Lo Stato Moderno - anno III - n.13 - 5 luglio 1946

LO STATU MODERNO 293 notevolmente :più grave; credo ad ogni modo che non si mrebbe lontani dal vero presumendo una rapida e pressochè completa trasformazione delle mezzadrie isolate, una trasfor– mazione assai meno rapida delle fattorie, anche perchè queste mno di solito in zone tradizionali di mezzadria; nell'una e nell'altra ipotesi, una maggior resistenza del sistema ora in atto nei casi in cui il proprietario partecipa con maggior lar– ghezza di investimenti e con più intelligente attività alla gestione dell'impresa: investimenti che dovrebbero essere incoraggiati, con la garanzia che quelli successivi aUa legge di riforma siano in ogni caso considerati senza decurtazioni al fine. della detenminazione degli affitti e dei canoni enfi– teutici, ed eventualmente anche imposti a concorrenza di una data percentuale del reddito. Natur-a!mepte questo sistema importerebbe - al:o scopo di evHare facili frodi aUa lJ:1gge- ·una limitazione della libertà di scelta della fo!'ll1a di conduzione (cioè il divieto di sostituire alla mezzadria 11aconduzione a salariati) e forse anche la suboroinazione de:la disdetta 'lllia esistenza di una giusta causa. Per le aziende a conduzione diretta e a coltura indu– strializzata (per i « latifondi » condotti con sistemi arretrati e con scarso impiego di capitali sembra si imponga l' allonta- . namento dei proprieta1i e ,la concessione Jn enfiteusi a fa– mig;ia di contadini o a cooperative ,a seconda di condizioni iocali che non sono in grado di va1Jutare), io credo che la riforma dovrebbe. anzitutto-tendere a fissare la maggior quan– tità di lavoratori alla terra con un il'a:ppO'Tto staòU.e, di durata non inferiore a un anno. A questo si dovrebbe arrivare at– traverso una applicazione intransigente, ·direi addirittura spie– tata, dell'imponibile di ~ano d'opera, intesa come mano d'opera fissa, assunta ,per l'intero anno agrario. Ciò deter– minerà la nece5'Sità di trasformazioni culturali, tali da assor– bire la-.oro in misura non molto variabile durante tutto ù'anno, così .come si tende a fare· nel'.:e aziende appoderate. Potrà darsi che questa trasformazione implichi una diminuzione del reddito netto del proprietario, ma essa dovrà essere spinta [ripeto, attraverso la assunzione coattiva di mano d'opera fissa) fino al limite della convenienza economica considerata dal punto di vista sociale. Qui è uno dei casi (mi sembra) in cui può agevolmente riscontrarsi quella divergenza tra vantaggio individuale, dellà singoìa azienda o meglio del suo titolare, e vantQ.ggio collettivo, sulla qua1e insiste Ernesto , Rossi Ml voiume citato {,pag. 199 6egg.). E' evident-e, infatti, che, come i1 Rossi osserva, il proprietari~ di una azienda con pochi salariati fissi e molti avventizi assunti per i periodi dei grandi lavori fa gravare sul suo bi:ancio soltanto i salari ef– fettivamente pagati agli operai, ma « aJ loro mant-enimento (durante il resto de:l'ànno) deve provvedere la beneficenza privata o :o Stato, coi sussidi di disoccupazione, l'assistenza invernale, i lavori pubblici, ecc. » (pag. 96): quindi, una parte del· costo rap,presentato da quegli operai grava sulla società e non sul:'imprenditore. E ciò va detto anche a prescindere dalle altre. •considerazioni di carattere più. propriamente so– ciale e ,polit!ico,attinenti ai <lanni della instabilità dei brac– cianti, della loro miseria, delle condizioni disumane, anche dal punto di vista sanitario, in cui essi sono spesso ridotti a Vivere: danni che occorre combattere per una esigenza mo– rale, prima ancora che politica, ma che hanno anche ovv{ riflessi economici. ' Un secondo - e pur essenzià.e - aspetto deìla riforma, sen,pre ,per le aziende a salari/lti, dovrebbe consistere nella attribuzione ai lavoratori di una partecipazione agli utili netti ih aggiunta al salario'. li salario, per la sua stessa fissità, non può essere elevato al di là di un certo ùmite senza compro– mettere ·1a vùta dell'azienda: tnvece, una partecipazione agli utili netti (in una misura che patrebbe aggirarsi fra il 30 e il 40 per