Lo Stato Moderno - anno III - n.13 - 5 luglio 1946

LO S1A1ò MODÈRNO QUALEREPUBBLICA! llUbblica dichiarazione ehe il cattolico fa della propria adesione ai dogma della no– stro S. Fede e alle verità in.vegnate daUa noma madre, la Chiesa; ed è questo atto libero, perchè la libertà del oristia,no è disciplinata e coerente ccmdotta dell& vita In confo"1nità ai principi che vengono pro– f,essatl. Secondo le disposizioni emanate da Pio X di ,s. m., que.11taprofessione di fede è integ,rata con il gw.ramento anti– modernista ·con il quo.le si dicMMa di non aderi.-e agli e,-rori diffusi dall'eresia mo– dernista. La rprofessio,ne di fede corona quanto lo studente fa all'atto deU',isc-ri2ione. Sce– gliendo il nostTo Ateneo lo studente as– sume impegno, secondo l'amticolo 1' del nostro Statuto, di avere una vita !nte_gral. men,te cattoli,ca; ella adunque, con.seguen– do la lau,rea, prende pubbli<:o e solenne Impegno, con la profes.rione di fede, di serviTe la CMesa cattoHca ,e di operMe per il bene del popolo CTistiano. Affinchè Ella possa considerMe la gra– vità e l'ìmpcn-ta.nza di questo atto, Le ac– cludo il testo che Ella, secondo le norme canoniche, dovr.d leggere e sottoscrivere con giuramento alla presenza mia e dei Presidi, quali testimoni. Si ricordi la so– lennità del giuramento ca,n,onic 0 e l'im– pegno che EUa con.tTae con. Dio. 305 L'avve,-to che qualora !l)eT qualsiali motivo, Ella fol,se impedito di interveni– re nel giorno e nell'ora indicati, la dl– scusstone della di Lei tesi Vl!'M'd rima,n– data alla au.ocessi~ sessione. Che Id.dio La illumini; se è !J)ossibile, voglia ascoltare il mio -consiglto di acco– starsi al mattino alla S. Comuniooe. Pe,– rendere fa.elle questo, prima della pro– fessione di fede vem-d celebrata !a Santa Messa e si invocherà lo Spirito Santo. Poichè Ella ,può farsi la domanda. per quale motivo questo acto -solEmne non é .stato richiesto ai lau,reandl ,nel passato, debbo dirLe che la Santa Sede ,negli anni decorsi ha ,riten.u.to opportuno di dispen– sare ,coloro che indi,cavo lo stesso. Dati i tem.pi nei quali viviamo, gli erTori che vengono ditf11,$i, e la aiecessità che cla"8cwn cattolico sia tale nella vita e tale st pro– feSSi apertamente, la Santa Sede ,ritiene neces&ario che non. .sia più ccmcessa la di– spensa, se non im casi eccezionali. Eventualmente se Ella avesse motivi per essere dispensato voglia esporm,j que_ sti motivi; -esaminerò In &piri.to di ca– rità e di giustizia quanto Ella esporrà, L'attendo dunq11,e pet' il giorno indicato e La ben.edico. li Rettore P.S. - Fa.vorisoa POO'ta.recon sè i due' te– sti, per sottoscriverli come ho detto sopra, in mLa ,presenz,a, .... Come la RepubblJi.ca formerà i fu– Luri .repubb1dcani? Oon aute!lltica :lire– &Chezza di novità, che conforta del sa– pore ·di muffa e di tallJfo delle vecchie rimasticature sulla souO:a 1ai-Oa, il pro– fessor Gonella ha propost>o, al Congres– so del Partito (quel Congresso che, co– me sapete, ha inVlitato implicitamente, ooJ suo voto, circa otto mi,Jdoni di de– mocristiani a pronunzia.J:Si per la Re– ll'\lbblica: d'onde, e di qui soltanto, la ,chiacoiante sconfitta della monarchia) la scuola ideale de:.t'av.veruke, una scuo– la ohe aUronta gLi impegni fondamen,. lali dell'uomo. Noi ialganuamente crede– vamo che éssi consistessero nello sforzo personale di cercare indtvndua-lmente quella verità che fa liberà, e che nel suo metodo preclude, mindmo privillegio umano. i presupposti dogma,tici. Questa auto:nomta di ricerca Sii chlama, nel lin– guaggio del prof. Gonella, neutralità. E– ~i ha quindi rag,ione di dnsorgere: « •la ed=:mone ncn può prescindere dall'a– nima ... Non si può insegnare la verità prescindendo datl.la verità somma, come non si può iJlseg,nare la legge morale prescindendo dal sommo bene •· In ter– mini di forma:mone culturale questo si– g:rui.fica che tra vent'anni i .repubb'l.ioani d'Ltalda ava-anno, vivaddio, rinverdito le ~ndi tradiziOll'i dalla Scolastica, e sa– rà questo non un oomp'.ice episodio u– n1versitario, ma uno schietto, libero mo– to del sentimento popdlare. G«-ande, santa battaglia. RICORDODI PARIDEBACCARINI L'« errore • sarà J!ugato, o cittadini. Negli anrui passati, quando, com'è