Studi Sociali - anno V - n. 34 - 13 ottobre 1934

in~ieme. cvu le uece::;:-;it{l Tiv-ulnziouurie clel ùopo– g-11<.:na ·t 'l'enl'r desta l"op1}0sizione all,t guerra e U1oltit)licarc gli sforzi contro di lei, sitL prhua che durante ii ~uv sYOlgLmento, considerando propri nc•- 111ici tuUi i gove-rni, a comincim·c clal proprio, e rifiutanclo:-:i euergicameute a tutte le truffe e ico-nt- 1ucllic llell' .. t111io11esncra··. Su questrt dil'ettiva f:1- 1e tutto jl pvssilJiil', poco o 1nolto che sia; ,e 11011 lare il contrario se 110n conl-ro-voloatù, qmrndo Yi .... i C c-o~trC'tti violente=n1eute e non si ha la forza 1wI· ri IJeHa r.,i, (Jue.:-;to attl•gginmenro ci scmbl'a jrn11rcscinclil>i– h•. 1w11 in orna;;gio a :--upposti "principi astr~1tti'', ma ill r,rppcl'I<, -alln rc·alt{t, ifl quanto tale .attc,z– giamento l• n1whe un mezzo e condizione indispcw salJHe per JIOl('l' profittare delle siinnzioni J'ivolu– zion:.irie c 1 lie la guerra puO Ja:-:c.:iarc dietr,o di sé, un rnotlo lli I)l'epann·.~i a r-accogli:erne l'(.. reditit, cioé 1J1H'lno· fli erellitA -clH.-1·cstcr(1 nuicùr:t utilizzn,bi1l(• J)l'i no!-.ll·i fini di 1·inuo,·nnH~nto libel'taTio ed ,cg11a– lila1·io. :f.: SEMPRE IN MATERIA DI PREPARAZIONE DEL DOPO-GUERRA-Giacchò ci siamo, \Il<,v,oglia- 111.0 dir-e un'nltrn. A parte tutto il resto, riconoscia– mo cthe il pi·coccupar:-;i. - 11el ,caso cbe la guerra -ci ve?1g-a.nddosso nostro malgrado e malgrado tutti ,:.::li :--forzi in eontrnrio. - di "JH'<-pararc lf' menti. g'li .aecordi ,e i piani positiYi per tirare- profitto dalle si– tuazioni ulteriori cbe la guerl'a creerà" (come dice Za,-:, ttero 1w Il Martello di Xew York. articolo c numero <:itnlo) è g-instissimo. Altrettanto giu~ta J'iclr·a ck-l prPpnrnn,;i .1 cogHcl'c l'oc-casionc per nH•l– ,ler◄' Je rnuni sui mez:,d mate-rb1li per l'insurrezio– llC. eer . .:\'on :-;011 c·o~e nuovt-. ma non é male yi– p~lcrle. )la tutto ciO 11011 si concili:L secondo noi, con fJ\lest'a-ft:er111a;r,io11<" piuttosta sprezzante. che le;!– :.!·ia1110 in altra parte dell'nrticolo: •·AJtro che di– :-:pul'arci, orH (\ tutt'ora, sulltL realizz•azione del so– l'lalL-.;mo e cleltl'annrehifJ. e sulla 1naniera cli proce– ,der0 nell'nzio11l' e 1H·lle forme r,calizz·atrici !" 8i:1 detto tr;1 Filrcutesi, 110n gli TTL proprjor bene niente:> a 7.a Yattero ! Egli. che pure con rag ione ha tauto iu ngg-ia i ""papa~si'", butba mao.a.te di !'-ie;rc~ <lito. ccn un'irnuia a getto conth1uo e 11re.sent: 1ucl o lo cose 11egli a~petti pitl ,c~agc-rati f' (':lricatur:: i.li. su tutto ll1H'l d1c si fa o si (· fatto: prOJ)agnncla <·ontro la f!'llPIT<l. cmup~1~na p1~0 vittime politicht•. :1•.dtazioni JWr :,.;afc•c·o -e Yanzetti e per Gllezr.i e i ►ctrini, rontro il domicilio coatto, ecc. E nb11 gli v:111110 1H'JlfHI 1·<· h· ricen~he ~nllc, f.orme- possibili fli it>alizzazionP sudaliRti<·a o libertaria! i\'[a allora in <·IH~deve c·onsistcrc tutta la preparazione de-i l"i· voluziornui 11e.l dopo-g-uerra, propugnata dn. ½avul– .tero? ]'1•ofitt:1re llell'occn!