Lo Stato Moderno - anno III - n.18 - 20 settembre 1946

LO STATO MODERNO 421 ampiamente in economia, creando possibilità di favoro per tutti coloro che sono disoccupati, è necessario che lo Stato disponga di mezzi finanziari e produttivi adeguati al bisogno. Devono essere mezzi non impiegabili convenientemente da'l– l'iecononna ,privata perchè altrimenti non sarebbe opportuno, da, un 11>unto di vista economico, iehe l'impiego di questi mezzi avvenisse a cura dello Stato. Tali mezzi finanziari e produt– tivi poi devono essere disponibili, perchè se così non fosse e i fattori produttivi venissero sottratti ad altre produzioni, gli effetti favorevoli dell'intervento statale in a!cuni settori del– !' economia verrebbero annullati da effetti sfavorevoli nei set– tori ai quali i fattori produttivi sono stati sottratti. Cosi se i mezzi necessari per finanziare l'intervento dello Stato sono ottenuti mediante imposte o con un prestito interno che in– cidono isuiI risparmio .destinato agli inve5ti.menti .privati, ,si avrà solta'.llto .una modifica, non un aumento di produzione. In un'economia matura, vale a dire con elevato tenore di vita, con attrezzatura industriale modernissima, con orga– nizzazione commerciale efficiente, ~a disoccupazione è ridotta e·sono disponibili dei mezzi produttivi non impiegati; esistono Le condizioni presupposte per il riconoscimento del diritto al lavoro e le difficoltà che lo Stato deve superare sono relati– vamente lievi. Nel nostro paese si hanno i presupposti politici per il riconoscimento del diritto al lavoro in ,quanto i partiti politici al potere ammettono -l'ingerenza dello Stato nell'economia. Non si può affermare. la stessa cosa per i presupposti econo– mici. Quando l'economia è travagliata da una congiuntura sfavorevole come quella italiana, il compito di assicurare il diritto al lavoro è molto complesso e non può essere assolto facilmente. L'economia italiana è caratterizzata da raccolti IL PROGETTO Scoccimarro ha approfittato ,della .crisi ministenaie deteT– minota .dalle dimissiJOnidi Corbino per scodellare agli italiani ~l suo progetto di imposta ,straordinaria sul patnmonio. L'imposta stra.ordinaria sul patrimonio avrà caroti!ere progressivo e personale. Progressivo, in quanto graverà con aliquore via -via crescenti in relazione .alla maggiore atmpiezza del patrimonio, e persona.le , in quanto graverà sul cumulo dei beni posseduti dai singoli e .dalle fon.dazioni. Percw sono esclusi i patrimoni delle s~tà per .azioni, poichè pagherarmo · i singoli azionisti. Nel coacervo patrimon.iale dei contl)ibuenti saranno com– p~si tutti ~ beni possibili e ,immaginabili, anche In TTUJrieta e soprattutto anche i titoli di Stato. Per quanto riguarda la moneta sono d'accorda e in queste colonne, parecchi mesi fa, m. seno dichiai'(lto favorevole al cambio della morieta Ìegato all'imposta straordinaria sul patrimonio. Confesso che oggi sono ·meno fiducioso neU' eftica:cìa fiscale di questo cam– bio, E wno piuttosto sfiduciato proprio perchè ~ è tardato tr.,pppo; si chiude la stalla qùanda i buoi sono da iun pezzo Ìcoppati. Non dimentichiaTTUJ che il cambio non davrebbe ketvire soltanto per fotografare i patrimoni liquidi dei con– tribuenti italiani, ma anche per ànnullare tutte le lire che iono (Jll' estero. C'è poi l'inclusiorie dei titoli cU Stato nel patrimoniv da tassare dei contribuenti. So bene che questa è una grossa e spinosa questione: non si vorrebbero colpire i vecchi possessori di titoli di Stato i quali sono già stati tasroti dalla svalutazioflle, d'altra parre si vorrebbero col– pire coloro che, recentemente, hanno ceroato rifugio nei titoli di Stato per ~ i \loro patrimoni ),;quid.i. Come 'Si può manzonianamente da~ ad entrambe l:e tesi torto e ragione? insufficienti, da trasporti inadeguati rispetto ali' entità degli scambi da .compiere, da &Sea~sità di fattori (Produttivi - ,che sono causa 'cli rallentamento e di discontinuità in alcune pro– duzioni per 'mancanza o insufficienza di materie prime· - da .sproporzione <tra i .!'attoriiProduttivi .con eccedenza di m'ano d'opera. Le risorse produttive rimaste dopo le distruzioni connesse con le operazioni belliche sono molto limitate e bi– oog,nerebbe imçieg;arfo alternativamente, scegliendo tra i ,vari fini possibili. L'impiego alternativo non è ovviamente una soluzione ma solo un ripiego temporaneo, in quanto .non !l)Ot!l'à garan– tire l'impiego totale della mano d'opera disponibile (attua– zione del diritto a-I lavoro); ma lascerà inattivi i .settori della nostra economia ritenuti meno im;portanti. Non solo, ma la situazione economica italiana potrebbe venire aggravata se le risorse economiche residuali venissero ulteriomiente ridotte dalle c:auso!e economiche del trattato di pace, qualora queste clausole mm dovessero essere emendate ed attenuato il loro rigore. -In una situazione eco– nomica cosa difficile solo un aiuto esterno (prestito estero, partecipazione estera all'economia italiana) potrebbe consen– tire all'economia italiana di riprendersi in tutti i settori. Gli aiuti esterni, provocando importazione di materie prime in gran copia, di macchine, di beni di consumo possono creare i presupposti economici del riconoscimento del diritto al la– voro; ma non dipendendo la loro effettuazione da noi, hanno un carattere soltanto eventuale. L'inclusione del diritto al lavoro nella nuova costitu– zione italiana può avvenire, ma la possibilità del suo eser– cizio è subordinata al fatto che i paesi esteri siano disposti ad aiutarci, a favorire effettivamente la ripresa della nostra economia. NINO PITTALUGA SCOCCIMARRO Non so rispondere. Voglio solo sperare che in sede tecnica ~ possa risolvere questo problema, anche perchè lo Stato italiano avrà ancora ,bisogno ,di prestiti assm ingenti nel pro1- siTTUJ fu.turo ed il sottoscnttore di prestiti è un animale ttmi– dissiTTUJ, che si lascia spaventare da ,ogni stòrmir di foglia. Il pagamento dell'imposta verrà effettuato in µn numero variabile di rate bimestraN, fino ad un massiTTUJ di tre anni, a seconda che il patrimonio sia costituito in maggioranza di beni mobili od .immobili. Giusta questa diluizione nel tempo dell'imposta. In fin dei conti tutti sanno bene che non è col patriTTUJnio che si paga l'imposta straordinaria, bensì col red– dito e VJUindi, ripa,ìte1'rdola in rate "nnuaU, :si imporae µno drastica contraziorie del reddito dei .contribuenti. Questo, per sommi capi, il progetto Scoccimarro. No11 è ancora possibile .una analisi più ,precisa e più minuziosa, anche perchè, come ho già detto in principio, può darli che il Consiglio dei mini.!ltri lo modifichi in tutto o in parte. Solo, di fronte ad un progetto di questa mole, ci possiamo perrMt• tere una domanda. Saprà l'attuale appaf'/Jto fiscale far fronte al compito immane di tassal)e l'inteTo pat,µnonio Ut1liar11J? Mi sia lecito qualche dubbio. A mala pena oggi, e con TTUJlff scricchiolii, l'appa~to fiscale sopporta il peso di una impo– siziorie ordinaria; figuriamoci di una imposta' straordinaria. Unica speranza è che il tempo ohe coil,'ieda oggi al momento in cui l'imposta veTl'à attuata venga utilizzato per riorganiz– zar.e accuratamente gli uffici fiscali. Non si dimentichi che le imposizioni straordinairie non possono ripetersi se non a intervalli di tempo pbbastanza lunghi. Se 'la pnacchina fiscale 1'\Dn 1SDrà pronta, ,indreTTUJ Sncontro, per.ciò, lad ,-in insuccesso di cui 'tutti imbiremo le !conseguenze, · L L.

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