Studi Sociali - anno VI - n. 38 - 20 febbraio 1935

la sua bontà -e. sinCerita. "Aneliamo, Mecha, - le dice, -- andiamocene, noi due ... , no, andiamocene, noi tre, a rorn1-rne c~uesto fo.co.lare con la. verita. ,deto nostre vite!. ... E cos-i tennina il clra:1nma. Lo til)irito meschino ·della bor,ghesia vive nella pa.ura ili "quel che li.irà la gente". lf·mmense oolth~ si na,sconllono sotto 1.111'.apparente nor1nn.Htù; e non si .po&sono mostrare in pieno so;le. Si chi.rumano pazzi quelli ,che ·v·an ,contro ,la ·c01-r.ente elle tll'e-cipita verso .l'abisso, ,quelli che son buoni e iC11e, •per ciO. seN– tono amore. e -pietù. pei propri simili. "Paz-zi sono -coloro che si mutilano, che si .av,·elenano, che· si 1 dilaniano". Per •questo chiamarono pazzo .e perfino per•vel'.tito l!\ S:i.nehez. perché con l'opera sua [e– riva l'or.goglio di clw.~.se.d-clla borghesia. Roberto .cle ·la:~ C},1rreras in .quel tempo predicava il ·'Ji.bero .a-moru··. !.a lib-er1:°Ldi imar.e fin ·quando l'amore dura, o lH liber.t:.i -di separar,si qua,ndo l'a·– more finisce, -criti-canù-0 il .. watrimonio legale come t'al[a .e, .J'o-meg·a. 'tlell'i,pocrisia ,unbienta.le. La 1wo1pa– g.anda. .anarchie.a. -lleH'n.mor libero e le opere tli SU:n– cllez contri,buh·ono a spregiuclizhu·e .relati-varnente, la !'.ami.glia e a déterminare una corrente mor·ale na.tu• Tale, ·che •si ,basa su ,s·_entilnenti cli rumore e prioI1- •cipii d·i gius.lizia., opuosta a .quella eh-e si fonda a.ul– l'interesse rnateriale ed il conve.nzionn.Us•mo soci•aùe. RLcm\date, cle-i r,onuinzi lii IO.milio Zola, la. criUca s•pictata .a ,questo siste111a ùella (a.miglia, ,pei suoi viazi e miserie, la sue. colipe e i-pocri.eJe, la. quale mette a nudo .Je perversioni r-a 1 ffinate, ben francesi, dell'eminente fami~.lia •d-ei .Jlongon · J\1-acquart. LA M,AS·CHERA DI NIETZSCHE Los Muertos (I ,Mo,ti) e Los derechos d:e la Salud (( dil'itti della salute) sono la mas-che-r.a ·di Nie,tzsc-Jie dentro l'o,pera cli Flo.rencio .Sànchez. "I Morti" (1905) é il dram.ma intenso dei.la di.g-nità tunHt,JHl sconfitta in .una Bocietft di ha,.r.baro :sfruttamento del,l'uomo sull'uomo, di esaltazione ,dionis.ia :ca., di lotta. per l'in– teresse imme-dia..to, •cli ma,cchini-s1no, di -vi.ta e3te– riore. L'uomo, Lisandro, ,che non ha una eleme.nta.re cu-ltura •de.Ilo spirito per do.minar.e i snoi istin~i e vincere _la perversa. attrazione de'.ll'am•bi,ente, cade tra gli arti~li d-el:l'a.lcool; e .la donna, A!Juelia, fatta da nna. edncazione esterior.e per il :pia-ce.re ,mondano, Jo .nbbandona non per.ché ·non -I-o ami, ma perché egli non le {rno più· pro,cn.ra.i~e oomoditU. ht:;tro e ,live.rtfme ·n.to . ,s; da a chi la sedu•ce co,l s.uo o-ro. ,~fa in ro-ntlo ambedue sono 'buoni. Lisa:rndro pro– [omle tutto i,l stw tesoro Lii·tenerezza 1rn -suo fi,glio. Ng·li, trovandosi