Studi Sociali - XII - n. 1 serie III - 31 ottobre 1941
popoio, italiano 'abbia bisogno d"i lavarsi. da altre mac– chie che non siano quelle che ho in comune con "quasi tutti i popoli del mondo, con· il fr~mcese e col belga r-er esempio, o con guei democratici inglesi che loscio– von9 crescere benevolmente il fascismo italiano, quando in Italia si moriva per combatterlo. Il popolo italiano -i! stato il primo a socco·mbere 91 fascismo, ·perché é stato i I primo ad essere attaccato. Dopo, lo malattia s' é estesa· come tutte le epidemie: la Germania, l'Austria, l·J Spagna, lo Cecoslovacchia, IÒ Polonia, la Danimar– ca, l'Olanda, il Belgio, la Francio, i paesi Balcanici ... In alcuni. il fascismo ho vinto ·dal di dentro, in altri - . , col di fuori, in altri (nei piu) dall'interno e dall'esterno contemporaneamente. Di fronte all'universalité del fe– nomeno le rivendica~ioni nazionali 0 si scoloran~. Il fa– scism? italiano; cominciato come movimento d'espqn– &;one nazionalista, é diventato il veicolo della supremazia tedesca in Italia. E' cambiato per questo l'essenza in'c timo del fenomeno fascist~? No. Il problem~ dell'indi– pendenza nozionale, per l'Italia come· per tutti gli altri pcesi d'Europa, non si pu6 ·risolvere· che su un piano europeo o ___:.se -vogliamo- mondiale. Non é il vecchio problema del risorgimento italiano e delle nazionolité in formazione del sec~lo scorso. E' il problema nuovo ( la cui. soluzione presu'ppone la morte del concetto di nozionolité statole) dello libe,ro convivenza dei popo– li, senza quel.le frontiere che - Hitler ha gié eliminate, - I s:mza quel capitalismo che ho doto vita al fascismo e nel fascismo· é morto, ,senza quello falsa, burocratico democrazia del danaro che di fronte al fascismo si sta dileguando come burro al fuoco. Rimandare a piu tordi l'a_soluzione di questo problema, c!el vero problema (che al governo inglese pu6 conve– nJre di non risolvere, ma non al popolo inglese, se non cesidera la sconfitta) é non vedere quale sia . l'arma principale di questa 9uerra. 11 nemico lo v~de e questo é il suo vantaggio. Ma lo vedono o lo cominciano a ,edere piu o meno chia_rame.nte anche i popoli d'Euro– pa chiusi nell'inmmenso ovile totqlitario. In Francio, nel - ' Belgio, in Jugoslavia, in, Rumenia, forse gio anche in Italia, si comincia a diffondere lo spirito che ha ani– mato per tre anni gloriosi la resistenza spagnola contro ii fascismo. Si comincia a fare nel campo difficilè del– l'azione diretta rivoluzionaria quel che non si é fatto sui compi di battaglia. Nel sacrificio, e nel disperato coraggio 11ecessario a questa lotta sotterranea, i popoli a:Europa si ri'coAoscono frate li i. Ed é un sacrificio troppo grande, una ·lotta tropp~ disuguale e cruenta, perché posa sboccare in un altro Versailles o perch·é possa co tento rsi di promesse. - Noi siamo convinti che bisogni mettersi su un altro piano mentale: non nazionale,' ma umano, non antite– desco, ma ontifotalitario, non anglofilo ma popolare; sullo stesso piano su cui per la loro comune· situazione e per i metodi di lotta che s"ono obbligati- ad adottare finiranno col mettersi tutti i popoli d'Europa. Non dob– biamo quindi lasciar d~ porte neppure un atomo del nostro pensier9 e del nostro programma, appunto p~r– ché pensiamo che lo cbso piu disperatamente urgente sia sconfiggere il fascisrrto .. Noi obbiom sempre com- . battuto contro il fascismo, fin da molto primo che il fascismo nascesse. Ne abbiamo combattuti i germi nel .._ totalitarismo dogmatico della Chiesa e nel centralismo si'atole, nello democrazia capitalista e nelle tendenze assolutiste del marxismo. Qupndo Bokunin s'opponevo a Marx in seno alla Prima Internazionale, combatteva lo prima battagiia contro la formo moderna :.._la pil'.1 com– pieta- di quel fenomeno antico che é l'autorito; com- batteva -,a prima battaglia contro il totalitarismo. E adesso, nell'ora della lotta decisiva,- dobbiamo piu che .. mai mantenerci nella nostra posizione socialista è li– tertaria, p~rché solo su questa base ci soro vera vit– toria,_. solo su questa base • ( la Spagna insegna) una sconfitto even.tuole, sempre possi~ile, pu6 lasciçire aperta u11a porta sull'avvenire. Riassumendo: noi siamo sempre stati e siamo contro l'autorito poli– tica e religioso; contro lo Stato e la Chiesa, contro la legge imposta dallo polizia e _contro il dogma im– posto attraverso la suggestione ,irrazionale sull'igno– ranza; siamo aggi specialmente contro il totalito-• risme, sintesi __ e sublimazione attuale di tutte queste forme dello volonté di dominio; siamo contro la proprietéi privata e la proprieto statale; siamo contro le frontiere e contro futte le barriere artificiali che separano gli uomini; vogliamo che si assicuri .il libero sviluppo di tutte le possibilito morali e materiali dell'uomo per mezzo d'un'organizzozione dècentrolizzqto e federale, in cui gl'indispenscibili vincoli fra gli individui, le _associa– zioni, le regioni, siano di coordinazione e non di su– bordinazione; vogliamo un'economia socialista in cui ognuno dia alla societo il contributo di cui sia éapace e possa - soddisfare -nella misura del possibile- i propri bisogni; in cui la macchina sia strumento· collettivo di liberazione e non uno strumento privato o ?totale di dominio di classe o di costo; in cui produzione e consu-mo siano gestiti qagli organismi sin9acoli, coope– rativi, municipali liberamente cr~ati, liberamente fe– derati; . vogliamo che si rispetti la spontaneito infinita– mente varia delle forme di vita che l'uomo tende a crearsi, che sf lasc·i viver-e !'-essere umano senza clas– sificarlo in sistemi rigidi ed unici, difendendo solo· . contro_ le dege!lerozioni antisociali 'e patologiche di determinati individui, la liberto di tutti. gli altri; sappiamo che, in un mondo in cui la legge non si so– stiene se non quando é la maschera . della forza e in cui tutto cospira contro la liberto e il pane del– l'uomo, questi due beni -beni supremi che sono anche i pi-ti semplici--; non si po~sono raggiungere che attraverso l'azionè diretta rivoluzionaria, che per6 deriva il suo significato e la sya intima e vera effi– cacia da· tutto un lento e coerente ·lavoro d'educazione libertario delle_ coscienz-e do un lato, di costruzione · incessante·- degli organismi della vita libera dall'altro; che sul'lo guerra attuale -lo com·petizione imperiali– sta é la suAerstrutt1.:1ra (svuotata di gran parte dello suo ragion d'essere dallo sviluppo dello crisi del ca– pitalismo e 0ello Stato) d'uno scontro violento di sistemi, scontro che non _si pr6duce · solo sui çompi di battaglio, mo all'interno di ciascuno dei paesi bel– ligeranti e neutrali; e che quindi il totalitarismo non pu6 essere sconfitto -se non opponendogli un modo df vita diametralmente contrario, basato sulla liberto vera e sgombro dai residui 'del vecchio mondo pluto- · crat-ico. ~UCIA FERRARI. 21
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