Studi Sociali - anno V - n. 33 - 25 agosto 1934
4 11ale, che non possono arrivare a capirlo, e meno an. cora a credere alla rhtscita delle sue aspirazioni. Eppure la nostra non é altro che la generalizzazione di pratiche sociali che, come abbiamo t:legnalato, si realizzano gia su di una scala notevole. Certi anar• chici han concretato tali a.spirazioni attraver~;o le proprie meditazioni. Altri lè hanno basate sull'o'3· He-rvazione diretta e metodica dei fatti; ed il mi– glior libro di Kropotkin, Il Mutuo Appoggio, é un'irn– mensa racco.Ita di dati storici par.;sati e present!. per '<limostrare che sempre c'é stata e c'é tuttora una larga corrente della vita sociale che si sviluppp indipendentemente dallo Stato e dal goverì10. Volen·do che questa corrente si universalizzi, non thiedia.mo dunque nulla <li nuovo: nulla che preSUJl· ponga condizioni ignote agli uomini per esser? realizzato. o che obblighi dopo Ja prossima rivolu• zione a differirlo. per ,sostituirgli una diversa ric·o· ~truzione sociale. • Coloro the dichiarano impm;sibile il <·oml111i•·m10 libertario all'indomani della caduta e dissolvime.nto dalle atluali istituzioni dominanti. vogliono ea:;i al• ]onrnnarsi dalla pratica ,delle realizzazioni anarchi• <:hP? Concepiscono, cioé. l'organizza.zione della so• de-ta. nell'ambito della popolazione aderente al 1110- Yimento riv-0h1zio11ario, - i mezzi di difesa contro i loro nemici non hanno a c-he vedere con i concotti <li ricostitu1.ione sociale, - in modo che c~;.sa im· plichi il predominio, il controllo. la .,anziane della t·ollettività sui clelegati alle [unzioni cli coortlina– zione'? In caso 11eg:Jtivo, cadono nell'autoritari.smo. c111a.lunriuesia 1'01·ganismo che lo pratichi sotto qua– lunque nome. che non potrebl1e cambiare il 1'a.tto: f' la loro azione sarù funesta come quella del bolsce– vii:;mo. In caso arfermativo, essi 1·estnno nell'orbita t~ norme dell'anarchismo, e le loro divagazioni 15er– vono ,solo a seminare conflfi3ione lra le nul3fie e tra le persone predisposte a venire con noi. Il comunis•mo libertario o anarchico non pu6 eti· sere un ideale "verao il quale .si andrà" attraveTBO un t:;ifftema transitorio. In Spagna, per esempio, la eorrente sindacalista. per non urtare contro le te11- clenzc dominanti nella "Confe<leraci6n Nacional de1 Trabajo", dichiara che il sindacalismo andrà verso l'anarchia nella sua azione post-rivoluzionaria. Non altra cosa diceva pel suo comunismo autoritario Le– nin (leggasi Lo Stato e la Rivoluzione), dopo dl Enp;eh e di Marx. Que~le l'estrizioni sono inaccettabili. Jnsi-stia:1in nPI dire che non pu6 aversi che o liberta o aub• Tifù; e per liherlà l'anarchismo non intende. non li.inno mai inleso i 5.uoi teorici, il clirilto clel1'i1!cli– ,·idu-o di fare -Lutlo ci che gli pare e"f)iacP, b~n!rl 1a determinazione colleltiva libera da impos!zioni Pslerno. Andremo alla liberlù per 1a ,·ia della libert:i. Andrerno al comunismo per la via dei c.omuni– r.ino. Mediante la liberUi e mediante il comnnir.mo. Solo si potrebbe parlare di andare da un comu– nismo libertario o anarchico imperfetto aJ un c.o– mun'~·.mo libertario o anarchico più llerfotto. Cli altri sono dubbi o propositi che preludono a11'ar1iglio dello Sta.lo 11olitico od economico. o ta– lalmente delle due oppressioni insie·me, poiché l'una e'" impossibile senza l'altra. Se la maggioranza degli uomini ~dmpaclronisee delle fonti di produzione e le amministra. anche r;0 finssista momentaneamente e parzialmente. ma senza. 