-=-ione per ;1rn1c1T~i e foruir~i di tutti i mezzi della tecnica militare per Ja rh~o1n– ~zione, clebellore il goyerno, es propr iare i propri-et.a– ri (in11nagh1iamo :-:h1 questo e.ho vuole anc,he Za– vattero) sta b('11e! ~H:t poi'! Di~o.~nortt pure conti~ 11unre a vh·ere. a 1n·0cluTre. cambiare i pl"odotti, distribuit,li. via~giarc. i:'Cl'. Se non ci prepareremo ..auehe a tutto qnpsto. <"d {L relizzarlo (·ouformc ni nostri cle~ideri di ugua~lianza -e libe1•t(1. le cose 1+ ternerebbero come prirn:1; e sarebbe come se non avr•~!-:imo f:ìUo né pl'eparato 111111ft. Ecco perc,J1é 1t '·preparare le menti, gH acco1•dl e i pi-ani per trn.r 11rofit-to claH<' situar.ioni c"l1e la g-,ne1Ta crecr[t'' ~i- 1,!"lliJibt t1·011po poco se non si ftg-gi.ungc: "per rli– !-.lruggcre. e in:,;iemc- peL· ricostruire su lnu.:i piii giu– ste e più lilJPl'e. per realizzare forn1e di couviven7.n f! unrnna in eui ~i-a c,Jiminata og-ui oppressione ed ""' ogni sfruttamento·•. Senza cli ciù la Upreparazione·' cli Za1·attero met– terebbe lo.'l'icamcnte capo a tutt'altra cosa. cli cui noi ci Rentil"emmo u,y,-cLisari fin dR oggi. ccl a rui clovre111mo oppon:e un'altr;t ·preparazione pili in armo·nia con le- nostre conc1·ete a1:.;pirnzioni. CATILINA. Og·g·i I'annivers11rio tiella fucilaidonc di l'rancisco Ferrei·, ·nv-venut.a il rn ottob1·e 1!)09 nei fossati del castello di :illontjuicll per opera ilei clericalismo e del militarismo ili Spng·na, ha come un valore sirnholico. A 2/i anni ili distanza il 1,opolo spagnuolo, insorg·e,ulo contro Je caste c11e assassina– rono il martire, ne ha fatto In. mig·liore cllmmemorazione. La lrn01rn sementa. ha 1111- t.o i suoi frutti. Francisco Ferrer, l'a p o sto lo della ''Scuola Moderna" fu, ricortliamolo, un ri– voluzionario etl un anarchico. Se fn odia– to dai g·esuiti come educatore ateo, al– trettanto lo fu dai g·overnanti borg·hesi co– me milite della 1·frolta. 11roleta.ria. e della liherta. E ·11uest•odio ,-olle col11ire in lui, nel cos– J1irntore amico di Matteo Morrai, nel com• pag·no di fe1le e 111 lotta di Fermin Salvo– chea e di Anselmo Lorenzo, il nemico im– JJlacabile tlella Chiesa, del Capitalismo e ,dello St.ato. STUHI SOCIALI Le profezie Jl cu.::-id<:ttu parlilu c.:omt111isla,che, per confcs· siu11p di J... eniu, non è affnttu cumu11isb1. e dcre conte11tarsi di fare ùel riformismo -e clel e;apitalis- 1110e.li Stato 1 rircnclica nieutDmeno elle i1 ruonOQu– Jlo <18Cll1Si\'Odell:L riroluzione lOOlllliale, col l'iC.:ù– JlùSdmento :L dkcttore ecl arbitro supremo ù'ogni 1nuvimento :::io<.:ialc della tlittaclura di :\losca. rrradi– Lori, canaglie, fascisti, -ecc. sono c.:oloro rcJ1e nou accettano senz.'altro tanta pretesa. lf'rontc unico, 1;s:::;iasuprema •i.uuLoritù unica ecl indiscutibile .che rnaucla e l'ioliiallla, assolrc e ,c:ouda1rna, eleva etl abbassa, rùal Krernlino come ,gill il l'np-ato dal Va– ticano, quanti abitanti ha il n10uclo. Come fuori clel papismo. fuori