Studi Sociali - anno II - n. 10 - 18 marzo 1931

zioni religio.se, sociali e politiche, J.>er mezzo del. l'esempio personale, della propaganda• e !dell'i– struzione. Fonmazione della -coiscienza e 1del ca– Tattere, in ,se st,es 1 si e nel ,magigior nuanero •dei militanti, per qu1anto é -consentito dalla societa attuale, in ,modo c:he ,cias,cuno faocia il 1suo, do· vere ,sempre più ~p-ontanea•mente e senza bisogno di coercizioni ma,teriali. PreJ}arazione spirituale e materiale, della rivoluzione s,ocial<e conh·o J'a.t– tuaile tirannide :borghese e statale, per parteci· (Parvi in modo rda im1p,rimerle senza im1J)-013Izioni forzate l'indirizzo rpi(L ra,dicrulmente liberatore e Hberta-rio che sara ,possi.lbile. Ma io qui non ho l'intenzione di iSCTivera un programma né idi tracciare una guida della con– dotta, per gli anarchici. In linea generale si ìlll6 .dire Che ogni parola od atto, ogni attiV'ita ·O mo– vimento, 1 piccolo o 1gra1nidieche sia, idi libertà, con Jllezzi di liberta •e 1co1J1 indirizzo ve:r,.so J,a libertà, rieÙtra fra i C0 1 1ll\Piti 1dell'ana.r,chiS1mO o per lo mis– no non ne esoribita. ~ .poiO'hé la liibent...\ nel sen– so completo e alSisoluto d,ella 1Paro1la, é la ,cima ra,diosa rulla quale l'uomo, el·evandosi ,moralmenté e perfezionamdo l'o,pera s·ua ogni giorno pill, va seruipre ,più avvicinandosi ima senza ipossibilita materiale di raggiunge1ila perfettamente, si pu6 dire che la funvi-0nè libertaria e liberatrice del– l'anarcthisrno non finira 11.na.i, a meno che non s'arresti il 1progresso uiruano. 'Dunque, difender-e la liberti, estenderne le conquis,te ne1lo spazio ed in profon•dita, ,questo -é il OO!l1illitOpr~pno è caratteristico degli anar- 1ohici: oggi, ne11a lotta :sociale ,giorno per gi-0r~ no; rlomani, in seno alla ri'Voluzio'ne, sia nelù'o- 1pera 1demolitTic·e 1C'hein ,quell,a ricostruttrice; sem– pre, anche 1dopo lru rivollu:zi.one, qualunque sia la sòcieta che sorgera sulle rovine 1dell'attuale, e iperfino in una ,g-0cieta anarchica oeo1m'0noi oggi ce l'aniguriamo, ·ma ohe, in raworto al 1pr-0gres– so indefinito, non sara mai anarohica a-bbastan- za. T.uHo ·6....ch.e .L.a..u.to.titai;io, tu.tto L eh.e ha ,carattere di coercizione violenta, tutto ,C:i6 che 'im1PHca : a.id una forzatamente una qualsiasi impronta origine statale, tutto quanto si ri- solve in sopra.ffa•zione o sfruttamento del.d'uomo sull'uomo, n-0n ritntra netle !funzioni· deLl'anar– chis1mo, e l'anarchico non se ne preoc.cUJpa 1che per combatterlo dovu:nq ue si manifesti. O per lo me– no, non se ne doV1~ebbe (preoccUJ)are. Invece v'é tutta •una tendenza, che risorge ad ogni pié sospinto, ad ogni crisi, ad ogni dif"ficol– ta, ad ogni ,scoufittat, la quale tendenza S{l)inge al– cuni elementi a esorbitare dal compito 5iPecifico anarchico ed a voler iml!)egnare a forza l'anar– chismo per vie che gli sono estranee eid in com- 1piti che sono con ì.ui i:i stridente contraddizione. Spinti a•lle spalle <la necessita contigenti più for– ti, 1c•r~ate daH'aunbiente tUJtto satul'o di ingiustizia e di aq.,toritaris,mo, essi han l'aria di dire, e tal– •vo1lta lo dicono esplicitamente: "Bisogna tener con- to della realta! bisogna e.ssere pratici, ,e non Te– stare sulle nuvole dei 1principii astratti ... 