~_dito, il lavoro. Se 'chie– diamo a una localita macchine per il valore di ---CiD'quan– tamila pesetas e non possiamo per ora consegnare che ventimi'la pesetas di valore, fra_ grano, olio, ecc., noi, Municipio libero, riconosciamo il de_hito di· trentamila pesetas, che andremo pagand_o coi pro_ssimi raccolti ... Abbiamo imparato la leziohe, l'abbiamo fatta penetrare a fondo nel nostro cervello e nel nostro ·cuore e l'abbia– mo messa in pratica. Chi vuol venire venga a vederlo coi suoi propri occhi. . . Il sindacato di Contadini di MaeHa (Saragozza)». [Da «Tierra y Libertad, di Barcel– lona, del 24 settembre 1936). Linguaggio ingenuo, con quella certa pcercatezza ca– ratteristica degli autodidatti. Nel suo insieme questa let– ·te1;a é indice delF~istenza dei f_attori ·che distinguono sempre una rivoluzione nel suo primo· periodo:· sem-

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