Studi Sociali - XII - n. 1 serie III - 31 ottobre 1941
N-011 é possibile i:are un bil;wcio esatto dei bi_iìo– gni e delle disponibìlita in ·quest'ord.ine d'idee .. Ma non é certamente esagerato •(lire c.he in qu-esto solo paese, come in Inghilterra, tutti ,gli operai esistenti avrebbero potuto lavorare a luri,go, molto a !un.go, con i\lna ,giornata lav,orativa d'otto ore, .prima che Jl livello __ medio di vita che esi,ge l'i,giene fosse rag·– giunto. '.se si fossero so,pp.resse le .rendite imperi~– liste, come dovreibbe es·se-re .fatto in una rivoluzione sociale degna, se l'-eta scolastica foSGe _stata le,g,ger– mente prolungata, é il riposo per i vecc;hi fo.sse stato fissato a un'età ragionevole e realmente ap,plicato, ebbene, c.9n la tecnica ,esistente senza dubbio ci sarebbe stato .biso,gno d'aumentare le ore di lavoro. La disoccu,pazione non é un fenomeno I>UTamentc tecnico; ha so-pratutto un'ori,gìne sociale;, é legato alle condizioni capitaliste della ricchez,za da un lato, allà specializzazione esa,gerata nella divisione del lavoro ed alla ri.gidezza d'un or.ganismo senile dall'altro. Se !oRse esatto c:he la tecnica del macchinismo avesse sviluppato straordinariamente la produttivita.– del lavoro, i paesi europei da ,gran tempo crupitalistl, dovrebbero possedere da molti anni un rendimento che permettesse loro di ,produrre più di ,quanto con– sumino e d'inondare il mondo dei loro prodotti, sen– za una corrispondente i-mportazione. Invece non . è a-!fatto cosi. I pa,esi c-ap.italisti d'.Europa .fornivano ai mercati - mondiali i !,oro pr·odotti finiti. Però io facevano solo nella misura in cui i mercati mon- . diali li riforni·vano d.i materie ,prime, di ,prodotti ali- 1 men tari e d'ci.g.getti di consumo' d'o,gni specie. Me.glia ancora. Negli scambi tra vecchi ].'.iaesi ca– pitalisti d'Europa e L paesi nuov,i d-el mondo bastè– reo.be che si arrivasse àlla ,parità ,perch.é si sfatasse la ,fa_vola dell'al_to rendim~nto della ,produzione ca– pitalista. La parita 'Ci sarebbe stat,a se i paesi capi– talisti d'•Euro.pa, il cui livello di vita non arrivava. - ad essere quello che un mini.mo di rispetto per !"uo– mo dovrebbe esi,gere, non· avessero .prodotto meno· di q.uanto consumassero. Ma questa .parita non esisV:– va.. Le .importazi-oni del Regno Unito, della Franc1a, del Be1gio, dei Paesi Bassi, della Svizzera erano d.:i. molto tempo piu -elevate delle loro esportazioni. ill che •Si pu6 tradurre nell'affermazione che la •prodù– zione nazionale di •questi .paesi non bastava. al Iorn ,consu,nio. Consumavano .piu di ,guanto non prodn– .cessero. Se il livello di vita ancora troppo basso in questi paesi, era malgrado tutto più elevato che quello dei .paesi nuovi, ..,,_con l'eccezione cl-egli Stati Uniti •che in cinquant'anni si sono trasf.ormati da l)aese coloniale in ,paese a sua volta imperialista--, ci6 non avveni;va ,per l'alta 1 produttività della loro tecnica-, ma a e.a-usa delle rendi!e imu>erialiste che permette-vano d'importare di più e d'es'l)ortare di meno. - Antiparo, poeta ,greco del tempo di Cicerone, v0- deva nel molino ad acqua destinato- alla macinatul'a del ,grano, il li'beratore degli sohiavi: "Riposate le vostre. mani c.he facev?no :girare 1a macina, mu,gnai, e dormite tran,quBla-me~1te". E ne attendeva .la re– sta,urazio~ dell'età dell'oto. "Vi·viamo la vita del nostri ,padri, e ,godiamoci. nell'ozio., i doni che la dea ci con.ce.de" . Venti secoli sono passati_ da· allora. ,L'antico mo– lino ad acqua ha generato il macchin.ismo moderno. 