Studi Sociali - anno VI - n. 39 - 8 aprile 1935

lontana dalla ricnperazio11 J dc::e l'Ondizioni 1n·t•c·e– d..-11ti :tlla. cri,-.i ( 19t1) lo di1110:--t1·ano l(' percputnaii s<•guenti: lnferiorita di produzione nel 1933· sul 1929: Agginngiarnu che nou ostante rin<'remento avve– nuto nel 1933, solo due paesi, Francia e Stati Uniti. ricu-pernrono il ·loro livello di produzione ante-bellico (191~) ~ nessuno s'approssim6 sensiòilme.nte a quel– lo d~I l H29. ,In quanto al commercio internazionale. anc:h·es:--o ilU1ncnt6 dopo il 1932 in nlcnni paesi (Francia. lllghilterra, 1Stati Uniti), rootando .stn.zio– nario in al!Ti o diminuondo addirittura nei paesi fascisti. ·Circa il 1 Sucl-America, !'"Annuario di Stati– stiche" della. SocieU1 il.elle 'Nazioni (giugno ]93-'L informa. ch·e solamente H •Cile e l'Uruguay i.tumen– tarono le loro ,esportazioni. Dur.a.nto il 193 1 1 non avvennero variazioni clegne di no1a. nesta perci6 innegabile che l'anno più gravo di crisi é stato il 1932, d1e la fase più acuta della (~ris-i é già stata .superata; e lutti gli osservn.tori convengono che alle condizioni t-errihili del 1932 non \'i ,si tornen't. Per6 qne-ato dimostra, come molti affermano, che il capitalismo. -ir, cui "catnstrofe" non é avvenuta, si é lilbe-rn'lo, -0 puU liberarsi, della. cl'jsi? Accanto ai dati •dimostranti 1m incremento jndustriale e commerciale, :,Itri ve ne, sono chie ·rendono ben problem3.ti< :o m1 rea!? Titorno alla ·'l)t'O~iperit:'t"'. ll rilic,·o più importante elle un'osservazione ocu– lata. ci ~<iuggerlsce, é riuello concernente ·la disoccu– pa~done . .Jn1'alti in nessun pa.-ooe si verifica, 1paral– lPlamente :"!ll'aumento de.Ha produzione, una corre• JaUva. •diminuzione cli clisoccupati. Questo fenomeno meriterebbe un esame pift attento cli •quanto ci sia Jfnrmesso in r1uesto scritto. sov·ratutto perché colorn che affol'mano la declinazione della crisi in base al-l'incremento di pl'oduzione o -di scamlbi interna– zionali non no tengono conto .affatto. Alcuni paesi hanno atfrontato questo fenomeno alln1·mante con rrna. mic;ura geniale: a.Iterare le statisti-che clei cH– soccupati. Altre hanno ottenuto a.cldittnra un.a "<li– miuuzione" della disoccll'pazione ·climfmie1Hlo le t;iornate e le· ore lavorative, -per cui in reaJta. la disoccupazione vie.ne s.emplicemente rcpartita, o "ra– zionalizzata"; oppure, coni.e in Germania ed anche ne.gli i.Stati Uniti, inducendo o obbligando gran nu– Jll'Ot'Odi cHsoccupati a. non essere ... disoccupati, con la ,prestazione del lavoro senza salario, compent:1ato con la semplice manutenzione in corpi semi.mili– ta.rizzati. .Ci6 11011ostante gli ultimi computi, anche riguardanti gli ultimi mesi del 1934, !lariano -d'a,u– mento della disoccupazione in Francia (395. 