Studi Sociali - anno II - n. 13 - 16 agosto 1931
4 S'l'UDI SOCIALI """"""""'""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""~"'""""""""""""""""""""'"""""""'"""""""'""""""""""""--"""""""""""""""""""""""""""""""""""",.., })repotenza, ecc. Questi sentimenti inferiori sono inev1tabili e alcuni necessari per lotta,re con– tro ·1a bor.g1hesia; ma se non sono controbilancia,ti da sentimenti più nobili e più 9Jevati rischiano di compromettere la causa Clhe vorrebbero servire. ,Come' pu6 sorgere una s•oci-èta di liberi .e di ugua1- .Ji, senza autorita, se g,li uon1.ini cJ1e do~1~eb-beTo ~-ost!ruirla son 1 0 abituati a considerare che la vio. ·lenza puO ri-so·lvere ogni cosa? L'abuso della vio-lenza é una delle piaghe del nostro movimento. La violenza che in via di p-rin-' ,ci 1 pio· si usa, per combruttere la bor-g1hesiit, vie.ne poi ad essere un 1ne,z-z.oco1nune, s'i usa conitro i par– titi affini, contro disgraziati iavoratori e fra gli stessi compaghi di i•d,ee, c~nne talvolta avviene lHll"– trocl)po in am,bienti dove gh an'arc·hici sono nun1e– rosissirni. V'é di pi1ù. L'atteg,gia,ment•o soltanto ne- • ,ga,tivo · e rivoluzionario degli .anarchiGi fa si che in certi ambienti s•i respira una atmosfera di so. praiffazione e d:i vio1lenza, la quale spin,ge tanti ·bllòì1;i cornpagni a considerare rivoluzi-01u1.rio ed a.narchicoJ senza distinzione fra il bene e il ma•– le, tuttoci6 che é contro la: legge o che puii dan– neggiare dei bo1·g,hesi, fino ad abbandonarsi ad atti antisoc.iali che, appunt-0 pernhé tali e ripu. gnan ti alla, coscien~1a u1nana, sono in realt:i atti antianarchici per eccellenza, che ci · screditano e .servono a fare il vuoto intoTno a noi. ·Con questo non intend-0 clire che si clebba ri– n~_ncia.re al·l'azione Tivoluzionaria. Solo vorrei che al "distruggere é cOstruire" in voga presso gli a– •na,rcihici, si sostituisse ucostruire é dist_ru~gere,i. Cioé voTrei che si ,d,esse una magg"iore iln.portan. za al fattore costruttivo e meno al faH-0re distrut– tivo; che si -desse la preva,Jenza a quegli atti ed a quelle istituzioni che servono a introdurre 11el– le consuetudini della so~ieta'. usi umanitari e so– lidaristi: elle g'1i a,nar,c:hici formassero una "élite" di pionieri i quali invece d·i subh·e la deleteria in– fluenza dell'ambiente nel quale vivono, sapessero e volesseiro in>N_uir.esulla societa stessa, formando un centro d'irradiazi-One, capace di trasformarla . in s-enso sempre più Hbertari-0. Ho n;~ .c.an.na.to a :11.e. nar..Q "d.o:vex... e ...... soc\ale," ....Ore- do opportuno insistervi. Io v-0nei che tale espres: sione fosse sostituita a espressioni vaghe come "atmonia d'interessi" oppure ".libero aCc-oTdo'\ - espress·ion.i qhe. non dicono nien.te ~e a s.fo.ndo bo1·– ghese, in quanto presumono un c•o.ntratto. e un interesse. Molto giu+Stai1nente Mazzini rilnproverava ai ri– voluzi,011ari di parlare al popolo sol-0 di diritti e ma,i d•i d,0;veri. Per l'a.narchi()o, çhe vuol fare sen~ za Jeggi, il dove.re deve e.Sse,re la sua disciplina, ,1a sua