Lo Stato Moderno - anno III - n.13 - 5 luglio 1946
298 Lo STATO MODERNO ANALFABE11SMO E REPUBBLICA Non mi &emhra che ~i sia richiamata sufficientemente la . attenzione del publ:>'licosulla fortissima percentuale di voti dati alla monarchia proprio da quelle regioni che presentano , ·una più forte percentuale ,di analfabeti. Poichè credo che la verità vada sempre detta, specie quando ci si serva di dati statistici di dncontrastata attendibilità, e che tra i due fatti ci ,sia uno stretto r!IJ?porto,cosi ho costruito la ,seguente ta– bella in cui le !Percentuali degli individui analfabeti ~opra i 6 anni per le singole rngioni quali risultavano dal censimento del 1931 sono raffrontate alle rispettive percentuali dei voti dati alla monarchia 111el Tecente referendum istituzionale. I dati non ,sono contempora\lei, come vorrebbero corret– tamente gli ,studi ,statistici, ma circa l'analfabetismo mancano dati più recenti e comunque si può esser oerti che con le vicende degli ultimi ,sei anni esso non avrà potuto diminuire di molto rispetto •a<l1931. Anlail.fubeti Voti (1931) monarchici Piemon,tle 4 42,8 Liguria 7 31,0 Lombardia. 5 35,9 Venezia T.ridentina 2 14,9 1 ) Veneto 11 40,4 Ven~a Giulia e ZaTa 12 - 2) Em'iUa 15 22,9 Toscana 18 28,3 Marche 26 29,9 Umbma 26 27,9 Lazio 19 51,3 Abruzzi e Molise 34 56,9 Campall¼l 35 76,6 ;i:>tuglie 39 67,0 Lucania 46 59,6 Ca,lab.ria 48 60,7 Sicilia 40 64,7 Sardegna 36 60,7 Italia . . . . . . . . . 21 45,7 1) Ha votato solo 11aprovincia dd T,rento; 2) Non ha votato. In queste cifre ,sta scritta tutta l'insufficienza della nostra storia di Stato uni!Jario, di uno Stato che ha promulgato sino dal 1877 la famosa legge Coppino sull'istrnzione elementare > obbligatoria e tutllavia dopo 54 anni presentava· ancora una percentuale di anailfabeti del 21 per cento; a chi vole,sse ob– bietllare le difficoltà enormi della battag.Jia contro l' analfabeti– smo, che ascendeva nel 1861 al 75 %, io rispondo che se tale lotta fosse stata veramente e ,profondament,e ,sentita come questione di dignità ,nazionale, a quest'ora esso sarebbe ri– dotto a quelle percentuali millesimali con le quali esso fi– gura. nelle statistiche dei paesi civui; giacchè .un popolo di ana'lfubeti !P()trà essere ~r avventura anohe un popolo di geni, ma certo non ,sarà mali un iP<Jpolociw:e. Ma v'ha di più: -tanto il .suffragio universale demagogi– camente elargito come offa a-Ile sinistre <la<lvecchio Giolitti prima ancora che il Paese fosse deTTUJcraticamente in grn<lo di .usarne 63ggiamente, come .poi si vide a.!.!eprime prove ide!- Leggete PAESE LIBERO Settimanale Politico Indipendente ESCE A MILANO IL LUNEDI' l'altro dopoguerra, quanto il suffragio femminile, pur esso certamente dono di governanti e non conquista dd pQpOlo, non hanno ancora corrisposto ali' attesa det ,partiti d.i estrema sinistra che dell'estensione del suffragio -sono st>ati sempre banditori generosi ma ingenui. Ingenui, •perchè il suffragio llilliversale nelle no,stre condizioni è ancora .tanto .poco una garanzia di !Progresso ~JOlitico effettivo che le destre, .alle quali esso ,sostanzialmente conveniva, avrebbern voluto trame tutti i ,possibili viantaggi con l'imposizione ,del voto obhliga– toTio, ottenendo così il !Paradossale risultato di far assumere ai comunisti la parte di .Jibera•li di veochio stampo. -In verità il suffragio universa'1e che .pur soddisfa all'istanza fo·muile della democrazfa, che vuole che la volontà iPOliticadel primo e <lell'ul1Iimocittadino slanq veramente uguali davanti alla ' legge, può ,soddisfarne l'istanza sostanziale soltanto .quando si accompagni ad un minimo di alfabetisTTUJ politico del corpo elettorale; e poichè dell'alfabetismo po'litico non esiste prova obbiettiva universalmente accettata si <lo._v.ebbe in luogo di essa superare almeno quella assai .più facile ma meno pro– bante dell'alfabetismo generico, che •consiste nel leggere e scrivere. Quando, come 111el caso nostro, il 21 per cento de– gli elettori non <Sia in grado di superare neppure quest'ultima prova, la democrazia è un ,regime instabile, e il ,suffragio uni– versale, lungi dall'esserne la più valida ,garanzia, costituisce per essa persi,w u'n ,pericolo. Ora, ipoichè evidentemente- non si può ,pensare a restrin– gere iilsuffragio e d'altra Pl!-rte « fatta la Repubblica, si devono fare i ,repubblicani », tutti .coloro che il 2 giugno hanno vo– tato peT la Repubblica, consci del grave pericolo corso, do– vrebbeTo sentire la lollta .contro l'analfabetismo ·come un'esi– genza di difesa della nuova forma istituzionale; il prob'lema del Mezzogiorno è isì problema materiale di strade, di furro– vie, di acqua, di energia elettrica, di case e M?i opifici, m:a è anzitutto problema sprritua.Je di scuole e di maestri. Le diffi– coltà sono grandissime, ma non insupeTabi1i; di·stanze, mon– tagne, povertà e 15carsadensità della .popolazione-, sono 6ol– tanto 15cu,se per i :Pigri e gli inetti, come l'esempiQ della Nor– vegia nel mondo, e, ,in ,parte, del Trentino in Italia, stanno a provare; di quel Trentino che .nella mia grande maggioranza ha votato per la repubblica e ,per Ja democrazia cristiana. Naturalmente, si riuscirà purchè veramente 6i. voglia, purchè la crociata sia condollta ovunque: nelle scuole e fuori, neUe caserme, nelle fabbriche e anche, perchè no, nelle ohie- -se; ise i sacerdoti d'Italia ,ponessero in essa tanto aTdore quanto ne hanno posto nel faT ,votare i loro fedeli, e anche solo un !POCO di meno di quello posto nel farli votare .« se– condo ,co,scienza », l'analfabetismo .diventerebbe nello spazio di una ,generazion~ il ricordo di un triste passato. Natural– mente oooorrerà ohe il nostro ,popolo si decida a &pendere per l'istruzione almeno 'un ,quarto di ciò che i suoi governanti spesero per conquistare un impero e !Per rovinare l'Irolià. Se in venticinque anni .dii Repubblica, dal 1946 al 1970, primo centenario dell'unità del .Paese, ci si batterà-veramente perchè sia ,sanata ,Ja piaga d~l' analfabetismo che 85 anni di vita regia, Jibera:le e .fascista, non hanno valso ad estirpare, l'analfabetismo verrà ridotto a poco ,più del 5 per cento; e poco ,superiore sarà la !Percentuale dei monarchici nostalgici mal,gré tout di Borboni- e di Savoia. Tutto sta per dirla -con frase sonora che la lotta contiro l'analfabetismQ sia messa all'ordine del giorno della nazione, o, più modestamente, ch'essa sia sentita secondo quanto i tempi esigono come una questione di dignità nazionale. ARTUltO BARONE
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