ùel bolsc,eris1110 non c'é salvezza. J~ppurt>, pel' e:ss€rc c:·mtti 1 dobbiamo dire <:he il primo 1,ontenc.:c m·assimo cli )l-0scn. 1 Lenin, non :si ,era ancora clic.:hiarato in1;allibilc, ~ cou-f.esSè.LYa, bcu– ohé non umilmente ma orgog·Jiosn1nente, i suoi erro– ri. Anche il pnpato, del resto, 11ou ha proclamato il Llugma della sua infallibilitil ohe nel XIX 9 secolo. ~i noti voi che, Le11in a,·era "mantenuto l'obbligo L1clla scttorni::iionc a~soluta anoho -ai suoi errori" e nvu p1Jl"eYa furl! altrimeuti, se11za •ce:-:;sare Ll'essc– l'e "il potete,. tutto il potere-". )1a tlinnw 1it1i l:t 111agg·iorc confes:-;iuuc di Lenin, che é la pitl categorica smentita a tutte 1~ dechL– nrnzioni ùei fogli bolsceYilC!bi: l parliti riroluzim1ari devo11u imparare sino alla fine . .Bssi avevano imparato ad attaccare. OriL cle– vono comprendere che questa scienza deve essere com1llet:.1ta con uu 1 altra 1 con l,t scienza di co•mpierc una ritil-ata. Dovono imparare a co1n1ll'endere (e la etassc ri ,·oluzionnria apprende a conoscere -cio per prop1ia amara esperienza) ,che non si pu6 vincere se non ~i l• ,;1 ppreso nel avanzar bene ed a riti\-arsi bene. Yra tutti i partiti cli opposizione e Iivoluzio– nari battuti, i bolscevichi J1anno compiuto la ritira– ta eon maggiore ordine, con lo minori perdite p-er il loro ""eserc.:ito", ,conservando meglio i loro quadri, eon 'le 111i1101·i scissioni in rappoL·to nlla profondi- 1:t e insanabilit{1, con la minor demoralizzazione e '(;ùn la maggior capacitù cli 1iprenclere il lavoro in moclo pit1 ampio, giusto ecl energico. I bolscevic-hi ot– tennero que~lo soltanto Jlerc1bé .scn,cc.:iarono semr.:l riguardo 1·,utti i rivoluzionari a parole,. i quali non eapivano che si deve compiere la ritirata, c1he si cl~ ,·e :-::;aper c:urnpiere hL ritirata, ehe si cle•Ye incon– (lizionn tameute imparare a lavorare in forma lega.– le nei parlamenti reazionari, nelle pili l"eazio.aarie 01·· .~·•rnizzazioni Lii sindacati cli coopernHve e di assicu– razioni. Dnuqne il riformi$1UO ad oltranza non é 1nu ro– ba 1cla ~ocialfnscisti e- socialtraditori, m.a cliventn_ o/~cic-nza cleUfl ritirata'·, qunnclo torna comodo ag!i omenoni del bolsceYismo . .R se non basta, si rileg– ga ancora <1nel c,he dicent Lenin, dopo l'introdu– zione delln. .:~cp" e il n1assacro clcll'ava·ngnal"Clin. rh·oluzionarh1. di Cronstndt, cbc non aveva saputo as.-:imilar:-:i dln scienza di battere in ritiratft .. : Koi ::tYCYflmo calèoJato - o, JX'l' meglio ùire, a.vr– Yan10 l' intenzione senza {'rtlcoli sufficienti - di 1►1·0,·veclere, :-t mezzo de-Ile- leggi <'Lello Stato 1wolc– tario. alh distribuzione <lei prodotti nel paese dei Iliccoli ,contadini. J,;i ,ita ci lla dimostrato il nos– tro errore. Per 1>repm·ar-e! col lavoro cli numerof-.i anni. il ]):tss~,;:rgio al comunismo, alcuni gradi di transazione erano necesari: il capitalismo di Stato e il sodalismo,. S1Jn l• i111111nliatamente, grazie all'entusiasmo, che voi potrcLo concluere al comunismo milioni e 1nilio11i <.l"iuomini.,ma servendovi deJl'interesse pCL– :-::onnle. del r·olcolo -economico. per costrune uu J)onte soliùo c·he, nel pae~e c.lDi J'Jiocoli contudini. 