Lo Stato Moderno - anno V - n.15-16 - 5-20 agosto 1948
360 LO STATO MODERNO contributi saranno in corrispettivo dei benefici che riceverete, voi e le vostre famiglie, e verranno versati con un sistema molto sem– plice, applicando cioè ogni settimana una marca su di un'appo– sita tessera. Dovrete contribuire più di quanto avete fatto finora, ma in cambio otterrete benefici assai maggiori, per alcuni dei qua– li vi eravate impegnati con versamenti individuali a compagnie di assicurazione, a società di mutuo soccorso, a ospedali, a medici. Dovete quindi considerare non solo quello che ora dovrete pagare, ma anche i vantaggi che otterrete e i risparmi che realizzerete. Non voglio lasciare questo argomento senza mettere in evi– denza un altro fatto. Tutte le forme di assistenza sociale devono in Ùn modo o nell'altro essere pagate da quello che la popolazione di questo Paese produce. Non si può fare un piano che assegni alla nazione, nel suo complesso, più di quanto il popolo produce; cosicchè il nostro più 'alto tenore di vita dipenderà dal livello ge– nerale della nostra produzione. Solo un più elevato prodotto c, darà una maggior quantità di beni per soddisfare i nostri bisogni; e solo questo stabilirà il valore reale di ciò che si riceve in moneta. Ricordate che il piano, nel suo complesso, è congegnato in mo– do da provvedere a voi e alla vostra famiglia per tutta la vita. Chi rimane disoccupato o si ammala; chi per l'età noi, è più in grado di lavorare; chi assume la tutela di un orfano; la dbnna che rimane vedova o è in procinto di divenir madre: tutti e cia– scuno avranno diritto all'assistenza stabilita con la legge per l'As– sicurazione Nazionale ; e chi muore, sa che verrà provveduto per coloro che lascia dietro di sè. Nei casi d'infortunio J! per le vit– time del lavoro non ci sarà più bisogno di affrontare costose pro– cedure legali, come avveniva con la precedente legislazione, (the Emp/oyers' Liability and Workmen's Compensatiou Acts), poichè il premio verrà versato in conformità delle disposizioni della nuo– va legge sugli infortuni nell'industria. La nostra legislazione so– ciale "era piena di lacune e slegata, e spesso sono state compiute delle ingiustizie, come quando due persone, in circostanze simili, ricevevano un trattamento diverso per il solo fatto di essere ga– rantiti da istituti diversi. Era difficile eliminare tutte le incon– gruenze; ma nei limiti del possibile abbiamo cercato di porvi n– medio. Ad esempio: il contributo base per la malattia, la disoccu– pazione, la vecchiaia sarà il medesimo; ed è cosa giusta, perchè dopo tutto si deve corris!)ondere secondo il bisogno, e non per la causa che ha determinato il bisogno. Vi è ora ~na disposizione sulla quale desidero soffermarmi in modo particolare: ed è quella che regola la pensione per chi è giunto al termine della propria attività. Il Paese ha bisogno di tutti coloro che sono in grado di lavorare; e molti vecchi sono ancora in condizione di poter rendere utili servizi. Secondo il nuo– vo principio, la pensione deve spettare a chi è costretto a cessare la propria attività, e non a chi ha raggiunto semplice~nente un certo limite di età. Lo scopo è di spingere quelli che sopo tuttora capaci di lavorare, a continuare nelle loro occupazioni fino a che le forze lo consentiranno loro. Avvertite che l'indennità di disoc– cupazione e di malattia sarà conse;_.ata per cinque anni dopo -;.,,g. giunto il limite di età; e chi continuerà a lavorare beneficerà <li una pensione maggiore. Spero che tutti quelli che sono prossimi a questo limite prestino molta attenziÒne ai vantaggi che la legge assicura. Una parola sull'amministrazione. La considerazione e la sim– patia che meritano coloro in favore dei quali opera il Servizio del– !'Assicurazione Nazionale, non possono manifestarsi che attraverso un organismo ben funzionante, il quale sia in grado di dare solle– cite informazioni e amichevoli suggerimenti e consigli. Si creerà perciò una vasta rete di uffici, con sufficiente personale d'ambo i sessi, sempre pronto al bisogno. S'incontreranno senza dubbio al– l'inizio molte difficoltà trattandosi di un piano così complesso, e non si potranno evitare alcune frizioni; ma anche queste yerran– no in breve eliminate con la pazienza e la buona volontà. E passiamo alla legge sul!'Assistenza Nazionale, la