Lo Stato Moderno - anno IV - n.3 - 5 febbraio 1947

66 LO STATO MODERNO RASSEGNA DELLA STAMPA ESTERA Il petrolio del Medio Oriente Il settimanale [aburista TriblLne ri:e– va, n:!11 primo rnumero dl gennaio, l'im– portanza dellla deliberazione presa dal governo am.erica<10 il 26 di:cembre '46. Per essa vengono dneou•ivocabi~mente a,ffermati gJi interessi americani in tut– ta quella a:ona del Medio Ortente, daUa Persia all'Arabia e alla Palestina, dove si sono accertate negli anni scorsi sor– gentd petrolifere che superano, secondo le previsioni deg:i esperbi, quelle della Un:one Sovietica e deg:i Stati Uniti in– sieme. Per lo sfruttamento d-i esse è stato fissato, da parte di complessi nordamericani, un capitale base di 4 miliardi dl sterline; il Congresso ha poi votato concessioni speciali che supera– no queJ:e godute da qualsiasi altra in– dustria americana. • Non si giunse facilmente - scrive il giornale - ad una tale deci-sione; per tre anni i produttori di !petrolio -lotta– rono a Washington contro l' Ammini– strazione con le unghie e coi denti: es– si si opponevano ad ogni ,proposta di estendere gli interessi !petroliferi ame– ricani nel Medio Oriente con l'aiuto del Governo. Essi temevano una eccessiva influenza del Governo nell'industria pe– h-olifera statunitense e si opvonevano allo sviluppo petrolifero del M2dio O– riente, in cui vedevano un concorrente futuro sui mercati d'Europa e d'Estre– mo Oriente•. LA PARTE DI TRUMAN 'l1alli com-pletssi indust.r..ali iavevano tuttavia contro di sè un uomo che era fermamente convinto della necessità di un'espansione economica americana nel Med:o Oriente e in partico:aire del:a necessità di procurarsi riserve ~tro!d– fere nuove in quella zorna: He?Ty Tru– man. Come presiden,te di un Comitato del S~ato inca.ricato d: trattare la que– stione oet-rolifera generale, e1(d riusci, il 16 febbraio 1S44," a far accettare dal governo un Rapport.o conternente una serie di sul(l(erimenti: si déceva in esso che itli interes-s.i d~li Stat.i Umili richle– dwano uno svL!uooo delle risorse pe– trolifere. sia in patria che all'estero. da sfntttars: da parte di cittadini ameri– cani; che biso®ava chiedere ag-li al– leati de~li Stati Uniti, e oarticolarmen– te a,'la Gran Bretagna, di trasferire a– gli Statt Uniti riserve petrolifere in mi– sura ta'e da compensare l'eccessivo sfu-uttam'en~o delle riserve ame-ricane per gli scopi di guerra: che. infine. la proprietà privata sarebbe sbata posta sotto conbroL:o, ma l'Amm:inistrazione avrebbe ad essa offerto il suo oieno a.POo~gio oer J'esoansione deg'.i inte– ressd petroliferi americand. Quando Truman diven<1e Presidente si attese dovu-nque che egli desse an– cora maggiore ,impulso a•J.losfruttamen– to petiro:-i.tero del Medio Oriente. In– fatti gli americani esteooro rap:àa– mente i campi petroliferi dell'Arabia Saud:,ta, che da una produzione quasi trascurabi-le giunsero a otto milioni dd to"1nellate annue - 1:1 doppio dei ricchi call\Pi di Mossu,J. • Quietamente furono stretti degli accordi, con l'appoggio di– plcnnatico, per cui gli Stati Uniti ven– nero a possedere e a controllare 1300 miglia di oleodotti dal Golfo Persico alla Palestina e al Libano; lungo questi oleodotti fu creata un'int>ricata rete di servizi aerei e di aeroporti americani». RUSSI E INGLESI In seguito, gli interessi americani si fecero sentu-e su tutte le imprese pe– trolifere. grandi e piccole, del Medio e Vicino Oriente in modo tanto signifi– cativo da suscitare J'a:'1arme delle a,ltre due grandi potenze interessate: la Gran Bretagna e l'Unione Sovietica. Questa ultima appare particolarmente scossa dall'iniziativa monopo:istica america– na: e se ne comprenderà facilmente la ragione quando si consideri il disa– vanzo fra la prevista produzione sovie– tica e il fabbisogno. • La proc/Juzione russa di petrolio è scesa da 33 milioni di tonnellate nel 1941 a 25 milioni nei 1945. Le distruzio– ni operate dai tedeschi furono così di– sastrose 1ei campi della «seconda Baku» negli Urali furono così deludenti, che l'ultimo Piano quinquennale prevede un incremento di soli IO milioni di ton– nellate, cioè 1rna produzione di 35 mi– lioni di tonneLlate ,nel 1950. Ciò lascia i russi in una situazione assai seria negli anni critici delia ricostruzione, giacché il fabbisogno sovietico è soo.to calcolato in ragione di 60 milioni di tonnellate annue». Dall'altro lato, dal lato britannico