1 ..;fruttamento -del lavoro altrui. la. proprieb:l privata ,della terra, si realizzcr~t il comunismo. Que:-;to Cl)• munismo si .rara più perfetto man mano che sparisca quella piccola proprieta. che sarà piuttosto un ''po..:;– ::;esso" nel senso prudhoniano, e non l'applicazione dol diritto romano cli usa.re e abusare. Tutti i teo– Tici dell'anarchismo hanno ammesso l'ine-vitabilita. cl! 1ale fenomeno per un certo tempo. Se si distribuiscono i viveri, le vesti, gli allogg-i a seconda èlelle necessita e possibilità sociali, que– sto sani. comunismo. Pu6 darsi che permangano t·erte forme cli salario nelle citt..l parassitarie, emi• nentemente pili buroc-ratiche e socialmente meno eùucate. Anche in q,uesto caso, il comunismo del1e– ~ocietU in Cui continuino a esistere locaimente t,:i.!! fenomeni ritardatari sanl imperfetto, e st perfezic- 11en\ a misura che quelli andranno acomparenclr. Per6 il complesso della societa non ce:-i3erà cres• sere comunista. poiché essa cle,·e qualificar3i in bn-;;t alle sue applicazioni generali. e non per le •:me eccezioni. La rivoluzione dovra farsi dunque BU hasi co1:E,· niste e d'accordo coi princ:ipii libertari. Un'altra base e un altro diverso principio darebbero luo.:.r,o allo stabilirsi di 1111 regime chiamato tran:,itorin, che si cristallizzerebbe ed impedirebbe ogni evok · zione ulteriore. · ''Noi anarchici. - dice in altra parte Malatesta. parlando dei compiti d'una insurrezione vittoriosrt - vorremmo che •in ogni localitA i lavoratori. o più esatta,mente quella parte dei lavoratori c::ho ha maggior coecienza -e maggior spirito d'iniziativ3. prendessero possesso di tutti gli strumenti di lr,– voro. di tutta la ricchezza, terra, materie prime, c-ase. macchine, generi alimentari, ecc. e iniziar;sen 1 nel miglior modo possibile la nuova forma di vitr.1 f;Ociale; vorrennno che i lavoratori della terra d:e oggi lavorano pei padroni non riconoscessero pili a!– cun diritto ai proprietari e continuassero e inten– ~iflcassero la produzione per proprio conto. eutrand.:> S'lTlll SO('lALI in relazioni dirette con gli operai delrindu:;t rin ,.. dei trasporti per lo sc8mbio dei prodotti; che ~:i operai clell'incl,ustria, ingegneri e tecniri compre:,:, prendessero possesso delle fabhriche e continn:,,:. sero e intensificassero il lavoro 11ell'interes:;p pn,· prio e della collettiYitfl., trasformando subito talle le fabbriche che oggi producono cose inutili o noc-lY·• in produttrici •delle cose più urgenti a ~odis[a;·o :e nccessilci ciel popolo; che i ferrovieri conthrnasscr, a tar correre i treni. ma a servizio di lutti; ci:p comitati di volontari o di eletti dalla po1>olazitJJH' prendessero po$\3esso, sotto il controllo diretto riel••~ massa. di tut.le le abitazioni disoccupate pr-r 11:10-.