Lo Stato Moderno - anno V - n.15-16 - 5-20 agosto 1948
LO STATO MODERNO 333 Per un ventennio il regime fascista in Italia ha do– minalo su questo piedestallo ideologico, per un venten– nio ha forgiato con questa atroce stortura, l'anima di in– tere generazioni. La fiacchezza del carattere morale del paese, Io scetticismo diffuso, il -conformismo ipocrita e furbesco hanno impedito che il fanatismo di quell'orien– tamenlo ideologico si manifestasse con le stesse conse– , guenti estreme manifestazioni di dura intolleranza che banno caratterizzato e insanguinato il nazismo in Germa– nia. Ma fanatica fu l'impronta data dal fascismo al Pae– se, ad esso insegnando che l'eterodosso deve essere pu– nito, soppresso come elemento negativo nella vita socia– le,come elemento non cooperante ma intossicante. Vent'anni di .dominazioqe fascista hanno impedito cbe l'atmosfera di intolleranza,- e di fanatismo suscitala dallaguerra mondiale si dissipasse nella pace; hanno fal– lo del fanatismo la dottrina, il sentimento, la forma men t i s, di intere gen.erazioni; le quali hanno smarrita ognicapacità di sentire la bellezza e la fecondità di un dibattito sereno. Hanno moltiplicato all'infinito la triste schiera di coloro che non soffrono contraddizione, che scorgonoun nemico ostinato in chiunque osi sostenere una opinione dalla loro disforme, che pur di assicurare il proprio trionfo non sanno trovare altra via che quella di un allo di violenza bruta che li salvi dalla necessità di pensare, di affaticarsi nella conquista sempre rinnovata di un intimo convincimento. Non dobbiamo meravigliarci allora che, crollato il fa– scismo, resti ancora inattuato il passo più difficile: quel– lo di rieducare le menti ed i cuori alla libertà. Relativa– mente facile è stato in una determinata circostanza sto– rica operare un mutamento politico, dal fascismo alla de– mocrazia considerata nelle sue forme giuridiche e poli– tiche. Difficile invece appare tuttora il rinnovamento spi– rituale, che è pur il passo necessario affin.chè la formale costituzione democratica, la esteriorità democratica ac– quisti la concretezza, la saldezza, la potenza traverso il sorgere di una chiara coscienza della libertà, la quale (, anzitutto tolleranza, rispetto, desiderio anzi di varietà delle menti e dei fini, la cui ricercata e conquistata ar– monia soltanto è motivo di reale progresso civile. Ma la rieducazione alla libertà non può essere che lenlissim.i; e intanto la polemica politica continua violenta e fana– licn.Violenti e fanatici gli individui, violente e fanatiche le formazioni partitiche in cui essi si inquadrano e si coalizzano per operare. Triste è lo spettacolo che la lotta politica in Italia ollre, ancorchè l'osservatore equilibrato non possa disco– noscere che i partiti talvolta portano un motivo di con– trollo nel manifestarsi delle passioni: indice per altro delle loro possibilità, e mis•1ra della responsabilità che su di essi ricade quando nou ubbidiscono, per biasime– vole spirito di demagogia, all'imperativo di farsi stru– menti di vita politica piuttosto che di politiche risse. Costante è la rivelazione dell'ipocrisia che domina ~ella polemica politica italiana, dell'ipocrisia di chi al– ,:,nersario rinfaccia atteggiamenti ed intenzioni ch'egli 1 _1essonon si perita di assumere e nutrire; di chi sul- 1.avviirsario fa ricadere la colpa di mille infamie dimen– hcando che a ragione quelle medesime infamie gli pos– sono essere a-scritte. La lotta politica in Italia è giunta ad _untal grado di doppiezza, di evidente e costante dis– sidio tra le conclamate esallazioni della libertà e le ef– let_tive azioni settarie, che ha disgustato e va disgustando chiunque non intenda umiliare, avvilire la propria per– sonalità spirituale . accettando una insuperabile frattura 1 ~~ le proprie esigenze morali e le proprie esigenze po– hhche. Sembra che ogni partito tutto ignori tranne che la ~alunnia demolitrice ed il processo alle allrui intenzioni. diastampa di partito è meschina, ricca di insinuazioni e . tendenziose notizie, dirette ad offrire al lettore un l(JUdiziopreconcetto con scarso rispetto