Lo Stato Moderno - anno III - n.13 - 5 luglio 1946

LO STATO MODER~O 307 RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA. Interpretazioni della Repubblica Non è ancor sorta (o è forse troppo presto?) una retorica delJla repubblica: il travaglio e le cautele della sua na– scita, la fermezza che i pairtiti hanno dovuto e saputo impiegare di llronte al– le ultime insidie monarclùche, ha41no imbrigliato finora le forme oonsuete del.l'dmmag,inazione e dell'esaltazione poUtica: Ignazio Silone aggiunge una giustificazione che è almeno sruggestiva,. quella cioè che i protagooisti della re– pubblica, i poveri (« La repubblica dei poveri•, Avanti!, 20 giugno) sono, per il loro costume ,per l'urgenza conocew dei loro bisogn,!, per nati va ?fffidenza verso le astratte dispute ideologiche, il mondo umano più sobrio, e perciò meno disposto al mito. Giustificazione sug– gestiva, diciamolo subito, proprio per– chè· vive essa stessa di una intenzione miito:ogizzante, quèlla appunto di una repubblic'a d,ei poveri; quasi che fosse esatto, ciò che il Silone scrive, che que– sta è la repubblica de~i operai (i po– veri) e non dei fdlosofi o degli avvoca– ti, dei giornalisti e d~I studenti (che sarebbero i non-,poveri): basta enun– ciare letteralmente la tesi, per i41tende– re com'essa sia per lo meno ardita ri– spetto alla verità di fatto, e altrettan,to lo sia rispetto ad una determinazione della oa tegoria dei poveri. Ma un fondo dd vero rimane nella constata:nione più volte, e da più par– ti, ripetuta, e da noi stessi qui recen– .temente rilevata, che all'avvento della repubtfilca indubbiamente 11 proleta– riato ha' contribuito in modo decisivo, e che i ceti meddi ('che non sono però precisamoote o soltanito costituiti da quella zona speciale che iJ Silone ha erroneamente indicato come estrane~ alla repubblica) si sono fatti rimorchia– re con ~o.certa consapevolezza. E' su questo terreno che nascono le inter– pretazioni sociaQiste de1l!a repubblica, interpretazioni che non possono natu– ralmente essere univoche, ma si pro– nunziano in due sensi ,fondamentalmen– te diversi, rappresentati nel P. S. ri– spettivameote dal Sarngat e dal Basso (v. G. Sarngat, «Concordia>, Avm,,ti! del.1'8.giugno; L. Basso, « ReµubbLica •, Qua,-to Stato del 15 giugno). A pochi giomi .dd distanza dal '.referendum, -il Saraga,t aveva indica,to hl duplice valore d.e!J.a recente conquista poMbica: per un lato, un aspetto sociaJe: « per noi socia– listi <la Tepubblica è wn m.e:zzo politico per ia reaUzzazione di un alto ic!e<ùe Socia.le». Nel contempo, « -sul piano strettamente pdl,Uico, !a ,r.epu.bb, !ica è • fine a se sbessa....: la 'Più compiuta foT– ma a cui può assurgere lo Stato •. E' chiaro che l'accento deJ saragat tende a ridurre, anco!'a una volta, la pregliu– diziale classista, coITosa qui da un pl!r– sonaldsmo umandstico di eredità libe· raie, in una preminenza del momento politico 'SU quel.lo meramente sociale: tend<! alJa politicizzazione dunque - e quindi ad una meglio dete.rrru:nabile responsabilità - delle rivendicazioni sociali. A ciò non si piega la menta,Jità marxista del Basso, che si esprime nel tono sarcastico e mordente a quella menta1ità natdvamentc connesso: « Quando ci si mette cS'llil. terreno d.eUa democrazia piccow-bDTghese, oome ha fatto i! compagno Saragat, si può di– stinguere fra 1,n terreno sociale ed uno po!itic.o, si può parlare di una repub– blica ehe è fine a se ,stoosu, si può sdot– toreggiare su un,a democrazia e una li– bertd che sa11etbberogid cooqwistate at– traverso i! referendum, anche se è le– cito a noi stupirai che aTtioo!i di questo genere trovino ospitalitd come aTtico!i di fondo anzichè di rerza pagina sull– l'organo uffici,a,Le d~ Pa.rtito Socialista, che, se non andiamo erra,ti, am.cora al Congresso di Fi=ze, ha riconfermato la s-ua dottmina classista e mar.risba. Per i -l.ettDTi di Quarto Sta,to è foTse su– peTjLuo metbetre in rilievo i'assoliuta in– consis~nza di queste sdolcina,tJuo-e: noi abbiamo impaTato da Matrx ch,e I.o stato bOTghese ·rappresenba sempre un domi– nio di classe, dOl]Unio e9W'!Citato attra– ve,,so tutti gli stmumentii di potenza di cui dispone :i.a ol.asse bDTghesie, dalla