Lo Stato Moderno - anno III - n.13 - 5 luglio 1946
LO STATO MODERNO 297 che altrove ·sarebbero assorbiti dal partito cattolico ne re– stano esc'.usi perchè di confessione protestante); al quarto negli altri paesi, salvo in Belgio dove la desti a è rappresen– tata esclusivamente tdai cristiano-sociali. Ultimi, fina'.mente, i partiti de;la sinistra borghese, diversamente denominati nei vari paesi (.iberali, radicali, repubblicani e simlii), in sensi– bile regresso da!l'anteguerra, ma che si può ritenere abbiano ormai raggiunto il fondo, a meno di nuovi orientamenti che facessero decisamente assumere la loro funzione ai partiti socialisti, come può dirsi in gran parte avvenuto per il labu– rismo inglese. Del tutto diversa è naturalmente la situazione della Ce– coslovacchia, per posizione geografica e civiltà a cavallo tra '.a Russià e l'Occidente, dove dall'epoca della liberazione per opera degli alleati Russi vige una ferrea tetrarchia di partiti in cui i comunisti hanno il primo posto. Ta:e situazione si è espressa anche nel sistema con cui si son fatte le elezioni: oon pluralità di liste ,bènsì, ma CO<D il divieto in Boemia e Moravia-Slesia dei partiti estranei alla tetrarchia e nessun diritto per le minoranze nazioi:iali tedesca e ungherese. In Slovacchia, poi, il divieto di ricostituzione del vecchio par– tito cattolico dominante, ha determinato l'adesione dei cat– tolici al partito democratico, di cui costituiscono circa il 75.%. In queste condizioni, ~Ile elezioni del 26 maggio, i comu- 1listi (favoriti anche dall'avvenuto abbassamento a 18 anni dell'età elettor•ale) sono riusciti al primo posto col 40 % dei voti e 93 deputati nei paesi ceohi, il 33 % e 21 deputati in Slovacchia. I 300 seggi del' Assemblea sono risultati così ri– partiti: comunisti 114, socia:democratici cechi (nettamente orientati a sinistra) 36, ciò che fa il 50 % esatto dei seggi ai due partiti marxisti, socialisti nazionali (un vecchio partito democratico da cui è uscito il presidente Benes) 55, popolari cattolici .47, .democrallici (che hanno raocolto il 60 % dei suf– fragi in S'.ovacchia) 43, partito della libertà (cattolico di si– nistra) 3, partito slovacco dei lavoratori 2. Di conseguenza la direzione del governo è passata dal socialdemocratico Fier- 1 inger al comunista Gottwald, che è presumibile ne accentui ancor più l'orièntamento filorusso. Così, a quattordici mesi dalla d'ine della guerra, la gran– de maggioranza dei paesi d'Europa, si è <lata nuovi corpi rappresentativi. Fanno eccezione Turchia e .Polonia, dove le elezioni sono previste •per la seconda metà dell'anno 'in corso, e, tra i pae5i ,già ,be11igeranti, -la Romania, che non ha an– cora deciso in \l_)roposito,e la ,maggior parte della Germania, per la quale la decisione ~petta ai governi occupanti. Quanto ai neutrali, essi hanno fatto o faranno le elezioni alle sca– denze regola:ri: salvo Ja ,Spagna che da tenlpo manca di un Parla=to, e ,per cui pertanto Je elezioni libere, quando po– tranno avere luogo, presenteranno un interesse del tutto particolare. ANTONIO BASSO ANTIFASCISMO: IERI E o·GGI Esce a Roma, dal maggio di quest'anno, una rivista che si -intitola Pagine libere. E' scritta da giovani che rinendicano fieramente il diritto. di essere se sbessi, di 1iOn rinnegare dun– que quella parre di .se stesri che visse pensò e operò sotto il fascismo,; sono dispoliti - allo stesso Wofo di tutti gli uomini che della inquietudine fanno un blasone - a rioedere posizioni e concetti, ma non sono disposti a vergognarsi della loro giovinezza, a rinnegare gli anni in cui maturarono, soffri– rone, si illuserc e si disillusero, in una parola fecero la loro esperienza, che è pur Ja cosa pitì bella e malinoonica di ognuno di noi, il solo capb/,avoro accessibile a tutti. E che c'è di malP .;,, tutto ciò? Nulla ci wrebbe di male se sotto, questa l.egittima ·rivendicaziene aion ci fosse un ille– gittime .-ancore contro la esperienza degli antifascisti, se sotto l'orgogliosa riaffermazione - ma badate, giavani di Pagine libere oggi è un orgoglio a buon mercato, cbeap, direbbero j wstri men amici inglesi - del modo di forma– zione de]/,a ,propria ·vita morale ie 'intellettuale, non covasse una incomprensione sterile - c<>me tutte Je incomprensicni, pericolcsa perfino J.nsede di 1c11ltura - delle ~agioni profonde, dei metivi ,wbilt dell' antifascìsma 1922-1945. Basterebbe in prime ir.wgo dirvi che quella fu ia nostrn esperienza; e le esperienze non si .valutane a contenuto, ma a 'intensi.là o a ,capacità Idi 1illuminazione e di sofferenze, e, consentiteci, se - tirati per i capelli - do1JeStSimo fMe un esame « co11t•inutistico » delle ~ispettive esperienze, ebbene, 'consentiteci -anoora il supreme crgoglio di, dichiarare che proprio non ,ci sentiamo di cedere In pdlma al falso miraggio , del/,a gloria prosperosa; per noi l'Italia vera di quel periodo resta q~ella umiliata ed offesa, veggente e del.ente, spoglia con~ Cassl111dra d'ogni ,vanità, e oome CtMsrandrapiena d'ogni legittima terrore per il futuro dl!A'a Patria. Ma questo rum tCCnta, queste son cose che fanno parte della nostra storia intima, e ciascuno si esalta, si confessa, e si umilia a suo talento. G. 08 Quello che conta, quello che è isostanza politica e non faziosità psicologica, è la r00stra accusa agli antifascisti di ieri, di voler dividere gli italiani in due schiere: i reprobi e gli eletti. Come si vede che a1Jete fotto I.a vostra esperienza e sco– noscete totalmente quella degli 1wmini .di appena pochi anni maggiori di voi. E' propri.o ,contro tm simi!e tentativo - magari operato in forma moUo più pacchiana ed esteriore - di 'dividere gli italiani in ,tesserati e non tessèrati, che gli antifasoisti i11Sorsero ,a tutela della dignità e della unità del genere umano; e quanto fosse -inoonc <iltentativo e quanta sacra >la difesa fu dimostroto- dolle espeiienze - .oso ~erare tristi •per tutti - degli anni 1948-1945. AIJ,ora il male esplose nelle .sue forme più degenerative, ma era male preparato, accarezzato, coccolato negli anni che si iniZ'iarono col 1922. E se dapc il 25 aprile .qual.che intemperanza - quanto umana può ~perla solo ,chi ha sofferto - è sembrata voler far :ri.vivere distinzioni insopportabili propri.o a nei che contro esse abbiamo combattuto, non è giusto trarre da 'Ciòc011Clu– sioni generali e definitive, -oome non s~rebbe giusto che gli antifascisti Jasciassero ad ultri il compito di difendere l'unità dello spirito umano, od oltre ·nobili cose, che nei tempi del rischio essi, ed essi soli, tentaronc di salvare. E sia chiaro che quanda si parla di antifascisti si intende - o a0meno rwi <intendiamo - pmÙilre di gente che operò dal 1922 al 1945. Dopo, l'antifascismo come forza ,politica - sempre per noi - è irreoooobilmente morto, anche se certi woi valori, come il ,non conformismo, l'odin della ,violenza piooolfu e sterile, deMa demagogia poochiana, dell'Of'atoria truculenta e· del&i cultura oolgarizzam ci son rimasti nella pelle e non n,e usciranno ,più,, e anche se 11icorderemc, con l'D1 'gogl.io d i aver bene combattuto in que~i anm diffiowi, •tuUi quegli amici che oggi ·non sono ,più (;On noi. · VITI'Olt
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