Lo Stato Moderno - anno VI - n.3 - 5 febbraio 1949
72 LO STATO MODERNO NOTE Q.UINDICINALI Elezioni in Irlanda Lo scorso anno, come si ricorderà, le elezioni nel Sud dell'Irlanda por– tarono al governo, dopo sedici anni di potere di De Valera, il signor Co– stello, che come punto principale del suo programma di azione poneva la C'ompleta indipendenza del paese e la sua riunione con le contee del Nord. Nel novembre, una legge rompeva infatti l'ultimo legame che teneva an– cora uniti l'Eire e la Corona inglese, e così il primo allo era compiuto. Le elezioni che si terranno il 10 febbraio nelle sei contee del Nord sono intima– mente connesse agli avvenimenti che scaturirono dai risultati elettorali del– lo scorso anno; il capo del governo di Belfast, sir Basil Brooke, di fronte al– la condotta del nuovo governo di Du– blino, ha ottenuto nei suoi recenti colloqui con Attlee una garanzia del Regno Unito sul problema della fron.– tiera e, sciolto il parlamento, ha deci– so di indire le elezioni, allraverso le quali il Nord dovrebbe riconfermare lu sua volontà di rimanere unito alla Corona e all'Union Jack. I comizi elettorali, dunque, han.no assunto in quest'occasione una im– portanza che ha immediati riflessi an– che di ordine internazionale; e l'Eire ha coalizzalo tutte le sue forze, com– ;ireso De Valera, per appoggiare i rap– presentanti nazionalisti del Nord. Questa coalizione e questo appoggio, considerati nel Nord come una inge– renza non sopportabile, hanno finito per turbare la serenità dei dibattiti che si sono 'svolti, specie negli ultimi giorni, a suon di ingiurie, alle quali metterà fine un esito quasi certamente sfavorevole alle mire di Costello. Il Piano Polacco Nel numero scorso abbiamo breve- f mente accennato al piano biennale cecoslovacco ed al sistema di pianifi– cazione dei paesi dell'Europa centro– orientale: ci pare ora interessante tracciare brevemente le linee fonda– mentali éhe informano il piano di sei ~nni iniziato in Polonia il primo gennaio 1949. Il ritmo della produzione industria– le è stato, in questi ultimi anni, as– sai intenso. Nel 194 7 'l'aumento della produzione è stato, rispetto al 1946, del 39% e nel 1948, rispetto al 1947, del 30-311%, Questo ritmo non potrà evidente– mente esser mantenuto: alla fine dei sei anni l'aumento della produzione industriale, in rapporto al 1949, si ag– girerà dall'85 al 951%, e cioè si avrà una produzione più che tripla in confronto all'anteguerra, se la si cal– cola per abitante. In. conformità ai fini generali del– l'industrializzazione, i più rilevanti aumenti si avranno ,per i ,mezzi di produzione, ad eccezione del carbone che, dato Il ritmo già rag~iunto, avrà un aumento soltanto dal 22% al 28%, Particolari sforzi richiederà l'intensi– ficazione dell'industria dell'acciaio {le installazioni dovrebbero essere forni– te dall'Unione sovietica) per cui si in- tende raddoppiare la produzione del– l'anteguerra. L'industria chimica diverrà, secon– do gli ideatori del piano, la seconda per importanza, ùopo quella del car– bone, ed è previsfo un aumento, nei 6 anni, del 290-300%, Si calcola, in.oltre, di portare l'ener– gia elettrica al doppio di quella del 1949, per mettersi al passo e supera– re il livello raggiunto dai paesi più progrediti dell'occidente. Per quanto riguarda la produzione di beni di consumo, di quelli cioè che permettono un immediato migliora– mento del tenore di vita delle popo– lazioni, gli sforzi previsti sono, come sempre accade nei paesi a struttura autarchica e pianificata, di gran lun– ga inferiori. L'agricollura, sull' esempio della Russia, cede il passo all'industria: si spera di raggiungere, tuttavia, un au– mento della produzione agricola sul 40% in. confronto a quest'anno. Per toccare questo obiettivo si conta nella costruzione e nell'importazione di 50 o 60 mila trattori, sull'elettrifi– cazione di circa 10.000 centri rurali e sul perfezionamento dei sistemi ra– zionali di coltura. Per quanto riguarda il problema degli alloggi, si calcola su una costru– zione di 520 mila vani d'abitazione. L'accordo ton l'Inghilterra Al di fuori di questi brevi cenni sul piano di sei anni, ci soffermiamo un momento su un altro importante av– venimento di quest'ultimo periodo: la