Lo Stato Moderno - anno V - n.15-16 - 5-20 agosto 1948

LO STATO MODERNO 365 cisamente in quella guerra che l'ideologia sovietica si era per tanti annirappresentata sotto la specie dell'accerchiamento capitalistico, Tutti ricordano il disastro russo fino al' "43: il paese invaso nellesue contrade più fertili, il govern.o del Cremlino fuggito sul Volga.E tuttavia dal '43 la situazione fu rovesciata a danno della Germania: ma non, come afferma Mosca, per i superiori meriti ddl'ideolcgia comunista, bensì per ragioni obbiettive, insieme più semplici e rilevanti. A rovesciare la situazione fu, ancora una volta, l'immensità dello « spazio,> russo, servito da debolissime reti di comunicazione ; fu l'enorme, decisivo, aiuto di materiale bellico fornitodalle potenz_eoccidentali; fu, in terzo luogo, l'a11imus •Jel– l'occupantenazista che; acclamato all'inizio come liberatore, appar– vesubito come padrone: e a un padrone straniero, il popolo pre– (eri il proprio, e si tattè senza risparmio per ristabilirlo. Ma bi– sognanon meno riconoscere che in questi drammatici frangenti il Governosovietico restò fedele ai principi di Lenin. Presa dall'ur– genza del denaro, dei carri arw.ati, dei viveri americani, Mosca si ricordadella politica del e passo indietro>, proclama il raddolcimen– todella sua vecchia politica, scicglie d'un subito il Comintern, rie– dificala Chiesa così a lungo perseguitata, esalta le vecchie glorie nazionali: e intanto a Teheran, Yalta, Potsdan, con estrema abi– lità,stende il più indiscretamente possibile le mani sul futuro bot– tino del dopcguerra. Gli alleati occidentali, che avevano bisogno dellamassa umana dell'U.R.S.S., credettero alla sincera derrocra– rizzazione ~dell'alleato; ma caduti nella cortina fumogena che questi avevasteso, dovettero troppo presto accorgersi che il vero vinci– torenon sarebbe stato nè Roosevelt nè Churchill, ma Stalin. J. - Il dopoguerra permetteva così all'U.R.S.S. di passare ad unanuova - e pur prevista - fase della sua politica internazionale. Semidistrutta e percorsa da terribili fermenti sociali l'Europa· con– tinentale,radicalmente indebolita l'Inghilterra dalla sua vittoria di Pirro, 1•µ.R.S.S. bada ora ad attuare il secondo punto del pro– gramn,a di Lenin: stabilizzazione del regime comunista in Euro– pa e in tutta l'Asia. Ottenuta a Potsdam la zona d'infl11enza del– l'Europasudorientale e della maggior parte dell'Europa centrale, con unapopolazione superiore ai cento milioni di uomini, Mosca, uni– ca sopravvissuta tra le potenze militari del vecchio Continente (conun esercito di cinque milioni di soldati, l'U.R.S.S. deve solo guardarsi dalla tentazione della passeggiata militare fino all'Atlan· tico) è passata a sovietizzare tutti gli stati europei della sua zona d'interesse(il così detto e regime popolare democratico> in Polonia, Jugoslavia, Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia: negli ultimi tre paesiper mezzo del colpo di stato), a premere nel Mediterraneo e sulvicino Oriente (aiuti a Markos, aspirazione agli Stretti, inter– ventodiplomatico nell'Iran), ad appoggiare largamente i partiti co– munistiin Francia e in Italia. Nel contempo, la sua diploma1.ia è un costante sabotaggio dell'O,N .U., delle conferenze internazionali come quella del controllo atomico, e di quelle per il trattato di pacealla Germania e ali' Austria, che, una volta conclusi, comporte– rebberoil ritiro delle forze armate sovietiche. Anche la maschera cl.Ilatrasformazione del regime ha potuto ora, divenuta inutile, es– S<regettata. C'è tuttavia un limite a questa politica internazionale di espansione; ed è la reazione americana che l'U.R.S.S., priva di mezziatorrici, non è per ora preparata ad affrontare. I passi po– sitivi di Washington sono ccnsistiti nell'arrestare l'espansione s,,– vi<tica,da un lato alla linea Trieste-Lubecca, dall'altro col costi– tuireuna barriera concretatasi negli aiuti militari a Turchia, Grecia, Iran, Corea. Il piano Marshall ha poi condotto alla sconfitta dei partiticomunisti in Francia e in Italia ed alla costituzione del bloc-· CO occidentale delle Cinque Potenze. Ed ecco l'U.R.S.S. costretta al nuovo passo· indietro: per guadagnare un tempo assolutamente necessarioalle ricerche atomiche e alla ricostruzione industriale; P<rtentare di rompere l'unione dei paesi europei appoggiati eco– nomicamentee militarmente agli U.S.A. Diplomaticamente, l'U.R. S.S. tende a ccnseguire questo ultimo scopo mediante la ricerca di accordidiretti con gli U.S.A. (viaggi diplomatici, lettere aperte) al line di neutralizzare l'Inghilterra e l'Occidente europeo: tattica, qttcst'ultima,di estremo pericolo