Lo Stato Moderno - anno V - n.1-2 - 5-20 gennaio 1948

LO STATO MODERNO 23 Chi fonda il partito sono dei !etterati, come s'è visto, Federzoni e Comidini in testa, a cui s'aggiungono poi dei po:iticanti come Maurizio Maraviglia o Giuseppe Bev:one, deg:i econom:sti dell' • economia regolata » come Carii e Roc– co, degli irredentisti irredenti come Duda,n e Coselschi, deg:i univers:tari come Coppola Da:neli eccetera. Un giornU:e, prima settimanale, poi - a:utaindo i numi de::·industria pe– sante - quot:diao:>. [ nuovo partito è tosto i: checco della Lega Navme, deg:i armatori, dei fabbll1icantidi canmoni, degili ufficiù di St:ito Magg'ore, dei ciTCO:i di corte, de:J'alta Ma– gistratura, di oerti ambienti deJ.:a Curia Romana. Non paT– liamo poi de::a « cand:da gente», fissa d'aver trovato in quei tiJ» - fina•:menite!- i IS'alvaton della patina. Ma ne::e elezioni, per buscar i voti, que:Jo su cui puntano è l'antisocia:ismo: Bevione candidato nazionalista nel '12 a: IV co:leg:o di Tor.no, non fa fiato nè c1i guerra nè di impero né di dazi, ma si butta tutto a::a reazione ant:.socialista, e vince. Se ci fossero stati allora dei libera:'.i in Ita:ia quesbi do– vevan essere i PT:m; a .reag:irelh nuovo partito, come ionssègnava per incidente Croce; ma ibiberai:inon ce n'e.rano. Reagirono i -I.iberisti: Salvemini, Einaudi, Luzzatto, Giretti; reagirono i « gruppi ant:prorezi<misti » che SOTrerodi qua e di ,à; reagi– rono g;i scrittori de:Ia Voce, P-rezzol:ni Papini ecc.: ma i li– bera.ii zitti. I -:iberù di destra, Sonnino, Sa,;andra, presero anzi i naziooa:'.isti a braccetto - per via dei sociaListi; i liberali di pentro sin,stro, Gio:itti e C. :i adoperarono per l'impresa di Tripo:i•; il Corriere cle:la Sera era l'organo di Cab.riele D'An– nunzio, su[a Stampa imperversò ai tempi di, Tripo'.4 r: nazio– rnùsta Bevione, co:onna di quel giom,ale. E di che cosa fossero capaci già a1:ora i naz:onaJisti si vide subilto neg:i anni <li Tripd.i, 1911-1912: i falli, le bugie, ;a retorica; -:a grande fertiità de::a Libia, Omero e i Lotofagi, Erodoto e i tre racco:ti; la guerra minacci-ala a::a Francia per l'incidente de: Carthage e de: Manouba sequestrati daEe no- 5tre navi, il bo:coHaggio <lell'Illustration Française, g:i scio– peri studenteschi per :a presa. di A\nzara, '.e vie di fatto nei caffè-coocerto contrn chi non s'a:zava dn piedi ai: suono di ~ Tripoli, bel suo: d'amore». L'impresa sored:tata così anche ,presso -:e persone rngionevoo'.-i che non vi erano avverse: Ugo Ojetti - che aJ,:ora era persona rngionevo:e - interpel:ato sU: naz:ona,:ismo rispondeva così: « Propongo d'impiccare - impiccare :etteralmente al primo :ampione de::a via - t~tti quei naziona:i-st.i che grida.no di vo:er occuprur la Libia fino a.I Fezzan, fino a Siwa ». Dall'i n lerven tismo a Fiume Quando ne: '.uglio-agosto de'. '14 .scoppiò la grande guerra, :'Ital'a era stretta a,::a Germania e a::·Austria, come &i sa, dal trattato de[a Triplice, e mo:ti in Ita:ia e fuori s,i aspettavan che en<trasse '.Dl guerra a fianco deg:i a:Jeati. Invece Sa,:andra con Di Sang;ul:ano dichiairaron :a neutra:ità. E co– m:nciò in Ita,:ia :a diatriba fra i pa-rtit>i: se ,;'ItU:ia doveva en– trar in guerra sì o no (intervent:sti e neutra:ist:i); e, se si, con {:hi e contro chi I naziona:isti ita:iani, trip:icisti per la peJ:e, furon dei pochi che vo:evan la guerra accanto a Germania e Austria contro :a Franc:a: e ciò, da parte ,oro, sarebbe stato coerente e onesto. L'Idea Nazionti:e aveva g:à pronto ;'art:colo reda– t:iome in ~stegno di questa tesi. Fu Con. Bevione a fa-rscom– ;pon-e :'rurt:co:o; e furono i nazion~ùsti deTidea, 9i capisce, a &comporlo; la ootizia è autentica. Dunque non più guerra contro la