Studi Sociali - XVI - n. 4 serie III - 20 marzo 1945

che iavorà è mangia). Sono i due aspetti dello stesso fenomeno, tanto che non inter.essa molto sapere se lo Stato creo le classi o le classi crearono 1o Stato.- E' ùn po' il problema dell'uovo e della gallina. Ogni classe privilegiata si traduce in Stato nel campo politico; ogni Siato ha bisogno d\1ppoggiarsi su una casta· e -quando non esiste o é stata distrutta- la crea, come in. Russia.' STUDI SOCIALI t 1. !rifatti -finita per saturazione la fase dell'espansione interna- comincio la ricerca febbrile di nuovi mercati in paesi- piti arretrati economicamente. La concorrenza intercapitalista si· trasferi allora sul piano internazionale. E' il periodo dell'«impèrialismo», destinato ad essere uno stadio provvisoriò, . perché i mercati esterui fini– scono col satura~si come gli interni e perché le forze che minacciano il privilegio dal basso consigliano l'u– nione. Pero, quandQ scoppio la guerr_a del '14, ci ìro• vavamo in pieno. periodo imperialista . Il doppio proéesso: crisi· interna del sistema e pro• gresso del socialismo, erà arrivato allora a maturazione e la guerra fu il suo frutto naturale .. Si volle evita,rè çon la guerra che scoppiasse la crisi; non si fece altro che affrettarla e darle un carattere. piti violento e meno umano. Senza la guerra avremmo avuto ~nella sua es• senza- il fascismo, pero non con i caratteri inumani che \ . . ha avuto (e non do alla parola «inumano;, il senso di «crudele», ma quello molto piti- profondo di «alieno e contrario all'uomo in cio che ha di phi alto: ragione e s_entimento»). Pero è inutile studiare fa storia in base ad ipotesi; resta il fatto che la· guerra forma parte in– tegrante del processo che stiamo studian~o. U conflitto d,el 1914-18 fu voluto dalle classi domi• Nel Medio Evo il 'potere politico e l'economico si confondevano Rel signore feudale che disimpegnava nei .suo dominio la dop_pia funzione di re e di proprietario. Con l'apogeo della borghèsia capitalista, potere politico e po.tere economico si sono separaii senza rompere pero i vincoli reciproci, giacché sono rimasti nelle màni della stessa classe; ambedue son serviti -con diversi mezzi– per mantenere sottomesse le moltitudini. Quando par• liamo dell'individualismo caratteristico del periodo del Ìiberismo e,conomico, ci riferiamo alla mancanza di coor– dinazione nella produzione, al regime della concorrenza eh~ . dava alle imp.rese il carattere di iniziative Ì!}divi– duali; pero il sistema del salario ammucchiava gli uo– mini in greggi alla base_ della piramide sociale e solo ne-Il'associa~ione -,-condi;ione· di resistenza e di lotta– i membri di questo gregge riuscivano a farsi valere e ad avere individu_almente· dignita di uomini. P~r _questo il socialismo, che é cooperazìone fra produttori e fra consumatori, che tende ad abolire le differenze di clas– se, che vuol sostituire il salario ed, il prezzi . con il lavoro cooperativo e la distribuzione gratuita, non solò non soffoca l'individuo, ma lo esalta e ne moltipÌica lè possibilita liberandolo -dalla titaimià del fattore eco- . nomico. Per questo le esp_ressioni: socialismo di Stato, ·socialismo statale o, se si vuole, dittatura del proleta• riato, sono controsensi logici (non lo dico io; lo dice Benedetto Croce) che si traducono, nel campo politico, in traboéchetq mortali, come c'insegna l'esempio russo. -_nanti. Le masse, o rimasero passive ed _ostili, limitandosi a fornire agli eserciti il mllteriale umano, oppure, dopo essersi lasciate trascinare dall'ondata passionale caratte• ristiça delle, ore sanguinose dell.a storia umana, si disu– hriacarono presto e, nella