1~rmetta cli 11assare dal ca1>italismo di Stato al socialismo. Xon c'é altro mezzo cli giungere al co– munis·mo. <'tcn ciO che ci h~l insegnato il processo vbbjetti ,·o del l"e,·oluzione ri ,·otuzionaria. Lenin ricliventu.vR cosi il social(lemocratico di pri– ma ,del 191~. Ben inteso, ùiveuuto illt-tatore, non poteva ,che volc1·lo rimanere ed ogni costo con non imporla el1c Jlrog-ramma. Noi que, pel· intanto, vo– gliamo s2-mp-llce1nc-ntc ed ir:refntahilmente stabilire che, "per 11un1<n·osi.anni, in Russia. non sarit regt~ me coinunistn. e 11epptu soc-ia1istn, ma regime cli capìtniismo di Stato. 11011 escludente quello privato". Si cessi dnl ri-ntronarci le orecchie con una. Rus .. sta. comunis1'a inesistente; non si ha, per I!'ropTin. '1mmissione <li Lenin e come tutti i fa,tti lo com– prov=o. '<fue una Russia ca:pit.slista. mali cl<,1ivan- ti dal capitalismo. 5 di Bakunin Ora, é licnc stabilire elle qunuto a,·viene era sta– to prc\'islu ,1el modo più preciso cla Michele Ba· kuuin. Si era voluto vedeL·e 1iellu. sua polemica, contro :àiar:x: un::t ofJnestione personale sop1\[1tutto; in realtù, si trattant del cozzo di •due opposte .:on– cezioni del modmento sociale. )Iissione storitca dell'anarcbismo é di combatte– re ogni inganno e pericolo autoritnrio, ,e: quindi an– che que1lo della bugiarda clittaturn proletaria. Ques– t.-Lsi é rt\·clata tanto odiosa 1 che an 1 che la stragran– de mngg-ioeanza elci socialisti Je é div-cnuta ostile, bene;h(· poi per amore dei sncri testi marxisti non la si voglia ripudi·:ue recisamente. 'l'ra noi, chi non lo- face-sse ce~screbbc d'essere anarcbico, anarchia signU'icuu,clo negaz-iono cl'ugni potere 1101itico. .\la ril-f-ggiamo Bakuuin: lu c1;nc-t:•pisco a tt1tto ri;;o1·e c:he i cl<'spoti e:oro,· 11ati o 11011 coronali abbiano potuto sognare lo s<.:et- 11·0 del monflo; n1:L che dire fl'un amico del l)ro- 1f'ta1iato. d'un rivoluzionario elle pretende YOler se– riamente l'cmanci pazione clollt- masse e eh.e, posan– do a direttore e all arbitro supremo di -tutti i mo– Yiment'i rivoluzionari che J)ossono scoppiare nei di!· Jerent.i pa,csi, osa sognaro l'nssoggett:unento del. prolt,t:ariato cli tutti quei pa,c,-.;i ~L un ·pensiero 11nieo, sbocci~Ho net proprio cerve-Ho. l'enso ehe :.uarx é QUl rivoluzionario molto selio, :-:n non :s-empre molto sincero, che vuole realmento la sollentzione delle masse; e mi domando come fa per non vecle1·e che Io stabilimen1:o {l'una ditta.· tura nniver:-alc colletti\·a od in,dividuale, d'una dit– tatura c·he fttL·,cbbe in certo ,qual 1noclo funzione 'fl'~ ingegnei-e in capo della ri\·oluzione mondittle, re– .colante e <lirig-ente il 1novimento insurrezionale clel– lH ma!