Francia, dicono f nazlp'O:r:isti, ma guerra contro l'Austria: non importa, puréhè sia una gu€11"Ta: ma una guerra, .ragazzi. coi fiocchi. Perc:ò: Trento italiana sì, ma anche :'alto Adige fino a•: Brennero, i parli o no da Sa:onno in su i!: te– desco; Trieste va bene, ma anche :'Istria, ma anche :a Dal– mazia, par:~no co:à s:oveno o croato, non importa, anz 1 tanto meg:io. E poi l'Aù1, e poi l'Africa, e poi ,:'Amel1ica, ma sopra– tut~:>- e qui ci sono i Dudan irredenti a tempestare - la Da'lmaz:a. Su: Popo:O d'Italia di MusSO:ini g:'in<terventi5ti di S!inistra protestano: Nico:a Bonserviz.i :o dice ch:aro: « voi naziona– listi vo:ete :a guerra di conquista, una guerra che r'nfOTZ.i '.e correnti reazionarie in Ita:ia e in Europa: noj vog:iamo UOQ guerra di :iberazione, una guerra rivo:uzionaria »: è !':dea di Coi,ridoni e di Musso:ini. Salvernini - interventista - torna a pubbl'care : Unità anche per ·reagire aèle intemperamze dei naz:ona.:isti. Prezzo:ini - interventista - da:Je CO:onne de::a Vo~e e del Popolo d'Itd.1ia chiama «austriaco» il nazionalista Dudan che già fin da a:lora si propone di stermina.r daI:a Dai'.mazia :a maggioranza croata. Po.i iJ'lta:ia entra in guerra e '.e po'.em:che si attutiscono. Poi la guer•ra si pro:unga: •:'Austria è più dura a morire di quei: che tanti nazion-alisti pensassero: per farla oro:,:are bi– sogna ficcar la leva ne:le crepe tra -:e naziornùtà. Si stringe a Roma, no:ente il nuovo ministro degli esteri Sonnino, quel patto - il Patto di Roma - in cui si fissa 1 :a creazione de]a Jugos:avia: intervengono al Patto i oozionali6ti rtal:ian~ e ac– cettan ·soo'.ennemente:'idea <le:Jo Stato serbo-croato-S>:oveno, che vada da Lubiana a Cettign,e, da Ragusa a Belgrado. Poi finisce la guerra, e i n-aziona:isti ricomincian da capo: la guerra si è vinta e bisogna tornare a far -:a vooe grossa. Si pubo:icano i term:ni del Patto di Londra, stipu:aro fra Ita'.ia Inghi:terra Francia e Russia: c'è Trento, e J'a:to Adi– ge f:no al Brennero, c'è Trieste e rì CaTSO e tutta ,'Istnà; e c'è mezza la Da•:ma~a. Ma a Versru:-:es Wilson ricorda che l'America ignora i: Patto di Londra, ricorda che -:a·Guerra è una guerra di naziona:ità, che :a Dalmazia è tutta, o quasi, croata. A Versaièles Sonnino e Orlando iJnsistono pe.- l'app:r– caz:one imte~ae de: Patto di Londra. In Italia Bisso:ati, non più ministro, è di avvi.so che :·rta:ia debba -r:nunciare a que:Ja mezza Da:mazia chiedendo altrJ compensi a Fiume - di cui poco o punt.o fino a.'.lora s'era par:ato - e U:trove: Sa:vem:ni, Nitti, Albert:ni del Cor– riere del!a Sera dàn ragion a Bisso:ati. D' Annwizio e· i nazio– na,:isti .,;anno in bestia: Bissolati vo:onta.rio di gueiira, Sai'.ve– m:,0-ie A!bertini interventisti ca:di.ssimi son chiamati traditori e ven-:luti: se ci si nega Spa:ato :a guei-ra sarà perduta. Un baccano d'mfemo. E il combattente ricOTdache dopo Capo– retto in trincea g:i avevan detto che la gueNa si faceva per– chè i suoi figli non vedessero mai p:ù guerra, e che a lui av,rebbero dato •:a terra: sente ora quà baccaino per Ragusa e per Cattaro, e dice: • che fregata! ». E poi v:en ~'impresa di Fiume: •la grande parata dà na– zionalismo ita:iano. C'è -:à D'Annunzio che prima di partire ha abbracc:ato il Duca d'Aosta; e c'è i nazion-a,ista Orazio Pedrazzi a['ufficio stampa; e c'è Rocco per :•economia -rego– lata; 11 c'è il capitano Jarack per :e industrie pesanti. E ci sono dei ooldati, degli arditi, deg:i studenti scappati da scuo:a, ra– gazzi di buona fede. Ma per i oozionaèisti - i naziona-:.isti del Pa:rtito NaZ'X>na:iista - Fiume non è che un prete9to per fare i! «colpo». « Fiume non è un punto d'anrivo: è un punto-

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