~• giare il meglio possibile i più bisognosi; che altri comitali, sempre sotto il controllo rlirelto delle rna~– se. provvedessero atrapprovvigionamenlo e alia di– atribuzione dei generi di l)l'ima neces:.;itù: rhr. tufi; gli attuali borghesi sian posli nella nece~sit:"t rii conrondersi tra la moltitnrUne rli rtuclli che 1'ur,,1~0 Jll'Oietari e lavorare come loro per godere dei rn~– desimi henerici degli nitri. 1.; tntto questo 11ci10 stesg.o .;;iorno, o iu que·llo imnH:.cliatamcnte 8P~ll('llt • nll'insnnezionc villorio::;a, 8en:-::-1a~petlaro ordini d. comitati centrali, o di qualsia.si autorità'' (1). Bcco qui un <;oncello di 1·ivoluzionf' preco11izzato da 1111anarchico e che non pre3uppouP per rPaliz– zarsi degli esseri di immacolato ,spirito e di e-torce' forme. I~ Rie,come si pn6 sempre replicare qualr·ì (' cosa, gi{1 sappiamo che ci si ohielt·erà rhe ~,nc3ta nou san"t una societft perrcltn e armoniosa. e- ehc· i upia.ni" sinclncalisti sono 1nollo meglio ideati. Si pu6 ideare immaginnria,meute tutto quel che s; vuole. l\Ia il più probabile é che le -cose succedano come indica Malatesta, che ha Hull'ar~omcntù un concetto infinitamente più realista ·rtei forgiatori tli meccnnismi teorici. Si clovl'à improvvisare fatai· mente. il mono possibile. ma sulla base loca le :1ei primi tempi. l/arlicolazione clelle costruz.iouj hai.;il'h" ..;i l'ar{1 •da eé. sotto la pressione della nec<: ;;sit,i. E qu-esto é fcdcl'alismo. Il Testo é dogmatismo inrPl· lettuale e lii chiesa nuova, H cui trionfo 1wralizz;•~ 1·ebbe le attivjtA creatrici della rivoluzione. Guai a lei il giorno che- una entità qualshud, e,hiamif!i a• narchica o sindacalista. pretenda organizzare 1.utic: la vila con la minoranza della popoh1zlone a quelln :Hlerentc! Tutto ci6 che 11011 ubbidisse al j;UO ~:po di or~anizzazlone sarobbe paralizzato ed climina~o. rut1 allora, Ri vo~lia o no, t€"nemmo una nuova dit– tatura. ~on pretendiamo punto intiinuaro che i co!,1µa.~ni che espongono i loro cluhhi ed i loro piani po.~~;C'.l· mente imprecisi abbiano un 3imile pro1wsito. Per6 ca.clrcmmo falalmcnte in una situazione ùel ~~!,l'l'P. se 11011 JlrPnclossimo c·ome norme direttive rlr>!:a ri– voluzione. in tutta la sua opera co:;truttiva i•:rn1••· diata, il c:0111uni.-;mo e, la libcrt..l. Ci :;iamo fermati :.;u lulto c:ir"1 c-!1c più :;pecial– mcnto C'i interessa: la titrullurazione della :;ocietèJ. nella sua vit:1 Pconomil'a. nel!C" relazioni materiul1 dei suoi componenti. 1~· il lavoro fondamentale, da cui in gran narto dipende la rirorma degli alt:! aspetti tlella vita. E siccome é tla questo punto cli vista eiil'· si parto nell'oppo1Tc i sindacati ai grupI~i c.li at'finit{t e 1101 preconizzare tina laJipa sinclacali~~.1. prccctlente neco:.;sariamente al comunismo liberta– rio, - la lappa ··transitoria·· Yien chiamata talvoìta comuni~-1ta. 1ibertal'ia. per anivnre al comunismo ann~·– chico, ma il cambio di nome non elimina il peri– colo, - ei siamo sforzati di chiarire i Vl'l'i concf"t1 i dell'anarchismo !:Su queste quostioni, e nel confutan:~ rn1elli che gli si prestano od oppongono. Perù non \'Ogliamo rnisconm.cere gli scrupoli di c-oloro <:L1enon o:-;ano chiamal'&i anarchici o 11011 c1•eùono noll'immediata. realizzazione del comuni:rn•,1 1 libe-1-tario a e-ansa della preSf'nle imperfezione deg 1 1 indivitlui. Ci ~ono due aspetti nella vita: nno, pili o 1111.1:io privcLlO. l'altro. più o meno sodale. E' ncce.