Lo Stato Moderno - anno III - n.17 - 5 settembre 1946
406 le informazioni di un osse:rva,tore scru– poloso come Wolf Giusti (« Tramonto dell'ateismo• nell Gazzettino, Venezia, 9 a.gosto): « La Russia vittoriosa, ri,divenuta wn potente i1n1Jero, dislCiplinata e mi!ita,riz– zata, piena di s,!ancio patriottvco, fiera di gran parte deUa sua storia e deUe sue antiche glorie militari, non poteva non giungere 01'11Uli ad un accordo con la Chiesa « a,,todossa ». « L'adesione all'« ortodossia» diveniva per gli UCTaini di Galizia - da secoli aderenti al1'a Chiesa cattolioo - la pro– va del fuoco deU'aver abbandonato ogni nostalgia per i!a Polonia ed ogni vel!eitd antisovietica. « Una politica ufficiale di paLese soli– darietd so!ava trovava insomma neLla Chiesa « ortodossa » la ,su,a natu,rale al– leata. Gli organi deLla Chiesa « or.todos– sa • diventano i naturali intermediari tra La Russia e altri popoli slavi, da quella Rutenia Carpatica ohe la Ceco– slovacchia ha dovuto cedere aWU.R.S.S., . ~Ua Bulgaria, alLa Serbia. « Il ~ecchio « ateismo militante» ap– partiene dunque a una fase 01'11Uli w– perata del bolscevismo, a una fase che riteneva i-nccm.citiabili con il marxismo il sentilmento nazionalistico e l'adesione a una Chiesa CTistiana. « La stampa e ia ra.dio dell'U.R.S.S. hanno accenPuato in questi ultimi tem– pi 11,a polemica contro il Vaticano. Que– sto fatto non contrasta affatto con quanto abbiamo scritto. L~olettico co– mwnismo ,della presente epoca non ri- · tiene più l'ateismo uno dei suoi attri– buti necessari. Esso si è , anzi, accor– dato -con la Chiesa russa; le s,ue pole– miche contro la Chiesa di Roma par– tono ormai da premess•e n-azionali.stiche: nel cattolicismo si combatte insomma una forza che si ritien,e contraria all' e– spansionismo panslavo, u,na dottrina che a,ppare pooo conciliabile con la « gemo– crazia progressiva •· LA POSIZIONE .DEI SOCIALISTI In quésto confitto tra Roma e Mo– sca, la posizione dei sociiailistd è il~u– minata da un•sociologo, dntinto suo ma'i- · grado dli buona moral!istica (• Tra co– mtm.isti e democrusti.anrl. », Avanti di Roma, 18 agosto), Guido Mazzali: « Sia– mo di frante a d-ue c01l-0€l2!iani, a due forze, a dwe Internazionali nelil.e qua– li m cLassifiroflO i proòl,emi mondia.Li. La · contesa non è tanto tra d-ue religiositd quanto tra dwe organ-izzazioni che, pur avendo del r~igioso, tengono deil'e<eo– nomia e deUa politica. E appunto per– chè avveLenano gU a'71,imi od ostacola– no il processo di avvento al pote'l'e del– la classe lavorotnce, questie diatribe impongono ai pa,rtiti sociallist.i la mes– sa in chiaro del.I.a loro funzione: che non può esse,re di pura mediazione tra democr:i.stiani e comunisti come avven– ne in F,rancia con medi>ocri risultati per la na.zione e con nessun vantaggio per i socialisti o di adesione o aU'uno o al– l'aitro de'i due bLocchi, orientale od oc- i. LO STATO MODERNO cidentale, come os.rervatori f,rettol,o$i sarebero tentati di suggerin'e, e me-n che meno, avuto riguo,rdo alla compo– sizione sooi,cù,e del Paiese - opera,i in de<erescenza e te<enici e impiegati e pic– coLi proprietari e cantadil'lli in aumen– to - di sottomissione ·o all'uno o al– l'altro dei due ,grandi partiti. Avver– sando i comunisti, fa,remmo il gioco dei democrist,iam.i; opponendoci siste– maticamenbe - a questi favorwemmo quetii. U che non sarebbe un gran ma– le, anzi, se noi individuassimo nel par– tito comunista tl mezzo più effd.cace e lo strunnemto più redditiziio oggi, per l'attuazione detia societd sociaiista. Ma poi che riteniamo essere il partito so– ciaJlista La risU!tante non solo di una tradizione di cultura e di civUtd, ma ancne l'erede e vl conti'71,uatore del pen– si,~o marxista da intendersi come me– todo e non da applicare come dogma, da accettarsi come modo di spiegazio– ne e non da obbedirsi vn tutte le sue f,ormu,lazioni e in tutte le sue espres– sioni, è evidente che a noi compete di ionberpreitare e di reaMzzare le aspira– zioni deLla classe lavoratrice nella sua totalità, che nel partito comunista non