Lo Stato Moderno - anno III - n.13 - 5 luglio 1946

296 LO STATO MODERNO vamente socialista di Spaak appoggiato !dai comunisti. il nuovo ministero è .stato costituito il 31 marzo dal socialista van Acker con 6 socialisti, 6 liberali, 4 comunisti e 3 tecnici senza partito. . L'ç>landa presenta un panorama politico ,più frammen– tario, anche per il fatto che dal punto di vista religioso non offre la compattezza cattolica che caratterizza gli altri paesi dell'Occidente continenta:e europeo: chè anzi i catto– lici vi si trovano solo in misura det 36,4% di fronte al 45.4% di ;protestanti. Ciò non <li meno il partito !Popolare cattolico riuscì, il 17 maggio, il 1Piùforte, come nelle elezioni prece– denti, con 32 deputati sui 100 della Seconda Camera; il nuovo partito del lavoro, trasfo!1lllazione del veoohio partito socialista con l'inclusione di altri minori raggruppamenti in senso similare ,al Labour Party inglese, segue con 29 seggi, che superano i seggi ·socialisti della legislatura precedente, ma restano inferiori alla somma di quelli già spettanti ai gruppi entrati neTia nuova fonrnazione. Essenzialmente se ne è staccata l'ala ,sinistra, che è andata a rafforzare i comunisti, ,passati da 3 ·a 10. Gli altri seggi sono divisi tra gli antirivoluzionari (13), l'Unione Cristiana.storica (8), il partito della libertà (6) e il partito riformato (2). Ne sono seguite le dimissioni del gabinetto ,presieduto dal socialista Schermer– hom, e l'incarico è .stato affidato al capo lde]a tendenza pro- . gressista dei cattolici Bee!, che ha ottenuto la ,partecipazione dei laburisti. · Pure in Francia, dove il rigetto Ida parte del referendum popolare del 5 maggio, con 10.584.359 voti contrari di fronte a 9.454.034 favorevoli, de'.lla ,costituzione elaborata .da41' A\S. semblea Co.s-tituente dello scorso .anno, ha reso necessaria la convocazione di una nuova Costituente, il partito cattolico, che qui s'intitola « Movimento repubblicano-popolare » ed è orientato più a sinistra ohe nei due regni vicini, è balzato il 2 giugno dal secondo .al ,primo posto, con 165 seggi. Hanno retrocesso sia i comunisti, passati a 143, più 7 dell'affine « movimento della resistenza», che i socialisti, discesi da 136 a 128, a beneficio ode! M.R.P. e del RaggTU1p1Pamento della Sinistra repubblicana, un carte:Jo elettor-ale imperniato sui radicali, avvantaggiatisi entrsimbi dell'atteggiamento di osti– lità assunto, nei confronti della costituzione d'àprile. Degno di nota il progresso della Sinistra repubblicana, ohe otte– neva· 48 seggi (su 567, - quanti ne risultavano all'atto della costituzione ufficia:e dei gruppi par:amentari - mancando ancora da questo computo ufficiale 19 risultati), mostrando che, benchè la parola sia oggi ai partiti di massa, que:Ji marxisti e que:Jò èonfessiona:e, i partiti medi non hanno ancora esaurito la loro funzione. In lieve progresso anche il partito repubbli– cano della libertà, che coi minori partiti di destra otteneva complessivi 65 seggi. Un'affermazione a sè è costituita dalla Unio_neDemocratica del Manifesto a:gerino con 11 seggi. C'è infine da osservare che, mentre neUa vecchia Costituente il • blocco social-comunista con i gruppi « apparentés » superava per numero di seggi l'insieme degli altri partiti, nelle nuove av– viene l'inverso. E la direzione <lei Governo Provvisorio, !Jut– tora fondato sui tre partiti di massa, è passata, col mini- • stero Bidault, ai popolari. Il ,popolo italiano non era stato più chiamato alle urne - salvo che per votazioni « plebiscitarie » a lista unica - da ben ventidue anni. Il ghiaccio è stato rotto con le e!ezioni amministrative, svo:tesi in 5.722 comun~ tra cui Milano, Bo– ll)gna, Venezia (le altre seguiranno nei mesi prossimi) dal 10 ma:rzo al 7 aprile. Le elezioni del 2 giugno per la Costituente hanno sostanzialmente confe!1lllato i multati delle ammini– strative dando il primo posto, con 207 seggi, corrispondenti al 35,2 % dei voti, alla Democrazia cristiana, mentre la som– ma dei seggi social-comu11isti (rispettivamente 115. e 104) la supera lievemente. La destra propriamente <letta resta rap- e