Lo Stato Moderno - anno III - n.22 - 20 novembre 1946
'-.., 518 LO • ''° STATO l'a!unno meritevole, « a qualsiasi scuola appartenga»: ma qui, là concessione è fatta giustamente.<la!lo Stato, se Dio vuo'.e, ·a::a persona e non a'.l'organizzazione/ privata, sia pure essa parificata. Rimane poi a:lo Stato ,:a funzione di « fissare i diritti e gli obblighi deUa scuola non statale'• e di « deter- ; minare i requisiti per la sua parificazi-One » (art. 3): e su questo punto ci 11:umina Ia re:azione Moro, quando pone, come cond,zioni necessarie alla parificazione, la compatibLità de:•:'iniziativa privata con le a'.tre, e l'utÒtà con"reta di essa; • fo capacità tefnica degi·i insegnanti, ed il loro stato econo– mico-giuridico; l' id~ità dei lhcali é dei mezzi didattici di _insegnamento •. Secondo il Moro lo Stato ha diritto di con- - tro'.-'.osu questo minimo di attitudine all'educazione e istru– _zione da parte deTiniziativa privata; sul lea:ismo verso lo Stato da parte della scuo'.a :ibera (il « date a Cesare » in' questo campo è di meravig'.iosa e'.asticità e latitudine); sul conferimento di_ « diplomi i quali abt:itino ali' assolvimento di pubbliche funzioni o di compiti comunque interessanti la ge– neralità dei cittadini ». I! Moro infatti tendevi a scartare l'esame di Stato sostituendovi · i'. principio ben più generico del • controllo •· E qui speriamo che" la l~gis'.azione sarà ' bene es/icita. , L'esame di Stato come avviené oggi è invero niente più che que'. contro'.lo che r: Moro sembta riv~dicare, ma che è in realtà un beneficio, o un maleficio, già in pieno vigore. Qgni onesto commissario di esame di maturità deve ricono– scere che il suo intervento è psicologicamente e didattica– mente quasi vanificato da que]of preminente della comm's– sione interna de:J'istituto privato, presso il quale egli è man• dato a « controllare». O si ritorna a-::a Commissione di Stato come è stata concepita e statuita da: Genti'.e (natura!mente dando tutto il prestigio che merita al rappresentante •,o anche a due ~appresentaiìti de:J'insegnamento privato) oppure non vedo affatto cosa seriamente si vog'.ia co: metodo che si viene da anni J5raticando e' che è nella rea:tà dei fatti il con- ·trario de'.'.'idea de:l'esame di Stato. In rea'.tà le ·norme che abbiamo esposto non fanno che riconfermare :a situazione attua'.e, aggravandola nel senso che gli esami di ammissione da un grado a:J'a:iro del:a scuola. det'ordine medio mançhe– ranno, nel!a scuo'.a privata, dé: contro'.!o de:lo Stato, che era ed è almeno, fino• ad oggi, oJ:>bligatorio. * * * Dietro g:i artico:i che sono venuto brèvemente illustrando si è svo:to lo scontro tra :a relazione Marchesi e la relazione Moro. E' superf.uo , e potrebbe perciò suonare persino ironi 0 camente o'.tragg,oso, riconoscere l'a:tq tono libera::e usato dal Marchesi, che non si è lasciato un solo momento fuorviare su terreni discutibili o indaginosi date, sue convinzioni po'.i– tiche. Ha par:ato da educatore e basta. Tuttavia devo do– lermi che il Marchesi abbia proceduto con una certa stan– chezza e fiacchezza dava~ti a:Je grosse bordate sparate con perf@tta coerenza sco:astica da: potente onorevole Moro. Mi rendo ben conto che il Marchesi noJ}avrebbe potuto adden– trarsi in un esame teoretico de::e disquisiziòni di principio offer e da: prof. Moro; il Marchesi deve ave!"'ben sentito che qJando si dissente toto coe!o sui principi, e quando questi principi sono dog[j)atici, la battag:ia deve condursi su:le con– seguenze politiche e non sui presupposti teorici./ Senonchè, proprio )a pacifica certezza del'.a verità laica de: .suo atfeg– giamento, ha quasi disarmato il Marchesi, che si è battuto strenuamente so:tanto su: prob'.ema de:l'insegnamento re'.i– gioso: prob:ema che non prendo qui fa considerazione, per– chè non è giunto a nessuna formulazione costituzionale, ma che ,ha de: resto una so'.uzione d'obbligo, con scarsa latitudine a:la :egislazione (tutta ,a questione è di stabilire ~ :o Stato debba offrire ne:-:e sue scuo:e l'insegnamento re:igioso, o se debba garantirne il funzionamento sol~-Jn ·seguito ad espii- ,~ ( . MODERNO cita richiesta delle famig:ie), finchè restano intatti \ term.