Lo Stato Moderno - anno III - n.18 - 20 settembre 1946

414 LO STATO MODERNO ni:sti è, in .fun<lo, il dissidio Era ,le '5clrlere rnorali e d)iocoJo-bor– ghesi, e Je rna.9.5e di 11.lllmdu.s.tria in ,gran !Parte in sflacelo, e di cui stavolta i socialcomunisti vogliono far pagare il sal– vataggio allo Stato, così come ieri glielo fece pagare l'alta borghesia. Quest'ultima, più intelligente e conscia deUa si– tuazione internazionale dei mer~ti, prende la mentalità li– quidatrice, lasciando la conservatrice ai pianificatori che, già insediati, e attaccati tenacemente ai loro posti, aspettano di aver ca~o libero, e intanto si fanno la mano perpetuando il corporativismo fascista. E Ja !democrazia? ,- ,Me ila saluta lei, - diceva Oronzo E. Marginati. Repubblicani, a7Jonisti, liberali di sinistra, in– dipendenti, avrebbero da scatehare i fulmini della opposi– zione, da sottoporre quotidianamente al vaglio della critica l'inazione o le cattive azioni governahlve, da rompere la cappa di pio'cnbo della proporzionale é del regime di partito, da sottoporre a1 paese i rimedi additando i mali. Mà le loro posizioni giornalistiche sono inesistenti o minime, • il loro gruppo più forte - i repubblicani • ...:..:al governo, le IP<>Che personalità che dov-rehbero, fuor dai partiti, farsi nel paese una base come Olemenceau o Briand, taociono, od avallàno gli untuosi ed equivoci compromessi della nostra ·vita poli– tica. Lasciano che i qualunquisti e i monarchici, rappresen– tino sdli d'opposi2:jooe,. salvo a piangere quando vedranno chi llle -raccogiierà ~ muffi, Se qualéuno trovasse questo quadro troppo nero, pensi che lo stesso rimprovero rivolgeva Candido l'ot,timista al suo Martino. « Vous étes bien dur, dit Candide. - C'est que f'al vécu, dit Martin». ARRIGO CAJUMI 11· REFERENDUM GIOVA ALLE DÈSTRE In questi u:timi tempi le destre sembrano aver trovato finalmente lo strumento che conviene al caso loro: in conse– guenza nei vari paesi europei, in quel settore d'opini·.:me pubblica si fa un gran parlare di necessità di frequenti con– sultazioni popolari dirette, e si è •appena conchiuso un refe– roo.dum. ch'e g'ià .se ne ,viagheggi·a un secondo, e ,Poii .un terzo, e le carte costituzionali, a stare ai giudizi di tutti questi improvvisati apologeti, dovrebbero sancire il nuovo principio. La tesi a prima vista appare ineccepibile, e chi abbia riserve ed obbiezioni da mettere avanti con ogni pro– babilità rischia di passare per antidemocratico, e peggio. C'è da fare osservarn intanto che il refrain del ricorso alla volontà popolare attraverso il -referendum, della respon– sabilità di chi regge la cosa pubblica unicamente di fronte alla volontà del popolo, .scavalcando quindi ogni controllo e sindacato delle Assemblee, ha costituito sempre l'argo– mento preferito e la chiave di volta su cui poggiano j mo– derni cesarismi. Napoleone III faceva abbondante ricorso a quei mol!ivi; il marascia:Jlo Mac-Mahon, nel tentativo di con– durre ad efretto il colpo. di ~tato del 1877, 111eilla nol'a lette– ra con cui congedava il presidente del consiglio dichiarava a quest'ultimo che egli, duca Mac-Mahon, mm era respoma– bile verso il ,pdridvnento mGl aveva una 11esponsabilitd ver\ro la Francia, di cui soprattutto doveva preoccuparsi; e per venire ad epoca ~roente, senza ricorrere ad esemp'i a noi tutn assai vicini, Mustafà Kemal, il dittatore turco che si espri– meva con estrema disinvoltura nei riguardi dei suoi avversari politici al punto da affermare - si noti - ner discorso per l'abolizione del califfato: ~ Quanto ai deputati che non la pensano come me, essi non la spunteranno in alcun modo, e non fanno che rischiare inutilmente le loro teste », Mustafà Kemal era solito proclamare che la partita passava unica– mente tra lui e il popolo, ·e guai a chi si metteva in mezzo, e che lui ripeteva il suo potere dalla nazione ecc. ecc. Ma, poichè tali coin~idenze potrebbero essere fortuite, occorre sempre tener presente che l'istituto del referendum - se l))rOprio ,ci &i tiene iad 'llD.'a sua a~icazione, ma ad una applicazione veramente utile e fruttuosa - presuppone anzi– chè uno stadio, chiamiamolo così, embrionale, primitivo di democrazia, uno sviluppo invece assai avanzato della vita e della coscienza demooratioHe. 