Lo Stato Moderno - anno V - n.7 - 5-15 aprile 1948
AbbOnCIDlento per un a:nno L. 1000 s,,,. Bd. Lo Stato Moderne - Am- . miniltrazione e 'f)irezione: Milano, Via Senato 38, tele(. 72.440, 71.918 Co•t• Cor,;ent• Po,tal• N. 3/32384 .,. '• - 't Esce il 5 e il 20 di ogni ~é~ LO- -STATO MODER CRITICA POLITICA ECONOMICA E· SOCIALE Anno V - N. 7 5-15 APRILE 1948 Una copia L. 70 O M. MAR I O 'V11'TORIO ALBASINI SCROSATI: I gi11ochi sono 1 . ,}ULIANO PISCHEL: Chi siamo, che cosa ,:ogliamo. fatti . . . pag. 145 RNESTO ROSSI: Pia11ificaziotte e pianificazione . > 158 > 161 'R0MANUS: Lettere romane - Prima e dopo il 18 ICCARDO BAUER: L'essenza del problema > 163 aprile > 148 ~ARIO PAGGI: Nuove strade per I~ democrazia )I/ RANCESCO COMPAGNA: Cose vecchie e nuove nel -v.• " 164 I' Mezzogiorno . . . . . . . . > 149 ,rARRIGO CAJUMI Bastia11 co1ttrario • ANCO CINGANO· L'industria italiana ne~ 1947 > 168 100 > > ~BERO LENTI: Mille e 1'0ttpiù mille . . . » 1 5e, =~NRICO_ SERRA: Che cosa vuole l'Americ~? . IL CONVEGNO PER LA TERZA FORZA: A. Z. : Le relaeioni e i lavori 172 > 173 RASSEGNA DELLA STAMPA ESTERA > 174 \NICOLO' CARAN DINI: Sul piano nazionale e inter– ·nazionale > 151 RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA ; 175 SILVIO POZZANI: Aspetti politici del Piano M arshall > 155 NOTE QUINDICINALI > 176 I GIUOCHI I giuochi sono fatti, e il gran verdetto e immi– nente. Il Destino sta per parlare: e in attesa che la sua voce ,senza timbro riempia gli spazi con la scarna enunciazione di poche cifre suggestive, un silenzio solenne, il silenzio che precede l'ingresso nel mondo degli eventi fatali lè sceso sulla scena polverosa della lotta. Le menti e i cmori sono gravi di stanchezza, ma rosi da ·una sorda inquietudine: e il silenzio ch'è intorno a noi è ingigantito dal si– lenzio e dall'attenzione del mondo. E forse i fratelli della Resistenza che sotto la terra bruna, sui monti e sui colli sòlitari che conobbero la vampa dei com– battimenti e la gloria <lei !jacrifici supi:emi, riposano nell'eterno rifiorire del mondo, non potevano avere più alta rivendicazione e più augusto 1•iconoscimen– lo: perchè oggi la Patria che subì la capitolazione e le umilianti imposizioni dei trattati è veramente risorta, e all'infuori di ogni mito e d'ogni ampli– ficazione va riprendendo la posizione che il suo passato e la sua consistenza di energie vitali le asse– gnano nel naturale equililbrio delle forze interna– zionali e nel seno della patria europea. In queste ore che ancora rimangono, converrà ai pacati osservatori politici che amano trarre dai fatti le opportune lezioni, tirare le somme delle par– tite pre-elettorali, in attesa di vedere fra poco il \ SONO gioco delle coincidenze e delle contraddizioni. E alcune constatazioni si impongono. La prima - la più elementare, ma la più im– portante - è che la lotta, tranne che in un numero non rilevante di casi, si lè svolta in condizioni di sufficiente libertà, sicchè il verdetto del suffragio ,universale godrà di un'inequivocabile e insofisti– cabile chiarezza e s'imporrà con la schiacciante evidenza delle verità non contestabili, destinate ~~ ,far corpo con l'organismo stesso della storia. E di ciò va dato lode ai partiti che - quali possano es– sere i motivi che li hanno ispirati - hanno quanto meno raffre-ddato il fanatico entusiasmo totalitario dei proseliti, costringendoli ad una disciplina di almeno relativo rispetto dei ,diritti altrui; va dnto lode agli uomini ,di sinistra che, per appartenere alla coalizione governativa e costituire quindi be1·– saglio ai più fieri vituperi e ai più furibondi inter– detti, non si sono lasciati intimidire., si sono anzi gettati coraggiosamente nella mischia, esigendo e imponendo, attraverso inevitabili contrasti, il rispet– to agli avversari e l'attenzione alle folle eletto– rali d'Italia; va dato lode al Governo che ha pre– sieduto con imparzialità e avvedutezza all'online pubblico senza lasciarsi turbare ·dalla violooza delle polemiche e dalla sollecitazione delle tentazioni. La violenza spesso inaudita degli attacchi volti al Mi-
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