legge, il suo inùperativo categorico. Fin– ohé l'uo·mo non dice: nl-o devo limitare la rnia litberta per non ~alpe~tare quella del' m'io v•i•i– :no" ... -- "io, ferrovier,e, ,devo &lzarmi ai};le tre del mattino, anche qua,ndo non ne ho vog1ia, perché mi sono impegnato di cooperare aHa marcia di un treno che parte la mattina presto" -tfino.aquando il •sentimenlo del clo-v-ere non sia entrato nelle con. suetnd'in-i della vita quotilcliana,, l'anaTchia non sa.– ra possibile, 1 e il g·overno, la pro.prieta, la specu- 1al. !io.ne , le divisioni di clas,se, il sa-lariato, con tut. t-e le ingi,ustizie, gH abus-i e le so-pra,Haziq_ni che ne cons6guono, saranno dei mali ohe non potre– n10 evita.re . P.arlando d·ei nostri Ta,pporti coi par.fili affini, é opinione corre'nte in mezzo a Ilo.i eihe coi -r-epu.b– ,blicani -e coi socialisti abbiamo un pezzo cli ·stra. da da far-e insieme, e quindi durnnte questo tra– gitto, .a ce·rt,e e a date condi.zion-i, potremo ac;crn:– darci per scopi d'azione im,media,ta nella lotta con. · tra il regime dominante, ma che, una volta. da es– si conquistato ·il potere, re-pubblicani e socia.Hsti saranno da noi cons,td-erati nemici com•e oggi con– stde-riamo la borghesia. Questa -0pini-one, che -de– r,Lva cla,l,la funzione negativa assunta dagli anar– chici, mi pare unilaterale e su,perata. ,Si pu6 instaura-re la repubblica con la rivoluzio– ne e, se la coscienza civica dei cittaclfai é abba– stanza sveg,lia, - per l'LtaJ.ia spero che la lezione del fascismo serva a qualche cosa - la repubbli– ca sara abba~tan,'1 liberale; e quindi é logico che -1~-0i si passt all'op,posiz'ione recisa, che si approfi,t– rti delle· !itberta ,conqu-ista,te per, marclare ve-rso ilttove conquiste, per J'a,ggiung,er-e una vetta su- Bjblioteca ,Gino Bianco periore nell'ascensione del pr-ogresso. ~a i socialisti ail p'otere 11011 · signifi1ca Clhe il socialislno sia fatto. L'-esempio d-ella Rusia ci d'imostra come anc 1 he la pL{i sempU-ce tra-s,forn1a.– zione eoonon1ica .non si pos~a fare a base di de– creti dettati clall'a,Jto. La tra111,foo'mazione econo- 1nica de1la societ{4 .in s-enso soci.a·lista im1pli-ca U· ,d·ella f,inanza, la col1abo:razione volonta.ria e diret– ·na lotta a colte,llo co-ntrn la formidabile l)Otemia ta -degli inte-res·santi (prnduttor-i e con,sumatori), ,•la cr-eazione di nuove istituzic,ni, la radicale tra. sforma,zione cl'i alt\·e, ecc. Qua,le de-ve essere il ·no– stro atteggia;rnento in simili circostanze? Quale deve essere la nost1·a attitudine di fronte alla crea– zione, per e,sen1pi·O, di l.tn "parlam-ento di lavoro" o di una organiz-zahfione- statale a tiipo sinda,cale? Quale de've essere la n'ostra attitudine cli fronte alla \naziona-lizzazione della terra o cli date indu. · st-rie '/ d,i fron,te a-llar ·partecipazione dei con1:a,dini e degli operai alla gestione e al controllo delle azie:ndt:? Dobbiamo consigliare le masse all'opposizione reèisa e sistematica in nome di quell'anarchia che per ora, obiettivan1e11te, noi sappiam·o di ~ssere in. oa-paci