11 cl!Itadino nel referendum. deve determinarsi da solo, senza alcuna guida o sussidio, di fronte a questioni talora assai complesse; il corpo elettorale in conseguenza deve essere pervenuto ad un alto grado di maturità. Sotto questi riguardi vanno meditati i due esempi negativi della Svizzera, il rifiuto cioè opposto nel 1882 alla legge sanitaria sulle epidemie, perchè la vaccinazion~ obbliga-, toria appa~va UIJla ,menomaziione del l!ibe-roarbitrio dell''indi– viduo, e l'analogo verdetto negahvo nei confronti del progetto di legge .del 1900 wUe 'llSSiourazionioperaie nel caso di malat– tie o di infortuni &ul ,lavmo. Sì deve a!l;loraconcLudere che, in paesi in cui ,la ,vita democranca non ha raggiunto un hvell; sodd!isfacente, ile .destre~ J referendlum oonfidano evidente– mente di far lev'a sulle passioni più immediate ed ,istintive degli elettori, immediatezza e spontaneità dei sentimenti risolven– dosi il più delle volte in caparbi propositi di conservazione e rivelandosi R.uindi contrarie ai veri interessi della generalità. Si osserva tpOi ohe Mlia compl'e&sia •tecnica·leglisl'ativadello Stato moderno, felaboraz'ione di una .legge vien fatta in i;ede di .Assemblee, di fronte ad un certo numero per io me– no ,di.i esperti e -tecnioi, secondo una procedura che, at– traverso .successive letture ed esami, permett~ di scindere la legge nei suoi .diWTsi Mticoli, di valutarne partitamen~ j vari elementi, di accettare l'uno e di .respingere l'altro. &– sai difficilmente, tranne ohe nel caso davve 1 o eccezional.e di un referendum jstiwztionale, .una legge può essere ricondotta ad una sol.a domanda formulata in modo da prestarsi .al sì od -a,l no del giiudiiio popolare; e la se~licità qui {« Vole– te o no Ja riforma agraria? .Volete o no Ja nazionalizzazione delle industrie?») va a scapito deNa serietà, dal. momento che tutta la que5tione assai .spei,so risiede non in una affer– mazfooe o in una negazione, ma nel modo secondo oui il provvedimen\Q · i\>'01'rà attuato. Insomma, da qualunque !P'a!te ~ .consideri ii .problema, l'introduzione, auspicata dalle destre, del rereren.durn nei nuovi statuti e ,quindi nella prassi .costituzionale degli stati appare destinata a ,Produrre conseguenze soltanto neg'ative. E- si è già compre;o, attraverso tutte ,quelle' diclrlarazioni en– fatiche e .solenni- di ,ossequio alla •sovranità popola.re, a che cosa invece effettivamente si miri. E' apparso ben chiaro, del resto, -nella proposta ultimamente avanzata in ,F-rancia dal Part:i'to ,Repubblicano della liibe-rtà .che m caso ,di con· llitto tra i due rami del Parlamento, tra ,Oamera dei Depu– tati e Senato, si debba dirim~re la ,questione, tagiiare il nodo indicendo un referen.dwn. GH scrittoti di destra hanno iJ,lu– strato chiaramente la coovemenza e la utilità di un tale pro– getto ,per chi deside.a .riuscire a spuntarla, farla finita una buona volta con la tirannia .dei partiti. Battute oul terreno paTlament:are, dove i suffragi per loro sono assai scarsi, le desue disdegnano oggi le .Assemblee, i comizi elettorali, i partiti, le Jorme _della.democrazia indìretta. Ed è gi._ustoohe ognuno .difenda i ~oi interessi .come iPUÒ, giochi la oarta a lui .più favorevole, .ma è a,noh'egiusto ohe da quest' a1'tra parte non ci si iPieSti alla ,manowa, e l'li .sm in gu11rdìa .. GIORGIÒ GRANATA

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