ÌJ )i del Concorèlato. E infatti, almeno per ora, sembra che resteranno, ,come l'utilità poliJica immec;l.iata,se non la .cer– tezza religiosa, sembrano suggerire a quasi tutti i partiti. Sug:i a:tri punti contestati, i: Marchesi si è espresso certo con tutta chiarezza, negando ai privati qua'.i che sianò il diritto al conferimento di titoli 'di studio (che ~ il proprio de::a parificazione), e riaffermando molto appassionatamente l'idea che l'unità che :o Stato deve im~rimere, a'.l'istruzione - ri· manendo, come rimane, il solo elemento unitario de::a for– mazione spiritua:e del popo:o - dà sufficienti garanzie· di decentramento, con :a piena libertà conces;a e ,garantita agli insegnanti, cosi da evitare ogni rischio di totalitarismo etico• ed educativo. Ma in comp:esso il Marchesi ha seguito un metodo apologetico del:a tradizione :aica, con lunghe e de– gne citazioni di testi; mentre :•avversario è uscito vincitore per :a caparbietà :ogica del ragionamento. Qui è Naphta ·che batte Settembrini: il rigore sco:astico che riesce a stremare-· una retorica 'generos~ e troppo . fiduciosa. "'I Il Moro è stato di una singo:are abilità, e questa è•con– sistita ne'.:o spostarsi lievemente sul terreno stesso de::•avver– sari~. Eg:i ha i_?fatti !asciato-completamen.te · da pa;te la tesi asso.uta del GoneJ:a, che, dando a!la famiglia i: fondamento soprannatura:e e sacramenta'.e vo:uto dal cattolicesimo (v. • « Il programma della. DemQC1'azitJ cristiana per la' nuova Co– ~stituzione », discorso al 1• Congresso Naziona:e de:la D. C., p. 27), venjva ne,_turalmente ad affermare (p. 29) che « lo • Stato ha una flfnzione ausi:iaria nel campo della scuola ~- Il Moro si è accontentata' di considerare, la famig:ia come isti– tuto natura:e, cui è affidata legittimamente la tute:a de: di– ritto del fanciu::o a:!'istruzione; e questo g;i ba permessd di non parlare più di una funzione ausiliaria, ma paritetica de:Jo Stato, rispetto aJ:a famig:ia. A::o Stato, quindi, i compiti or– ganizzativi, e non più che questi, giacchè :o Stato non ha nè deve avere un contenuto morale (:a tesi de:Jo « Stato ge– store » è de:!'Azione catto'.ica: cfr. a. m., « Il prob'.ema fon– damentale di una sana po:itica scolastica», in Scuola e Li– bertà, 15 :ug:io 1946) da offrire ne::'educazione e nel'.'istru– zione; al:a famiglia, la scelta e :a determinazione di questo contenuto. Offro a::a sensibi'.ità dei pedagogisti e dégli· stu– diosi di questa materia le paro:e medesime del Moro: « Lo Stato non h;t pèr se stesso alcuna verità da insegnare -nè in · materi~ re:igiosa"nè in alcuna a:tra materia. Esso è organiz– zator_lldi scuo:e, ove accoglie democraticamente il contenuto educativo_ che la coscienza sociale, espr~ssa dai' pQ;! l.ri di fa– miglia; gli presenta e gli impone». Sul contenuto del:'istru· zione e de::•e.9ucazione, quindi « n~ssùno che rifiuti :-o Stato totalitario onnipotente ed onnisciente, con la sua re'.igiosità ed eticità col'.ettivistica, potrà considerare, lo -Stato più com– petente, più sapientemente ed amorosamente interessato.. a!!e sorti del fanciu::o, di coloro che ·per amore gli han dato la vita ». · · ' ' , , • Ora non bisogna ricusare, perchè banale, il compito di scoprire i moventi di questa ·teorica e di questa po:emica. Lo Stato che qui si ·combatte è, .una vo:ta, lo Stato liberale, rmJ:a formu:a deI:a sua responsabi!ità mora:t e nazionale: e a- qu sto fine lo si accusa di andare verso imposizioni di tipo tota!itario, qtlando si sa benissimo che, per :a sua struttura e per la libertà totale che esso concede ai suoi insegnanti, questo perico:o non esiste; ma nel!o stesso tempo lo Stato che si invoca è proprio, una seconda vo:ta\· lb Stato lib~ra!e, in quanto lo si sa difensore det'iniziativa privata di fro~te ad ogni monopo:ismo. Quello Stato mostruoso che i'. Moro - vuo:e vulnerare, oggi, come il Moro sa, non esiste affatto; e se il Moro vuq:e combatterne le eventuali apparizioni, sa benissimo èhe 1: terreno di questa battag'.ia è que:lo de:'.a politica generale: è tropJ>Q~vidente che ;o Stato collettivi·
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy