Lo Stato Moderno - anno IV - n.7 - 5 aprile 1947

LO STATO MODERNÙ 157 non intende in nessun caso estenderla al -territorio, ricco di miniere di carbone, della Saar, ch'essa ha già con misura unilaterale staccato dalla ma stessa z~na di occupazione (le Potenze angìosassoni non sarebbero aliene tuttavia da:ll'accon– tentarla su questo punto) per includerlo nelle frontiere eco– nomiche francesi. !no'.tre essa esige· su~a produzione de:Je miniere tedesche, una determinata quantità annua di carbone che le permetta di sviluppare il suo potenziale industriale - in particolare -la produzione di Gcciaio - al di sopra di queUo tedesco (essa conta su un consumo di 70-80 milioni di ton– ne!late annue di "Cuisolo 58 costituiscono la sua produzione) per stornare ogni possibilità di nuova minaccia ai suoi danni. Ciò comporta un abbassamento del livel'.o della produzione tedescad'acciaio al di sotto dei •:imitiritenut~cessari da parte britannica e americana per equi.!ibrare la bilancia commercia:e tedesca; e l'impegno offerto da:Ja Francia di fornire a sua volta alla Germania la quantità d'acciaio che potesse occorrerle non può essere considerato soddisfacente. Gran Bretagna e Stati Uniti hanno già provveduto, com'è noto, all'unificazione delle loro due zone e intendono man– tener:a, nonostante fa richiesta formulata il 17 marzo da Mo– lotov, fino à quando non si attuerà l'unificazione tota1e. Nella German_ia unificata un notevole contributo ali' attivo della bilancia commerciale sarà dato dalla aocresciuta pro– duzio_neindustria.le delle zone occidentali, e specialmente di quella britannica: ma l'Inghilterra, che ha dovuto finora fronteggiare in tale zona i'l deficit determinato dall'insuffi– cienza dei prodotti alimentari, intende che nella messa in co– mune dell~ risorse delle quattro Germanie si tenga conto an– che del passato deficit de:la sua zona ed esige che i: prodotto de:Ieesportazioni sia riservato a finanziare le importazioni. L'U.R.S.S. infine pone come condizione preventiva alla unità - da tutti accettata in teoria - un accordo -sulleripara– zioni, ch'essa .!reclama(per sè e per la Polonia) nella cospicua cifra di dieci miliardi di dollari, da pagarsi in vent'anni, a partire dalla data del protocollo di Potsdam, sia col trasferi– mento di impianti industriali, sia con la quota spettantele dei beni tedeschi, sia .con prelevamenti sulla produzione corrente. Tali prelevamenti risultano esplicitamente autorizzati da uno dei protocolli segreti di Jaita, pubblicato per l'occasione da Mosca, che fissava anche la cifra totale delle riparazioni in venti miliardi di dollari di cui dieci riservati all'U.R.S.S. Ma l'Inghilterra oppose subito che tale cifra non era stata da essa accettata, come da esplicita riserva inserita ne! protooo]o; e pubblicò a sua volta il testo delle istruzioni inviate dal Go vernobritannico a Churchill durante quella Conferenza, in cui si diceva non essere possibtle ritenere « che un paese che è stato bombardato, vinto e smembrato ed è incapace di pagare le importazioni .possa versare una tal somma ». Marshall a sua volta osservò come il protocollo di ]alta dovesse considerarsi superato da quello di Potsdam, il quale ·nel cap. IV dispone " cho la Germania sia obbligata ad inòennizza,re nella misura piti rirga possibile le perdite e le sofferenze oh'essa ha causato a::e Nazioni Unite.,., ma senza precisare cifre; e tra i modi di pag1mento delle riparazioni non elenca più la p oduzione cor– rente. Invece, ammettendo l'U.R.S.S. di aver già asportato daJ:a su,,zona tutti ,gHstabilimenti e l'attrezzatura voluti e di pre– Ie,are attualmente riparazioni sulla produzione corrente, è so– prattutto con questa voce che la Germania unificata dowebbe fomirleanche in Gv'venirele riparazioni. Nel difendere contro g:i Anglosassonita-:i richieste, Molotov affermava d'a:tra parte ch'essi avevano ricavato più di altrettanto da!le rispettive zone:provocando dichiarazioni di Bevin, secondo cui la Oran Bretagna avrebbe prelevato finora riparazioni sotto va~i titoli per soli 91 milioni di dollari, e in nessun caso sulla produzione corrente, e di Marshall, secondo cui gli Stati Uniti avrebbero r!cevutocomplessivamènte in conto riparazioni, sotto forma di attrezzature