quale abo– lisce fin le ultime vestigia della Legge 'sui Poveri. Tenete presente ., che l'Assicurazione Nazionale è stata· istituita allo scopo di ga. rantire tutti i cittadini contro la maggior parte dei rischi propor. zionando i benefici ai contributi; ma, specie nei primi tempi, mol– ti non avranno contribuito abbastanza per ricevere in misura adeguata; vi sono inoltre i malati cronici, i vecchi bisognosi di -ricovero e di assistenza, .e altri che si trovano in analoghe cou– diZioni. Per tutti costoro saranno necessarie misure integrative perchè possano raggiungere il tenore di vita fissato dal Parlamen– to: vi provvederà allora l'Ufficio di Assistenza Nazionale, i cui versamenti avvengono con lo stesso sistema col quale si ritirano le pensioni o le assicurazioni (Uffici postali, ecc.). Le vecchie isti– tuzioni della .Legge sui Poveri sono state abolite. Pochi cenni infine sul Servizio Sanitario Nazionale. li suo scopo è di fornire non solo i mezzi di cura a coloro che sono ma• lati, ma altresì di allevare una nazione sana. Tutti riceveranno cure adeguate, senza che queste debbano dipendere dal premio rii assicurazione pagato o dalle risorse finanziarie dell'ammalato, ii quale verrà così liberato dalle preoccupazioni economiche che spes– so accompagnano la malattia. La legge assicura una completa as– sistenza attingendo alle risorse della nazione, coprendo cioè collet– tivamente la spesa; e tutti potranno fruirne. Medico, chirurgo, dentista, oculista, ostetrico e levatrice; medicine e apparecchi; ospe– dali e sanatori; e dove possibile l'assistenza a domicilio: tutto sarà fornito con criterio egualitario dal servizio di Stato. Bisogna però aggiungere una parola di cautela: tale sviluppo richiederà del tem– po, e dovremo cominciare con quello di cui si dispone, per rag– giungere gradualmente l'assistenza completa, man mano che sarà colmata la presente scarsità di mezzi. A causa della guerra gran parte della dotazione degli ospedali è andata distrutta e dovrà es– sere ricostituita; come pure bisognerà completare il personale me• dico e quello delle infermiere. In un primo tempo dovremo qui11- di essere un po' indulgenti circa il funzionamento del servizio. Non credo opportuno toccare il tema delle relazioni fra dot– tore e paziente, quali si presentano con il nuovo progetto, poichè se n'è già molto discusso, nè quello della corresponsione degli ono– rari così come è stato attualmente disposta. Basta ricordare il principio che tutti coloro che faranno parte dell'organizzazione, medici e infermieri, potranno anche venir retribuiti secondo i nor– mali onorari professionali, su basi stabilite eia appositi Comitati indipendenti. Il nostro sistema ospitaliero, sorto senza un piano preordi– nato, da domani si trasforma in una grande organizzazione; e sal– vo poche eccezioni, tutti gli ospedali diventeranno proprietà dello Stato. Non saranno però gestiti direttamente, ma bensì da istitu– zioni provinciali indipendenti. L'interesse e le qualità personali non saranno meno necessari di prima. Non voglio chiudere senza rivolgere un pensiero· a tutti co– loro che hanno prestato la loro opera sia come dirigenti di socie– tà, comprese quelle di mutuo soccorso, o di sindacati e compagnie di assicurazione, come membri di Comitati provinciali, di consigli ospitalieri, di organizzazioni volontarie. Come spesso avviene n<l nostro Paese, essi hanno aperto la buona via. Vorrei che tutti co– storo giudicassero il nuovo piano di Sicurezza Sociale non com< la fine del loro lavoro, ma come il coronamento della loro ope· ra. Essi hanno ben lavorato per la causa della sicurezza sociale e della salute pubblica; le istituzioni alle quali hanno collaborato non erano un fine, ma un mezzo; alcune avranno nuovo princi– pio di vita, altre perderanno il loro carattere: ma il valoce del· l'opera compiuta rimane. Sulle fondamenta da essi gettate tutti po tranno trovare terreno fecondo per continuare la loro opera e svi· luppare le loro iniziative nell'interesse di tutti. Ecco dunque il nuovo piano di Sicurezza Sociale. Sono con– vinto che esso contribuirà alla salute e alla prosperità del nostro popolo, e vi invito tutti a collaborare al suo perfezionamento, af– finchè possa dare nuovo vigore e nuovo benessere al nostro Paese. C. R. ATfLEE
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