0-00 -cliwccupati ''uMiciali" nel dicembre l.934, contro 312.000 in dicembre 1933), in G-ermania, in Inghil– terr.a. ecc. •Se consi·deriamo l'ese~pio clegli Sta.ti Unfti. do,~e si svolge un serio piano nazionale con· t1:o la disoccupazione, con-statiamo che, le indul:3i.rie fo~damentali -riattivarono la loro 'Pl'Oduzione, nel l 9S3. in proporzioni tali da risal!re al livello tl€1 periodo 1923-26; pe-r6 n numero •<l'operai impiega ti tu solo Il 70 % di quello corrispondente :t quel pe1·iodo. Duran.te il 1934 -vi fu ,un m1ovo aumento .di produzione; eppure in giugno ,del medesim·o unno esistevano Hl. 267. 000 disoccupati, cifra superiore in 3.40-0.000 alla media del .1933. ® cosi 1><>r tutti gli altri l)ae&l. Aumenta la produzione: la disoccupa.zione, .anzi– ('hé -<liminuil·e, resta stazionaria o aumenta. Questo conferma le 1>revhsi·oni di Henry Jc~ord, e dol geu. .Johnson (ex c!irelto11e della )<. Y. R A.) sull"im– 'J')ossibilit.,~ di a-ssorbke interaID:eut.o la di8occupo- 1.ion,e. anche tol'nando al \'Olume cli produzione del 1929. Se ne deduce c.:he una delle cause i'onda– n1enta.li della. <;risi .µermane: -la. pl'ogressiva sosti– tuzione dell'operaio manuale con fa macchina. Inoltre 11011 ha.sta cousl.1tare u11 :1.nnH-mt.o •di pro– duzione ])er concludC'ro che la. crh;i rleclina rca:– mente. •Come iRi é ottenuto la "J•ipre~a"'! Non corto 1>ot-enzinndo la (·ap,tcil:\ t.li consumo tlelle masf:1€'. ché, auzi. i -salari so:10 continuamente diminuiti tlo– nmqne. r:ran 1wl'lc -4JeJ1':111monto lii proùuzione ba un r.aratlerc artifir.io~ o: lo :-;i deve all'iut-ervenlo 1lnllo iStato, il <111ale é accorso in aiuto delle im– p1·<•Re pcricoltrnti r1•g-alan(lo loro ).{n1ntli somm-e e– t.torte. al l)ttbblico erario, ·olio forma di oblazioni -ilil'<'tlP. 1>ptrnr~ cl'ol'ilinnzioue di lavot·i. Su <1uesl~ has·f' si :;vol~;e il piano N. Y. n.. ,A. negli !Stati Uniti. la ,;rito~truzione .. in Jlalia, in lì'rancia od in Gei·• rn:rnia. n11r:11tlf' il 1933 il governo americano •·pre– fìtll·' a nu•i~ (·om·pa.gnio industriali 5,000.000 di dol– hri. e:' spese una somma .e·quivalente ne1l'acquisi• zionP cli :izioni invendibili. riconoscendo snhit.o •dopo STlil)J SO.('(AJ,1 l'Jw 1ali spe~-c uo11 sarebbero più ~late rirna.rginale. 1 cosicletti "lavori pubblici'' costituiscono un'altra forma di proporiiona.re rouli di guadagno alle im– J>l'fSt\ sen:,rn clir• Je condizioni delle ruas"C' ven.i; a.uo migliorate, poiché esse sono chiamate a pagare -que– sti lavori improduLtivi. ln[ine la produzione bellica, ordi11al:t ,<lallo Sla·to, é una nuova forma di 1·iat– tivare le industrie basiche-, .rovinando in pari tempo lo ·Stato, e per esso, le mas-se che lo fiuanziauo. (~ran parte del ''risorgimento commerciale" avvc• nuto, lo si •deve al l'atto che clnrante il 1934. il com– mercio mon<liale tl'esplor3ivi, gas, ecc. ha superato cli ~ran lnn~a i J 00. 000. 000 di dollari oro. " H.icnpitolaudo, l'Ji ..;onstata cllo il Capi-talismo ha -saputo reazionare contro la. crisi. Vi ha reazionato grazie l'appoggio llello Sta{o, che mobilizza tutte le forze cli cui cli~JJOne, tutto il •denaro che può togliero alle 111asso ilt [avore delle imprese. J)er le quali la •'ricostruzione economictL'' non significa so non l'amnento -dei ·loro profitti. L'argom-euto eh-e alla. prosperil:'l dell~ hupi·ese cor– J·is11011de 1111rui,glior.::unento dello ma.ese produtlrici é capzioso; in òefinitiva, o•ggi, -durante la cri-si, si verifica. il medesimo -fenomeno cl10 la precedette o la pro,·ocU: l'incremento ùcll-e. imprese capitaliste é indipondente dalle condizioni dei produttori, quan• do non addirittura. antinomico. Essendo pa:;, s.a.to Io ,Slal-0 nl servizio diretto e sfacciato ,lella svecula– zione ca1,italista, convertendosi in una. t,pocie {li generoso bandito che le regala ci6 <.:be toglie alle mas-se, 11oi andiamo nwso uno stato di cose in cui il ·Capitali,smo - - cioé la classe monopolizzatrice della produzione -- senza pensare né pote!'e climi· nare le cause d·i c:ri:;i, riesce a rendersi imurnno <lai L'"Organizzazione I. iSono degli a11ni cl.le si fa tra. ,;-li anarchici un gTan discutere su questa questione. E, come av– viene spesso, quando si piglia. p.assione in una. ùi– scu.ssiono ed a1la 1·icel'ca · della verita. isnbeutra il puntiglio di ;,l.\'er ragione, o quando le discussioni teoriche non sono che nn tentativo -per giustificare una condotta. p1·aHca h;pil' a.ta da altri moti,,i, si é prodot.ta una ·gran<lo confusione ll'iùee e di pai·ole. · Ricoi·cliamo di passaggio, tanto per isbaraz-za.rcene, le semplici questioni cli parole, che a volte han ra~– iiunto le più alte cimo del ridicolo, come por esem– pio: ·'noi noa vogliamo l'or.gani.zzaiiOn:.o ma l'armo– nizzaziono .. ; "siaruo contrarii .nll'associaziouc, ma ..immottiamo l'intesa"; ''noi uon vogliamo segretario e cassiere. pe,roh1.~sono cose .autoritarie. ma incari– c:hiamo uu corn1)agno di tenere la corris·pondenza, ed un altro di custodire il denaro" - e passiamo alla rliscuss-ione serià. Vi souo tra coloro che l'ivendicano, con aggettivi varii o senza. ag~ett ivi, il nomo di anarchici, due frazioni: i pn.1·Ug~.ni .,,,, .~li avvN·::iarii delrorgan1zza– ziooe . .Se non possia.nio rius-cire ,0.1 metterci d·act·ordo. cerchiau.10 almeno di ("Oruprenderci. B -prima cli tntto distinguiamo, poiché la ques.t ion~ é tl'ir>Jice: l'organiZ"f3Zione in generale come prin– cipio o coudfziono di vita. .sociale, oggi e nella HO· cietà futm·:t; l'ol'ga.nizzazione ilei partito aual'ohico: o J'or~:1uiz..::12ion-e..(lelle forze popolari e i;•J>ecialmenta ciueJla t.lelle ma~so opel'aie per la re.sis.tenza <" ont.ro il governo e, contro il capitalismo. 1~.anece-ssit.l. dell'organizzazione nella vita ~orinle. e 11nar;i diroi la sluonimia tr,1 organizzazione e so– cietft, é eosa trauto eviden-te che si stenta R c·rcdere comf" s.i sia potn1a neiare. Per ren:lel'sene- c.011!0 ùi~0).