-iSP in tutti i pae~i come, ~i dirige una ma.c– cbina. - 0he 10 ~tabilimento cli una simile ditta– tnra basterebbe da solo a. ncciclere l:L rivoluzione, a para-lizznt·e Cd n fals:1re tutti i movimenti popo– lm•i? Qual é l'uomo. ,qua,1"6 il gruppo ((]'inclividni per quanto rli gonio, ohe oserebbe lusingarsi di pot<--r :-:ola1ncnte ahbl'f!Cciare f> comprender-e l'infiuita mol t-ituclinc d' inter-0ssi. cli tendenze e cl' azjoni cosi 1l1iversc i1l ogni paese, in og-ni provincia, in ogni loca1itiL in og-ni mestiere, c. il r·1li insieme immenso unito m:1 uon uniforma-lo cla una grande aspira– zione c:omnuc- e da n.lcnoi JH'incipil fondamentali. passati ormai nella coscienza delle n1asse, costitui– l'lt Ja futnra rivoluzione sociale? Lfl pr0te8a:1,rimprov--ern t:1 a i\Iàl'S, oggi i signort clel Kremlino nrnn fatta a1lert.,meute propria ed i loro pennivendoli i-i domm.1clauo sul se1io se si o no accettate di mettere ia vostra pelle a disposizio– ne del supremo comando moscovita. MAISSA E OLASS.JD . C'é ne-t progra1uma di Jiarx un'altra. esi1wessione 1wofonùnmente antipatica, a noi anarchici rivoluzio– nari cho vogliamo francamente la completa ema:n– f:ipazione popolare: é il proJ,ct._'lriato, il n1ondo <lei 1a,·oratori ,-wese-ntato come "classe" non come "mas– i;.:a''. Sapete <·osa significa ·t Nieut'altro che un'a:ris– tocrazia nuova, qlte!la. ·de-gli operai delle fabbricbe e delle cit-tf,, esclusi i milloni di contadini e/be costituiscono il ]}roletariato delle ,campagne e c,he, nelle previsioni dei ,signori socialdemocratici cli Gel"'" mania. diventer-anno propriamente i sudditi nel lo– ro erandf> Stato seùicente popolal'e. "Classe, potere, Stato" sono tre termini inseparabili, cli cui ciascu– no suppone nece~nriamen te gli altri due. e 0he tut– ti assieme- si ri,:1ssumono definith·amente -con que– ste parol<': '·L'n:-;:-,oggett:nncnto politico e lo strnt– tamento econ6rnico delle masse•·. I marxisti pensano che, come il secolo scorso h.L classe borg-he,-;e :t ve,,..a, detronizzato la :.:!lass-odei 11obili per prenderne il posto e per assorbirla le-n– tamente nel suo (corpo, condividendo con essa. il do– minio e ?o sfruttamento dei lavoratori di cittù co· n1e cli rampug,ut. il proletat:"iato delle città é cllia– mato oggi a detronizzare la classe borghese, ::1.d ia-s– ·~orbirla r- ~t concliYidt•re 112011 lei il dominio e lo ~fn1ttamento del -proletariato dei campi, quest'ulti- 1uo p:u•ia della RtOTia. :xl quale spetterà in una su– prema rivolt,t cli demolire tutte lo classi, tutte le domin:1:r.ioni, tutti i poteri, in una parola tutti ;,•il Stati. Proprio -cosi i Tutti sanno che i bolscevichi fau– no 1ma netta divisione tra. "p1·olctariato e contadi· name", anche se poi contracldicendosi parla.mo cl'un ~overno neppure gU opera-i pa1, toci-pa.no al potere effettivo, ,esercitato come in tuto il resto del mon– do da politicanti, burocratici o capi militaTi, rara• nwnte d'origine operaia. LO STATO MARXIS'l'A. X-011r,ren'denclo in considerazione che la sola que· ~tione economicH, Marx ne clecluee che i paesi ph1

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