industria-Ii,navi e beni tedeschi ali'estero meno di 275 <mi-lioni di dollari, e nulla su!Ja produzione corrente. Questo delle riparazioni pretese dall'U.R.S.S. nei confronti della Germania resta dunque ,loscoglio più grave della Conie– renza di Mosca, in quanto le Potenze occidentali ritengono as– solutamente impossibile ammetterle (Marshall ha affermato il 31 marzo che contrarre le esportazioni tedesche per ,poter pre– levare una maggior aliquota di riparazioni significherebbe ri– d,urre i Tedeschi Gd una dieta di 1100 calorie, e cioè alla fa– me); mentre Molotov a ribadito che la Germania può sob– barcarsi a un simile farde:Io, é che per ,:'U.R.S.S. il prelevare riparazioni dalla produzione corrente è condizione sine qoo non di ogni accordo: ciò che ha fatto par:are Marshall di ultimatum. E ancora la stessa questione delle •riparazioni impedisce un felice esito del!';iltro principale tema della Conferenza di Mosca, il trattato di pace con l'Austria. Il relativo schema è stato,.bensì portato a buon !}unto dall'apposito Consiglio di so– stituti che pure siede attuGlmente a Mosca; ma, a prescindere dai punti controversi di minor conto che potrebbero essere risolti dai Quattro, ogni accordo è bloccato dalla insoluta que– stione dei beni tedeschi in Austria, che lo stesso Consiglio dei Ministri degli Esteri ha affrontato senza successo. Per quanto riguarda l'Austria, è stato infatti sancito da una clausola se– greta del protocollo di Potsdam, testè resa pubblica dal Go– verno di Washington, che ad essa non saranno chieste ripa– razioni; ma -l'interpretazione data dall'U.R.S.S. pi concetto di • beni tedeschi » .Je consente di appropriarsi egualmente di una gran parte degli impianti industriali esistenti neJ.la sua zona d'occupazione in Austria. Marshall ha fatto osservare che privare l'Austria di una parte così considerevole del suo poten– zia~eindustriale significa render nul:a !'.affermazione contenuta ne:J'art. l del -trattato secondo cui l'Austria ridiventa uno Stato sovrano e indipendente; e chi ricorda la vita grama de!la prima R~ubblica Austria.ca nel periodo fra le due gueNe, si rende conto di quanto ciò sia profondamente vero. Bidault ha sag– giamente proposto -di formu::are una· definizione dei « beni te– deschi in Austria » che escluda « i beni presi dai Tedeschi con la forza o la costrizione, o, in generale, indebitamente, sia alle Nazioni Unite sia.agli Austriaci, per rngioni razziali, politiche o religiose », e di creare un organismo per arbitrare i conflitti _relativia tali beni. Ma mentre Bevin e MarshaJ; hanno aderito a::a proposta, Molotov ha chiesto che r esclusione sia limitata ai beni presi dai Tedeschi per costrizione diretta o a seguito di misure di organizzazione e senza indennizzo, e no1,1 sia am– messo arbitrato, ciò che permetterebbe la spogliazidne degli antichi proprietari dei beni coniiscati dai Tedeschi. Ma - e qui ci si •riallaccia alla questione precedente -, .poichè tali– beni pseudo-ted~schi sono reclamati da Mosca a titolo di ripa– razioni, è da presumere che, ~e ottenesse di poter prelevare in Germania le riparazioni che reclama, essa potrebbe cedere su questa questione particolare. Il dibattito sui problemi economici era dunque a questo punto al l' aprile, e ,parimenti insoluti Testavano tutti gli altri problemi affrontati o da affrontarsi dalla Conierenza dei Quattro, da quello del Governo centrale tedesco a quello della amministrazione della Ruhr, da quello delle frontiere orientali a quello, affacciato dalla Francia, della ·sovrapopolazione della nuova Germania, dal ,progetto Bymes di patto quarante11nale fra le quattro Potenze per la smilitarizzazione della Germania a quello Marsnlil per la riduzione deJ·:e forze d'occupazione, e via dicendo. E ancora era difficile -direse !a -COnierenzasi osti– nerà nella soluzione del problema principale, o se finirà con l'accontentarsi di risultati parziali in qualcuno dei problemi minori. E' presumibile che uno sforzo sarà fatto almeno nella direzione del trattato con l'Austria; ma se non sarà prima ri– solta la questione delle riparazioni all'U.R.S.S. tale trattato po– .trà solo essere realizzato su:la base di un compromesso che ri-

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