{11:1 ricordare ,qnale é J:·1 fn1tzione spocil'ic·n. c:ira.tt.eristfr.1 ciel movlmeuto an:1n·hico, e conw µ;li uomini r i partiti sono ,sog;– getti a. lasciarsi a~~orùirf' dalla. (1uestioue che più direttamente li ri~uarda. rlimenticanrlo tutte le-,que– stioni ronuesse. a g11a.nh1ro pllJ la 'rorma rhe 1.1 ~o~tanza. infino .1 vodel'e.. l~ eo:w da. 1111 lato solo e ,11e1·dorecosi la. ~it1sin. nozione del1a re.n.ltù. n movimento anar<·hir-o cominci() come reazione (•onlro lo ,s,pirit.o di autorHà, dominante nena i:;ocietà civile. nonch'é in tutti partiti c. tutte le orp;aniz– z::tzioni operaie. f' si ,é antlnto in.grossa.nrlo man mano di tutte le 1·ivo1te soMevat.esi contro lo ten– denze autoritarie ed accenlralrici. Era nafnr.ale qnin:li eh<-- molti anarchi<-i fossero tomP ipnoHr.znti ,la qnesta lotta conh'n l':111torit:1 3 ~11oi effel-ti. alJ\Ju11ù()t1n11do al Hlln dcslino J'a.ltl'a pane <l'umanitù. che 11011 possecJemlo né rh.:chezze 111" po:.,sibilii:·l cl'i11izi:11 i\;L ,economic;1. rimanà per– m:i110J1tem-i: .. 11to in 1u· 1!oa alla disoccupazione e alla miseria. lm·o111urn il c;.:piiaHsmo tende ad aùatiarsi a HJI.°Cr.t di. {'l'i:-;i 1.1ernw11e11t.e. Simile t,lato di <·o::;,1 11011 O aHa.tto impossibile. Lo é tanto ,quanto lo fu l'opulenza d'inrime minoranio privilegiale 11ell'anlichitU., erette sull·infiuita miseria morale o rnat.ori:de cl egli schiavi; 1quanto lo fu 11 l'.asto dei si~norotti medioevali, a detrimento d('!i mi·serrimi servi d~lla glel.w. Lo é a11cor più, l'orso, in quanto che, -eome ben rilevava or é poco uuo ~("ritto1·e francese, il urogresso meccanico pennette in ~cmpre più la,rga misura. a.i capihtli:;li di pre– scindere clal Ia.voJ'o manuale e pe•rci6 cli r,estar!3 indifferenti al clootino cl-ella. cla:.;se lavoratri-ce. Quanto una simile era sia densa. cli tragedie e di pericoli. per g-li uomini e la. civi1l:.'t, 6 intuibile. :\la noi non siamo di (Jtt<'lli elio danno por cert:.t J;,1, mono dolln. civilt:1. Noi abbiamo sernpliceme;nte d0r·t111to, clall'ana.lisi fl.ffreUata. dei primi cinque an– :li Ili crL;i, <'he riuesto 11011 tende meccanicamentt, fatalmente, a estinguersi, n-é a. u.:::.cklcre. da :;ola, i! ~.;islema al.lua.le . .Spei·are di toruare rt.i ;,1hei tempi" della 1n·os·1rnrità capitalistn. é i11utilc; HJ,erare che la c·risi ucdùa Questo 8istema, c- - poggio ancora -– elle alla SU:.\.scompal'sa SllC'CCda fatal,me•nte una. SO· ,·iet.i uguaIHaria, é assurdo. Il determinismo economico - quello "armonista·• dei liberali e .quello ''catastrofico'' tlei marxisti - ha. fatto la. sua -prova J~:sso -é stato infirmato dai l' at.ti. Solo alti di YiJ.lonta., solo l'inten•enlo di fat– tori e forzo l'Stl'a•economiche, possono salvarci. !.