cioè, gli americani sembrano propensi a far partecipare l'Irnghilterra al ricco bottino de-I Medio Or:ente, come indur– rebbe a credere l'accordo petrolifero ang!o--americano del nowmbre scorso. Ta,:e accordo tuttavia non fu ratificato dai! Senato americano perché si deside– rava a Washington che fossero inserite nuove clausole. In complesso le due potenze ang-:o– sassoni procedono insieme nella poli– tica economica del Medio Orie,1te. E' indubbio oerò che se la Gran Bretagna ha ottenuto dei vantaggi, come il so– stegno dato aJ:a Anglo-Iran:an Oil Com– pany, o, in più lato senso. la col:abo– razione americana nella soluzione del:a questione palestinese, Ja sua posizione è buona finché essa si mantiene legata agli interessi statunitensi. Qualora le cose mutassero, non è difficile preve– dere chi avrebbe il so)'.)I'avvento nello sfruttamento economico del Medio e Vi– cino Or:cnte. I vari imperialismi Sui concetti dlversi di • imperiali– smo•, secondo le pole-m:che ideologiche che hanno assunto aspetti quasi para– dossaili, scrive M. J. Bonn su The Po– litica! Quarterly. « Nel vocabola,rio sovietico, ad esem– pio, « imperialismo ,, ha un significato particolare: esso indica un'espansione territoriale co-n metodi aggressivi, in– dispensabile in un >Stadio avanzato di capitalismo. Ma assai prima di Lenin i marxisti avevano introdotto l'• impe– rialismo • per spiegare il 'mancato cr-01!0 del capitalismo previsto da Marx e da Engels in un prossimo futuro: per so– pravvivere, le potenze capitaliste han– no bisogno di nuovi mercati. che pos– so-no assicurarsi soltanto mediante con– quiste coloniali: ,esse debbono quindi es– sere imperialiste o soccombere. Da tale definizione cileriva dunque che l'impe– rialismo deve essere capitalistico; e che le guerre d'aggressione (come quella russo-finlandese) e l'a&soggettamento di popolazioni straniere con la forza da parte di una repubblica sovietica non vengono considerate imperialiste •· Tole concezione è naturaimente in contrasto con que)la che considera • imperialismo • • fo politica di fondare e tenere, presumibilmente con la for– za, un impero, cioè • un grande stato composto di nazionalità differenti •. In p:ù essa è antistorica: molti imperi fu– rono fond0ti in seguito a conquiste P'!'i– ma dehl'epoca capita:istica. Ma altre conce:i:ioni possono indurre a consideraz,:oni interessanti. Gli Stati Un:ti sono stati il centro del!'• anti-lim– periallismo • moderno,, eppure hanno alf.a loro volta creato un impero: nel!le guerra contro il M?ssico invocarono i lo– ro diritti esclusivi ad una espansione coloniale continuata, mentre la ma.g– gior parte del loro attua:e tenitor:o fu annessa in seguito a conquiste. Pelli– rosse, f,rancesi, spagnuold e messicani non furono mai abbastanza numerosi per porre gli Stati Uniti di fronte al problema di un effettivo impero mul– tinazionale. Inoltre, questi stran~eTi ve– nivano incorporati secondo il principio - semp:ice, lineare, democra.tico neJ,:a sua apparenza - eh? essi avrebbero goduto • degli stessi di,ritti degli ame– ricani originari •· In tal modo essi veni– vano ad accettare non per imposizione, ma per ovvia necessità di vita, la men– taHtà e g>'i usi del nucleo ang·losassone predom:nante. Un'ulteriore possibilità di gjuocaire sull'equivoco fu offerta a,Timperialismo americano da~ fatto che la fase storica dd penetrazione armata nelle regioni economicamente arretrate che si vole– vano s:flruttare era già trascorsa quando gld Stati Uniti incominciarono seria– mente la conquista dei mercati esteri 1 progressi rapidissimi compiuti da:Ja produzione americana permtsero agl; Stati Uniti di tarsi banditori della po– litica della • porta aperta•, cioè della abolizione di qualsiasi struttura prote– zionistica. Senza usare mai le armi, se non per 1a protezione locaJe dei propri cittadini, g:I Stai.i Un:ti poterono acca– parrarsi i migliori mercati, sempre in– vocando principi di libertà economica. Tutt<;>ciò, se si tiene presente la ten– denza dell'americano com-unie,a badare solo ai « fatti •, ha portato ad una con– cezione altrettanto bizzarra quanto queJa sovietica, e forse più rad~cata: americani e sovietici sono eg:ua-Imente conViinti di non essere imperialisti, men– tre sono. gli uni e gli altri, i rappre– sentanti di due grandi organismi in sviluppo che aspirano alla dominazio– ne del mondo. o. a.

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