esprime ch,e una sua frazione, e rveilla democrazia cristiama non ha che una sua rappresentanza rurale. SU/l piano ideologico, questa interpre– tazione comporta una maggia,,e ad,e– renza a qu,e,Llo spirito critico che a noi dertiva dwL!'u,manesimo e unn maggio– re sensibilitd a,lle attrazioni del socia– lismo eroe si quallificò utopistico e che potremmo defi,ni,re etic-0 e volontari– stico. Sul piano politico una maggiore libertd di giudizio e mobilità di azione nei èanfranti della Russia e del Vati– ca,no e una più profonda assuruii01lle dalla reaLtd nazionale, problemi, memo– rie, attitudini, esperienze. Agire nel cl.ima dela civ~ltà cristiwna, ma non as– semvii11Si a{#,i intieres&i d,e,l,La. chiesa, senza peraltro modeUarci sull'esperien– za russa e l'esperimento inglese, che se antitetici redlamano un movimento di sintesli, e se dis~nti comandano un mo– vimento di unitd e di integrazione. E' un po' qu,eUo che ~l nostro partito è senza esserselo proposto, ed è la poli– tica che in certo senso segue con fiacco ardire. perrchè con s001Tsaconsapevollez– za ». Relazioni 'Internazionali Settimanale a cura dell'Istituto di Studi Internazionali - I. S. I. escè il sabato Redazione: I. S. I., via Cl::rici, 5 Amminist. Casa Ed. A. Garzanti già Fratelli Treves • Via Filodrammatici, 10 Prezzo di ,un fascic-olo: Lire• 20 Ragionamento che è piaciuto sia ai democristiani (v. « Comunisti e demos oristiaru. » nel Corr,ie-re del mattino del 23 agosto) sia ad una pal'te dei socia– listi stessi (v. « La funzione del par– tito•, in Iniziativa socialista del 24 agosto); ma che, per lo stesso pessimi– smo deLJe condusioni, si inserisce nel grosso dei diba•tmti che trava,gliano al– l'interno, e attorniano adl'esterno, il Pacrtito Sociailista. A1l'd'12terno, i socia– listi cercano d,i riibadire le ragioni del– la loro necessità e della loro funzione, ora con argomenti dii pura maoca en– gelsiana come fa Aliberlo Jacometti (« Necessità de-J socialismo», Avanti di Mdlano, 24 agosto); ora, sulla scorta della nota inwvista di Nenni a,l Af.es– sa,ggero del 22 agosto, ripu.dtando una mera posizione cli mediazione tra co– munisti e demOCl'listiani (è ancora Maz– mili; « Rottami sul Tevere•, Avanti!, Milano, 25 agosto), non gradita del re– sto ad comunisti s~i (v. • Mediato– re! • di Giaru:arr-lo Pajetta, nell'Unità di Roma del '23 àgosto); ora cercando di daTgi, non s~nm nebulosità, quella autonomia di procedimenti e di fini che la sita~ dJi destra, piena di ca– rità pelosa, viene ognor più sollecitan– do da•l Par.tito Socialista (v. gili artdco– li di Santi Savarino sul Giornale d'Ita– bia. e di Al.do Ad•ro"!disul Tempo del 20 agosto). Ma la necessità di una srcel– tà tra fusionismo e autonomia è posta chiaramente, an<:ora una volta, dai de– mocristiand: « Ciò che importa è sapere se U social'ismo italiano accetta là de– mocrazia come metodo contingente o permarvetnbe. Se la seconda ipotesi fos– se confermata, Nenni non dovrebbe te– mere di trovarsi w! centro ·cU una « ba– garre», tra sassate di una riv,olu– zi<me e le fuci.Zate della reazione. Sta– re in quel centro potorebbe significare per il P.S.I. stare eintro i confini della democrazia. Significnerebbe anche sen– z'wUro ,rafforzare la democrazia: e questa è la gr,ande re,sponsabi.Litd del sooolismo » (Giorgio Tupdni, • Unità e varietà sociaA.oomunista », Il Popolo trentino, 29 agosto). Certo, sull'orien– tamento del Partito Socialista influi– rà non poeo il Congresso francese; co– si come non potrà essere indifferente al suo compor,tamento ,verso rru>'."imen– ti, se non appoggiati, amabilmente to'.– lera,ti dai comunisti, la rJchdesta di una forte autorità statale che si leva non solo da~na stampa indipendente (leggi, di destra: es. ViLlialta, « La orisi del– l'Autorità» ne L'indipendente del 27 agosto), ma da quella governativa stes– sa (Gioa,cchino Quarehlo, « Uscire dal comprorne6SO », P,c,polo nuovo, Torino, 2·7 agosto; Guido Gonella, « Difendere la democraZia », Popolo del 28 agosto). u. s.
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