cento) può aumentare· in misura considerevole il reddito dei lavoratori, .facendoli profittare del:e congiunture favorevoli, senza tuttavia gravare l'azienda di oneri fissi che potrebbero riusciie insopportabili in momenti difficili. Di più, la partecipazione agli utili (unita a.Jla stabilità del rapporto) tende a creare un attac.camento del lavoratore alla azienda /che egli finisce per considerai 09me cosa anche sua) e quindi a dargìi un più elevato concetto di sè e della propria funzione nel meccanismo piodultivo e un senso più 'Vivo di responsabilità, cosicchè diminuirebbe la penosità e aumello• terebbe il rendimento del lavoro: io sono anche convinto che. per questa via ,si andrebbe anche facendo, col tempo, la prepa-raziçne psicologica· e tecnica dei lavoratori necessaria per il passaggio a forme indipendenti di gestione, familiari o cooperative. A favorire questo passaggio potrebbero essere spinti gli stesi.i proprietari dal gravame dell'imponibile 'e, in minor grado, dalla stessa fU:cidia dell'utile: ma crooo ohe interventi coercitivi non dovrebbero per ora essere contem· plati dalla •legge di riforma. Può essere in-vece il caso di accennare, per concludere su questo punto, che la parteci– pazione ag1i utili dei salariati agri'coli non richiederebbe un sistema complicato di controlli, !poichè gli stessi lavoratori sono in grado-di farsi un!;dea, approssimativa ma non lon– tana dal vero, dei risultati del:a gestione: basterebbe quindi sottoporre aUa fine di ogni esercizio un bilancio somma-rio n un',assemblea dei salariati, la quale, con voto segreto e alla presenza di un notaio o ,del segretario comunale {ad ev-i– tare al !Pericolo di pressioni), lo approverebbe o lo respinge– rebbe; in caso di rigetto, si procederebbe a una verifica .da parte di un tecnico nominato d'accordo dai sindacati di ca– tegoria o, in <Jifetto, dal pretore. Per non ostaco~are 1 rein– vestimenti di utili nel:a azienda, potrebbe essere stabilita la distribuzione di metà degli utili alla fine dell'esercizio e lo accreditamento dell'altr'll metà 'in un conto a favore di cia– scun lavoratore, da estinguersi al· momento della cessazioile del rapporto di lavoro o al rag~ungimento di una certa età. Ma·- come accennavo ne:l'articolo già citato - ciò non b'llstereblie ancora .ad a5sicurare che la riforma non sia un ostaco:o, ed anzi sia, come deve essere, uno strumento di pr-opulsione del progresso tecnico e del ·rendimento econo– mico del-l'agricoltura. Le piccole aziende in particolar·modo. se abbandonate a se stesse, non potrebbero per lo più pro– sperare, nonostante ogni più vo!onteroso sforzo .. Si dovrà quindi a:tresì (e non c'è bisogòo di insistere sU:la importanza e5'Senziale di siffatti provvedimenti per il ·successo della ri– forma e per la· stessa vita economica del paeséì: proinuovere la costituzione di. una -rete di 01'l!,anis1ni cooperativi tra produttori' !per l'acquisto •di strumenti e di merci occorrenti iper la impresa .agraria (macchine, concimi, sementi, mangimi: a questo fine potrebbero servire i già esi– stenti consorzi agrari, ricondotti però alla loro originaria struttura e funzione <JOoperativa); per l'acquisto e l'uso in comune ·di macchine ed on genere di mezzi di produzione non accessibili al singolo coltivatore (riproduttori se!eziona_ti, ecc.); per la trasformazioi:ie e la vendita dei prodotti; per !'organiZZl\Zione deJ:a esportazione; organizzai-e l' ~ssistenza tecnica mediante · c011sulenti agrari ambU:anti, i quali per un giorno alla settimana riman– gano nel Joro ufficio a disposizione deg.Ji agricolto;i e ,negli altri giorn:i visitino le singo!e aziende, dando consigli, inco– raggiando iniziative, stimolando dove occorra a mutamenti di indirizzi e di metodi di cultura; e affinchè tali consulenti non siano « profeti disarmati» di fronte "at.'ignoranza e. alla incomprensione, attribuire all'l-spettorato agrario- da cui essi dipenderanno, una faco;tà di diffida e, in caso di inosser– vanza, di opposizione alle trasfo11II1azioni •qi rapporti agrari aoèennate più sopra; a motivo di violazione delle norme ac-

RkJQdWJsaXNoZXIy