Lo Stato Moderno - anno IV - n.3 - 5 febbraio 1947

LO STATO MODERNO - dimentica dei bisogni e delle necessità differenziate degli individui - aveva realizzato, o bene o male un sensibi:is– simo accostamento nelle retribuzioni di ques'te due grandi diversissime c!assi; l'anacronismo dei minimi imponibi:i in rapporto al processo di sva'.utazione monetaria; l'ormai quasi inutile complicazione della detrazione fissa. Era, cosi, augu– rabile che il fisco aggiornasse la situazione; ma, nel provve– dervi, ha creduto di comp:icare i conteggi senza, peraltro, eliminare i difetti del sistema. Dal 1° ottobre u. s. il minimo imponibile da L. 20.000 è stato infatti e:evato a L. 84.000 annue, al netto della vec– chia detrazione fissa di L. 12.000; ma è stato disposto Jhe sui redditi si del>ba app!icare <l'imposta di R. M. su tre di– verse aliquote, da dimezzarsi nei confronti degli operai, in· troducendo il carattere della progressività, logicamente da riservarsi al:a complementare normale. Di contro pel11Ilanela comp:ementare a carico degli im– piegati ne!'1a misura fi.ssa dell'l,575 %, quando dovrebbe in– vece essere rispettata la caratteristica tipica della progres– sività. Si è attuata, insomma, un'inversione di termini e di funzioni. Per calcolare correttamente la quota da detrarre sugli introiti dei lavoratori per la R. M. occorre in pratica tenere presente la seguente tabella, che non appare certo un mode!!o di semplicità, specie quando si devono liquidare le frazioni di paghe per periodi più brevi di varie centinaia di dipen– denti: Operai Meooile daL. aL. 8000 8001 8150 8151 9001, 9001 9086 9087 10000 10001 10098 10099 Impiegati I A'liquote MensHe I Oper. Imp. daL. aL. I I ----- 8001 8000 I 8307 8308 9000 12,10% 4,20% 9001 9179 I Note Esenzione L'imposta è pari alla diff_erenza lta la retri- buzione e il minimo im– ponibile. Sulle retribuzioni al net– to de!la quota esente di L. 1000· al mese. L'impoota è p8Ii alla differenza fra la retri– buzione e L. 8832 men– sili per gli operai e lire 8664 per gli impiegati. 9180 10000_13,15% 6,30% Stille retribuzioni al net– to de11a quota esente di L. 1000 al. mese. i 10001 10200 I 10207 14,20% 8,40% L'imposta è pari alla diirerenza fra la retri- 1 buzione e L. 9716 men• sàli per gli operai e lire 9433 per gli impiegati. Sulle retribuzioni al net– to della quota esente di L. 1000 al mese. Va poi aggiunto che mentre per '1e denunce degli operai è sufficiente presentare a1 fisco, ora entro il 30 aprile di ogni anno, la dichiarazione globale dell'ammontare lordo de:Ie re– tribuzioni tassabili e le detrazioni ammesse, per g!i impiegati occorre indicare a lato di ciascun nominativo la retribuzione tassabile percepita oeH'anno. Il prospetto più sopra riportato è, però, un semplice riassunto atto a dare una prima visione d'insieme de:Ia ma– teria. Per l'applicazione dell'Imposta si rende utile far rife– rimento ad un U:teriore dettaglio; e a mo' d'esempio, ripor– tiamo la so!a tavola interessante gli impiegati: RICCHEZZA MOBILE CAT. C-2 E IMPOSTA COMPLEMENTARE SUL REDDITO Nucvi callcoli dal 1° ottobre 1946 Retribuzione Imposta dovuta Fino a .. Per Da L. 8001 a L. 7.999: esente. L. 8.000: L. 1. L. 8.429: una lira in più d'òmposta per ogni lira in più dri retribuzione lorda ol• t.re le L. 8000. Da L. 8430 a . L. 8.999: 5,775% (R.M. 4,20% + imposta com– plementare 1,575%) previa decurta– zione di L. 1000 dalla retribuzione lorda. Per Da L. 9001 a L. 9.000: L. 463. L. 9.181: una lira in più d'lmpoota per ogni lira in più di ret.ribuzione k>rda ol– tre le L. 9000. Da L. 9182 a . L. 10.000: 7,875% (R.M. 6,30o/• + jmposta com– plementare 1,575%) previa decu.-ta– zione di L. 1000 dalla rebribuzione lorda. Per . . . . . L. 10.001: L. 709. Da L. 10.002 a . L. 10.209: una lira in più d'dmposta per ogni lira in più di retribuzione lorda ol– tre le L. 10.001. Da L. 10.210 'ìn poi . . 9,975% (R.M. 8,40% + imposta com· plementare 1,575%) previa decurta– zione di L. 1000 dalla retribuzione lorda. A parte il fatto che ca'.coli complessi sono fonte di errori, di imbrogli e mal si prestano al controllo de]' autorità e alla azione punitiva per le infrazioni delle ditte senza scmpo!o, bisogna terier presente che essi rappreseotago un a!tro non trascurabile onere per le imprese, dovendo esse distogliere personale da mansioni attive per re'.egarlo a fare monotone somme, moltipliche, divisioni, sottrazioni prive di buon senso. Secondo noi, è sopratutto assurdo persistere nella ec– cessiva differenzazione di trattamento fisca'.e tra operai e im– piegati, quando oggi a Milano un operaio qualificato scapo– lo, di oltre 20 anni, che lavori 200 ore al mese, percepisce, oltre al salario collettivizzato, L. 14.088 (L. 26,65 all'ora per 200 ore = L. 5.013 + 9.075 di contingenza), mentre gli impiegati di III categoria scapo!i, maggiorenni, vengono a percepire se di III categoria B <L. 15.575 (L. 6.500 più L. 9.075 di contingenza) e se di .III categoria L. 16.775 (L. 7700 + L. 9075 di contingenza). E' giustizia, per una differenza di 1500-2500 lire al mese, assoggettare l'impiegato d'ordine a gravami fiscali doppi e, come ciò non bastasse, addossargli la complemen– tare? Non sarebbe più chiaro e razionale elevare sensibilmente l'attuale minimo imponibile (abo!endo la ormai ridico:a quota di detrazione fissa di L. 12.000) e applicare un'unica modica e ugua!e aliquota di R. M. per tutti i prestatori d'opera, mantenendo, semmai, la complementare per g:i impiegati con funzioni direttive e i dirigenti, che percepiscono stipendi giustamente più elevati in relazione alle loro specifiche mao• sioni, capacità tecniche e responsabiiità? Senza cadere nel:' assurdo della totale abolizione de!la C 2, ci auguriamo che si addivenga con ~ollecitudine a:la revisione delle norme in materia; e vogliamo sperare che siano accolte le richieste per assicurare· al tributo l}uei ca• ratteri di pratica semplicità e di corretta uguaglianza che per innanzi erano -stati trascurati. EMILIO TACCANI / /

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