in un salone aristocra ,U.co , osserva. i -figli e le ;figlie del.1-a buona ,so·cietà, che si "t1i>ria– ca.no .e ci6 lo chiamano "divertirsi", mentre a lui lo chiamano, aem-plicemente, "ubriacone". "Uomo senza carattere, 1 é 1111 ,1nor.to che camminai". Amelia viene al 'bar" col suo amante G-iuliano; Li3ftll'(ll'O si risente, ma poi re3-t.a ·paralizzato da.Ha sna abuMa. Nella scena finale cl.el <11~an11na, nella sua ,,p.ropria cns:t, egli 11ccide Giuliano ',perché é vivo". 11 leone ritrova la. volonta perduta, e· 11cci·de. Per nn mo– rn.ento cesi:;a. da.H'ess-0re Li-sa-ndro. Ne "l diritti del.la. ·Saìnte'' 1 S1111,eh,ez gin,stifica. che Ro-benlo lasci ,la 8Ua spos-a tisica pe-r ,la ,sorella -sainR -di <tue,stu. Proda.ma, sa.le ~Hlo ,la. montagna, "pelle– grino dell'eterno", cl1e nOu bisogna .gnardn.re a ·co– loro che •re-stano indi-etro baciando la. polvere .cl.elle im11ossibilitn. Dietro Rober,to wppare Nietzsche, il nano -mostn10-s.o, proclamante il <liritto alla vita e al piacere dei f01•,ti e dei sa.ni , in nome delle a.ri – stl'ocraz:ie della carne, clelle "forze co1u>erva.lrici deil– l'isti1i1,o••. Nietzs,che anch'e•sso si cu.lla, con .la. voluttnosità ùel.la su-a. volontà {li leone ;da serra.g.lio, sulle labbra. cascanti ,di Lisan-dro 1 1'uo1mq iS,enza volon.tà d.ei "1\1:or– ti". L'·unica •<Nffere-,nza che v',é l:ra. qne-:-.;ti e il. fil-o– Hofo ,pazzo, é neUa forma es terio.re ; ma uel t'.o,ndo lu mo~oCiu tlell'nno e t1·eU'a1lro é Ja medesima. Nietz– sohe es-cln·m·a.: "I b11011·i non_ l)OSSono creare, .sono s-enup.re al principio della fine. Crocilfiggono -chi in– •Sc.rive nn.ovi valori su tavole ·nuo-ve; e.ac.Tifica.no se stessi a.ll 'a vvenire, sacrif •i.ca no tutto .l'avvenire degli uomini''. Tale affermazione de.i senso creatore della malvag-i!ù e del ,principio negativo del,la ,bonta, die– tro• <·11i si pre~mgisce l'Anticristo, ,trova. un'eco in LisHIPlro ,cl1e esclama: "l h11011i J1011 hnnno carattere ... mai trio-nfn.no , e fanno lla.n110•·. ·•r cattivi 1fanno da.inno, anch'essi, mu. c·o11 ln. -diffm·emm che 11611 s·e .lo fa:nno a He istessi né ai p.ropri, e _prolungano la -razza". "I buoni non sauno vivere. Cd,sto n101·i per,cllé era bno110; la. !-;;Ua re·ligione pe,rtlura pe,rché é cattiva'.'. - 'Poi •dice: "Penso ,che quelli ,che non sanno vi– vere, g,!'lna,datll, sono -dei ,mo1,t1"; cioé, tra gli In-di- vi-tlni che vivono in s-ocie-tà si opera u1n1. specie di ,selezioue naturale, in cui .sopravvivono i .p1u a– "tuti, •quelli che ·sanno interpetrare la linea curva e l·a seguono, quelli <:he si adattano, quel-li cbe con le t11Jghie e gli artig,li sanno affen·a-rsi alla rocci.a. Ci6 mi ricor-da il calzo.laio Perphischk_a de "I rrre" ;rii ì\'Ia.s·sinw Gorki, che tra. nna risata ed un :;iIY• ghiozzo, m·entl'e ·stringe r:ra le b.raicci-a l'orga.ne.tto, come la d-is,g1•a:ziata donna che an16, escla,ma.: "Il des,tino Bi occnpa di ciò che ogni uomo brama. Per6, <Jnnnclo l'uomo é -tanto foett.o che non fa nulla cli Imano, i-1 ,destino noÙ ha niente da fare con lui'\ .In fon-do v'<i J1ell'uno e nell'a·ltro lo &tesso con– formi.sJno: "Non ho ragione ,di temere Dio; non ,fa.e- ·I cio rré ho ,mai fatto -ma,le a ues-suno", dice il oal- ! zolaio; e Lisandro •li risponde: ".per ci6 appunto sei nn morto". Disfatto 1lal1a societft., Lisandro oc– cupa un posto tra g.li " -ex-uomi.ni" del romanzo di ·Gorki, pro·dotti della mie.eria mora,le e materia.Je cli 1111a società de.crerpita e corrotta . .Jn :qua-n,to a.lla "cristot'0:bia." di Lir:m.ndro, riinpi.cciolita eta una man– ·canza. di l'i-dncia. i•n so ste,s,so, ,non aia con Nietzsche ,1rna.i-d-entit:i :di principii'! Non -é la Bestia .che- parla:! J 0 ·ederico Nietzsche é il .poeta della volontà; iLi– :-:Hlll dro é .J'uomo senza vol-0ntà. I tlue .sono il Sotto• no-mo, cioé uno la forza, -l'al-tro l'istinto: i clue la. Mestia. ·CARATTE_RE, E INFLUENZE SULL'OPERA SUA Sànchez ,subi 1n-incipalmente l'influenza di -Ibs•en e :Go.rki, oltre •q.uella cli Zola aUora in voga.. Come lbsen, seppe fare del teatro, non un'arte leggern e trivia.le, -come q·uella ·dei francesi clel tempo, bensi un pr-etesto per esporre .certi pro.ble.mi etici e ,'30· ciali, o -pe-r proporre una s-o,htzione, 1co:m.e- per es.em– =vio in "I nostri figli". Ogni ,personaggio ha u.n'in– •quie-tudine so-eia.le , nna fonzioud e ·una sua. propria ps:icologia. lhs-eu t,,ae il ,s.imbolo. ùalla realtà delle cose, lo sti,lizza., .Io •depura, gli clà una individuali.tu, una rap– pr€•se,nitazione. Esalta l'inClivi-dno cli morale sa.na di ricca inteHig-enza: lo fa y,ivere in mezzo alla ~10J. titncliue morta. I suoi problemi sono seri: mai la. trivialità li avvolge, come in Zola.. Pero come Zola ,1n'esenta le sue figme fa! ,quali sono nella realtà, senza a.gghu1gere nié togli,er,e una vir.go- la, :senza s,po– ;;-lia.rle del peso deHa volg-a.rità, nella -loro brutalità, delicatezza e 1nnanità -completa, conv-ertendo H suo romanzo in una -specie cl:i "arte cLi fotogra,fare" es– se,ri eon.creti, flJ8e,n invece le v-e<tle attraverso la. ,nebbia nor-dica, ·le &tilizza, dicevo, .clà loro ca-lo.re ,poetico, ne .fa l'im,mag~ne della. ·rea,Jta, ma. non le -~e-para eia questa. I snoi ,personaggi •esistono vera• mente: .sono idee, immagini che rappresent-amo .gli esseri -con-creti, da cui furono tolte. Lo spirito nordico, determinato clal f.os ,co ambiei1- te della uatura,. ~vbitnn a iclealizzare la ·vita, a in– telle.ttu-alizzare L'istinto medesimo; irsì .vede. come tlalla vita comune, dai fatti ·di tutti i giorni, i suoi se1·ittori dedn.con-0 i si·mlboJi, Je i-de.e g-enerali, la concrezione cara.tteristica ge.irei1tle. Invece lo spi– rito ,della. latinità vede il •simbolo attrav·er-so la vita, a,! contrario ·dei nordici ehe -aftr-av.er.so il prima -del ,8i:mbolo o-.ss-ervano l'esiistenza ·cieH'uò,mo in una me• s-co-lanza di pas-sim1e e Herenitù, di i•n{eg1·itli senU– rnentale ed umana. Per ci6 J.bse-n se:m-bra ~situato dietro una cor,tiua di fumo e neve; isanchez invece <.:i apparo pi-ù luminoso, con la luce ·cl-ella :nu lati– nita, con la sua ·forta e la sua Jna-Hnconia. Giam- 111ai eg,!i s,i sca.ra.tte•rizza: s.empre ,lo si vede- nel s11-0gesto di chia-ra af[er.mazione, con la volontà, il raziocinio e la poesia. dell'uno e la s-entimentaHta e :potere cl'ossenrazione deH'altro. Ecco la formula teatra.1e che. si potrebbe stabilire ,per cia~.;cuno di e-S-8i: Persona reale -- ,·o1garilà + poesia == idea. o fort::a + stilizzazione del l)ersona,ggio == lbsen. Person.a 1·eale = parsona reale = Zola. Persona reale •- volgari.t{t = i·dea o forza + u– manizza.zi -one d,el -pers.ona·ggio = sanchez. Le opere di Sàncj1ez son0, vìgoro.~e, ·-di sviluÌ>po facile ,e logico. ·Egli Uene un ,m.etodo d_i osserva– zione ohietttva del 11)otivo, .elle non si risco-n tra .nel teatro ere-O lo; i suoi -personaggi parlano coli misura e dicono ci6 che debbono clhre, senza en f:as.i, con naturalezza e calore vita-le. L'ambiente é bene studiato, come tutti i personaggi: ciascuno ha una psicologia -ed un linguaggio in correlazione ,ci6 che lo. differenzia dagU autori anteriori. SAncb~.z, come Stenclha.1, mmava {lare 1nic1ggiore importanza al .nu– clHo centrale rlel dranuna, che al raif-finamento e ,iweziosi ta d·ella forma, fatto Che non .s.i -osserva \llel tewtro rnoclerno, sempre' 11iù ,separato da.lla r-ealtà e .lontano del po-polo, ·ofle aìla tendenza sna.ccen– nata unisce difficili e arbitrarie analisi .p-sicolo·gi:che appar.tenenti sopratutto alla ,ps-icologia -mor,bo~a. Tea.tra ùi aristocratici-smo ps_icologico pu6 derinirsi quest-'ulthno, di fronte al· teata·o sociale in cui ;,;i moslrano i vizi e le miserie di una societa t=-ehia– vizza.ta. , e si ,1:scoltano parole di rass,e.gnazio·ne O di ribeilfone tleì ma.1e-dettì, in cn1 si va. fino a.lla radi-ce stest:a deH'i.ngiustizia sociale ,per ·mostl'arla. al po– polo -e suggerirgli una -proB;pèLtiva. ùi 1liiberazione. 11 teatro di. Sànchez segue ques.ta tendenza. Ne-JI<, ::itte opere il più 11u1.s,cModolo,!'e si unisce aHe la– crim-e femminili, ed il sentime11t.o de.Il-a pieta e della vi-la lo a1uima dalla base ·e .c01n:muove. Tutte Ie sue fi.gure sem.bra:no uscite dagli ambi-enti stessi dei romanzi cli :Oorki: da.lla feccia della societa ùa.i 1.uguri, da:Ue taverne, dai lupana,ri, <lni ·subbm:b!. .. Da -li Florencio li tolse, poiché H egli li aveva v-lsti e studiati per comr>'"e1Hlerli e amarli, ,per tutto Il ma !e e tutto il ,1Je11eche conteneva la loro vita. ·1rreqnentatore clei luogh,i di mis-eria e di ri·pos-0 riel 11rolelarinto, i tuguri e le osterie, egli ricostrnl co.n l'opera s-n·a. ·CO-meun mel.anconi-co "Giardino ilei supplizi" della .c·lasse operaia, i personaggi del qna-Je :,! solo tLprir bocca fasciano .;;fa1.g.gireun grLdo di t·ibellione chs ra fremere. E gri,cla per tutti i caduti: pel "cnn!lHta" (venditore di .glor111,li), - "l'-ucceJ\o con un'ala", come lo cl1iam6 il compianto .Apolli• naire, - -che nel clramma "Canilli-ta" ci di.ce eht'I "neppure per fam-e venclertl l'unico sno ,patri-monio. ln. sua coscienza di classe"; -per le ra.gazze del ;po-– polo, sedotte cla,ll'oro o. vi·nte dalla fame, somme1\so nei lupanari dai farisei della borg•1esia ('"La Tigra" e "•La pobr-e Gente"); per la. triste mafu•e die vede , morir di fame i fJg:liuo1i, cui non si offr-e altra. earit:'t c])e quella terribHe dell'asilo e dell'ospedale. come in "El Desalojo" (ILo &fra,tto); ,pel buon gio– vane che la mis-eria e l'ambiente ,s:ping-ono. al de– !Hto, come in "Moneda fals·ai'; per tu;tti co-lom ,che :-;of..rrono le pili -profonde mis-eri-e e i•ngiu,stizie; -per tutti i maledetti, .carne di sfruttamè.nto ·e di ,s,cherno. Come l'autore cli "Brand", anche S{•nichez ha f.ede Heila volontà d-ell'umno, nella. ·s-ua sal,vezza mora.le . Lo vuole libero d'ogni .p.regittdizio, d'ogni v.nta, con le -mani e la fronte pure, dis·posto a<l.a'bbraicciare la veritfl.. Benché gli dolga,. non crede ai progra.-mmi morali, ma eolo a quella ,morale che vive in ogni essere n·mano. Egli ·vuol-e l'uo_mo libe1·0 da. ,tutte le catene. _F'lol'enci_g~~ez_rrwr.i neL 1908 i11 l\llilano, ·i·ttH cl1'eg-li an16 pei suoi rivoluziona1ri e i s-uoi a.,rti-sti. 0-r non ci resta. C'l1e l'esempio della ,sua vita -dolo– r-osa. e ti·iont.a;le e tlell'o:p-e1•a sua sin-cera. e co-ra~– gios.a. Montevideo, novembre 1934. FE'DERICO G. R•UFFINELLI. Libri ricevuti in do no Errico Malatesta:· SCRITTI. - Secondo volume. - Edit. "Il Risveglio", Ginevra. - Fr. 10. Montiel Ba.l>lesteros: QUEGUAY, EL NIFlO •IN:DIO. - Lacai'io Hnos. Elditores, Montevid€o. - $ 0,60. D. A. de Santillan: LAS CARGAS TRIBUTARIA$. - ,Edit. Pub1 i-ca.ci -ones Muudial, .Bar-oelo,na. - P,t~ 2. 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Steinbecg_: POLITICA Y· MOR,AL. - Ecli– dones Im:in, Buenos Aires. --:- $ 0,20. Elemer von Karman: iNINOS IN,DIS·Cl,P1L1,NA•DOS. - Tmduzione dal tedesco cli 'l'ito •Livio Bancesc,1. - Edit. Ediciones "lmftni,. Buenos Aires. _: $ 0,6 1). M. Usero Torcente: LA IGLESIA Y SU POLITICA. - Edit. Ediciones ".Imàn", Buenos Aires. - $ 0,2L Agustfn Souchy: GU,STAV LAN.DIAUER EL FILO· SOFO DE LA REVOLU·CION. - 'Eclit. Elclici-ones "Imàn", 1 Buenos Aires. -:.. $ 0,30. F, A. I.: ,MEMORIA DEL ,p,LEN·O PENINSULAR d~ la Feclera:ci6n Anar-qni-sta lbérica (1933) - EJdH. la F. A. T., Barcelona, 1934.

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