Studi Sociali - XII - n. 1 serie III - 31 ottobre 1941

sia nella crescente agitazione dei popoli d'Eu- . ropa. 11 partito comunistà é evidentemente l'eiemento coordinatore tra i vari nuclei di resistenza, sorti ad opera sua o indipenden– temente dalla suo influenza. Sarebbe un errore attribui re -con i gior– nali e con Pétoin- al partito comunista tutto il merito della resistenza popolare europea contro i I r"lozismo. Con lo nostro vecchia e– sperienza d'antifascisti sappiamo · che cosa pensarne. Conosciamo le strode attraverso cui un partito, fortemente ed autoritariamente organizzato, fornito di mezzi materiali e d'un metodo che noi non potremo mai far nostro ( i I metodo che ha creato un regime: il regime russo, padre· e maestro degli altri regimi to- 1alitari) J riesce a sfruttare a 'SUO profitto e a vestin= della suo uniforme le piu spontanee e profonde manifestazioni dello spi rito popo- . lare di creazione e di rivolta. Spesso i mezzi materiali e i quadri organizzativi di CL!i il partito comunista dispone gli permettono di p·ortare alla luce del sole, Come creazione propria, realté r'ivoluzionarie latenti: 'é quello ch'é successo in Francio. Mo non si pu6 iden– tificere questa recita con l'etichetta che la copre. ' L'influenza --comunista, innegabile, ha di- · simpegnato finora due successive funzioni: una funzione repressiva e frenatrice al servi– zio della Germania fino ·a giugno del 1941; uno funzione d'incitamento attivo alla rivolto antitedesco ( ma, badiamo bene, ontitedesco e non socialista) dopo questa doto. Lo suo funzione di domani l'abbiom visto in Spagna. Nello recente storia spagnolo si pu6 guardare --come guarda i'indovinò la suo sfera di cri- · stallo- per conoscere l'avvenire. IJ :attore nuovo che pu6 modificare queste previsioni dettate dall'esperienza, é la possibilité d'·una sconfitta russa, possibilité che sembravo ieri a quasi tutti molto remota, ma che oggi, che i tedeschi sono alle porte di Mosca, incombe, con le tragiche incognite che suscito, sull'Eu– ropa e sul mondo. Noi sapevamo. (e l'abbiam detto) che non si pu6 aspettare lo slancio vitale della, resi– stenza da uno rivoluzione assassinato. I te– deschi hanno occupato la Russia occidentale ed hanno detto agli abitanti: "nulla é cam– biato; solo é cambiato la persona del padrone supremo. Invece di Stalin, .d'oro in poi ado– rerete Hitler". E non é affatto probabile in– fatti che le fattorie collettive siano abolite, giacché io loro organizzazione attuale corri– sponde perfettamente allo· spirito del nazi– smo, che non fa che trovare gio fatto in Rus– sia quel che s'ovvio da tempo a fare in Ger– manio, quel che -attraverso if Nuovo Ordine --.faro probabilmente a poco o poco in Eu- ropa, se trionfa. · Per difendersi contro Hitler,· i I popolo russo deve cominciare col difendei-si contro Stalin. Quest'ulti~o lo sentiva quando s'é legato al nazismo nell'agosto del 1939. E non é pro– prio colpa sua se l'effimero alleato ho cessato d'aver bisogno di lui ed ,ha trovato conve– niente attaccarlo. 2 In ogni modo, noi sappiamo che la vero_ vittoria contro il nazismo non si pu6 aspet– tare che dal risveglio delle ener;gie popolari, risveglio che é appena cominciato e gié fa tremare lo terra d'Europa assai piu che i can– noni e i corri d 1 assolto. Le altre forze che combattono attualmente il fascismo sono con– dizioni necessarie o questo risvegli(:) e favo– revoli fattori concomitanti; mo, abbandonate o se stesse, non potrebbero uscire, anche se ,·ittoriose, dal circolo vizioso dello loro con-_ traddizione interno che le porto verso il fa– ?cismo. Quindi, per noi, dal r,iostro angolo vi– suale, che é l'angolo visuale delle nostre idee e dei fini che vogliamo raggiungere, i I centro del dramma europeo e mondiale -centro con cui tutto i I resto é vincolato in un complicato gioco di azioni e reazioni- é questa crescen– te rivolta popolare in otto nei paesi occupati dalla Germani-o e in potenza in Italia e fra gli stessi tedeschi. Ci6 non vuol dire che la nosfra visione sia r.,iu ottimista di quello degli altri. Tutt'altro. Se potessimo confidare esclusivamente negli oereoploni inglesi e nei carri d'assolto russi, che riposo spirituale! Le nostre speranze sono invece legate a qualcosa d'infinitomente po– tente, mo anchi= d'infinitamente fragile, e– sposto o pericoli interni ed esterni d'ogni ge– !1ere, tra cui quello materiale dello repressione '.:ianguinosa non é forse il piu grave. L'Europa di domani, che matura nei compi di concen– t romento e nelle coscienze di silenziose mol– titudini affamate non ha ancora nessun linea– 'Tiento definito e neppure prevedibile. Siamo ben lontani dalla chiarezza con cui si pre– sentavo il problema spagnolo, per quanto sul– l'Europa, pesino aumentate, tutte le minaccie che pesavano sulla Spagna. L'asp~razione all'indipendenza nazionale, la fame, l'odio contro i tedeschi e un disprezzo pieno di· rancore per la sudicio politico or piu, or meno democratica che ha preparato le strada agl'invasori, ecco press'a poco tutto i I contenuto di questo confuso e ancora spo– radico agitarsi dell'Europa sotto i I tallone tedesco. Nelle condizioni presenti é estrema– mente· difficile che quest'eterogeneo movi– :-r1ento prenda coscienza di se stesso, delle sue cause, dei suoi fini ultimi, dato che le due influenze a cui é diretta!J)ente. sottoposto, la russa e l'inglese, hanno tutto l'interesse ad irnpedirglielo. Pure la logica dei fatti non ha sempre bi– sogno di tradursi in paroie. Antifascismo vuol dire ljberté, anche per gli analfabeti .. E la parola liberto, oggi, in Europa, non pu6 avere certo, per le grandi masse (per le élites é un'altra coso, ma questo. non é il momento cielle élites/, il significato ch'esso conserva per un Churchill. Se sconfitto, il fascismo ovro servito a qualche cosa; ovro doto uno gio– ventu nuova a una parola (cioé acl un'idea) vecèhia come l'uomo e che vivr6 quanto l'uo– mo, mo che di tonto in tanto, come tutti i valori eterni, s'ammala di convenzionalismo. Liberto, oggi, vuol dire socialismo e questo si sente o s'intuisce piu o meno do per tutto

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