Studi Sociali - XVI - n. 4 serie III - 20 marzo 1945

16 STUDIsOèlALI TOTAiiITARismo I Lo scopo di questo lavoro é quello di studiare -in modo obbligatoriamente abbreviato e schematico- un processo st~rico il cui ciclo é compreso tra la guerra · del '14 e la fine (speriamo prossima) della guerra at– tuale. Questo processo, di carattere indubbi~mente rivo– luzionario, che travaglia il mondo. pero che assume in Europa le sue caratteristiche piu acute, ha attraversato _:nel 1936-39 ed in Spagna- un3: zona di luce. Si puo dire che, in quel momento e ,in quel luogo, é passato dalla su~coscienza dei popoli _alla loro -co,scienza. Unq sforzo immenso é stato compiuto. -dopò'- da parte delle forzei dec~epite I e gia intimamente vinte •che invano han cercato nella macchina un vigore ed una gioventu artificiali, per sommergere di nuovo nell'oscu– rita i germi di vita futura che per un momi;nto, in Spagna, s'erano rivelati cosi .terribilmente vitali . .Sono i germi che, vivi ed attivi perfino sotto il taÌlone ndzi– sta, tendono pauroso oggi, agli occbi dei conqqistatori . dell'Est e dell'Ovest, il mistero dell'Europa. Possiamo prendere il periodo fra le due guerre mon– diali e definirlo in funzione dell'avvenimento piu im– portante; che non e -come sembro per un istante- la rivoluzione russa, ma la degenerazione totalitaria di - quella stessa rivòluzione e la formazione prQgressiva, lenta' e confusa (confusa nei particolari, non nelle sue linee generali) dei ;egimi tòtalitari in ·Occidente. Il totalitarismo é la controrivoluzione, a posteriori in Rus– sia, preventiva negli altri paesi. Parallelamente al pro– cesso totalitario·, abbiamo un processo rivoluzionario, schiacc.iato dapertutto dopo il grandioso balzo della Russia del 1917, pero non vinto, come s'é veduto in • Francia nel 1936, nella rivoluzione spagnola del 1936-39 e come si sta vedendo ora in tutta l'Europa. Il. carattere della loÙa Questa lotta fra la rivoluzione popolare e la reazione totalita~ia puo essere definita come lotta di classi o di caste, pe1·0 non puo essere ridotta a fattori economici. I suoi ~otivi profondi non risiedono nell'attacco o nélla le stesse proteste per i successivi ritardi insieme al fatto d'aver qualche cosa da dire, qualche cosa · che sol<! in una rivista di questo tipo puo essere detta in modo suf– f icentemente ampio e sistematico, ci hanno fatto rispon– dere .negativamente à questa domanda. «Studi Sociali» che, nelle mani di Luigi Fabbri, é 1>tatoin certo senso la continuazione all'estero di «Pensiero e Volonta», con- , · tinuera come puo, _se i compagni sono d'accordo. Conti– nuera~per non rompere un filo a cui si possono utilnumte riannodare, in un domani f ors-e molto vicino, le attivita di elementi nostri con cui da tempo s' é perso il con– tatta. Quando si riattiveranno completamente · le pomu– nicazioni con ·l'Italia; si vedra se la rivista, ritrovato nella penisola un corpo di collaboratori e quindi con la possibilita di uscire con frequenza e con testo piu difesa del beneficio capitalista, -del plus-valore. Il suo vero ~ignificato consiste nel gigantesco tentativo -da pàrte dell'uomo- di sottrarsi alla tirannia del fattore economico e nell'immensa paura che questo tentativo rivoluzionario ha infuso nei privilegi~ti del potere po– litico e del danaro, pei quali la potenza economica é anch'èssa strumento di dominio. Mi spiego meglio. Lo Stato fu sempre l'espressione della classe privilegiata, suo creatore e sua creatura ad un tempo. Cio non vuol dire che la causa dei fenomeni politici (intendendo per politico tutto cio che si rife– risce alle relazioni fra gli uomini organizzati in societa) sia necessa.riamente l'interesse ecom'}mico. Tutto il con– trario, invece. Cio che muove l'uomo é il desiderio di potenza, che non é altro che il grado superlativo dell'i– stinto vitale. Ora, la forma bestiale, viziosa, della vo– lont~ di potenza é l'ansia di dominare su altri uomini, la volutta di piegare le volonta altrui, di stare su un gradino piu alto che gli altri. Il privilegio economico non é che· uno degli strumenti di· dominio, come antica– mente la spada ed oggi gli aeroplani da bombardamento. Secondo me questo é essenziale per spiegare la stoF-ia di oggi (e non solo ·quella d'oggi). Naturalmente, esiste il desiderio di ricchezze per destinarle a godere mate– ri'.1lmente la vita. Pero non é questo il fenomeno social– mente pericoloso, anche se é il piu appariscente. Non é la dìffer~nza nel vestire, nel mangiare, nelle comodita, quel c~e si ·difende in questo momento con le unghie e coi denti: é un predominio di cui queste differenze sono poco piu che simlJoli esterni. Il milionario che continua ad ammucchiare milioni e rovina per questo mi– gliaia di vite, non lo fa per aumentare i suoi godimenti materiali, giacché la sua capacita di godere é molto limitata, ma per estendere il proprio dominio• su masse sempre piu' numerose di produttori da un lato, di con– sumatori dall'altro. Quest'impulso puo non essere co– sciente negli individui, pero é molto real~ nell'insieme.· Lo Stato domina ed opprime l'uomo come cittadino e come essere che pensa, parla e sente; il capitalista lo controlla come pro-duttore e consumatore (come eesere vivo e piu vario, possa compiere nel nostro movimento, in Italia e all'estero, quella funzione di discussione se– rena· e d'elaborazione d'idee per cui é stata fondata. Se invece altri faranno altrove (forse in Italia) meglio e piu utilmente lo stes·so lavoro, allora si, si potra ab– bandonare senza rimorsi questo strumento eh' é veramente troppo pesante ora, in una 'sola mano. . «S~cialismo y Libertad» continua, con la collaborazio- . ne d'elementi giovani di questo paese. Alternera l'uscita del giornale (di cui continuera a far parte ·za pagina italiana) con discussioni· pubbliche e la pubblicazione 'perfodica in ciclostile del notiziario, che prima occupava ..una parte· del giornale e che aveva svegÌiato notevole intere_sse. La redazione.

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