•;-,ario anzi tullo soluzionare l 1 aspetto sociale. CiO e!t-~ ':-ii riferisce al1a vita privata é e sara opera più lu11ga. Molti uomini potranno essere, uelle attbita c~ella produzJone e della distribuzione, membri co~retti della. societi1, e meritare non ostante fondal~ rùn– sm·e per il loro tomportamcn·lo in famigli,1. >.'on liUCcefle ci6 anche con pili d'uno di coloro cl10 !-ii dicono anarchici'? :i+::! inversamente, non vediamo ;1oi molta gf'nlP f>Stranca alle nostre idee, com1wrtnrsi 11clla rrna ""ila privala come se le cono~cess·.~•·J I! Hi s[or:r.asscro di applic~rle'? Come ogni form,L c~i aggrnp11ame11to umano, la fc.1miglia liberata dQl ~•n1!• cetto p-atriarcale, i cui membri siano buoni. g!usti e uguali tra loro, é in perfetta consonanza coa l'a~ narchismo. C'i6 prova di nuovo che molli aSpt~tti della nostra morale non sono impoasibile miraggio da illuminati. hPnRi realti1 tli queslo -1:nondo e del no.;trc te:n1,o inP•lf: inn. -~aluralmen1t~. :.;e credessimo indiR•pensabile que~tu pre\·io JH·rf<•zi01iamento individuale. il tomunism" libcnul'io sarebbe. per molto tempo ancora. 11011· J. tro chP un lwlli-3simo sogno. Ma anche su ci6 ..;i aLLrihui:stono r1,;li anarchici, ai creatori della dot· (1) 'l'rat.l11<'iamo quc-sto hrnno di ).Jalate~ta >lai HHlno– ~.-ritlo iu spag·nuolo dt:I l'Om1mgno Levai. ,\vremmo on•– ft•i-ilo, per c•vitar(' nnchc le- pifl !nsig-nifiC'anti tlif(<'rf'nze. semJ)rf' POH!-!ihili altra.verso rlut• traduzioni. 1·i1wod11nc- JI l<'!--l1o 01·iginule ilaliano. )tn, btnché :·ico1·diamo ùcnis:-;imo cl'it,· .. rJo letto tal quale in pa.ssato, non avc-ndolo :soli.o 11rn.1,,. non iLhhiamo avuto \('lllJ")O di farne :·l<"Prn1.. La Rc:':lzione. trina del c·omuuismo liberta1·io. delle idee che non sono je Joro. T11tli i nostri pensatori han chiesto naturalme.:!1.i.!, ::!he. come diceva H.eclus. la ri\·otuzione si ta~~~ . .;e nei çervelli prima che nei fatti. Xei cervei:i e nei cuori. diremmo dh parte noslra. Però nessm10 ha preteso. meno Tolstoi che non esercito in[!11en1.a renle sul nostro movimento, che questa s11~~ra?.i111:e debba c·ompiersi totalménte in tutti i cerr~lli e iu I u1 ti i cuori. prima di lancia rei neJrazione. Perr·hé in lal caso la 1·i\·oluzione nei r~1tti ::iarebbe i11ut.ile La stl'nttura della !,O(ist{1 si modificherebbe senza lotta. Vogliamo per quanto sia possibile, per c1uanto lo JleJ'lllC'llano la Yita altuale e le attuali condizioni sog~euive degli uomini. che specialmente i rivolu• zionari si preparino iutellettua1mente e ps'.cologica– mente ad essere pili adatti alla creazione di una Ht10\·a -:,ociet{1. :\fa non ignoriamo elle, sebbene ,:;; debba tendere ad elevarlo al massimo compatibile l'on le possibililù d'ogni specie, tale perfezionamento non pu6 anivare ad un grado molto alto. né .i quello stesso c-he noi desidereremmo. Sappiamo che la società capitalistica autoritaria, c·on le Sue lotte economiche nel campo indiYidnale e in quello sociale', col suo parru5sitii:;mo lorzo,~o. ton la e.attiva retrihuzione del lavoro. con la per,11·.t– nente in3icurezza del domani e con tutto il ..