11 Di fatto poi sono essi i •meno "rpratici" ed i più in– concludenti, con l'a•ssu·mersi compiti cui sono in– aJdatti; e nulla, v'é di più "astratto" e di piu cami– pato nelile nu.vole, ,della loTo ,pratica conisistente a lasciarsi !deviare dalla proa,ria strrud.a ad ogni stomnir ,di frornda·. Certamente, bisogna tener conto della realta dei ;fatti e restare con •e.ssa a contatto; ma, .se essa .ei é avver,s,a, iper comlbatterla e resisterle, non !I)er accettarla o las,ciarsi t.ra, sdnaTe da essa. Purtro1p– po, hl 1coi1zare con la rea[ta pu6 1mandarci più d''ll– na volta con la testa rot.ita; n-0i ne saremo cjoé li •più d,elle voLte sconfitti. Ma é anche vero dhe se ci !Piegheremo al1a rea-.lta avv,ersa saremo scon– fitti doppiamente. Del resto la .sorte dei rivolu– zionari che n-0n vogliono la rivoluzione per la Th·olr,.izione, il suoc-es.so :per il ,successo, bensi •pel trionfo di un fine determiinato, é seffill)re quella <li roillfi.)ersi la testa, di e.ssere sconfitti, fincihé non avranno rag1giunto i,l loro fine. Se per vincer.e vol– gono le spaL!e allo sco:po, la loro vittoria PU:6 ap– pagaii·e il I.oro amor proprio ,peris-0nale o di parti~ to, e avvantaggiaTnE; la posizione :materiale, ma BibliotecaGino Bianco , STUDI SOCIALI in 1 rea1ta e&'Sa equivaile a.d. L!na sconfitta: e 1dal punto di vista ,delle loro idee ,sarà com!P'letamente inutile, quan.do non sia, !l)er essere fonte 1di gra– vi disastri pitl o meno ,pr,ossìmi. Eppure questa sete del successo, questo culto• del ,suo.cesso, ottene1bra le menti in un modo tSII)a– ventnsio ! Quanta rgente, dinanzi alla vittoria ma,– teriaùe e p-0litica del fascisimo, per eserm<pio, ,di– ,m-entica ohe -cosa esso é e come ha vinto, ed é tratta ad 8Jlllmirar1o, scusarne i delitti -e, perli– na se suoi avversari, a des•Lderarne o farns !l)ro– !Prie le armi turpi con cui quello ha raiggiunto il 1Suoce.sso! E cosi avviene col bollScevi'81.IIlo,la cui vittoria politica in Russia fa dimenticare ai suoi rummiratori, non -esaluoo qual10he anarohico, che il bolscevisrmo ha vinto bensi nelle persone idei suoi ca1pi e ,caime pa,.rtito, ma é Sltato irre;parabil– •mente S1confitt-o su tutta la linea dalla vro·pria stes,s.a oipera ,come ideate ,c,o,muuista e {Proletario. Non iSi p~u16neg~re che i metodi del fas,cif!1mo~e del bolis•ce.visim_o . , sia.no adatti a ,conquistare il 1pbtere, ima ',son-0 ina1datti a conquis-tare la liiberta e ser– vono al contrario ad uicciderla: es-Orbitano q1uinldi da11a .funzione dell'anarchismo e sono con questo in stridente cOntTasto. Se gli anarchi-ci vi si ,pie– ga&Sero, ili 1fa,cessero ll)ropri, tradirebbero le 1J)ro– prie idee e le strozzerebbero con 1e :proprie ma– ·ni. Ma, qualcuno obbietta, se Le masse non sono ma– ture 1Per ila COilllJlleta liber.Ua, se ·esse stesse vo. gliono un poter-e e se han ·fiducia in noi, perché non profiittare della circostanza ,per fare almeno quel :p6 di bene idi cui siamo ca,paci e <.!Ositituire un p-0tere 1ohe sia i1 .meno autoritario 1possibile? Se le ma'sse non ana,rchiohe a-vessero fiducia. .di noi .solo com,e persone, e solo J)er qu-esto ,ci ma,ndassero·. al go1verno, tale filduici~ non varreb– be nultla: o per conseTvarla 1Sarem1mo costretti a fare il contrario di 1quel. dhe icredìamo il bene; o facendo questo bene 1perdera-mmo le simpatie de1- )e ,masse ai -primi saicrifici -cui esse dovessero es– 'tiere esiposte !l)er realiz.