e'VIÌ– dente, lo Stato, alleato dell'ortodossia. vegliava sulle coscienze, l'« errore • era faci;mente contenuto; si poteva ritenere inutile, ad es., pretendere da :un lau– reando cattolioo H gi,uramento antimo– dernista. Oggi i tempi sono tristi; e la sold.ecitucline, che (l!Onha ldmtti, di Pa– dre Gemelli per le sue ipeoore1le, in– duce ora ad run llichiamo perentorio: giurino d laureandi, ,per dscritto, davaniti a due testimoni, rpena :hl ,trasferimento ad Università «neutra•, che aderiscono • toto animo .... damnatianiòu.s, declara– tionibus, praescriptis omnibus, quc.e in Encyclicis Utteris « Pasc(?nd,i » ·et in De– creto «Lamentabili» contmentwr, prae– sertim circa ea,m quc.m historiam dog– mat-um vocant •, ecc. La tenera pecorella delùa Università Oattolica del Sacro Ouore, a.Ila vigilia de1la aau.rea, riceve in questi g,:ornì dal suo Pasbore la seguerute ¾et.tera: ,Miil-ano, 5 giugno 1946. Carissimo, A norma del can. 1406 del Codice di Di– ritto canonico, paragr. 8 e del can. 1408, EUa è chiamato il giorno 21 giugno alle ore 8,30 a pr.eatare la professione di fede e il giuramen~o anti"moderni&ta, L'alito ver _ rà compiuto nella Cappella S. Francesco. Non a8colti la stol,ta a,ff~mazione che questa è costrlzi07\e di volontà o limlta– zion.e di libertd, La profes.sione di fede è Ba.ride Baccarini, che s'è spento giomi fa, a Roma, a trentacinque anni, dopo lunghi mesi •di sofferenze, non era soltanto un pittore, le cui tele ave– vano richiamato l'attenzione dei critici e dei competenti, uno scrittore sempli– ce e schietto, ·sul qua,Je le lettere pote– vano contare come su una bella pro– messa, un navigatore che, trascinato dallla passione di conoscere cose nuove e dal bisogno d'Inseguire i voli della fantasia, avewi affrontato le più varie e multiformi ,avventure. Era anche, e sopratt\.lito, ·un idealista, che profonda– mente sentiva H soffio delle grandi idee e là passione politica, uno spirito · che aveva saputo conciliare, nella sua fervida azione, d'amore della piccola patria con ,.quellq di una patria più grande, 1'uomo capace di sacrificare ad un ideale ogni interesse, ogni raffetto, ogni bene pdù caro. Formatosi, come tanti altz,i giovani italiani, nel clima del fascismo, Paride Bacçy,r_ini era, nella attitudini ·mentali, ne1le forme deLloa vita, negli atteggia– menti dello spirito, la negazione di tut– to ciò che· il ~cismo rappresentava ed esprimeva. E, <.1>me t:anti altri giovani, fu una nobile espressione della resi– stenza italJiana, una resistenza che, ;;e ancora non ha trovatq chi compiuta– mente ne abbia scritto per metterla In Juce ed esaltarla e rimane in· grande parte sconosciuta e mal nota, pure non è stalla ,per questo meno degna, gene– rosa, eroica. La gracilità del corpo ed i difetti fi– sici non avevano impedito a Paride Baccarini di consacrare tutto se stesso alla causa dellla libertà e di partecipare alla guerra di liberazione, con i primi reparti clandestini organizzati dag.Ji Al– leati in Italia, nelle imprese più ri– schiose, nel:le missioni più difficili nei colpi df mano più amlaci. Sfuggito' alla fucilazione, grazie alla prontezza di spiriùo ed alla forza d'animo, illl circo– stanze che sembravano avere del ro– manzesco, oa guerra finita, quando le sue energie fisiche erano state fiaccate dai disagi e da1le sofferenze, èg'li non avevoa rivendicato "titoli di merito, non aveva chiesto compensi, non aveva cercato soddisfazioni di vianità o d'in– teressi persona-ili. Ma poveTo ed obbli– gato a passare da una clinica all'altra, mentre il suo corpo si disfaceva, s'era fatto uno dei propugnatori più ardenti ed entusiasti dell'ddea federalista nella quale vedeva l'uruoa luce nel buio del– le delusioni e delle amarezze e l'unica salvezza dell' Ew-opa contro l'esacer– barsi dei nazionalismi ed i perJcoli dl ritorni delle dittature« Oro, che egli è morto, coloro che lo conobbero cooservano di lui vivo il ri– cordo come di una delle espressioni e personificazioni più nobili di questa nuova giovinezza italiana, che, forma– tasi ,nella lotta e nel dolore, costituisce la speranza mi~ore del:la nascf(llte Ita– lia repubbljcana. EGIDIO REALE

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