<:' iu ques1·0 &e.HS.J<·hc bisogna - mettersi all'opra.. 11r~ontementc ALDO AGUZZI. e ohe, creclondo, per i'inl:luenza llell"cducazione au– t:Ol'i.taria l'icevuta, elle l'autoritiL ,e l'anima. tlella or• ~.anizzar,ione sociale, per .combattere quella. combat– te;;.sero e negassero <tue.sta. I.C veramente l'ipuotiz;,;.lziouc arrh·ù al punto {ht far so::;Lencre cose vc,ramonte incrcdn,rn. Si ·c.ombattettc ognl sorta lii cooporazione o d intesa, ritenendo che l'associ:izio1w ,,ra l'antitesi ctc: r.anarcllia; si sostenne cho •senza accordi, senza ob blighi reci-p1•oci, facendo o:-;:1111110 •<1uello che gU pa.saa per li capo i;;e11za nemrnouo iuforrna.1·si tli quellv che fa l'altro, tutto si sarebbe. spoulaneameute n.r– monlzzato: r,ho anarchia. signHica che ogni uomu de,·e ,bastare- a. s-é •stesso o farsi t.la 5é tutto quello cluli gli occorro senza sca.m 1 bio e- senza lavoro Uf-– HOciat.o: elle ,le ferrovie potevnuo funzionare beni~• sinrn scuzn organiz.zazionc, anzi che ,quest? nvve– ni\r:.t digg:i:i in lnghillerr~1 (!); ohe la post~1 non orti neoes•sarfa o- clH} chi :1 Parigi ,~oJcvn scrivere unn lotte1·a a Pietroburgo. :::e la potPva JJOl'tare da sl· (! ! ), ecc. ecc. Ma queste souo sciocchC'r.:r.1:, t-i dir:L e i10n vnle la pen;i. tli rilo·varle. Si. ma {]neste scioccl1ezze so110 stato dette, stam– Jtàte. JH'Of>a.gatc: sono - sta.te accolte da. gran parte del 1rnbblico c:omc 1'0s1.nes.siònc- ~e1Juiua delle idee an.archiclio; e :,e.rvono s.omprc come arme di comv b:1ttimento agli avversari, borghesi o 11011 borghe.,'il. d1e vogliono aver di noi tlna facile vittoria. ·E poi •<rnelle sciocc-hczze non ma.ncano del loro ,·alare, iii. q11nnto sono la consegnc.n·za logica di certe r,remesse e possono R-Prvin! di l'ir~rova s1.>e-1'iment.:lle drlla Ye~ rlt:l o meno cli quell-3 premesse. .Alrnni intlfvidui. di meni.e limirnt.1 111a ron1ili cli poteute, .St)irito logico. c1u,1ndo banno acrrUato delle 1wemo&sH li<! i ira.no tuttn le con~;e~t11·11zc fino all'ul– timo. e, se cosi vuole. la ,logka, a1-rh 1 ;,1110 senza Hcomporsi n.11o più gr.indi ~1ss11nlif:1, ull:t 11f'gn.ziou~ <lei -fatti più eviden!.i. Ve ne sono hen~.;i alh·i. 1li11 c·ol-ti e di !'-1-piri'to Jlìù largo, che. trov:1:n HClllJll'e 01odo <I nrrivare a conc)11;~ioni J?iù o meno n1;gionevoli. nuche ;) costo di strapazzare la logica: e per questi ~li errori teorici .hanno poca o nessuna. intluenz;t sulla condotta prn.ticn. )fa insomma. fino a. che no11 si rinuuzin a rerti errori fondamentn.li. si é semprr 11ti11accia1 i dai siJlogiz?.ntori ad oltranzn, e si torna ~empre cla ca.po. l~ l'errore fondamentale degli anarchici avversari dell'organizzaziono é il credere che non sia possibile or~.anizzazione senza antorllà - ed il p1·c(erire, am· messa rp1ella ipol.esi. pintto~l.o rinnnziarf' n qualsia.~i 01·.~anizzazione che accettare la minim:1 ;wtorita. Ora. clic l'org:Lnizzazione. v<1le a rlire l'associu– ziono per uno ~cono cleterminnto e colle. forme ed i mezzi nece::sari a conseguire 'CJUel fine, sia una t·Osa n0,rnfi~:1ri:1 :illa vita soch1.le ri p:ire evidentn.

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