Studi Sociali - X - n. 13 serie II - 2 maggio 1939

4 STUDI SO...:C:..::I::..:A_L_I ______ __ __________ _ -=--------------------------- camminare. Ogni giorno si restringe la sfera della attivita spontanea di ciascuno di noi, che rfrlupicci– ni:3ce rimpicciniace ten<le a diventare un punto e nulla più. L'uomo medio della vecchia generazione. quando non ha sufficiente forza per "reaistere·• al– l"imbonimento debilitante dei giornali della radio dell'officina d Il'uf[icio delle adunate e via, si alza a-d ora fissa il mattino, smette di dormire quando é in tram, ed allo1·a legge il giornale. e poi attacca il lavoro e pensa ancora cose o numeri estranei alla sua vita, e poi ri - tram e ri - giornale. e poi a caaa stanchi a ruminare sul giornale. e poi caffé e cine qualunque cosa purché la Le,1ta 13ia sempre "oc– cupata·' da qualcooa di impersonale. Persino c'é il "romanzo giallo", letteratura a meccanismo brutta ed idiota, per il treno, quando il giornale non é più sufficiente. E da ogni canto cli c;trncla di casa d'o[ficina d'ufficio di caffé l'osaessione della radio ·che 1>arla parla, e ogni poco la riunione al Circolo per eentire un tale ignoto che parla parla e 11oi dire di si, e poi le cerimonie lungha ore stupiJe in piedi fermi in Gilenzio finché qualche pezzo groaso parla e poi applaudire e grdare "come gli altri". Questo é "fare gli italiani"? Disciplina. Atroce condizione, che non Gi capisce se non ei vive. '&:;sere iuquilino di un-:1-casa in cui c·é un "capo - palazzo·• nominato da eatranei ma col diritto di interferire nella tua vita domestica. Socio di un Circolo di Cultura in cui é proibito e.:;porre delle idee. Cittadino pagatore di tasse in un Comune che ha amministratori ignoti scelti da non Gi sa. chi non si Ba con che criteri; e Gu nes– suna Questione t3i pu6 interloquire, nemmeno se ai vede un errore un dispendio sicuri. I propri figli afferrati da un ingranaggio che si Gente pericolo1:;.a ma non si pn6 rifiutare. Essere associati in un Sindacato di cui nemmeno si co11O5cou0 i dirigenti, nominati da ignoti signori di Roma. e non poter ll1tervenire né con una proposta né con una diaCUJ3· sione. mai: solo per dire di si. Soci della '.\1utua d'Qf. firina, o della. Uoo-perath·a per il CaaeHicio, o de] Dor,olavoro Azien::lale: ma sempre "passivi", ubbi– dienti agli ordini che vengon:l dal difuori, mai au– torizzati a vensare nella propria associazione il con tributo dPlla propria esperienza. Vedere tutte que– ste asa-;>cia7ioni nate a Roma governate da funzio- 11ari .sti1wndi-a.ti, e non tlOler of[rh".3i per fa.re grrtni– tamenll· Jo ::;IC'~·>u lavoro. lndu-strialf', "aentire-" nettamente il pericolo di un certo programma d'un certo orientamento: e partecipare a riuuioni in cui é solo poooibile aooentire a quello che capone il legittimo d tentore d~IrAtitorita. Vedere che si for- 1na una caBta di "uomini superiori .. che 13tanno a mezza via tra noi ed il Dittatore: ma. non Gi pu6 nemmeno pensare nulla per rime-diarvi. Soffrire della illusione <li potenza militare per cui -si dissipa il :.:mnguo la ricchezza accumulati uolla uontra gente, amare fino allo spaaimo il proprio paei::;c e sentire quanto ancho povero é grande nel mondo por 1a sua potenza spirituale: e- non poter far nulla. Nulla. Atroce. &tpere cho ne:3suno "é fa– scista.'' in Italia, e tutti dicono di Bf & giura11 e salutano e gridano o marciano per <1uattro. Strazio di veder cre-3cere cosi Ja. deformazione servile del uostro carattere, piegato tla lunghe gonet't..1zioni di aoggezione politica di l>orbonismo di spagnolismo di plebe, e non potPr che soffrire. Nulb. Atroco. 9. - E talo é il "'vero mondo" che la scena bolla nasconde. ,Cosi orribile chp nei giovani. proprio nei giovani cresciuti "aotto" quc3ta ferula, gi3. si av– verto il disagio: non 1111disagio ''politico" ma un vero "di-sogio umano·', funzionalo, l'organo te5ta che si sento non uaato secon<lo le 0ue necessità e le sue leggi P che ''spingou lo spirito verso un quid ancora ignoto in cui ritroveni il proprio equilibrio. A che vale allora la lunga lista dello paludi bo– nificate dei palazzi costruiti delle centrali elettri– che realizzate, poiché il prezzo che esse- realmente costano non é denaro ana é lo spirito stesso degli italiani e quindi tutta la loro forza avvenire? UN ITALIANO. Nota della redazione ·Riceviamo dall'Europa per mezzo d'un cortese iu– tennediario, que-3to '"quadro della situazione italia– na", scritto nel 1938 da uno spirito sincero che abita in Italia. Non sappiamo nlonte di lui. Ancho la fir– ma: un italiano, é stata mesaa da noi. a nostro arbitrio. Non conosciamo né li nome, né la condi– zione sociale. né l'orientazione ideologica di questo nostro eventuale collaboratore che ignora d'esserlo. Pensiamo che queste pagine siano interessanti l)erché riflettono vari aspetti d'un settore della vita italiana. Sono spontanee e sincere e ia loro steesa <leficenza d'informaziono su certe cose speciali (l"ac- riuedotlo r]elle Puglio era. qun,si finito prima del fa– deismo 1\lu~1>oli11i si dichinra tanto scolaro di Berg– sou qu'anlo di ,vuHam Jamcs. tanto di Maccbiavolli qaanlo di Sorel, ma a ,quP..sto affermazioni non va dato altro valore che il giornaliatico; la tuberco– losi nonC'hé diminuire, é creaciuta straordinariamen– te, ·facendo strage in regioni in cui prima era sco– nos iuta. ecc. ccc.) é un ~,;intomo inter~ssante degli elementi di giudizio che pu6 a.vero a 511a disposi– ziono un italiano e degli effetti che il regime com– binalo <li propaga.nda e di censura pu6 avere Bulla .sua menlalitft. Queslo documr-nto i:;01wat11tto ci pro~ ,·a due cose: 1. 0 che la nootra critica abituale al r1scisruo, portata in Italia, giustissima nelle linee generali. ha molti aspetti particolari "fuori fuoco"; :!." eh la propaganda fascista pu6 magnHicare al– c:uni lati positivi e ma!3cberare -quelli uegalivi del– rattivilà rl~l regime nel campo assiatenziale, dei la– vori pubblici. ecc .. ma non riesco ad eliminare il disagio crcacenle prodotto dalla mancanza di 1ibort1-. Certo l'aspetto economico e !"aspetto politico del– la siLuazione italiana sono strettamente legati. ma il primo non si riduce alle [avolose fortune tlCCU· mulate dalla famiglia Ciano e da ttitta la ca3ta dei nuo,·i ricchi fasci:Jti (aborrita ora cla molti di c loro dic ne hnnno pagato volentieri i primi pat"~13i Gul 1..:ammino ascendente) né il secondo 13i riducQ al fatto che nel 1922 uma' 00.nda d'a.s:3altanti abbia occu– pato illegalmente il potere, mettendosi sotto i pie:li la cootituzione. con grande scandalo dei noatri d mo~ cratici. L 0 eSi3enza del problema non sta li. non é mai stata H. La casta dei nuovi ricchi é strnttamente Iegat,:i allo Stato, anzi domina Io Stato, insi me con una fraziono privilegiata del vecchio capitaliamo, con r-ui finirà per identificarsi e che non é'che il se-ttore ilaliano di quel1'1Inlernazionalc dei 11rivilegiati cho 1laperLutlo, é stata e<l é pie<listal!o sicuro del fa– scismo. Jl cho non ci anlorizza a ripetere i1 vec– chio cliché -che é stato vero per molto tempo-, che il fascismo é rultimo rifugio del capitali.:,mo moribondo. Il capitalismo privato muore in tutto il mondo. Tn Italia il fasciamo --::;orto per difenderlo- l'aiuta. a rnorire, con provvedimenti d'espropriazione- larvata, (•on aumenti continui cl'im1}{)ste, con de11o forrne fe,r– rf'(" di contl'ollo statale-. che lrasfonnano ogni im– J:r?3a in una ruota dell'ingranaggio. Que6lo proces– so che s'é inte-115ificato con la guerra d 1 Abiasini3. prima. con quella di Spa~na poi. ha f.J.tto pensare a molti, sp!'cialme-nle commercianti e induatriali (gli operai diffieilrnente s'in~annano in simile- m ateria). che il fa13cismo vada verso una specif> di socia.li – "'.)1110. Ora. a. me-no che non si penai qtlC'5la parola eol criterio <li Stalin, <1ue.sl' impres5ione é completi– mente abagliatn. L'equa zione: fascismo '""--= sociali- 111110 é tanto erronea quanto l'altra: fascfr;mo = ca– pitalismo. r1 [asci!3mo non é un tramonto. é un'alba E' l'alba d nn orribile mondo senza libert{L, che si,sforza di nascere-. é lo strumenlo del potere e del privilegio che. inde-bolili dalle mortali conlraddizioni interne del regime capitalista. contano di risorgere più forti, più assoluti, attraverno il capitalismo di Stato. Que– sto tontativo, già in atto in Italia. in Germania e iu Russia, é ancora incipiente negli allri pae~i. E non biGogna essere fataliRli neppure nell'ottimismo; questo tentativo non é destinato fatalme11te ,1ll"in– succesao. Potra riuscire (e J'umanita ne avrà al– lora per un pezzo) se non gli si contrappone a tempo un tentativo altrettan to energico per realiz– zare il socialismo. Legaro;,;i e.il vecchio mondo demo– plutocra.lico vuol dire <·01 1da nnarsi at suif'idio. Al– tro che invocare, come i sociaknmunisti hanno fatta in Spagna, l'immaturil,i <le-Ile nw.i3se! Ci6 che •-rnal– grado 1a loro opposizion. le- masse han rt?alizzato nella penisola iberica. é ,1t,1l 1 l iJ primo pas:rn verso quel mondo nuovo che a11:1t·e~~:30 é in gp,;tazione e in cui l'umanità ripou,• tulle le sue speranze di salvezza. Iu ogni modo bisogna t :•nei- conto di q11r1:;tamen– taliUi. aempre più frequcHta in Italia. che nega al fascismo ogni contenulo cli classe. E' interessante rileggere a questo propoaito l'inte rvi:3ta con un con– tadino fuggito dal nostro pae.se . che "Giustizia o Libertà" pubblica nel suo nume ro del 30 aettem– bro 1938. Anche !"''Avanti" del 12 marzo ultimo scorao prende in con.siderazione r1uesto n11ovo a– spetto ùella siluazione ilaliana (nuovo per modo di dii-o, giacché s'é comincialo a delineare parecchi anni fa). QuezSla mentalità ha 11ua fal:3a base, poiché parte da un'erronea interpretazione dei fatti. Ma non la si pu6 com battere ignorandola e passando sotto si– lenzio quei falli che le danno origine. Bisogna com– batterla dimostrando che la