ricchezza aUa cu,l,twra, peT cui lll denw– crozia si Te<Uizza -solo ne!,!a misu,ra in cui si Tealizza l'\e!manaipazione effettiva della c!a.sse lavorat:rioe, ed wna sepa– Tazione deU.a I.atta politica dai .moi veri termini sociaU è wn'a.sllrazione che può spuntare solbanto neUa fa,n.t,a,siadi un ideologo •· Ma a noi sembra che la po– sizdone del Basso non superi veramente quella dell 'avversar.io, ,perchè non fa che affermare il processo in-verso, quel!lo deJl'a-ssorbimento del momento ,politico in queJlo sociale, senza scoprirne da mediazione. Da un altro fronte, quello cattolico, viene un'alltra, e ,pure parziale, inter– pretazione deJla ,repubblica: è don Maz– zolari (« I cattolici e aa ,repubbl:ca •, Italia, 23 giugno) che si domanda non senza sapiente ingenuità che cosa possa, nella· repubblica, sostitwre J'oggettiva imparzialità d81lo Stato, ,rappresentata fino al 2 g:i,ugno dalla formuJa monar– chdca: « Occme una garonzia di equitd, senza la quale possono giwtifioa,rsi 4 timori che porbarono molbi repubblicani . d'istinto a votaire i! 2 giugno per la mo- 1W1Tdiia. C'è ne! popolo italiano ,!'ele– mento che ci assicuri tnproposito?-La bOTghesia tiberole è decaduta, i ceti me– di disOTganizzati: manca ,la nu.ova classe di,rigente -, si sentre ripetere da ogni parte. Possiamo anche cont1e11iirne: ma nei nostro ca.so , più che di una classe di– rigente, è questione di un· grwppo o di un paTtito, forte di ,numeTo, che senza int1'alciare o fermaTe la nazione sulla strada di •sane e audaci riforme politi– che e socia.Li, ne impedisca i faci,U sban– damenti a ,destro o a sini.'lbra, che pTe– parano fatalmente •le dittature. In pa1'0- le povere abbiattno bisogno d.i repubbLi– cani di btLOn senso, che purtroppo, nei momenti efferoescenti, ,non abbonda– no .... M o!ti sperano che i cattolici ita– Uani siano -La sa,lvagu,a,rdia della neipu,b– blica, garantendo .ie Ubertd costituzi,o– n<ùi, anche di frcmte a coloro clw?te vo– gliono solo per !a propr,ia. pa.,-be, sicwra maniiera di perderle pe:r tutti. Se ciò si avvera.sse, come ci àu.gumiamo e pre– ghiamo, Dio e popolo non sarebbe la v1Lota rom.antica formula che conoscia– mo, ma i! crisma di_queNa divina rega– !itd che, dai liberi oomuni e dab!e !ibeTe repubbliche, att-raverso Savonaro!G e Mazzini, gli italiani hanno Sem1)Te oer– ca.to come sicuTo fondamento dJettiamis– si<me deU'Iba!ia •· Può anche appa-rire Infondato ohe, almeno dn Linea·di dirit– to, solo un partito cattolico (in a.ltre pa– role, la democrazd.a oristlana) - che nel suo maggior ,numero ha votato per •la monarchla - possa essere garante deJ– l'oggettività imprurziale de1lo Sta.to; ma 1 ciò che pare ancor più discutibile, a vantaggio dd quel partito, è Ja genea– logia storica che ~ ofllre don Mazzo– lari: non ono forse d~i elementi da lui indivùdu.ati nella, •tradizione religio– sca d'Itadia potrebbe l'."ientrare senro discussioni a oostitu.i~ d'antecedente deLl'atteggiamento -attuale della D. C. o del clero cattolico itarliaoo. E' vero però che'òon Mazzolari è in questo oiù competente di :noi. Da pa,rte ldberale permane un'estrema perplessità. LI fa,tto è che il Partito Li– berale ha per ,troppo tempo sottovalu– tato la questione istituzionale, per po– tersi trovare preparato a valuta.re •la rea,Jtà della repubblica, 0111chequando, in molti s1JOimembri, l'accetta con on ben ,:!;:sposto deaJismo. Di conseguenza, o~la considerazione della nuova realtà l)()litica della repubblica, -un onesto li– berale, com'è ad es. il Serini (« Prospet– tive•, Opinione del 20 ~ugno) è co– stretto a considerare la sltuazdone, pre– scLndendo daill'esistenza stessa dei gruppi demoliberali che sono risultati eletti, e a vederne, 1100 senza alcune dif– ficoltà, il ,pernio 41ella Democrazia Cri– stiana, della qual:, non si nasconde pe– rò dl carattere composito e l'Lpertrofia, nel suo condizionato accordo coi par– titi di sinistra, ti!lluto co:ilù ::lelrancor scarsa disposizione dei socialisti «ad at– tenuare sensibilmente ,i! patto di u,nitd d'azione che ,I.i ilega ai comunisti e a pratkare una potitica veramente auto– noma, una pÒ!itica di mediazione na-

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