loro coscienza, andarono ma– turando le rivendicazioni dell'immediato dopo-guerra • La Spagna ·si mantenne lontana dal conflitto e questo ha la. sua importanza nella. spiegazion~ degli avveni– menti del 1936. La marea a~cendente dell'idea· socialista nella seconda meta del secolo scorso e nei primi tre lustri di questo, ebbe precisamente . questo significato emancipatore. Era la lotta contro il padrone ed il gendarme. Que:gto, so• pratutto in It.alia · e in Spagna. E, malgrado la bm;ocra• tizzazione e l'inserzione. nell'ingranaggio statale dei par• titi O soci;listi riformisti - la parola «socialismo» ha conservato. tale· si~nificato agli occhi d~lle masse -~ an• che a quelli della classe dirigente. ,, Prima della guerra del '14 Gia prima della guerra· del 1914-18, parallelamente ai progressi delle aspirazioni• so_ciaÌiste tra le masse, si ve• niva gestando nel mondo cap-italista una crisi prof_~mda; non una delle crisi cicliche (cioé periodiche) df cui tanto parlava;.o gli. studiosi di economia, ma la crisi definitiva del sistema, definitiva quanto quella del mon– do romano nel Hl e IV secolo; quanto quella del mondo . · feudale all'epoca delle crociate, quanto quella del prote– zionism'.o nel secolo. XVIII. Questa crisi andava indel>o– lendo il cal)italismo indìvidualista basato sul regime del- 1 , . la concorrenza. Per evitare la discesa dei prezzi nei mercati interni delle nazioni piti o :111enoindustrializ– zate, sorsero i trust, che eliminaV'ano le piccole ipiprese, ' incorporandosele o rovinandole, ed accapàrravano tutto . un ramo della produzione, arrivando ad essere veri ma– stodonti economici, ·forze onnipotenti che si servivano degli ingranag-gi statali non solo per dominare le masse, ma ·anche per }e lotte a. cui le portava la !!Oncorrenza -sui mercati esternì- con altre potenz,e economiche dello stesso tipo. Rivoluzione po polàre e reazione fascista La guerra del '14 shocca nella rivoluzione. E bisogna osservare una cosa che Marx -che vidè tante cose nel futuro e in· tante imbrocco, e in altrettante si sbaglio– non aveva prevista. La crisi rivoluzionaria é piti intensa nei paesi meno industrfalizz.rti, cioé nei paesi in cui la crisi del mondo capitalista é destinat;;i a farsi. sèatite piu. . tardi e quasi di riflesso: la Russia, l'Ungheria, l'Italia; parecchi anni • dopo, la Spagna (omeito la Germania, perché la tedesca fu una rivoluzione addomesticata. e quasi imposta dai vincitori e le forze vitali che uscirono dal suo seno furono soffocate da un'enorme burocrazia governativa, sind_a{:alee di partito, burocrazia tanto ·scien– tifica, quanto lo stesso capitalismo tedesco). èome c.onseguenza naturale di questa rivoluzione (che in Occidente non ebbe la forza intima .necessaria per pas~ sarè dalla potenza all'_atto) sorge il fascismo: dittatura antisocialista in Ungheria, in Polonia, in Jugoslavia ·e, infine, con: ·caratteri · sempre piti tipici, il fascismo ita• \ liano, seguitQ da molti germogli simiJi nella lotta dei partiti degli altri paesi. Il fascismo sorse come risposta. all'ansia c:l'emancipa• zio ne delle masse; iri quel momento non era ancora, né vofova essere un tentativo di risolvere la ~ontr~ddi– zione intima del sistema capitalista, ferita latente i cui· caratteri mortali non erano ancor chiari per nessuno, e meno nei paesi ·di capitali~mo poco sviluppato, che era– no nello stesso tempo, come abbiamo visto, i paesi piu rivoluzionari. Il fascismo é l'opera istinti-va e frettolosa della paura; della paura e dèll'odio. Chi ha vissuto il dramma degli anni 1919 ~ l,920 in Italia, deve ric'ordare, come uno dei

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