presentata da 16 monarchici, 30 qualunquisti (il· partito più forte dopo i tre di ma•ssal), 4 indipendentisti siciliani, e da una parte dei 41 eletti dell'Unione Democratica Nazionale che dopo le elezioni si è immediatamente.sbloccata, lasciand~ a destra i liberali, ohe a loro volta, con la graduale erosione .dei loro elementi di sinistra, si vengono sempre più preci– sando come partito conservatore, Più pr.ivati sono stati i gruppi intermedi, tra i qu!li il partito repubblicano storico che ha beneficiato della particolare congiuntura determinat~ dalla battaglia istituzionale, ha mandato alla Costituente 23 deputati, che si accresceranno probabilmente di qualche ele. mento eletto su altre liste: accanto ad essi sono da citare i demo-laburisti usciti dalle liste dell'U.N.D.; i 7 del Partito d'Azione, i 2 del Partito Sa-rdo d'Azione, i 2 del Movimento de:la Democrazia repubblicana, e qualche isolato. Una linea di demarcazione che passasse tra i demo– cristiani e i ~emo!aburisti dividerebbe press' a poco in due metà la Camera, m.a attribuirebbe alla destra l'intiero par– tito democristiano, il che non sarebbe del tutto esatto. E' tuttavia il caso di notare che da un esame dei risultati del referendum istituzionU:e (12.717.923 voti per la repubblica, 10.719.284 per la monarchia, 1.498.136 nulli) appare chiaro che, contrariamente allo schieramento manifestatosi al Con– gresso Nazionale de!l'aprile, i voti della Democrazia cristiana (che però rappresentano otto volte il numero degli iscritti al partito) sono andati nell'enorme maggioranza al:a monar– chia. Quanto al governo, mancando una effettiva maggio– ranza sia di destra che di sinistra, e non essendo i sociahsti disposti a partecipare a una forma2;ione che escluda i CO· munisti, non resterà ohe una continuazione della coal'izione dei tre partiti di massa, con possibile partecipazione di qual– cuno dei minori partiti antifascisti. In Germania, dove pure non si ,votava per histe con– trapposte da tredici anni, le prime consultazioni popolari si sono avute per le elezioni amministrative del:a zona ameri– cana, dove i comuni infériori ai 20.000 abitanti hanno dato una cospicua maggioranza ,all'Unione Cristiano-sociale, cor– rispondente all'antico Centro cattolico, seguita dai social– democratici e a grande distanza dai comunisti e dai partiti minori. Le proporzioni variano naturaimente, a cagione del– l' ésistenza di forti masse operaie, nelle 38 città con popola– ·zione superiore ai 20 mila abitanti che hanno votato il 26' maggio: ma in testa rimangono i cristiano-sociali con 727.896 voti, seguiti a :brevissima distan2;a dai socia::democratici, con 707.953; i comunisti con 74.638 voti' non modificano gran fatto .Je loro ,posizioni, e al quarto posto vengono i liberali. E il 30 giugno si sono poi avute le elezioni po'.itiche per le Assemblee Costituenti nelle zone d'occupazione americaaa (Baviera, Grande Assia, Wiirtemberg, Baden), ma\ per esse come per que:te islandesi de!lp stesso giorno non si h!mn,o ancora i dati al momento in cui scriviamo; riteniamo perciò di parlarne a fine d'anno con quelle svoltesi nel secondo semestre. -Riassumendo, in tuttj e cinque i paesi -occidentali in cui si ~ono svo:te nel primo semestre del 1946 consultazioni elet– torali il partito cattolico prevale, senza raggiungere in U:cun luogo la maggioranza assoluta, e ne,l'unico paese che aveva già consultato i suoi elettori l'anno avanti ba segnato un progresso. I socialisti sopo al secondo posto tranne in Fraa– cia, ove li precedono i comunisti, ~ il distacco, salvo nel- 1'0,and.a, che è paese -in maggioranza protestante, è piut· tosto notevole, particolarmente in Italia. I comunisti, secòndi in Francia, sono al terzo• posto negli altri paesi, salvo in Olanda, e, eccetto in Italia, con distàoco notevolissimo dai •loro cugini; e anche il complesso social-comufiista non rag• giunge in alcun paese la maggioranza assoluta. I partiti di destra presi nel loro insieme ma escludendone i cattolici sono al terzo posto _in Olanda (dove molti elementi di destra

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