•zarlo. E t•utto il bene an- _drebl:},e in fnlmo 1 .Se a.y.ec: ,sero _f_idu•cia :0i, iu quanto ci sanno anarchici, o non ci c~iederebbero di andare al potere, o al·rneno ci capire,bibero e •ci dare:bbero ragione quando lor-o dimo-stTa1S1Simoche ci6 1ci porrebbe iper una via, che ,crediam-0 catti– ya e ,conduc~nte atl punto 01p:postto cui vogliamo arrivare. Ohiunque va al potere, quand.o c'é, é . s.em: pre con(dannato a fa.re ipill male ohe bene; é ipor,tato a-d accres,cere e difendere il proprio -po– tere, e non a limitarlo. Ci6 ohe ;pu6 Jimitare un tJ.)Otere, e renderlo meno autoritario, é soltanto l'OP!IJOSizione esereitata dal idi fuori, la l'esisten– za dei sudditi; ed in questa opposizione e resi– stenza, eserrcitate resta•ndo fuori del potere ed i11 mezzo alile masse, consiste la vera funzione degli anarohi~i. sia oggi cibe durante e dopo la rivo– lmzionc. Se anche un po' di 'bene talvolta possa venire 1d1all'alto del potere, - il C·he non si 1pll6 e.sclu– dere in mOldo assoluto, benché alùor-a il ,bene nou. si debba quasi mai al buon volere dei governanti, ma quasi sempre alle esigenze fatte valere dati go– vernati, e quando il bene sia concesso dai pTi– mi isenza interessamento dei secondi é privo di vaù.ore e non dura, - · se un po' di ,bene insO"m– ma • pos.sa esservi fatto, i imeno adatti a farlo Sfu. rebbero pro,prio gli anarchici a,ppunto perché hanno nel potere, pro:prio od altrui, meno fidwcia di tutti. E' evLdente iehe uon :Si aidOlI)ra mai bene un'arma in ,cui non s,i ha fiducia; e C1heassai 1pifi adatti a trarne qualicosa son col-0ro cihe la fidu– cia ce l'hanno. Non sembri dunque un paradoiSso il dire che se degli anarc,hici, restati interiormen– te tali d'idee e di s·entimenti, ae.oettasisero di a-.n– ,dare al :potere, farebbero peggio degli altri. V'é anche di ci6 una ragione psicologica notevo– lis's~ma. Le convinzioni ben formate e radicate, le idee che si amano e· sì propagano, le abitudini ohe si con.traggono nella J-0tta e nel movim-ento iper tali idee, l'indh•izzo di metodo e di tattica ,che si segue, finiscono col formare nei ·militanti una d·eterin1inata mentalita, p.sicologia, attitudine, capacitft, -Ohe s-ono idonee e lo ldiyentan sen1jpre [)ill a dishn!I)egnare a,eterminate funztioni, ,ma che rÌjpugnano e sono in contrasto con funzioni div,er- 5 se od opposte; rendono cioé i milita,nti ~ncapaci a queste ultime e SiPess-o più nocivi -degli altri. Fra' gili anÌwCihlci si é costatato ci6 più di una volta: quando alrcuni idi eS1Si,nella 1pretesa id'inca– rica1,s-i di com1Piti estranei al loro movim 1 ento, so– no scivolarti sul teTreno autoritario, ha,n fatto ,sem,– pre delle figwre ridicol!e o ,cagionato ,danni non indifferenti, e mai han rag,giunto un obbiettivo apprezzabile. 