consunzione del capi– talismo privato e l'asBorbimento di molte delle at– tribuzioni di quoot'ultimo d!I parte dello Stato non :3ignifica la fine, ma eolo la trasformazione e insie• mo l'intensificazione di quello sfruttamento di cui sono stati vittime finora i ,produttori della ricchezza sociale. Bisogna dire agli italiani ehe l'atluale antifasci– smo <li alcuni di quei capitalisti che al fascismo han pagata la levatrice e la balia, non pro,,a niente in favore de! regime. O prova solo che i risultati d'un'azione, combinandosi con tutta la moltepliciti degli avvenimenti vicini e lontani, Gorpaa:3ano sem– pre le primitive intenzioni. Si capiLSce, per esempio, la delusione di qualche sansepolcrista. Le prime camice nere non s0011ettavano d'e.ssere dei semplici strumenti della ricostruzione dello Stato assoluto. Credevano d'umiliare col manganello la superbia dei lavoratori che avevano perduto il rispetto per il r&clrone e per i figli di papa e parlavano perfino à'impa<lronirsi defle fa,bbriche: e 130110 stati invece uno dei tanti fattori della tra6fo1·mazione del capi- talismo privato in capitalismo burocratico e ,,tatalc t rasformaziona che travolge mo;ti capita.I iati non aùbastanza potenti. m ntre nuovi privilegiati -ge,.. neralmente funzionari- tendono a prenderne il po· F-to in quella Gpecie di casta feudale che si va for– mando. ·Tutto questo dobbiamo dire agli italiani, ma, na– turalmente non lo possi4m dire loro dal punto di vista del ùolscovismo o dei parlili socialisti autoritari, che sono stati gli inizialori del movimento che lende a traaformare lo Stato in padrone ed han quindi lutto l'interesse <li mantenere l'equivoco. In fondo -essi pen13ano -e con ragione-- che il fascismo la– ,-ora pm· loro. preparando tutto l'ingranaggio, di 1..:11i uon restcrobbe piti. che impadronirisi, se una ri– voluzione provocata dall'odio popolare o da una guerra ne offriase il destro. E non ci sarebbe al– lora ni<;nto di cambiato. Queat'eventualità é una minaccia ancora lontana, ma reale (la Spagna Io dico) che pende sulla no«tra lotta emancipatrice. l\1a.abbiamo in co1npcn00 un grande vantaggio; -quel– lo d·essere in una posizione chiara. di \.lire parolo che a tutti devono apparire evidenl i per poco che cotIBidcrino la reatta., di opporci al fascismo sul t3uo \·ero terreno, senza abilita diplomaticho e senza compromessi con il nemico. L'altra grande difficoltà che ,3i trova quando si vogliono chiarire le coae agli occhi degli italiani é il sist<'matico o "totalitario" travisamento della realtà da parte de11a slampa ita.lim1a, che riesce a far crc·<l~rr anche ai più incre duli che il capit'lli• Gmo ;:u1g-lo- france-30 é un a.vv ~rsario acerrimo del– ritalia fai::1,:i·3la. e .:t lui ,ìi 1cvo no le difficolta e-co• nomichc.· del paese. che il bo! ccvismo rmsao é l'an– litecsi dr•I fnsci.:;mo, ecc. ecc. ='J"onmi scriveva tempo fa un italiano antifascista. np[lr11a venula a1l'cstero che L eon Blnm é uu comuni:Sla'! E i giornali ila· lia.ni non prc13cntavano Durrufi come depulato co– muni. sta alle Corle:3? ("Regimo fasciata·'). Se il 1rnatro ignoto collaborato::e avesse seguito da un osservatorio imtlarziale la politica del go– vorno inglese (City) e di quello trancese (Comité des l•'orges) durante In guerr,t d"lstiopia e CJuella di Spagn-1, avrrhho visto in che mi3ura. essi abbiano realmenlo niutato il [nsci~3mo. E si convincerebbe allora cho quest'ultir!10 é ·'gov rno di classe" danuo alla 11:i.rola c:laeoc un significato più amplio di quello stre-U.amPntc economico. Qnc-J;te .sono le pr_incipali obiezioni che si JlOFt:;0110 faro a qu0:,to qu-:i.dro clc-lln. sillnzione ilalian'l. a. cui pPrO non -:;i puU ne.;are il ,·alare della ,3inc:~– ritù. Sono pagine dettato da un·angoscia rhe o~ni lettoro rhe abbia sofferlo il fa3cismo rivivr:.\. alla lettu1a. ùolle ullime frasi, in cui si descrive la tor– tura indicibilo della mancanza di lìhortù. chr,, {' lll'ln– canza d 'oasigeuo. PRIME RISPOSTE A UN'INCHIESTA SULLA SITUAZIONE ITALIANA L. F. Il "Quadro cklla ,situazione italiana·• elle pubbli– chiamo in queslo numero. ci ha data l'idea di fare, a voce e per lettera, 11na specie d'inchiesta sull'ar– gomento fra pereone d'idee e meotalilù. divor:3e da poco u,cito dall'Italia o cbo abbiano realizzato re– centemente un ,·iaggio nel nostro paese. Eccone i primi rieultati: I. - Rilievi d'un giovane compagno italiano a cui abbiam fatto leggere il 41 Quadro" In quanto a.Ha bonifica umana, che ne diciamo dello irrisorie remunerazioni per lavori e.stonuanti il cui orario ufficiale viene r3pe -:-o proh1ngato allo !l e alle 10 ore. aenza che roperaio poosa permet– tersi <li prolestare, in quanto una saa protr~-;ta e- 1ui Yarrebbe al licenziamento? E qualora la sua pro– tc.sla, oltre ad esser fatta dirett~mente al "padro– ne·•. venisBe inollrata al sindacato, non otterrebbe migliore effetto, in .quanto quel '·pad:1one'' che li– cenzia é anche membro o magari dirigente del sin– dacato preSGo il quale dovrebbe essere esaminata la prote1,ta. ,Stipendi da fame e lavoro eccessivo. o. ci6 che é peggio, clieoccupazioue <Cronica senza assLstenza. al– l'infuori di ·Quella elargita a titolo d'elemosina o completamente insufficente; quindi miseria ancor più cruda che nei tempi della guerra o mendacia della bonifica umana. L'assistenza al1e madri e ai piccoli, il cui incre– mento indiscutibile pu6 genera1·e false illusioni, é s0:3tenuta: a) con apposile tasse im-poste ai lavo– ratori, quindi ai mariti ed ai padri di quello madri e di quei piccoli. che, per lo scarso guadagno del capo di famiglia. hanno creato allo Stato li proble– ma clell'a,seistenza alla 1\1aternitA e Infanzia; b) con collette pubbliche. "volontarie" in apparenza. ma obbligatorie in realta, In quanto il rifiutare l'obolo potrebbe ecsere inte o come atto d'ostracismo ad un'opera aliamente umanilaria P patriottica del re– gime: la dife.,a della razza. Non é v"ro che lo sport ln(luisca sulla bonifica 1nnana. Per lo meno come viene inteso da] fasci– smo. cioé <1uale snpersfruttamento dell'organismo u– mano. in uno sforzo che nuocP alle singole parti e al compleooo del corpo. Una delle conseguenze di tale sforzo é l'aumento impre,,.;;ionante dell'omoaes– sualita -propria anche della Grecia dei giuochi ghi· nici e della Roma dei circensi- e della tu>berco– losi. Ci6 quando lo sport é inteso quale eseccizio <li masse, giacché v'é anche un'altra specie di sport, che non pu6 influire minimamente sulla miglioria della razza, e si é lo s11ort - spettacolo: 2•2 uomini e

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