clii realizzaxe? Mi pare un assurdo. Do 1 bbia. 1110 Ia'80iare le n1a1sse reg-olaT:si ·co1nie credono e noi dish1te1ressarci di questi problemi? Mi parreb– be un suicid·io, perché se la> ,cosa ·ci aJ,Jpa11·isseun male. per noi, tale sarebbe anche per le masse, le d"i cui rivend-icaizioni facciamo nostre. Inoltre no-i peTderemmo conipletamente H conta'Ho con le stes– se ma,sse. A mio par.ere, 1a soluzione migÙoTe sa– ra que.Jlà cli coJ.labo'ra,re cQi sodalisti, di parteci– pare a,gli organi da es.s·i crea.ti . La nostra èollab-o– razion-e pe,r6 non dovrebbe ,es,sere eiec~, mai ocu– lata; cli oppo,iizione benevola, di controllo ed an– che di ci•i,tica, a se,conda, dei ca-si, restando noi sempre animati dallo spir,ito della realizzazione del nostio idea,Je, spin.gendo le istituzi,oni <>cono- .miche dei socialisti a tras-1'.o-rmarsi e ad essere· sempre meno autoritarie, sempre p·iù libere ed au. tonome. In quest'~ periodo cli transazione, poiché per me il ·;ero s-o-J:n,,ìi!2mo é l'a.1rn.i·ch.-ia) ... 1u::.i av'!.'01l.1,J). fa.ci – litato la nostra funzione trn.sfo-rmatrice, in senso Jibertal'io, cleÌle tstituzi-0ni· socialiste, pel fatto che le masse, parteciparndo aHa gest.i-one sociale, ac– qiristerebbero la capacita tecnica aKl autogovernar– si e ad autodiri,geTsi. Una più giusta di– s~ribuzione della riccJhl"zz-a, garantendo -il pa– ne per tutti, aprira la via ad aspi-razio.ni più a,lte; gli uo1nini s·~ranno pili s~nsibili ane ingiu.stizie so– ,ciali, la sete di eguagHanza e di Jiberta sarà mag– giore. Inrdubbia1nente una rivolu~one sara ancora necessaria per ristabilire l'equHib•rio fra. i q·uadri vecchi de,lla, s00ial-den1ocraizia e l'ev-oluzione co 1 m– piuta dal popolo: sara la nost•T.a rivoluzione, sara un altro passo gigantesco che H pTogresso e la civilt8. avranno co1npiuto ... Ma se-nza JasGiarci trasportare ·c1ai nostri sogni e da,lle nostre speranze per il futrnro, il problema che io pong.o é aH'ord-ine del giorno; se .non lo é proprio .Q°g,gi,lo sar:i. in un futuro prossimo. Se domani, per esempio, d-0po 1a rivoluzion~ ita-liana e la caduta del fa.sclsmo, i sodalisti coi repu~bbJ.i– cani, che é .suppo11ibile saranno i g,oveTnanH d'l. domani (se il f.ascis-mo caclra per forza, di popolo l., onde sup-erar-e la d·isperata s•i~uazione finanzia.ria ereditata da,) fascismo ed estirpare questo dalle Tadici intendes·sero 1·ea1izz~re, in parte più o me– no v;sta, il loro progr~mma- sociale, quale sareb~ be il· nostro· contegno verso di loro? E ci6, com'é probabile 'peT l'Italia, 10 é per là Spagna, per la Germania, per la Frfl!ncia, ecc. In quèsto rapido, esa,me ho accennato ai punti 1,rincipali delle nostre teorie. che, sec-0ndo me, an– drebbero rivedute. Alcun-i di que' punti li avevo gia sviÌuppati in preced,enza (v·edi, in St,mli Socia. , li, dal 11 . 5 al n. 11 "11 Determ,inismo e la Que– stione Sociale"); altri merita,no una più ampia , 1.rattazione. Qui ho voluto riassumerH ,tut:~i, Per attira.re su -di essi_ l'atten,,\)-011-e,dei compàgni. Montevideo, 5 apl'ile 103J. TORQUATO GOBBI. Ve-ramente questo articolo de-I compag,;o Gob. bi merita qualcosa di · pi.ù della, solita "nota di reda,zione". Fra: le cose da· lui discusse, nella s8- concla parte del SU,Oscritto v'é una questione mol– te importante: quella dell'atteggiamento anarclii co di fronte ad un eventuale governo Tepubblica.. ·n-0-soeia,lista dopo il rove•sciamento d•e-lla Monar– chia in Italia; e· su ci6 ci sembr,a cli discordare radicalmente dal n-0.stro amico e col.labo'rat-0re. Non é la stessa cosa dell'atteggia,mento cli fron. tt a un g,overno rivoluzionario idittatloria,le,- su eui si 'é gi:ft cli·scns,so a esuberanza fra noi. S-e non erriamo, con Gobbi ci tvoviamo cli fronte ad. un "revisionì.smo'' dive.rs -o dagli altri più o meno ten– denzialmente b olscevi zzanti, di cui, 'aObiamo do– vuto più volte -occuparci da dieci o dodici anni il'. qua1. M0ntTe alcuni cosidetti ''revisionisti" teu– •dono a cadere nell'utopismo ui-ttatoria,Je, e-be con– sis-te nel credere P.o.ssi 1 bilè di raggiuin-gere Ja li· berta con mezzi di coerci>1ione (cioé col costrin– gere per forza gli altri a fa.i-e quel che v-ogliamo noi), Gobbi pericola d1 cadere nell'utopismo de– mocr.atico, illudend-0si che un eventuale gov,eruo re-pubblicano socia.Usta) o socialisteggiamte . possa essere cos\~ poco. . . gove.r.no da render possibile delle transazioni vol ontarie con e.sso da parte cle– g,li anarchici, fino al punto di roter u'tilmente collaborare con lui, pur re-stan do .ali 'OPP(?.Sizion<::. . E' in sostanza una, tendenza inco.ns- ciamente so– cial-de1nocratica, che, se urta men.o d ell,e tenden– ze bolsceviche il Dostr-0 senso di li-berta, non~ ces– sa per6 dal1'essere medesimarnente un errore. L'argomento necessita una trattazione a par– te, e qualcuno di noi se ne occupera pro-ssima– nl'ente più in ,esteso. Qui abbia·n1•0 voluto s,o,lo ::i:n. ·110-tar0 la 11ostra riserva. E ci permettiamo ,qual– .chè aJtra osservazione generica sulle altì·d ·parti clell'articolo· di Gobbi, su cu.i o 1lon c'é id•issens-o o é di poco 13onto, più come chiarimento che com,e discns·sione vera e pro,vria. Per esempio, pwr essendo d 'accor.do 'con ,Gobbi Eel reagire contro l'otUmisn10 eccessiv o su-lle t-en– deuze liberta1rie f2f' rivo,luztonarie ·del popolo, ci pare ch'eg.Ji esageri con l'elevare a cli,gnita di. "teo- · xia anarahi·ca", sia, pur.e per revisarla, qualche frase fatta od espressjolie iperbolica, come quel-· la che ",il popolo é naturahnente buono", che non ricordia,1no (a dir· vero) d'aver le.tta in nes– suno scritto, cli quelli che G-0,bbi chiama "i no– stri maggiori" e che in. r-ealta non ha, nulla di speci 'ficamen.te anarchico .. Dalla R•ivoluzione• Fran– cese i11 poi, la frase é stata in vog a un po' fra tutti i partiti avamtati, nel Jin .guag.gi -0 minut-0 del· la, pro•pagan'.da; ma si é sempr e• trat tato piiù del– l'espre.ssione d'uno stato ,d'animo) d'un i.entimento (-l'amore per il popol-0), c,he d'una teoria deter– minata. h1 realta tutti san,n.o çhe il popolo, come !'individuo, é buono· e cattivo, e