della sua intelli- genza. Si tratta sempre e soltanto di aggiungere una re– cluta alla schiera dei fedeli intruppati come pecore nel gregge, non di conquistare l'adesione d'una coscienza vi– va E l'esallazione a freddo dei più nobili sentimenti e propositi, lo sdegno a freddo per il sopruso, la violenza, il danno subiti dall'amico si accompagnano sempre :il– I'indifferenza pel sopruso, per la violenza subiti dall'av– versario; e mai forse la parabola evangelica del fuscello e della trave nell'occhio è stata più attuale. Nella non lon– tana battaglia elettorale come nella recentissima polemica dopo il 14 luglio, tutto ciò ,si è rivelato con evidenza so– lare. Veramente, « o con noi o contro di noi>. E tanto– diffusa e praticata è que.~ta parola d'ordine del fanatismo, già bandita dal Pon lefice come dall'estrema sinistra, che impossibile sembra, nell'atmosfera di battaglia di odio di frattura civile cosi determinata, possa essere superato quello spirito fascistico che troppo i partiti di massa hanno ereditato accogliendone i portatori nelle proprie file per demagogico desiderio di rafforzarsi numericamen– te. In questa atmosfera della quale tutti i partiti, e non questo o quello soltanto, portano la responsabilità, per l'orientamento ideologico e per la politica di omertà se– guita, senza sincerità ed onestà di interpretazione del com– promesso democratico, è naturale, si direbbe, che fer– menti nell'ombra lo spirito di rivolta e di rivendicazione di una vera e propria organizzazione fascista. Se i sopravissuti gerarchi del regime, portatori delle maggiori responsabilità della rovina in cui è stato get– talo il Paese dalla politica illiberale cui h11nno dato le loro energie migliori, il loro entusiasmo, e da cui hanno trailo pingui vantaggi, rientrano tronfi e ricchi avanzan– do sfacciate pretese di riparazioni e riconoscimento (poi– chè un meschino giuoco politico di interessi elettorali ed un basso calcolo machiavellico han loro riaperto la por– ta e la via al perdono, dopo una demagogica severità ri– masta inoperante tranne che pei soliti «stracci> del pro– verbio), come si può immaginare che untorelli maggiori o minori non inducano qualche pazzoide, stolido ammi– ratore della grandezza e della potenza dell'impero fasci– sta, ad un gesto omicida, allorchè da ogni parte si innal– zano bandiere sulle quali è scritto soltanto il motto del fanatismo? 11 gesto dello studente Pallante è il frutto di una situazione morale della quale gli opposti partiti e– stremi hanno identica responsabilità; non può perciò es– sere oggetto in sè di una valutazione politica particolare. Una valutazione politica invece può essere e deve essere data, sui fatti di cui è stato pretesto e sulle loro conseguenze. E' innegabile che il P.C.I. ha fedelmente ubbidito, al– lorchè il suo capo è caduto, agli impegni assunti parte– cipando alla costituzione ed alla vita del Cominform; e cioè gettando una parola d'ordine conseguente, diretta ari infiammare le masse organizzale, affinchè l'agitazione del Paese rispondesse all'azione sistematica del partito stes– so in Parlamento, ed alfa sua concezione rivoluzionaria· dell'opposizione. D'altronde l'orientamento comunista è conseguenza diretta della vittoria conseguita il 18 aprile dalla D. C. nelle elezioni generali e del modo con cui il partito di De Gasperi mostra di intendere il diritto della maggio– ranza a governare il Paese. Non diverso è stato l'atteggiamento assunto dalla C. G.I.L., che i comunisti dominano e adoprano come un.o strumento politico proprio, nonostante l'ossequio verbale alle regole della apartiticità e della democrazia nel seno della massima organizzazion.e s'indacale. La forma degli ordini del giorno pubblicati fu volutamente ambigua, per avvalorare a priori le smentite che in caso di scon– fitta - come di fatto è avvenuto - il partito e la C.G.I.L. sarebbero stati costretti a opporre all'ovvia accusa di aver voluto suscitare una rivolla . In realtà la sostanza delle cose è fatta dai documenti verbalizzati e verbalizzabili, ma anche dalle parole che
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