6 . La schiavitù s·é tl'asiformata, s'é messa a.Ba moda dei secolo delia scienza, e, sotto il v,elo della razio– nali.zzazione ha· ass~rvito, ii'icatenato, ab•brutito, ab– ·bassato milìoni d'operai, ed ha fatto dell"uomo pen– sante ·una ni.arionetta automatica che non conserva piu d'umano che il dolor.e e la facoUa di :pian,ger0. Certo, non mancano le macchine che hanno au– mentata la produttività del lavoro e che potre,bbero servire a diminuire la :fatica dell'uomo. Possiamn · prender-e come esempio semplicissimo la macchina da ·cucire e la democratica bicicletta. Ma ancora me– no mancano le ,maccihine che hanno fatto s•preco d&l -' Ìavoro umano: per esempio, l'aristocraUco automo– hile. E- pensiamo all'insensato sviluppo della 'V!;!lo– cità, raramente utile, parlando da un p1mto di ,vi:;'·a mnano, e sempre costosissima in lavoro, sudore, stan,cihezza. ,Oharles Gide s-osteneva che .per dupUcare una velocità data. bisognava .quadruplicar-e il lavoro. Questo calcolo resta senza duhbio al di sotto della verità. Pu.re si .ha ragione di conservare la fede nel pro– gresso tecnico. Non c'é da ,_parlare di r~torno all'ar– tigianato o all'economia naturale. La. sciencia e ll genio manuale dell'uomo hanno ,permesso ac,:,iuistl definitivi, che non si devono, che non si potrebbero cancellare,· sopprimere . .Però ·bisogna aver piena co– scienza del ..fatto ·che, per diventare uno strumento elle contri~uisca al benessere :umano; il prodi.gio:10 apparato tecnico della. produzione ca,pitalista-avreb– he bisogno d'una pro.fonda operazione chirurgica che amputasse una buona parte dei suoi or,gani e tr<1.– sf.ormasse ,gli altri. La tesi marxista secondo cui ,basterehbe trasfor– ma.re le condizioni sociali perché l'apparato t-ecnico clel capitalismo da ,male.fico divenga ·benefico, no,1 é più difendibile o.g.gi. Una rivoluzione sociale che non. facesse la sua rivoluzione tecnica ricadre·bbe nelle ro·tai•~ imperialisté. Il sistema capitalista ed i regimi Uberali sono morti o morenti. L'imp.erialismo e le dittatur,e tota– litarie sonb condannate dalla maledizione che pesa sulla tecnica capitalista, . che non vorranno e, in ògni caso, non potranno rHornnare. Questo momento non sarebbe mal scelto · per studiare, discutere_e preci'.sare infine ci-0 ·éhe, nella tecnica capitalista é strettamente le.gato~a1 sistema di sfruttamento im– peria.l~sta, e ,quel' che. al contrario, se ne puo sepa– rare. La serie degli insuccessi e . delle sconfitte degli ultimi 'Vent'anni impone una seria revisione delle teorie e ·pratiche rivoluzionarie. Allo stesso modo che le .scienze pro,grediscono ,s:pesso per mezzo dello studio dei "residq.i", vale a dire studiando :fatti che sono rimasti senza la corrispondente spiegazion~·. noi· dobbiamo chinarci. sui fatti dispersi che l,e teo– rie rivoluzionarie non sono riuscite a in,quadrare in una spie.gazione lo,gica e che. la successione degli - avvenimenti •s'é incaricata di mettere in valore. Se si riuscisse ora a stabilire chiaramente nelle grandi linee su qÙali basi tecniche un sistema so– ciale ,piu ,giusto e più umana, potrehbe edificarsi .nelle condizioni d'o,ggi, proba,bilmente si pro,gredi– rebpe molto verso la -creazione delle condizioni del rag.gruppamento e della rinascita necessaria del movimento rivol:uzionario. A,N,TIOINE SIMON.
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