nella. misura più d-ive1!sa .dal rna·ssimo al minim.o., a seeonà~. d,ei ca– si e circosta.nze, del-l'educazione, dell'a1nbiente, -uelle coitdizioni eco11-0miche, d•el clima politico, delle passion-i che vi prevalgono a un cla,to m-0- J..den to, dei pregiu•diz'i, ecc. :ecc. ·Cosi ha per.fettamente ragione. Gobbi a dire che l'opera dei r-iv-oluzi'onari non d,ev'essere soltanto negattiva, ma anche positiva, cioé vol.ta a costrui– re ed educa,re. Bisogna che i .riv- oluzion ari, ed in specie gli ana:TC1hici ohe._ non asipetta.no la risolu– zione dei problemi sociali dal comando •d'una qual– sia-si autorita, sa,p-p-iano fin ,da ora quel che vo· glion-o . fare durante e do-po la rivoluzione, e co– me fa,re, non solo per distruggere tutte le au•tori. ta coercitive, rna anche per vive-re tn s-0ci,eta sen• za di loro; o·, .s,e non fo,sse po-ssi\!,ile impe-dire che ne esistano, finché tro,ppa gente non sapra vive– re senza au torita, come fare per rendersene indi– pèndenti e sal,vare più c-he si pu6 la propria au– ton-0mia. Di qui il bisogn-0 cli studiare le possibiìi soluzioni •libertarie dei problemi pratici piiù im– porta,n,ti, 11-0n uni'che né invariabHi, ma. moltepli– ci e sempre mo·clificabi.Ji al contatto della necessi– ta e .dell'espe-denza; e il bisogno altTesi di edu– carvis•i e prepararvisi - }Jet· quaut.o é possibile - fin .da ora moralm•ente, tecn,icamente, material– mente anche con tentativi e sperimenti pratici .. , E' ci6 dhe soleva,mo chiamar,e "anar<Jhismo i-èa– lizztatore", nelle discussioni nostre degli ultimi due o tre anni passati in Italia. . .Ma, anche ,qui. . non e,sageriamo ! Il compagno Go-bbi non sembra a·enclersi conto della scarsezza delle poss,i-bilita materiali di fare in tal senso qua,lcosa ili apprezza,bile, fi-nché ci grava addosso tutta l'impalcatura capitalistico-statale che ci le-· ga braccia e gambe e ci moztza il respiro. Oggi specialmente! e noi itaJiani più di tutti! Altri– menti non si spiegiherebhe come egli, pur non ne– ·ganclone Ja nécessita, voglia, diminuire l'importan– za dell'opera -distruttiva del.la ri,volta e della .ri– voluzione, m_ettendola in sott- 'ordine, subordinan. dola al la.varo ricostruttivo suindicato, necessario .certo, ma illllpossibile:· o possibile 's0.Jo come pro-· getto ideale -0 in p1"opoTZione pratica irrisoria, e ,fuggevole, finché una suffi-ciente distruzione del– l'ergastolo monopolistico e tirannico odierno non ci a.!Ìbia ,data 1ìn po' di -liberta di movimenti e s-gombrato almeno que-1 po' di terreno indispen– sabile a ,costruirvi su qualcosa di solido. 'Pensiamo, dunque, ed educhiamoci ali!\< rico– struzione libertaria; .facciamo pure tutto quel po' di pratico <Jhe si può in tal senso, se si. pu6 e do– ve si pu6. Ci6 é indispensabile, non foss'al-tro a mantenere sul.la direttiva. anarnhica l'o,pera stes. sa, di distruii one, a ,farci coJ.pir,e giusto nella lot– ta 'e nella rivolta, a mantenere costànte l'equili– brio fra i ·me~zi e il fine;, m,a non per:diamo di
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