conclusione di un accordo commer– ciale anglo-polacco, firmato il 14 gen– naio a Varsavia e valevole 5 anni, cioè fin.o al 31 dicembre 1953. _ L'accordo è singolarmente impor– tante, sia da un punto di vista politico che da un punto di vista economico, e rappresenta il più notevole sforzo di intesa sul piano commerciale fra un paese dell'Europa occidentale ed una democrazia popolare al di là del• la cortina di ferro. Esso, per un im– porto globale di 150 milioni di ster– line da ciascun.a delle parti contraen– ti (in totale cioè 300 milioni) prevede soprntlutto esportazioni polacche di prodotti agricoli, uova, e bacon >, ecc. e irnportazioni dalla Gran Bretagna di lana, materie m,ime, coloranti, ecc. Nulb vieta a che i limiti globJ1i dell'accordo siano superati, e le pre– vbrnni, soprattutto da parte polacc'.I, soho quanto mai ottimistiche: la Gran Bretagna, dal canto suo, vede così mi– gliorare in parte le sue prospettive di importazione di prodotti alimen.tari, con ln possibilità di alleggerire il pc– S\) che per lei comportano gli approv– vialonamenti d'oltre mare da pagarsi in dollari. La Polonia, J,Jer poter far fronti ·a– gli impegni presi, dovrà intensifi– care i suoi allevamenti e specializzar– si in alcun.i tipi di coltivazione jljfri– cola sfruttando le ottime ri5orsc na– turali. Anche questo sforzo per incre– mentare le esportazioni dei prodotti del suolo al fine di poter importare prodotti essen~iali all'industrializza- zione del paese, viene ad inserirsi nei fini generali del piano sessennale che, come avviene in tutti i paesi dell'Est, poco si preoccupa delle esigenze dei consumatori, sacrificati alla politica del potenziamento nazionale. Ma ciò che più interessa è il significa– to dell'iniziativa della Gran Bretagna, che attraverso una serie di accordi di rilevanle importanza sta dimostrando di tradurre a suo vantaggio lo slogan di Stalin che il macchinario dell'oc– cidente non è capitalista e ..che il grano dell'oriente non è comunista. Da parte italiana si può dire che si sia fatto ogni sforzo per fare altret– tanto, e possono considerarsi cadute prevenzioni e inconcludenti diffi– denze? La Costituente israelita L'ultima domenica di gennaio, do– po che fu fatto lo spoglio delle sche– de degli appartenenti all'esercito, fu– rono resi noti i risultati delle elezio– ni dello Stato di Israele per la Co– stituente che conterà, come l'antico Sinedrio, centoventi membri, La coalizione governativa si è net– lPmentc imposta, ed il partito labu– rista, di cui è capo David Ben Gou– rion. -presidente del Consiglio, ottie– ne il primo posto con 154 mila suf– fragi, mentre i laburisti di estrema sinistra seguono con 63 mila voti. Il blocco e religioso>, che intende crea– re uno stato teocratico, ha otten11to 5'.J mila voti. Gli Arabi avevano presentato tre li– ste omogenee, che raccolsero in totale 13 mila voti; -i comunisti stalinisti 15 mila. Secondo un calcolo ufficioso, la fu– turn Costit11entc sarà composta da una Irn,rna maggioranza governativa di democratici di sinistra, con circa 43 seggi ai lnhuristi, dodici ai partiti del centro destro, 15 al blocco religioso. Non è anrora certo se i laburisti di sinistra continueranno a sedere al Go– verno o se passeranno all'opposizione, con i loro 18 seggi: in ogni modo lii loro peso non influisce sulla ma<i<(io– ranza di Ben Gourion, che avrà all'op– posiz10ne, alle due ali, 14 irgunisti, 4 comunisti eù 1 esponente della Stern. Frattanto, il dr. Bunche, mediatore dell'O.N.U. ad interim, che sta sfor– zandosi a Rodi per una conciliazione fra El"i7iani ed Ebrei, ha proposto il 1° febbr.aio una cqnferenza generale alla quale dovrebbero partecipare tut– ti gli Stati arabi e Israele, al fine di esnminare le possibilità di un armi– stizio in Palestina. Gli accordi, praticamente, dopo la presa di posizione d,egli Stati Uniti, saranno presi fra Israele e Transgior– dania, riconosciuti dal Governo di Washington, e agli altri Stati arabi non resterà che inchinarsi, di buona o' mala voglia. Fr. C. Direttore ,politico MARIO PAGGI > respons. CssARB_ CABIBRB Aulorluazlont del Tribunale di Milan• 24-9-1948 - N. 573 del Rtgi,tro. TipoKrnrla Stefano Plnelll - Milano
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