per noi, perchè il suo successo ci t\iminerebbecome · « terza forza > e minerebbe la nostra soprav– Yl\'tnza. l'U.R.S.S. gioca abilrrente sui contrasti d'interesse tra i IUoi awcrsari: se rcntesta Trieste all'Italia, sostiene d'altra par– te la restttuzionc delle colonie, punti strategici fondamentali, e regioni nevralgiche dei rapporti angloamericani; se è sbarrata la via Grecia-Turchia-Iran, Mosca si inserisce nel contrasto d'interes– si anglo-an-ericani in Palestina. E' una politica di attesa-inanovra– ta, necessaria anche alla stabilizzazione interna, dove il e caso Tito» ha rilevato forze centrifughe da riassestare: e si può prevedere che: l'U.R.S.S. risolverà il caso Tito con mezzi interni, senza ri– correre a forme bellich~ che r,rovocherebbero un conflitto con i;ti U.S.A. a cui è impreparata, e che - terzo punto del programma ,lì Lenin - deve essere oculatamer.te differito. Gli alleati, eliminan•.lo la Germania col pretenderne la resa a discrezicne, l'hanno terri– bilmente avvicinato. E Stalin ha Qarlato chiaro: e Sarebbe incon– cepibile che l'U.R.S.S. ccntinuasse a vivere a fianco degli Stati capitalistici: o l'una parte o l'altra deve alla fine prevalere! > (Que– stioni del Leniufsmo). 4- - Può ora essere utile, per uno sguardo d'insieme, schema– tizzare in alcuni punti fondamentali le ragioni della forza e della debolezza dell'Unione Sovietica, che d'altra parte essa stessa, men– tre si prepara alla lunga e faticosa lotta per l'egemonia mondiale (la creazione di un < Pax comunista~) conosce assai bene. Elementi di forza: I. - Sovrana della sesta parte del mondo, l'Unione Sovietica è un'immensa cittadella, con inesauribili ricchezze naturali, comple– tamente indipendente dal resto del mondo. II. - Ha un regime totalitario creato con un'ideolcgia fer– rea, nella quale non esiste la famosa e pubblica opinione>. III. - In questo regime il valore maggiore è l'idea. L'indi– viduo non conta nulla, il suo valore è soltanto e materiale> e in ogni momento può essere sacrificato senza pietà. IV. - Per la sua peculiare psicologia il popolo russo, edu– cato nei secoli all'idea del «sacrificio>, ha una capacità di resi– stenza fisica quasi sovrumana. V. - L'U.R.S.S. si giova della presenza di molti milioni di amici in tutto il mondo e specialmente nei paesi europei. Per questi amici essa' rappresenta la forza che porta la liberazione sociale. VI. - Le controversie politiche cd econcmiche tra le ma~– giori Potenze democratiche impediscono la formazione di un unico fronte contro l'U.R.S.S. VII. - Dopo la seconda guerra mondiale il popolo russo ha sensibilmente modificato le sue disposizioni verso il goverl)o. In seguito alla triste esperienza fatta con i Tedeschi (1941-43) i rus– si non credono più in nessun e liberatore>, e rimanendo in gran– dissima parte in uno stato di opposizione passiva, preferiscono avere il loro tiranno e non essere sotto il tallone dello straniero. VIII. - La colossale riserva demografica, mantenuta sotto un regime poliziesco, permette al Governo di Mosca di condurre in guerra la tattica di <soffocare l'avversario con masse umane>. Per contro i punti deboli sono: I. - Semidistruzione, che dura tuttora, dell'industria, II. - Psicologia passiva del popolo, indifferente ai proble– mi del governo e assenza dell'iniziativa privata in ogni campo. III. - Politica di espansione mondiale, completamente e- stranea al popolo russo. . IV. - Debole sviluppo culturale nelle masse popolari. V. - Condizione materiale di vita eccessivamente difficile per la grandissima maggioranza della popolazione,. VI. - Presenza anche relativa dell'c accerchiamento> ca• pitalistico. VII. - Mancanza del <segreto atoll)ico >. Nel conflitto futuro ccn il suo unico avversario, gli Stati Uniti, pensiamo che l'U.R.S.S. abbia poche probabilità di vittoria. Ma I' Europa occidentale, inevitabile campo di battaglia, ver– rebbe distrutta completamente uurante l'occupazione sovietica e la seguente riconquista americana. L'unica via di salvezza r,er 1.,;li Stati democratici europei resta la fondazione ,di un potente e stret– to blocco occidentale {militare-politico-economico). L'Europa unita, con la sua ricchezza industriale e la sua alta cultura, con l'appoggio dell'America, può ancora diventare la ricercata e tena forza> che ristabilisca l'equilibrio tra Occidente e Oriente e sopratutto, con mezzi pacifici, influenzi la trasformazione, teoricamente possibile, del regime totalitario sovietico in un regime derrocratico russo. ·Che è poi l'unica soluzione atta a mantenere pace e libertà nel mondo. GIORGIO SID,UION

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