Lo Stato Moderno - anno IV - n.1 - 5 gennaio 1947

A/b011<1mentoper un anno L, IIOt ~• e, Ed. Lo Stato -Moderno - Am- 11 :,,tatraztone e DiN%ione: Milano, i ~ Senato 38, teief, 7Z.ff0, 7J,9JI Esce il 5 e il 20 di ogni mesè LOSTATO MODER ORlTlCA POLlTlCA ECONOMICA E SOCJALE . 1 5 GENNAIO 1947 Una copia S O MM A R· I O 11ARIO PAGGI, Al di là del· Congresso Socia- b. L.: Tra i du.c litiganti il terzo non gode . pag. 11 lista pag. l: EMILIO TACCANI: Nel labirinto delle assicu- ORRADO BONFANTINI: Nuova po'litica SO· razioni sociali . 12 cialistn 3 • \RTURO BARONE: Crisi della Democrazia BRUNO PAGANI: La Francia e la Saar . » 13 Cristiana • 3 GIOVANNI LOVISETTI: La questione palesti- • IORGIO GRANATA: Due blocchi: u11afrattura » 5 -- 11ese dopo il Congresso di Basilea » 15 RRIGO CAJUMI: Il nuovo anticlericalismo • 7 RASSEGNA DELLA STAMPA ESTERA 17 JTTOR: Gratuito o interessato? 8 . INO PITTALUGA: Lo spettro de/fi11flnzi011e . 9 RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA » 19 psTAVO PREDAVAL: De CasJ>eri a \Va- NOT_E QUINDICINALI . · . • 21 shington JO INDIC/i PER AUTORI DELL'ANNO l1l-1946. • 23 Al di là del Congresso Socialist~ Quando, nel numero del 5 ottobre di questa Ri– la scrivemmo l'articolo « Prodromi di un Con– ,., ~so», qualcuno disse che eravamo stati intempe– li, e avevamo drammatizzato eccessivamente la si– ,, zione interna del partito socialista. La realtà ha fatto giustizia dell'una e dell'altra ervazione; il Congresso è alle porte, e forse non i ti ancora si rendono conto della sua fondaJTientale 11 >ortanza rispetto all'avvenire della nostra politica --i alunque ne sia la conclusione), e in quanto all'in– ~ sità dell'urto tra le varie tendenze, c'è solo da os– f vare che esso è stato troppo forte e pesante, sino e erdersi giù nei viottoli dei fatti personali, più di (nto non abbia robustamente e nettame~te- costrùi– pensieri politici ·chiari e chiaramente divergenti. I Il dissidio Nenni-Saragat ha quasi esaurito in sè \ or i possibìlità di sviluppo dialettico delle rispettive p, izioni; e lungi dal rappresentare tutte le ragioni d, dissidio, non le ha che come mascherate e ovat– f\" !. In realtà nessuno dei due uomini, trascinati l'u- \ più vecchio astuto e sensibile agli urnpri delle r ;se, da un calcolo meramente strumentale orga- 1 ativo e precongressuale, e l'altro dall'ardore del– la attaglia e da una specie di risentimento persona– le hanno saputo assurgere alla formulazione conclu– ,1 1 delle rispettive posizioni politiche. Non Nenni, il quale male ha nascosto sotto la s0<Ì– ; 4atta feluca di ministro il suo insoddisfatto massi– n •lismo barricadiero; non Saragat, il qua)e preso e ''(iluppat6 in una mischi; ·confusa e precipitata, ,. n ha avuto modo di svol~ere con quella paçatezz11 che è necessaria agli uomini di cultura il panorama ampio e ordinato del proprio pensiero politico. Qualche grande tasto è stato toccato: ma troppo fugacemente, troppo brevemente, si direbbe troppo ti– midamente; la politica estera, per esempio, poteva co– stituire, anche tatticamente, un magnifico campo di manovra per dimostrare a Nenni quanto sia perico– loso fare nello stesso tempo il Ministro degli Esteri e il loquace e demagogico capo di un partito. Ma poi dei grandi temi ne è avanzato uno solo: quello della 1 dittatura o della democrazia all'interno del partito. Grande tema, ma che è stato falsato dal fatto che i cosidetti sinistri (i quali pur stan preparando uno statuto destinato a soffocare dolcemente ogni inizia– tiva contraria alla Direzione) non hanno accettato battaglia su questo terreno, e hanno preferito rubare la parola all'avversario e imporre il fatto contrario nei congressi, e, sopratutto, nella loro preparàzione. E' questa comunque una grande lezione per tutti i parti ti: occorre dare idee alle organizzazioni, ma è anche necessario dare organizzazioni alle idee. Or– mai questo principio sembra destinato a scalzare dal trono l'altro frusto e consunto secondo cui le rivo– luzioni sono idee che hanno trovato baionette. Al giorno d'oggi è difficile far politica interna con le baionette (anche per i suoi inestricabili rapporti con la politica estera), ma è altrettanto difficil_e farla sen- za organizzazione, secondo i dettati dell'intervento corposo e indifferenziato delle «masse"· E' questo un argomento che converrà approfondire, ma che qui andayji accennato perçM chiarisce il motivo per

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