1 11 che é naturail•e. Gli anarclhici, uomini di li– bertà, aPll)unto per,ché tali, son-0 incapaci a, fun– zioni di autorita; e se vi diventano. . . cessano idi essere anarchici. Co1mbattere ,per dtstrugger•e l'autorita e rico– struire su baisi e con mezzi di lilbertA: eoco la funzione ananc-hica, siano gli anarchici U)ochi o liloliti, minorarnz.at o maggioranza. Eooi sperano nella rivoluzion,e, e la !preparano, sia pe.r,ché in essa ved-0no ulla condizione ,materiale indiis1penisa– bi1e de,lla distruzione del potere, sia perc:hé vi 1lO– tranno -sviluppar-e piU efficacemente, l::i propria funzione. E d'altra ll)a•rte la Tivoluu:one sara tan– to pili radicale e liberatrice, auanto pili gli anar– dhici 'Saranno numerosi in •mezzo al 1)0P0lo e atti– vi nella rivo~uzione stesisa, e quant-0 1Più vi avrah– no saputo eser,citare la loro infliuenza•. Per6 la ri– voluzione sar.i quale potril: essere, in ra1~POTt-0con la coscienza raggiunta daUe m.asse -sia 1 p•rilma _che in mezzo a quella; nes-suna ooeTcizione v:arra a fa,r Je fare un .pa, s.so di pili, an.ohe se, per aberrazione, di origine anarchica. Ohé se gli anarohici non avr.anno la forza nu• merica e morale per eSII)licare -yittoriosam1,e,nte la loro funzione, piuttosto -elle cercare un sucicess-0 e– steriore e momentaneo per le vi·e dell'aut-0rita, as– sai ,1111eglio"Satra che abbiano il corag,gio di rico– noscersi sconfi.tti, di persua1dersi che il giorno del– la lOTOvitt-0ria i;ion é ancor giunto, e ripr~ndano 1a propaganda e la lotta, ,col _pensiero e l'a~ione, tra le file degli _opipres-si e dei ribelli. La loro azione non sarà stata meno un fattore di pr-0gresso nel– lru Tivoluzione, e continuera= ~ e~nl-o, -0po la. ,s,confitta, ancihe nel mondo tornato ostile a.id 1 essi. La vittoria, an-co se 1Pill tanda _a v~nire, solo se •perseguita 1per vie anarchiche sani 1~ loro vitto• Tia: la vittoria d,ella llberta. LUIGI FAB,BRI. Rù·ordiainio il dovere cli m;ntare l,e vittime politiche italiane! Ragioni cli spazio c'impedi– scono di ripi·oc!iirre appelli, c~rcol,a1·i, 1·esoconti, ecc. che appavono in altri periocl!ùci,diffusi f1ti, compagni ancor piu della nostra rivista} ina ci6 é 1ina nigione cli pii1 per noi cm 1·accoinan– cMre ai lett01·i; il compvn1.ento alac1;e e solerte del sac1·0 impegno della solicl{llr~elia, dovuta <J,a, tntti a.i caduti nella lotta ecl alle loro .famiglie. Ecco, per norma clei volenterosi, gli inclirizzi dei principati coniifot·i di soccorso: Comitato Naziona'le- Anarchico pro Vittirne politiche. - Rivolgersi a: JEAN BUOCO, 116, rue Chàte-au - des - Rentiers, P AIRIS, 13 (Fran– cia). Comitato prn figU dei Carnei•ati politici d'I– talia. - Rivolgersi ci: CART,O FRIGERIO, Case poste Stand, 128, GINEVRA (Svizzera). Comitato Internazionale Libertario cl'assi– stenw alle vittime politiche. - Rivolgersi a: COMITATO TNTERNAZION"ALE LIBERTA– RIO. P. O. Box 565, WES1'FTELD, N. JER– SEY (Stati Uniti). Comitato pi·o vittvnie politiche dell'Unid– ne Siincl,acale Italian,a,. - Rivolgersi a: J. BARBIERI, 6, rue Renandière, FON'l'EN.AY– SOUS-BOIS (Séne) (Francia).

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