-1:0 meccanismo autoritario, deYe fatalmente o:--tai·o!are costesto sforzo cli supera.zione. A11punto p? · t'l6 YO· gliamo distruggerla. La rivoluzione deve elim1119re gli ostacoli che si oppongono e rendono più di! t it'ile l'evoluzione. Disgraziatamente. l'aneia di superiorit{t monìl~ di alcuni uomini eh si .sono avvicinati alìe llùilre idee. ha creato una specie cli mistica anarchic:i. mi– stica che ha avuto anch'essa i suoi fanatici e illn• minati. ~essun ideale superiore, né nella rli·v;:l~a– zione dei suoi Postulati, né nel movimento che :otta per il suo trionfo, pu6 liberarsi del tutto cl. !ali elementi. Ma occorre segnalare dove e quando •1uc· sti elementi si allontanano dalle vere aspirazioni, dai veri principii dell'anarchi'fJmo. Vogliamo fa-re la rivoluzione sociale· con gli uo– mini attuali. Bakunin e Malate"sta volevano farla gift con gli uomini del 1871 e del 1876, e Kropotkin .la prevedeva per la fine del secolo passato. Con nomini in carne ed ossa, fatti di nervi e sa.. nguP-, con le loro virtù e i loro difetti. convinti che, in questo c:onglomerato di attitudini buone e cattivP, t':iOciali e antisociali, le prime sono sufficienti, coa o senza leggi, con o senza Stato, nella vita umana e in <1uE>lla animale, ad assicurare la vita sociale. Questo é ci6 che pili. importa. E che questa vi!a r..ociale ,si orienti in rnodo da evitare gli errori c:ho furono odginati uo11 dai difetli delle colleltivU{L, hensi dagli appetiti ed ambizioni di coloro che le dirig-evano e sfruttavano in nome della loro prete~a. superioritU, - i quali hanno iTnposto la gncrra n·1s– sata, im1)0ngono oggi la crisi e la fame, e iwepa– rano per domani la, più tre·menda delle cata..;troii. Le minoranze "scelle'' ha• dimostrato ci6 ehe JHl::'· siamo aspettarci cla loro. Per molli che siano i difetti individuali, difetti che rattuale ordine sòciale fomenta e~l csacerlla. non sa.ranno essi la causa di tante cataslrofi. ;.;o riu•3eircmo a prevenirle con una rivoluzione pel td· mnnismo e la liberta. Riusciamoci! L:1101110-ang(}',1, se pu6 essere un ideale, a \T.i allora l'occasiono di for,marai. GASTON LEVAL. Riconliamo il dovere cli aùitare le vitlirne volil-iche ! Rauion·i di spa.zio c 'in11pccLisco110 di riprodu.J're aJ)pelli, circola1·i, resoconti, ecc. che {lppaiono in alt1·i verioclici, d·iffiisi fra comva– giii c11ic01· piii delia nostra, rivista; ma ci6 é 111na ragione cli pi(i pel' noi cli raccomanda1·e a·i let– tori il comviniento alacre e solerte del sac•·o imvegno cle.lla solicforietli, dovu.ta da tutti ai cad11ti nella loffa ed alle loro famigl·ie. Dianw qui, pf1· nonna dei 1:olenlei-osi, gli i·n-– clil'izzi cli alcuni dei principali Comitati cl·i soc– corso, cui rivolgersi con le offerte ver veni-re iii aiuto alle vittime vol-itiche: Comi/a/A ,Yazionale Llnw·chico pro Yittime polit-icht. - Rivolge1·si a: V. P. JEAN RE. BEYROX, boite postale 21, Bureau 1-!, P A. RIS 1-1 (Prancia). Comitato pro fi{!li dei Carcerati volitù·i d'l• talia. - Rivolgersi a: CARLO PRIGERIO, Case poste Stand, 128. GJ)JEVRA (Svizzera). r'omilafo pro rii/ime po[itichr dell'Unione Sin.dacci/e llaliana. - Biwlgersi a: JBAN Gl– RARDT:-sr(11. R. T.) Boite postale n. 58. PARTS 10 (Fl'anria).
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy